Il rischio Listeria non riguarda solo l’insalata, come eliminare il batterio dal cibo che compriamo


Il batterio Listeria monocytogenes riesce a vivere e a riprodursi in molte condizioni diverse, anche a basse temperature. Ecco perché il rischio di contaminazione può interessare anche la preparazione degli alimenti in cucina. Le raccomandazioni della professoressa Antonella Castagna, primario di Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.
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Eboli. Lite su nomina “pilotata”

di Peppe Rinaldi

 

Volevano costringerlo a fare un’operazione “illegale” (tra virgolette), lui non ci sta e – giustamente – butta le carte per aria mandando a quel paese i suoi “superiori” (tra virgolette bis). Messa così sembra una delle tante, infinite rogne vissute da un’amministrazione comunale italiana, specie nel Mezzogiorno, ma la sfuriata fatta l’altro pomeriggio dal funzionario responsabile Antonio Savi sembra la ciliegina sulla torta di un’esperienza amministrativa che, drammaticamente, stenta a distinguersi da quanto visto e praticato in passato.

Fonti accreditate narrano di un aspro e rumoroso litigio tra il “dirigente” (tra virgolette ter) Savi e lo stesso sindaco Conte unitamente all’assessore alla Polizia locale, Sicurezza e Viabilità, il già forzista (nel senso di Forza Italia) Antonio Corsetto. Il tema è questo: la scelta del nuovo comandante dei Vigili Urbani dopo la pasticciata defenestrazione del maggiore Mario Dura, stritolato dall’idiosincrasia con l’assessore al ramo e, soprattutto, da un’apparente inerzia calcolata del primo cittadino. La paralisi dura da molto tempo, con diversi effetti sulla vivibilità cittadina, sfiancata da anarchia stradale, abusi perduranti e/o ignorati, briglie sciolte della macchina comunale della quale la PU è, ovviamente, parte fondamentale. Ora, il cosiddetto “amichettismo”, vale a dire il maneggio della cosa pubblica in favore di questo o quell’amico/amante/parente/sodale, non fa oltremodo scandalo ma, senza per questo inaugurare un capitolo moralistico, va detto che c’è sempre un limite a tutto, limite che, a quanto pare, l’amministrazione comunale di Eboli ha inteso o avrebbe inteso o intenderebbe superare attraverso la nomina a nuovo comandante dei Vigili di un soggetto che, però, non avrebbe i requisiti di legge. Si tratta di un vigile urbano in servizio a Battipaglia, dipendente pubblico di categoria C, laddove per guidare un “dipartimento” bisogna essere di categoria D, così dice la legge. Un primo dato che balza agli occhi è la provenienza del candidato, Battipaglia, che è lo stesso Comune dove l’assessore Corsetto lavora proprio come vigile urbano. Il nominando comandante, tal Corrado, sarebbe stato assorbito dal comune di Eboli facendo scorrere la graduatoria di un altro ente, quello di Olevano sul Tusciano, dove l’interessato si presentava in posizione utile ma, in ossequio all’immarcescibile principio del diavolo, delle pentole e dei coperchi, ci si è accorti che quella rampa di lancio (la graduatoria) era scaduta. Ne è conseguito il fatto che dal Comune picentino non sia stato dato il nulla osta all’operazione: non certo passo un guaio per voi, avrà pensato il sindaco olevanese. Ma, a quanto si è appreso e compreso, da Eboli l’insistenza ridondava: vogliamo lui, punto. Forse è una specie di Einstein questo vigile bramato dall’amministrazione ebolitana, un Maradona della Polizia locale, tutto può essere. Le pressioni per la formalizzazione della sua nomina al vertice della PU iniziano a moltiplicarsi, fino alla deflagrazione dell’altro ieri pomeriggio, quando le urla di Savi hanno bucato le pareti municipali invadendo strade e vicoli di una città da tempo appesa alle paturnie di una maggioranza di sinistra con fritto misto di contorno.

C’erano gli atti amministrativi da predisporre per l’arrivo dell’imperdibile vigile urbano e il funzionario ebolitano responsabile, Savi appunto, doveva dar seguito alle indicazioni politiche. Lo dice la legge, come per la scelta del comandante, tutto è fin qui “legale”. Ma la legge dice pure che bisogna avere certi requisiti per ricoprire alcuni incarichi, insieme all’ovvio assunto che i burocrati del comune devono vigilare che tutto sia in regola. Sentendo puzza di bruciato attorno al nome imposto dalla politica, a quel punto Savi per scansarsi eventuali, quasi certe, rogne in carta bollata, ricorre ad un escamotage nell’approntare la determina amministrativa attraverso la formula “..su indicazione altrui…”, con ciò esplicitando il fatto che se l’atto lo ha istruito è soltanto perché “qualcuno” gli ha dato istruzioni al riguardo. Se no, domattina (com’è facile prevedere) un sostituto procuratore qualsiasi che riceve sulla scrivania la denuncia di chissà chi, la prima persona che iscrive nel registro degli indagati è proprio il responsabile di settore, cioè Savi, sugli atti amministrativi non c’è mica la firma dell’assessore o del sindaco. Insomma, ci siamo capiti. La tensione a questo punto sale fino allo scontro dell’altro giorno, quando le cronache hanno registrato il suono di un concetto chiarissimo, di facile consumo e immediata comprensione, allorquando il funzionario Savi ha pronunciato la seguente frase, rivolto agli esponenti dell’esecutivo: «Io un guaio per voi non intendo passarlo, quindi sapete cosa vi dico? Ma andatevene a …». I punti sospensivi si riferiscono al noto slogan della forza politica che tutto il mondo ci invidia: si chiama M5S.

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Battipaglia.La Francese in ginocchio dal Pd per salvarsi

di Erika Noschese

L’amministrazione Francese ad un passo dal fallimento amministrativo. Il futuro della sindaca è tutto nelle mani del Partito Democratico che oggi ha due possibilità: salvarla o lasciarla cadere. Tutto sarà deciso mercoledì quando i dem dovranno decidere se mandare avanti quest’amministrazione o lasciare tutto alla sorte che, conti alla mano, porterebbero inevitabilmente al commissariamento. La discussione all’interno del Pd è tutt’altro che chiusa e al momento non è stata dettata la linea da seguire con il segretario provinciale Enzo Luciani che lascia libera scelta, a quanto emerge, ai locali. E anche in questo caso le idee sembrano poco chiare perché a quanto pare si ragiona nell’ottica di un interesse comune. Dunque, provare a fare il bene della città. Ma a che prezzo? E proprio questo sarà il nodo da sciogliere. Al momento, tra i dem nessuno proferisce parola. C’è il silenzio dopo la nota di alcuni giorni fa a firma della segretaria di circolo Anna Raviele che chiudeva all’ipotesi di un sostegno alla maggioranza Francese. «La crisi politica dell’amministrazione Francese è sotto gli occhi di tutti ma le beghe interne e le guerre di posizioni sono cose che, allo stato attuale, non ci riguardano. In questi anni – ribadiscono i componenti del Pd di Battipaglia – riteniamo di esserci distinti come l’unica forza politica realmente plurale e democratica, e con le idee ben chiare: occuparci dei numerosi problemi che interessano la nostra città, dando risposte concrete ai cittadini». Dunque, fanno sapere «dal nostro canto ci siamo impegnati affinché la nostra città potesse beneficiare degli interventi di bonifica delle discariche, della rimodulazione dei Pics per evitare di perdere altri fondi, del progetto del nuovo Ospedale, del Masterplan, del progetto di metropolitana leggera che collegherà Battipaglia all’aeroporto e al capoluogo di provincia». E poi il no al sostegno: «Questo governo cittadino si sta dimostrando, giorno dopo giorno, sempre più irresponsabile mettendo a rischio interventi fondamentali per la nostra città programmati e previsti sia dalla Regione che dalla Provincia. Ci sarebbe bisogno di intervenire sul sociale, sulla sicurezza, sulle infrastrutture, cercando di ridisegnare una città a misura d’uomo e all’avanguardia, anziché fomentare attriti politici e guerre tra bande. Dormano sonni tranquilli gli altri: siamo all’opposizione; sempre distinti e distanti da quest’amministrazione e da chi pensa di far politica sulle divisioni e le spartizioni ma saremo sempre disponibili ad un confronto democratico sui tanti problemi che attanagliano la nostra città e provando a costruire qualcosa di buono e utile per il nostro futuro». Cosa cambia ora rispetto a questo: forse niente. O forse tutto ma sarà l’incontro di mercoledì a dare le risposte. Di fatti, il Pd provinciale potrebbe anche decidere di replicare l’esperimento di Nocera Inferiore con il sostegno a Manlio Torquato che, a scadenza di mandato, ha portato poi alla candidatura prima e alla vittoria poi di Paolo De Maio, oggi esponente del Partito Democratico. Ma ripetere tale esperimento ci vorrebbero basi solide da cui partire e che, al momento, non sembrano esserci perché non ci sono le condizioni per arrivare a fine mandato con risultati raggiunti. Se dovesse esserci il passaggio in maggioranza per il Partito Democratico si aprirà una nuova partita tutta interna: chi entrerà in giunta? Potrebbe essere Antonio Visconti, candidato sindaco che però potrebbe lasciare volentieri il posto per restare a capo dell’Asi Salerno. Potrebbe esserci un esterno, magari qualcuno che oggi dice no e che, entrando in giunta, potrebbe provare a cambiare le carte in tavola. Insomma, tante sono le risposte da dare ma, per il momento, tante sono solo le domande e i dubbi. Il fallimento amministrativo della sindaca, se dovesse registrarsi, porterebbe in una strada tutta in salita la sua candidatura al consiglio regionale della Campania. Candidatura che, se confermata, si rivelerà tutt’altro che semplice perché la Piana del Sele ha già dimostrato ampio sostegno e consegno al consigliere regionale, eletto in quota Psi, Andrea Volpe. Dunque, dove potrebbe recuperare i voti? Dai battipagliesi, a quanto pare, no di certo. E allora non le resterebbe altro da fare che dedicarsi alla sua professione e sparire dalla scena politica. Almeno per le prossime tornate elettorali.

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Concorso Banca d’Italia per 61 posti disponibili, bando online: requisiti e come inviare la domanda


La Banca d’Italia ha pubblicato un bando di concorso per l’assunzione di 61 Esperti e Assistenti Economici. Tra i requisiti richiesti, la laurea in materie economiche. C'è tempo fino al 16 ottobre per la presentazione della domanda. I vincitori saranno assunti con contratto a tempo indeterminato.
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La madre del Beato Carlo Acutis incontra i giovani della Costiera Amalfitana

Un momento speciale per riflettere sulla realtà giovanile attuale, sull’educazione dei figli e sui disagi che li affliggono, ma soprattutto per trovare risposte a numerose domande. Oggi a Scala, in Costiera Amalfitana, nel giorno dell’Esaltazione della Croce, padre Enzo Fortunato incontra Antonia Salzano, madre del Beato Carlo Acutis.
Una donna che ha sofferto per la morte prematura del figlio, a soli 15 anni, ma che oggi gioisce nello scoprire i frutti di tanta bontà seminati durante la breve vita di suo figlio, anche dopo attraverso le testimonianze di miracoli e diffusione straordinaria del culto in tutto il mondo. Non a caso Papa Francesco ha deciso di proclamarlo Santo proprio nell’anno giubilare 2025. Dal 2020 è Beato.
L’incontro pubblico si svolgerà nel Duomo di Scala alle 18, ad anticipare la Santa Messa delle 19,00 celebrata da monsignor Orazio Soricelli, arcivescovo della diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni. Carlo Acutis rappresenta la sanità del quotidiano, perché la sua vita è stata una preghiera continua. Un ragazzo normale che ha aperto il suo cuore a Cristo. E ha reso santa la sua normalità. Le sue spoglie riposano ad Assisi, nella chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione di San Francesco.
«Sarà un’occasione preziosa per riflettere sul mondo giovanile e sui figli, ma soprattutto per chiedere se nell’agenda della nostra vita è presente il desiderio di  essere santi – ha dichiarato Padre Enzo Fortunato, responsabile della comunicazione della Basilica di San Pietro -. Rifletteremo insieme sui grandi temi della vita: la nostra esistenza, la morte, il dolore, pagine che inevitabilmente tutti scriviamo e dove non mancano i grandi interrogativi del mistero della vita. In cui dolore diventa senso e significato per orientare al meglio la vita di ognuno».

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L’avvocata di Angelica Schiatti, che ha denunciato Morgan per stalking: “Prima le chiede scusa, poi la denigra”


"Noi opporremo a questa richiesta di giustizia riparativa. Non ci sono gli estremi perché si possa applicare alla fattispecie questo percorso. Questa persona ha chiesto scusa ad Angelica Schiatti e il momento dopo l'ha insultata e l'ha diffamata, le ha rivolto epiteti terribili": a dirlo è l'avvocata Maria Nirta, che difende la cantautrice Angelica Schiatti che ha denunciato Morgan per stalking.
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Cosa sta succedendo in Venezuela e perché Maduro è accusato di aver commesso brogli elettorali


A un mese e mezzo dalle controverse elezioni presidenziali venezuelane il leader dell'opposizione Edmundo González Urrutia è fuggito in Spagna, mentre il presidente Maduro - accusato di frode elettorale - governa tra le critiche di alcuni dei suoi storici alleati, come il brasiliano Lula e il messicano Pedro. Ecco qual è la situazione a Caracas, secondo lo storico ed esperto di America Latina Gennaro Carotenuto.
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Processo Open Arms, oggi la richiesta di pena per Salvini: il caso dall’inizio e cosa rischia il ministro


Oggi, sabato 14 settembre 2024, in una nuova udienza del processo Open Arms, i magistrati chiederanno la pena per Matteo Salvini. Cinque anni fa, nell'agosto 2019, l'allora ministro dell'Interno vietò lo sbarco di 147 persone migranti che si trovavano sulla nave dell'Ong spagnola Open Arms. Oggi, con la requisitoria, si va verso la fine del processo.
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Pontecagnano. Uccisa da auto pirata

Una donna di 59 anni ha perso la vita ieri sera in un incidente stradale avvenuto sul litorale di Pontecagnano Faiano, all’altezza della Isla Bonita, in via Lago Trasimeno. La donna, pare intorno alle 21, stava attraversando le strisce col marito per raggiungere la parte della carreggiata opposta alla struttura ricettiva ed aggregarsi ad altri amici per andare a cena, quado un’auto l’ha travolta, facendo sbalzare il corpo per oltre quindici metri. La vettura non si è fermata. La donna è morta sul colpo, Sul posto i soccorritori del Vo.Pi ed i Carabinieri, che stanno indagando, cercando di analizzare anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza della Isla Bonita. La donna era, col marito, insieme ad un gruppo di appassionati di moto per un raduno. Qualcuno abbvrebbe raccolto pezzi dell’auto pirata sul manto stradale, su cui era indicato un numero di serie che farebbe risalire ad una Tiguan. Ma le notizie al riguardo sono frammentarie.

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Home Video: Take to your influencer

Take to your influencer

Pensate che gli alieni quando arriveranno vorranno parlare con il presidente degli Stati Uniti, o quello cinese, o con l'ONU? Magari invece contatteranno… un'influencer

Ecco, diciamo che l'argomento degli influencer e del loro peso politico in questi giorni ci sta abbastanza a pennello, con un ministro dimesso e un altro nei guai. Ma nel corto Take Me to Your Influencer di Tom Lincoln scritto da Nina Addams lo spazio politico che si prende l'influencer di turno è leggermente più ampio di consulente alla cultura. Take Me to Your Leader (portatemi dal vostro capo) è una frase classica della fantascienza, potremmo definirla quasi un “meme” ante-litteram, pronunciata infinite volte e quasi sempre in modo... - Leggi l'articolo

 

CINEMA - Home Video - 14 settembre 2024 - articolo di S*

De Luca: Entro l’anno Campania sarà prima su liste d’attesa

“Noi combattiamo su due fronti: contro l’autonomia differenziata e, con altrettanta forza, contro il centralismo burocratico dei ministeri romani. Siamo per il decentramento dei poteri, ovviamente siamo contro le ipotesi che rompono l’unità nazionale”. Lo ha detto a Matera il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine della 12esima edizione di ‘Un mondo nuovo. Giornate del lavoro Cgil Basilicata’, nel corso di un dibattito su ‘Prospettive del Sud tra autonomia differenziata e Pnrr’. “Questa per noi non è una battaglia ideologica, noi siamo poi per l’unità nazionale, ci stiamo muovendo con ‘spirito risorgimentale’ e siamo pronti alla sfida dell’efficienza nei confronti di chiunque”. Per De Luca, “ci sono due temi fondamentali: sanità e scuola pubblica su cui stiamo per rompere l’Italia, questo per essere seri e per dirci la verità”. La linea della Campania “è quella della burocrazia zero”, ha affermato, aggiungendo che “se consentiamo alle regioni del Nord che hanno i soldi, di aggiungere ai contratti nazionali anche i contratti integrativi regionali, triplicando così gli stipendi dei medici, noi al sud saremo morti. Con la legge Calderoli andiamo a parare dritti alla rottura dell’unità nazionale”. Il presidente della Regione Campania è poi intervenuto sulla questione relativa alle liste d’attesa: “stiamo lavorando all’ultimo respiro per risolvere entro quest’anno il problema delle liste d’attesa, avendo una disponibilità e una collaborazione con le strutture private convenzionate a offrire le proprie agende alla sanità pubblica almeno per il 50%. Entro l’anno potremo dire di essere la prima regione d’Italia sulle liste d’attesa, già oggi siamo tra le prime tre o quattro regioni d’Italia”. Sul tema della sanità, il presidente della Regione ricorda che “permane questa situazione nazionale di carenza drammatica di personale medico, ospedaliero e non. Si attendono decisioni, che ancora non ci sono, drastiche, di svolta radicale per la sanità pubblica. Non abbiamo ancora capito quello che si prevede per la nuova legge di bilancio: nella sanità pubblica avremmo bisogno di almeno altri 4 miliardi di euro. Non mi pare di aver sentito nulla che vada in questa direzione”. red.cro

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Processo Farina, respinta la richiesta degli imputati

di Mario Rinaldi

Si è concluso un altro capitolo del processo penale sul decesso di Alessandro Farina, il 13enne di Pellezzano affetto da una forma grave di diabete tipo uno, tardivamente diagnosticato il 26 dicembre 2017, che il giorno successivo ha portato a un tragico ed inatteso epilogo. All’udienza di ieri, dopo un’accesa discussione in aula tra le parti costituite intervenute nelle precedenti udienze, il collegio A della Corte di Appello di Salerno, a scioglimento di una riservata assunta nei mesi precedenti, ha rigettato l’istanza di rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale, come formulata dai difensori degli imputati nei propri atti di appello. Dunque, come argomentato e sostenuto dalla difesa di parte civile, rappresentata dall’avvocato Federico Conte, non ci sarà alcuna nuova perizia, considerata dal Collegio giudicante, del tutto superflua rispetto al materiale probatorio già acquisito ed assunto nel primo grado di giudizio. Il processo per la morte del povero Alessandro Farina è stato aggiornato al prossimo 22 ottobre allorquando il Procuratore Generale sarà chiamato alla propria requisitoria finale e, in prosieguo, al prossimo 3 dicembre per le discussioni delle altre parti. L’appello era stato proposto dai difensori di Anna Giulia Elena De Anseris (del pronto soccorso) e Nicola Pepe (del reparto di pediatria), i due medici dell’azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno condannati in primo grado, nell’aprile del 2023, a 1 anno e 8 mesi di reclusione per omicidio colposo per quello che è stato classificato dall’autorità giudiziaria come un caso di malasanità. La condanna giunse dopo che il tribunale penale di Salerno, nella persona del Giudice Monocratico dottoressa Cristina De Luca, ha accertato la responsabilità dei medici dell’Azienda ospedaliera universitaria di Salerno per la morte di Alessandro Farina. Nella circostanza, la madre del ragazzo, Tiziana Morra, ringraziò il Pubblico Ministero Licia Vivaldi e il Giudice per la loro abnegazione e il lavoro svolto. E anche in questa ultima udienza, i familiari della vittima, hanno voluto ringraziare il loro legale Federico Conte, per aver ottenuto questo ulteriore risultato a loro favore. “Il rigetto dell’istanza di rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale – sostengono i familiari di Farina – dimostra, ancora una volta, la validità delle prove fornite nel primo grado di giudizio, a dimostrazione del fatto che, il nostro Alessandro, purtroppo, è effettivamente rimasto vittima di una errata diagnosi”. “Lo abbiamo già detto in altre circostanze e lo ripetiamo – ha affermato con forza Tiziana Morra – Nessun processo e nessuna giustizia terrena potrà restituirci il nostro amato Alessandro. Ma era mio dovere di madre, supportata dai miei familiari, andare fino in fondo in questa vicenda per fare chiarezza su quanto accaduto ed ottenere una giustizia, che sicuramente non è consolatrice del dolore che una madre può subire a causa della perdita di un figlio, ma che almeno può essere da monito affinchè simili tragedie non accadano mai più”. Questa triste vicenda, ricordiamolo, ha portato alla stesura della Legge n. 130 del 15 settembre 2023 recante “Disposizioni concernenti la definizione di un programma diagnostico per l’individuazione del diabete di tipo 1 e della celiachia nella popolazione pediatrica”. Una norma che rappresenta una vera pietra miliare nella medicina di prevenzione, accolta con grande apprezzamento dalla comunità scientifica, che l’ha considerata come un passaggio epocale e una svolta decisiva per la lotta a queste patologie infantili.

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Aliberti: Sul Sarno relazione conferma: ipotesi di una bomba ecologica

«La relazione del professor Antonio Giordano con-ferma l’ipotesi della bomba ecologica». Lo ha dichiarato il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti che ieri mattina, in qualità di massima autorità sanitaria sul territorio comunale, ha trasmesso alle autorità e agli enti competenti (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Ambiente, Ministro della Salute, Prefetto di Salerno, Prefetto di Napoli, Prefetto di Avellino, Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, Presidente della Regione Campania) l’ulteriore relazione tecnico – scientifica sulla contaminazione delle acque e dei fanghi di dragaggio del fiume Sarno redatta dallo scienziato di fama mondiale, incaricato a titolo gratuito dal Comune di Scafati per un supporto scientifico all’Ente per la valutazione delle eventuali ripercussioni sulla salute dei cittadini provocate dai sedimi presenti nel Rio Sguazzatorio. La nota trasmessa questa mattina fa seguito alla comunicazione con la quale il primo cittadino di Scafati aveva segnalato e denunciato alle stesse autorità ed enti la situazione di emergenza ambientale del fiume Sarno ed i conseguenti gravi pericoli per la salute dei cittadini di Scafati e dei Comuni limitrofi, trasmettendo le relazioni prodotte dalla Geoconsultlab S.r.l, società incaricata dal Consorzio di Bonifica dell’Agro-Nocerino-Sarnese per conto della Regione Campania. Il prof. Antonio Giordano è un noto ricercatore e oncologo italiano, famoso per il suo impegno nella lotta contro l’inquinamento ambientale e i suoi effetti sulla salute, in partico-lare nella regione della Terra dei Fuochi in Campania. Una carriera di successo negli Stati Uniti come professore e direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine presso la Temple University a Philadelphia. E’ Professore Ordinario per chiara fama nel settore scientifico-disciplinare di Anatomia Patologica del Dipartimento di Biotecnologie Mediche dell’Università de-gli Studi di Siena. Ha dedicato molti dei suoi sforzi alla sensibilizzazione e alla ricerca sulle conseguenze dell’inquinamento ambientale in Campania. È stato tra i primi a sottolineare il legame tra l’inquinamento da rifiuti tossici e l’incidenza di tumori nella popolazione locale, promuovendo studi epidemiologici e collaborando con altri scienziati e istituzioni per analizzare e affrontare questo problema. E’ pervenuta inoltre, dal Presidente della I Commissione Speciale, una nota al Sindaco con la quale si riferisce che, in considerazione delle preoccupazioni espresse relativamente all’inquinamento delle acque del fiume Sarno, in data 08.08.2024 durante i lavori della detta Commissione Speciale, sono stati richiesti alla Direzione Regionale dell’Arpac i dati relativi agli accertamenti ambientali effettua-ti dall’Agenzia sul sistema fluviale del Sarno nell’aree d’interesse, dati inviati al Sindaco in allegato alla stessa nota. «Di fronte alla superficialità della Regione sulla questione “Fiume Sarno”, non potevamo aspettare. Come avevo annunciato ho chiesto aiuto al Prof. Giordano, scienziato di fama internazionale, per un supporto nella battaglia di verità che stiamo conducendo rispetto a dati che oggi si confermano essere falsati, sul grado di pericolosità ritrovati nelle acque del fiume Sarno e riportati nelle relazioni commissionate dal Consorzio di bonifica alla società Geoconsultlab nell’aprile 2023 e nel novembre 2023. Dati che ricordo essere discordanti con un declassamento della pericolosità dei metalli presenti nelle acque giustificato come mero errore di battitura. La relazione tecnico-scientifica sulla contaminazione dei fanghi di dragaggio del Rio Sguazzatorio a cura del Professor Antonio Giordano e della Sbarro Health Research Organization alla Temple University di Philadelphia rileva che, nonostante la rimozione della classificazione HP7 dal report aggiornato, le concentrazioni di contaminanti rilevati, tra cui antimonio, arsenico, cadmio, cromo esavalente, mercurio, selenio, stagno e tallio, sono rimaste invariate», ha dichiarato il primo cittadino. «Questi elementi – si legge nella relazione – sono ampiamente riconosciuti per la loro pericolosità ambientale e sanitaria e sono oggetto di rigorose normative che ne regolamentano i livelli massimi consentiti. La loro presenza in concentrazioni rilevabili è preoccupante per gli effetti tossici anche a basse dosi per i meccanismi di bioaccumulo e di tossicità cronica. Inoltre, la loro persistenza nell’ambiente può determinare la contaminazione del suolo e delle risorse idriche, con ripercussioni sull’ecosistema e sulla salute umana. Un aspetto critico, non trattato adeguatamente nella relazione, riguarda la profondità a cui sono stati effettuati i prelievi. La profondità di campionamento è un fattore determinante per comprendere la cronologia della contaminazione. Campionamenti superficiali possono indicare contaminazioni recenti, mentre prelievi più profondi potrebbero rivelare la presenza di accumuli di inquinanti a lungo termine, che potrebbero essere legati a fonti di contaminazione storiche. Studi epidemiologici hanno dimostrato che l’esposizione prolungata a basse dosi di metalli pesanti è associata a un aumento del rischio di sviluppare gravi patologie, tra cui tumori, malattie cardiovascolari, disfunzioni renali e malattie metaboliche. I campioni sono stati prelevati in un’area urbana soggetta a frequenti esondazioni, un fattore che potrebbe rendere più problematica la contaminazione. In conclusione, la valutazione di dati ottenuti dalle analisi riporta una presenza combinata di metalli pesanti in concentrazioni rilevanti che richiederebbe un’attenta revisione e un’indagine più approfondita». «Alla luce di quanto descritto nel-la relazione del Prof. Giordano – aggiunge il Sindaco Aliberti – si conferma la gravità della situa-zione. Noi cerchiamo di muoverci nell’immediato con tutte le forze e nell’ambito delle nostre competenze. Abbiamo inviato nuovamente tutta la documentazione agli organi preposti. Abbiamo il dovere di capire le responsabilità di questo disastro ambientale che continua ad affondare il nostro territorio anche in considerazione dei notevoli ritardi della Regione rispetto al completamento delle opere strutturali come la rete fognaria e il dragaggio e ad opere mai realizzate che potrebbero alleviare o eliminare il problema degli allagamenti nella nostra Città che oltre al danno economico ci arreca danni soprattutto alla salute. Abbiamo il diritto di sapere chi ha la responsabilità di natura oggettiva rispetto alla cloaca a cielo aperto che è diventata la nostra Città. Anche il Ministero dell’Ambiente ha risposto al nostro grido di allarme e interverrà attraverso l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale), affinché valuti la sussistenza di un danno ambientale. E’ a noi pervenuta anche una nota da parte del Presidente della I Commissione speciale con la quale ci comunica i risultati dei dati relativi agli accertamenti ambientali effettuati dalla direzione Regionale Arpac delle acque superficiali in località San Pietro nel triennio 2021/2023. Dall’analisi emerge, tra le varie, che «Tutte le sostanze ricercate nelle acque superficiali di questo tratto fluviale rivelano un inquinamento diffuso dai comparti civile (LIMeco), agricolo (fitofarmaci) e industriale (metalli e idrocarburi) che non permettono il raggiungimento dell’obiettivo di qualità rappresentato dallo stato buono così come fissato dalla norma». Rispetto a tutto questo non è possibile girare la faccia. La questione “Fiume Sarno” non riguarda solo Scafati ma interessa tutto il territorio e i Comuni che fanno parte del bacino. Ancora una volta, raccolto tutto il materiale che conferma la pericolosità del fiume, non avendo competenza per poter intervenire, abbiamo inviato tutta la documentazione in nostro possesso agli organi preposti, sperando che ognuno di loro, per quanto di propria competenza, intervenga su un disastro ambientale che siamo stufi di subire, che inquina la nostra aria e le nostre terre. Davanti a tutto c’è bisogno di una presa di coscienza da parte della popolazione e la responsabilità di ognuno degli enti a cui abbiamo inviato le nostre preoccupazioni che oggi diventano di carattere scientifico, comparabili a quelli della terra dei fuochi».

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