UniCredit nominata Global Bank of the Year 2023 da The Banker

UniCredit è stata nominata, per la prima volta, Global Bank of the Year 2023 alla cerimonia annuale dei The Banker’s Awards a Londra. Ha anche ottenuto i riconoscimenti di Banca dell’anno in Europa occidentale, Banca dell’anno in Italia e Banca dell’anno in Bulgaria. Considerati tra i principali standard del settore per l’eccellenza bancaria, i Bank of the Year Awards di The Banker valutano le principali istituzioni finanziarie del mondo in base alla loro capacità di generare rendimenti, ottenere un vantaggio strategico e servire i propri mercati.

Una conferma della trasformazione culturale e industriale della banca

Negli ultimi due anni, dal lancio del piano strategico UniCredit Unlocked, l’istituto bancario ha lavorato incessantemente alla propria trasformazione culturale e industriale, razionalizzando i propri sistemi, aumentando le proprie capacità digitali e di raccolta e analisi dei dati e incorporando i principi ESG in tutte le sue attività, al fine di diventare una banca migliore e più forte per le comunità che serve. Un processo testimoniato anche dagli Euromoney Awards for Excellence, dove la banca è stata nominata Miglior Banca dell’Europa Centrale e Orientale, Miglior Banca e Miglior Banca d’Investimento in Italia e Miglior Banca in altri quattro paesi in cui è presente.

Orcel: «Continueremo ad alzare il livello del nostro servizio»

Andrea Orcel, ceo del Gruppo e responsabile Italia di UniCredit, ha dichiarato: «Siamo immensamente orgogliosi di questi risultati, che dimostrano la forza delle nostre 13 banche in Europa e di come sappiano mettere il cliente al centro della nostra attività. Tutto ciò è stato reso possibile dal lavoro di squadra dei nostri colleghi, che sono impegnati a sostenere la nostra strategia e la cultura dell’eccellenza che abbiamo promosso all’interno della banca. Continueremo ad agire per alzare il livello del nostro servizio, a nome dei nostri clienti e delle comunità in cui operiamo, in un percorso volto a trasformarci nella banca per il futuro dell’Europa».

UniCredit nominata Global Bank of the Year 2023 da The Banker
Andrea Orcel (Imagoeconomica).

Macknight: «Da UniCredit migliori risultati di sempre nel primo trimestre 2023»

Joy Macknight, direttrice di The Banker, ha invece affermato: «UniCredit rappresenta un’impressionante storia di turn around, registrando un aumento di oltre il 200 per cento dei profitti durante l’intero anno in esame, riducendo la base dei costi e ottenendo i migliori risultati di sempre nel primo trimestre del 2023. È sulla buona strada per realizzare il suo Piano strategico 2022-2024 UniCredit Unlocked, facendo anche meglio a oggi delle sue previsoni. La banca si trova nella seconda fase della sua trasformazione industriale, dopo aver effettuato investimenti significativi nel digitale e nei dati. Oltre a rinnovare la propria architettura IT tramite API e infrastruttura cloud, sta investendo nella digitalizzazione di tutti i suoi processi per migliorare l’esperienza dei dipendenti. I suoi impegni ESG sono all’avanguardia e, in particolare, i suoi sforzi per rafforzare l’attenzione sulle questioni sociali. Le sue partnership con Allianz e Azimut illustrano la lungimiranza della banca nel fornire un servizio e un’offerta eccellenti ai clienti».

TIM, Romano: «5G fondamentale per servizi di pubblica sicurezza»

Elisabetta Romano, chief network operations & wholesale officer di TIM, ha così affermato intervenendo al convegno Ericsson Day–5G for Critical National Infrastructures: «Le reti mission critical, cioè quelle reti che forniscono alle organizzazioni un’infrastruttura dotata di altissimi livelli di sicurezza e scalabilità, necessitano di tre requisiti tecnici: copertura, banda larga e, ovviamente, resilienza. Tutte le operazioni di sicurezza pubblica possono essere migliorate da soluzioni di rete 4G e 5G che riducono i tempi di risposta, basilari per gestire situazioni di emergenza».

«Reti mobili di TIM soluzione più adatta per i servizi mission critical»

«Il nostro obiettivo», ha proseguito la manager di TIM, «è fornire reti con altissime prestazioni, sicurezza e affidabilità. Per questo le reti mobili, in particolare quella 5G, risultano essere la soluzione più adatta per i cosiddetti servizi mission critical. TIM su questo tema è impegnata in prima linea, avendo vinto la gara Public Safety del ministero dell’Interno per la copertura 4G e 5G in 11 Provincie italiane utilizzando nuove frequenze dedicate a 700 MHz e 3,5 GHz, che si aggiungono a quelle già in uso a 1.800 MHz». Il convegno ha avuto luogo lunedì 4 dicembre 2023 presso lo Spazio Vittoria a Roma.

Gruppo FS, presentata la Trenitalia Winter Experience 2023: dal 10 dicembre parte l’offerta invernale

Nuovi collegamenti per le mete sciistiche e turistiche di montagna, più soluzioni di viaggio integrate con treno, bus e aereo e promozioni ad hoc per famiglie e giovani. La Winter Experience 2023 del Polo Passeggeri del Gruppo FS – composto da Trenitalia, Busitalia, Ferrovie del Sud-Est e FS Treni Turistici Italiani – prende il via dal 10 dicembre e si arricchisce con nuove soluzioni per sviluppare una mobilità sempre più completa, efficiente e sostenibile. In totale sono 24 mila i collegamenti nazionali al giorno in treno e bus e 13 mila i collegamenti in Europa.

Benefici per 1 miliardo grazie ai viaggi in treno

Intermodalità, sostenibilità e innovazione sono i pilastri della nuova Winter Experience. I 45 milioni di passeggeri che hanno scelto di viaggiare con le Frecce hanno permesso di risparmiare circa 1 miliardo di euro di costi per la collettività in termini di minori costi ambientali e sociali: spese per assistenza sanitaria, danni all’ambiente, all’agricoltura, agli immobili e alla biodiversità. Un passeggero che viaggia in treno tutte le settimane fra Milano e Roma, invece che in aereo, riduce di nove tonnellate il peso delle emissioni di CO2 all’anno e, se scegliesse il treno al posto dell’auto, risparmierebbe quattro tonnellate di CO2. Gli spostamenti in treno, secondo un’analisi di Bloomberg elaborata da McKinsey, garantiscono alle imprese migliori performance su rating ESG che si traducono in un risparmio fino a un punto percentuale sul costo del capitale. Le 47 mila aziende che hanno scelto di viaggiare con Trenitalia, inoltre, hanno evitato, nel 2023, l’emissione di 100 mila tonnellate di CO2 rispetto all’auto.

Gruppo FS, presentata la Trenitalia Winter Experience 2023: dal 10 dicembre parte l'offerta invernale
Luigi Corradi (Imagoeconomica).

Oltre 270 Frecce e 120 Intercity al giorno

Tra i principali elementi dell’orario invernale la presenza di oltre 270 Frecce al giorno per unire fra loro le grandi città e due nuovi Frecciarossa no-stop da 2 ore e 50 da Roma a Milano, per un totale di oltre 100 Frecciarossa al giorno. E ancora, più treni diretti e soluzioni integrate treno+bus per raggiungere le località di montagna, 120 Intercity da Nord a Sud per raggiungere le medie località e i capoluoghi di provincia, passando per città d’arte e luoghi turistici di tutta Italia, e 40 treni Eurocity che collegano ogni giorno l’Italia e la Svizzera, di cui una coppia prolungata a Francoforte in Germania. Da venerdì 15 dicembre, inoltre, arriva il nuovo treno notturno Espresso Cadore, che collegherà Roma con Cortina d’Ampezzo. Sarà il primo viaggio di FS Treni Turistici Italiani, la nuova società del Gruppo FS creata con la missione di offrire servizi ferroviari pensati e calibrati per un turismo di qualità, sostenibile e attento a riscoprire le ricchezze del territorio italiano.

Gruppo FS, presentata la Trenitalia Winter Experience 2023: dal 10 dicembre parte l'offerta invernale
Luigi Corradi, Luciano Spalletti e Bobo Vieri (Imagoeconomica).

Corradi: «Viaggi ancora più confortevoli e sostenibili»

Le novità della stagione invernale sono state presentate lunedì 4 dicembre 2023 a Milano da Luigi Corradi, amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia. Queste le sue dichiarazioni: «Trenitalia e tutte le aziende del Polo Passeggeri stanno investendo in treni e bus di ultima generazione per garantire ai passeggeri un viaggio ancora più confortevole e attento all’ambiente. Stiamo impegnando oltre 1 miliardo di euro l’anno per il trasporto regionale e, nei prossimi tre anni, i treni saranno quasi completamente rinnovati. Abbiamo siglato un contratto di circa 1 miliardo di euro per la fornitura di 40 nuovi Frecciarossa 1000 e, nell’ambito dei fondi del Pnrr, stiamo investendo in nuovi treni e carrozze Intercity, con particolare attenzione alle regioni del Sud. Con la Winter Experience consolidiamo ulteriormente i nostri sforzi e, nei prossimi mesi, offriremo ai nostri viaggiatori nuovi collegamenti per un’esperienza più completa e flessibile».

Fondirigenti, la formazione dei manager aumenta la produttività delle imprese

La formazione dei manager aumenta la produttività delle imprese. È quanto attesta l’ultima ricerca Fondirigenti, il fondo interprofessionale leader in Italia per il finanziamento della formazione dei dirigenti, promosso da Confindustria e Federmanager, a cui si affidano 14 mila imprese e più di 80 mila manager. La survey è stata presentata in anteprima per i 25 anni di Fondirigenti, alla presenza della ministra del Lavoro Elvira Calderone e di Nicolas Schmit, commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali.

Centrali le competenze legate a tecnologia, informatica e AI

Dallo studio, effettuato con l’Università di Trento su 10 mila imprese che hanno fruito dei finanziamenti del Fondo nel corso di un decennio, emerge un impatto positivo sulla produttività, con incrementi dello 0,04 per cento nella produttività totale e dello 0,14 per cento nella produttività del lavoro. L’impatto varia a seconda della maturità aziendale, della localizzazione e del settore. Le imprese più mature e quelle nel Centro-Nord ne beneficiano maggiormente, così come le imprese manifatturiere rispetto a quelle dei servizi. La survey condotta da Fondirigenti in collaborazione con Data Hubs, sulle competenze e le prospettive della formazione continua in Italia vista da un campione di 500 imprenditori, 500 manager e 500 cittadini, ha mostrato la centralità delle competenze legate alla tecnologia, all’informatica e all’intelligenza artificiale.

Preoccupa l’effettiva disponibilità delle competenze richieste

Sono ampie le preoccupazioni sull’effettiva disponibilità di tali competenze. Il 40 per cento dei rispondenti teme, infatti, la perdita di posti di lavoro a causa del cambiamento tecnologico. È elevato, tuttavia, anche il consenso sul ruolo fondamentale che può svolgere la formazione continua nella riduzione di tali divari, a condizione che sia mirata agli effettivi fabbisogni di imprese e lavoratori. Chi ha frequentato corsi di formazione ne sottolinea l’impatto positivo e nel 70 per cento dei casi è disposto a investire risorse proprie per la crescita delle proprie competenze.

Sabatini: «Il Fondo si colloca in un crocevia strategico»

Il direttore generale di Fondirigenti Massimo Sabatini si è così espresso: «Oggi, le sfide di un contesto in profonda trasformazione lasciano intravedere ampi spazi per l’ampliamento del perimetro di attività del Fondo. In un mondo in cui le competenze faranno sempre più la differenza, un soggetto come Fondirigenti che è in grado di analizzarle e promuoverle, finanziando la formazione per colmare i relativi fabbisogni, e valutandone l’impatto e i risultati, si colloca in un crocevia strategico, tanto per la competitività delle imprese quanto per l’occupabilità dei lavoratori».

Alitalia licenzia 2.723 dipendenti che erano in cassa integrazione

Con una lettera inviata a governo e sindacati, Alitalia ha comunicato «l’avvio di una procedura che determina, suo malgrado, licenziamenti per riduzione di personale». Il provvedimento riguarda 2.668 dipendenti di Alitalia e altri 55 dipendenti di Alitalia Cityliner, compagnia regionale satellite, che erano in cassa integrazione a zero ore (e lo saranno fino al 31 ottobre 2024), dunque 2.723 dipendenti. Rimangono escluse 172 persone impiegate nell’attività liquidatoria. «La scrivente è impossibilitata al reimpiego dei lavoratori attualmente sospesi in cassa integrazione», si legge nella lettera, che ha la data del primo dicembre 2023, in quanto si è «determinata una situazione di eccedenza di personale».

Alitalia licenzia 2.723 dipendenti che erano in cassa integrazione. La comunicazione in una lettera inviata a governo e sindacati.
Un Airbus A320 di Alitalia (Getty Images).

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Ita-Lufthansa all’esame Ue, passo avanti verso le nozze

Tutto questo mentre, dopo lunghi mesi di colloqui serrati sull’asse Roma-Berlino-Bruxelles, è arrivata la notifica alla Commissione europea del progetto di nozze tra Ita Airways e Lufthansa. In base all’accordo, confermato dal ministero dell’Economia e delle Finanze italiano, la compagnia di bandiera tedesca acquisterà il 41 per cento del capitale di Ita Airways, per un valore di 325 milioni di euro. «Era una operazione auspicata da tutti, se pensiamo a quanti soldi hanno speso gli italiani per mantenere l’ex Alitalia nel corso degli anni: cifre che fanno impressione. Sia io che il mio collega della Bdi, la Confindustria tedesca, avevamo fatto proprio un intervento congiunto sulla Commissione europea affinché si sbloccasse questa situazione e si permettesse finalmente la partenza del piano industriale della nuova compagna aerea», ha detto ai microfoni di RaiNews24 Carlo Bonomi, presidente di Confindustria.

Alitalia licenzia 2.723 dipendenti che erano in cassa integrazione. La comunicazione in una lettera inviata a governo e sindacati.
Un velivolo di Ita Airways (Getty Images).

TIM, al via la nuova campagna istituzionale “La parità non può aspettare”

È on air la nuova campagna istituzionale La parità non può aspettare lanciata da TIM per sensibilizzare e creare consapevolezza sul tema del gender gap. Perché, come sottolinea il manifesto dell’iniziativa, «all’Italia che vuole crescere serve il talento, la passione, il coraggio e l’impegno di tutte e tutti», ed è quindi necessario mettersi «in connessione per superare gli stereotipi, offrire opportunità alle donne e contrastare la violenza di genere». Nelle strade delle principali città italiane – Roma, Milano, Napoli, Venezia e Torino – e sui media, si alternano immagini che lanciano messaggi su cui riflettere, perché se in Italia «la parità di genere sarà raggiunta solo nel 2155», sono tanti gli aspetti con cui si manifesta il divario di genere.

Sofia Goggia e Giulia Dragoni tra le protagoniste della campagna

Protagoniste dei sette soggetti sono Sofia Goggia, campionessa del mondo di discesa libera, Danielle Madam, campionessa italiana getto del peso, Giulia Dragoni della Nazionale italiana calcio femminile, Pamela D’Alessandro, che lavora come tecnica in TIM, Laura De Dilectis, presidente di DonneXStrada, Carla Nisio, manager TIM, e il volto di una giovane ragazza che richiama l’attenzione sulla necessità di accelerare il cambiamento. Sono loro a testimoniare che «la parità non può aspettare» per lo sviluppo sociale ed economico del nostro Paese, dallo sport all’imprenditoria, dal gap salariale alla copertura mediatica degli sport femminili, dalla cultura della leadership all’occupazione delle donne nei settori tecnologici. La campagna è declinata sulla stampa periodica, sul web e sui social.

TIM, al via la nuova campagna istituzionale La parità non può aspettare 1
Campagna istituzionale TIM per la parità di genere (TIM).

Labriola: «Siamo un’azienda all’avanguardia anche sul piano sociale»

Pietro Labriola, amministratore delegato del Gruppo TIM, ha così affermato: «TIM è un’azienda all’avanguardia nell’innovazione e nei servizi e deve essere all’avanguardia anche sul piano sociale e ambientale. Esprimere il valore della parità tra uomini e donne significa molto per la crescita della società italiana perché un’economia che vuole correre ha bisogno del meglio di tutte le sue risorse umane: per questo sentiamo la responsabilità di farci portatori di questo valore».

Le altre iniziative di TIM per la parità di genere e contro la violenza sulle donne

TIM si è già mossa in questa direzione con una serie azioni concrete. Tra queste Women Plus, l’app che supporta le donne nella ricerca del lavoro e nei percorsi di carriera. La soluzione, che ha avuto il patrocinio della Commissione Europea, nasce dall’esperienza di Mulheres Positivas – il progetto che TIM ha sostenuto in Brasile insieme all’imprenditrice Fabi Saad – e mette a disposizione in un unico sistema numerose posizioni aperte, grazie a strumenti di matching tra le loro competenze e il lavoro disponibile, ma anche mentoring, formazione e talk ispirazionali. I punti vendita TIM presenti su tutto il territorio nazionale sono inoltre diventati Punti Viola, ovvero luoghi sicuri grazie alla collaborazione con l’associazione no profit DonneXStrada. Gli addetti alla vendita hanno seguito percorsi di formazione e sensibilizzazione, con il supporto di esperti legali e psicologi, per essere pronti ad accogliere eventuali vittime o testimoni di molestie o violenze e intervenire correttamente. Nel corso del 2024, infine, saranno installate le prime cabine digitali che prevedono anche un tasto dedicato al primo soccorso, denominato Women Plus, che permetterà di richiedere supporto in tempo reale a un operatore in situazioni di potenziale pericolo. Si tratta di una funzionalità a forte valenza sociale che mette a disposizione della collettività uno strumento di contrasto agli episodi di violenza e microcriminalità.

La concessione di Autostrada dei Parchi torna al Gruppo Toto

Dopo un lungo contenzioso, la gestione dell’autostrada dei Parchi torna al Gruppo Toto attraverso la società Strada dei Parchi. Nella serata di mercoledì 30 novembre è stato infatti depositato in commissione Bilancio al Senato un emendamento al decreto Anticipi presentato dagli stessi relatori del decreto e dunque blindato. La concessione dell’A24 e A25, la cosiddetta Roma-L’Aquila-Teramo – revocata dal governo Draghi nel luglio 2022 per presunte gravi inadempienze e affidata un mese dopo ad Anas – tornerà nelle mani del gruppo a partire dal primo gennaio 2024 e si protrarrà fino al 2032, cioè fino alla scadenza prevista dalla convenzione prolungata nel periodo in cui la gestione è stata assegnata all’Anas. Secondo l’accordo stretto con il Mit, in cambio della concessione, Strada dei Parchi rinuncerà ai ricorsi pendenti, manterrà le tariffe invariate al 2017 e raddoppierà gli investimenti. In considerazione delle rinunce da parte del concessionario, gli vengono inoltre riconosciuti 500 milioni di euro (250 nel 2023 e 250 nel 2024) e la compensazione dei debiti nei confronti di Anas in cambio della rinuncia all’ulteriore risarcimento.

 

 

Ita torna in utile, ma i ritardi del via libera all’accordo con Lufthansa la costringono a chiedere altri 300 milioni alle banche

Prima la notizia buona. Sia gloria, si spera duratura, nell’alto dei cieli. Ita Airways ha chiuso i primi nove mesi dell’anno guadagnando soldi: 780 milioni di ricavi e 80 di margine operativo, contro i 240 persi nello stesso periodo del 2022. Non succedeva dall’inizio del secolo, precisamente dal 2002 anno dell’ultimo bilancio in attivo, anche se allora si chiamava Alitalia. Poi la notizia cattiva, o la meno buona. Il dilatarsi dei tempi di chiusura dell’accordo con Lufthansa (giusto giovedì il Mef ha comunicato l’avvenuta formale notifica dell’acquisto del 41 per cento da parte dei tedeschi) impedisce alla compagnia guidata da Antonino Turicchi, in mancanza del via libera di Bruxelles, di incassare i 325 milioni di euro della transazione.

Ita, i ritardi nella chiusura dell'accordo con Lufthansa e le trattative in salita per il prestito da 300 milioni
Antonino Turicchi, presidente Ita (Imagoeconomica).

Il prestito da 300 milioni, la partita complicata con le banche e l’ipotesi Sace

La conseguenza è che Ita sarà obbligata a una nuova massiccia iniezione di denaro, sotto forma di un prestito da 300 milioni. Chi ce li dovrebbe mettere? Le banche, ma il condizionale è d’obbligo perché la trattativa con gli istituti di credito si sta rivelando molto complicata. Banca Intesa si è chiamata fuori, sostanzialmente con la motivazione di aver già dato fin troppo. Alla fine la decisione in extremis di rivolgersi a un pool di banche: Unicredit, Mps, Bper, Santander e Credit Agricole Italia, che però vogliono ovviamente essere super garantite. E chiedono in garanzia gli aerei di proprietà, ovvero l’unico asset concreto della compagnia. Senza questa non possono rischiare capitale per un’azienda che ha dalla sua solo l’ultimo esercizio in utile. Se non altro perché occorre vedere se la rondine del 2023 farà anche più avanti primavera. Ma Ita non può dare in pegno gli aerei. Per poterlo fare, poiché essendo in essere il protocollo di intesa con Lufthansa (che solo Berlino può decidere di annullare) deve avere l’assenso dei tedeschi, che però giustamente non hanno alcuna intenzione di entrare nel capitale di una compagnia che ha ipotecato la sua flotta, ovvero l’asset più importante. Non resta allora che rivolgersi alla Sace per avere la garanzia pubblica che vada a coprire l’80 per cento del finanziamento bancario. Dovrebbe essere una formalità, visto che Sace è interamente posseduta dal Mef che a sua volta è l’unico azionista di Ita. Però nella dialettica tra compagnia, banche ed ente garante qualcosa si è inceppato. Forse, azzardiamo noi, la paura che Bruxelles faccia qualche brutto scherzo dilatando ancora i tempi per dare semaforo verde all’accordo?

Ita, i ritardi nella chiusura dell'accordo con Lufthansa e le trattative in salita per il prestito da 300 milioni
Ita ha chiuso i primi nove mesi dell’anno guadagnando 780 milioni di ricavi e 80 di margine operativo (Imagoeconomica).

L’iter della trattativa probabilmente andrà in fase 2

Nell’ambito del bilaterale Italia-Germania dello scorso 22 novembre, Giorgia Meloni e Olaf Scholz si sono detti sicuri che in tempi brevi arriverà il via libera dall’Antitrust europeo. Che, una volta ricevuta la notifica, ora dovrà analizzare circa 1.000 pagine di risposte e auspici. Pensare che lo faccia in 25 giorni lavorativi (ovvero quanto prevede la fase 1 appare un eccesso di ottimismo. Anche considerando il passo da bradipo che sta avendo da agosto scorso la Commissione, con tanto di smaccato ostruzionismo da parte di chi, tanto per non fare nomi i francesi, l’accordo italo-tedesco lo vuol far saltare. Facile dunque che si passi alla fase 2, che prevede 90 giorni lavorativi, e la possibilità di andare ai supplementari aggiungendone altri 15. Nell’attesa servono soldi per andare avanti, anche perché dopo che la stagione estiva ha consentito a tutte le compagnie del mondo di mettere a segno bilanci record, ora con l’inverno arriva il periodo delle vacche magre.

Ita torna in utile, ma i ritardi del via libera all'accordo con Lufthansa la costringono a chiedere altri 300 milioni alle banche
La premier Giorgia Meloni con il cancelliere tedesco Olaf Scholz (Imagoeconomica).

Stop all’assenteismo e alle fughe di notizie

Nel frattempo, in Ita Airways stanno provando a limitare i tassi di assenteismo di alcuni dirigenti, a partire dal direttore del personale, Domenico Galasso, su cui l’Inps avrebbe acceso un faro. Nei giorni scorsi è partita una mail per annunciare la riduzione a quattro giorni al mese della possibilità da parte dei manager di fare smart working. E intanto il presidente Turicchi sta cercando di neutralizzare posizioni dominanti della passata disastrosa gestione di Fabio Lazzerini. Per questo nei corridoi di Fiumicino si vocifera che l’area commerciale sia pronta entro la fine dell’anno a un grande cambio nel management, con la possibile uscita del direttore commerciale Emiliana Limosani, braccio destro dell’ex ad.

Eni lancia il nuovo eni.com per raccontare il mondo dell’energia e la transizione energetica

Eni ha lanciato la nuova versione di eni.com, ridisegnando il proprio sito web con l’obiettivo di raccontare la transizione energetica e tecnologica in una maniera sempre più chiara, efficace e accessibile. Nel contesto in continuo cambiamento in cui l’energia è un tema di stringente attualità, il nuovo eni.com risponde alle esigenze di Eni di comunicare integralmente la propria strategia di decarbonizzazione caratterizzata dallo sviluppo e impiego di tecnologie proprietarie per fornire energia sicura e sempre più pulita e dalla diversificazione delle fonti energetiche.

Il nuovo portale di Eni contribuisce a ridurre le emissioni

Il sito web è stato ideato per permettere agli utenti di scoprire e comprendere Eni attraverso una struttura narrativa che si declina in visione, azioni e prodotti. Il nuovo eni.com unisce e crea una connessione chiara tra la visione strategica della società per traguardare il net zero al 2050, le azioni concrete – quali l’ottimizzazione del portafoglio upstream attraverso la progressiva decarbonizzazione, abbinata all’espansione dei business bio, rinnovabili e di economia circolare – e i servizi e prodotti che ne sono il risultato. Il nuovo portale si pone gli stessi obiettivi di Eni, vale a dire essere sempre più sostenibile, efficiente e accessibile. Presenta un’interfaccia ridisegnata seguendo i principi di semplificazione del linguaggio e della navigazione, contribuendo a ridurre le emissioni, attraverso l’ottimizzazione delle immagini e degli elementi di design per creare pagine più leggere ed efficienti nel caricamento.

Eni lancia il nuovo eni.com per raccontare il mondo dell’energia e la transizione energetica
Il nuovo eni.com (Eni).

Una narrazione lineare per un sito inclusivo e accessibile

Grazie a una innovativa organizzazione dei contenuti, la narrazione è lineare e permette ai visitatori di orientarsi più facilmente, in un racconto diretto e semplice da scoprire. La nuova versione è stata sviluppata seguendo le web content accessibility guidelines (WCAG), per favorire un sito inclusivo e accessibile anche a persone con disabilità. Il rinnovamento del sito eni.com è un progetto a cui la direzione comunicazione esterna e la funzione ICT di Eni hanno lavorato in collaborazione con EY+M&C Saatchi, agenzie leader del settore. La parte tecnologica è stata sviluppata in collaborazione con Exprivia per la System Integration.

Eni, il progetto CCS di Ravenna entra nella lista europea dei Progetti di interesse comune

Eni ha annunciato che, grazie all’ammissione del progetto integrato di Carbon Capture and Storage (CCS) Callisto alla lista europea dei Progetti di interesse comune (Progetti Pci), l’hub di stoccaggio della CO2 di Ravenna, che Eni come operatore sta sviluppando in JV con Snam, avrà un ruolo chiave nella creazione di una filiera internazionale ad alto contenuto tecnologico nel settore della decarbonizzazione.

Callisto mira a decarbonizzare le aree industriali italiane e l’hub francese di Fos-Marseille

Il progetto CCS integrato Callisto (CArbon LIquefaction transportation and STOrage) Mediterranean CO2 Network, proposto congiuntamente da Eni e Snam con la collaborazione di Air Liquide che ne è anche coordinatore e che fa perno sul polo di stoccaggio CO2 di Ravenna CCS, è stato scelto dalla Commissione europea per entrare a far parte dei Pci, superando il processo di selezione, insieme ad altri 13 progetti dedicati alla cattura e allo stoccaggio della CO2. Nel dettaglio, Callisto ha l’obiettivo di sviluppare una catena del valore della CCS nell’Europa Sud-occidentale, focalizzandosi sulla decarbonizzazione delle aree industriali italiane, a partire da quella di Ravenna e Ferrara e dell’hub di Fos-Marseille, in Francia. Il progetto ha come referenti in Italia Eni e Snam e Air Liquide per il cluster industriale di Fos-Marseille in Francia. L’iniziativa è inoltre promossa da altre 16 aziende operanti nei cluster industriali interessati. Il progetto, facendo leva sulla grande capacità totale di stoccaggio dell’hub di CCS di Ravenna, stimata in oltre 500 milioni di tonnellate, mira a sviluppare il più grande network nel Mediterraneo per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio di CO2 offrendo una soluzione di decarbonizzazione per le industrie hard to abate (come cementifici, fertilizzanti, acciaierie etc.) proponendosi come riferimento per il Sud Europa.

Il progetto potrà accedere al Connecting Europe Facility Fund

L’ammissione nella lista dei progetti PCI consentirà al progetto, una volta superati i passaggi dell’iter in corso la cui conclusione è attesa nel 2024, di poter accedere al fondo Connecting Europe Facility Fund (CEF) finalizzato all’ottenimento di finanziamenti a fondo perduto per supportare gli studi e lo sviluppo delle infrastrutture per la ricezione, il trasporto e lo stoccaggio della CO2. L’avvio della fase 1 del progetto CCS Ravenna è previsto per l’inizio del 2024 con l’iniezione ai fini dello stoccaggio permanente di 25 mila tonnellate all’anno di CO2, catturate dalla centrale a gas di Casal Borsetti di Eni. Lo sviluppo industriale della fase 2, il cui avvio è previsto entro il 2026, consentirà di raggiungere una capacità di stoccaggio di 4 milioni di tonnellate all’anno al 2030. Ulteriori espansioni potranno portare i volumi fino a 16 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.

Verranno creati nuovi posti di lavoro

Oltre a fornire un importante contributo per contrastare le emissioni climalteranti delle industrie hard to abate, il progetto Ravenna CCS favorirà la creazione di una filiera nazionale ad alto contenuto tecnologico nel settore della decarbonizzazione, valorizzando le competenze e capacità realizzative locali e più in generale del Paese. Dal punto di vista occupazionale il progetto fornirà un contributo determinante nel tutelare il livello esistente, legato al sistema tradizionale, e al contempo nel promuovere la creazione di un importante numero di nuovi posti di lavoro, diretti e indiretti, grazie allo sviluppo delle filiere impegnate nel progetto di decarbonizzazione. Eni ha sviluppato una vasta esperienza nello stoccaggio di gas in giacimenti esauriti nel corso di molti decenni e intende valorizzare le proprie competenze per riconvertire parte delle infrastrutture esistenti in hub di stoccaggio dell’anidride carbonica per decarbonizzare le attività industriali proprie e di terzi a costi competitivi e con un rapido time to market.

A2A, il Life Talk dedicato all’ambiente su circolarità e rigenerazione delle risorse

Una nuova tappa del progetto di A2A per promuovere una riflessione sulla gestione responsabile delle risorse e la salvaguardia degli elementi necessari alla vita. Dopo l’appuntamento di luglio dedicato all’acqua, il secondo Life Talk dal titolo Non c’è vita senza terra. Rigenerazioni si è focalizzato sulle tematiche legate all’ambiente. Il Gruppo, in partnership con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN) – centro di eccellenza per lo studio della sostenibilità e sovranità dei sistemi alimentari – ha avviato un percorso accademico con il coinvolgimento di key opinion leaders ed esperti del mondo scientifico per indagare il rapporto fra la vita umana e l’ambiente, il cui equilibrio rappresenta una sfida per il futuro.

Circolarità e rigenerazione delle risorse al centro del dibattito di A2A

L’incontro è stato un’occasione per riflettere con gli studenti dell’Ateneo di Pollenzo sull’importanza delle risorse naturali e sulla necessità di ripensare i modelli economici, produttivi, sociali ed organizzativi per renderli più sostenibili. Circolarità e rigenerazione sono state le tematiche al centro del dibattito. Partendo dall’importanza di adottare comportamenti di consumo responsabile e favorire una gestione circolare delle risorse, la riflessione ha infatti abbracciato il concetto di rigenerazione – un ulteriore passo avanti rispetto alla preservazione dell’ambiente e dei suoi elementi, affinché le risorse naturali possano rinnovarsi. L’evento si è aperto con il keynote speech di Stefano Mancuso, neurobiologo delle piante e direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (Linv) dell’Università degli Studi di Firenze, incentrato sulla necessità di ripensare le nostre città, tornando a concepire il luogo in cui si vive come un ambiente connesso alla natura, aspetto imprescindibile per la sopravvivenza e il benessere delle specie.

A2A, il Life Talk dedicato all'ambiente su circolarità e rigenerazione delle risorse
Life Talk di A2A (LinkedIn A2A).

Poi si è passati al dibattito sulla rigenerazione, cui hanno preso parte Renato Mazzoncini, amministratore delegato del Gruppo A2A, e Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e amministratore delegato dell’azienda vitivinicola Fontanafredda. I due esperti hanno indagato il significato del concetto di rigenerazione declinandolo in quattro ambiti di azione – ecosistemica, energetica, urbana e culturale – e raccontato esempi di filiere sostenibili e di creazione di nuove risorse, sotto forma di materia ed energia, grazie al biometano. In chiusura l’intervista condotta dal giornalista Mario Calabresi dal titolo Cibo e cultura: un approccio rigenerativo per il futuro, con i contributi dello chef Franco Aliberti, della reporter scientifica Silvia Lazzaris, e della ricercatrice e ambientalista Valeria Margherita Mosca.

Mazzoncini: «Investiamo 1,5 miliardi all’anno per l’ambiente»

Questo il commento di Mazzoncini all’iniziativa: «Pollenzo è un’università iconica per le scienze enogastronomiche, che sono uno degli elementi importanti per la decarbonizzazione. Occuparsi di transizione ecologica significa anche occuparsi di uso responsabile del cibo, saper riciclare ad esempio gli scarti agroalimentari o della zootecnia è un elemento fondamentale della formazione dei ragazzi. Come life company A2A sta continuando ad investire circa 1,5 miliardi all’anno sia in impianti per la transizione energetica, per le energie rinnovabili, sia per l’economia circolare, per esempio, con la produzione di biometano. Tutti impianti che concorrono alla decarbonizzazione del Pianeta».

La presentazione del secondo documentario realizzato con Will Media

Durante l’evento è stato infine presentato il secondo documentario nato dalla collaborazione fra A2A e Will Media dal titolo Rigenerazione, in cui Mattia Battagion – head of Sustainability di Will Media – racconta alcuni esempi di come la sostenibilità possa concretizzarsi in progetti di rigenerazione. Grazie al contributo di esperti e addetti ai lavori, viene mostrato come l’innovazione e l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente possano contribuire al benessere delle future generazioni.

Enel, da Gridspertise due innovative soluzioni edge per dare forma alla rete del futuro

Gridspertise, player globale dedicato a supportare i gestori dei sistemi di distribuzione di tutto il mondo nell’accelerare la trasformazione digitale delle reti elettriche, ha presentato due nuove soluzioni all’avanguardia in occasione di Enlit Europe 2023, il principale evento dedicato allo scenario energetico europeo. A Parigi, l’azienda ha presentato per la prima volta la sua nuova piattaforma modulare di smart meter, Globy, che offre ai DSO la massima flessibilità hardware e software e diversi moduli di comunicazione, e l’ecosistema di soluzioni per il monitoraggio e il controllo della rete elettrica a bassa tensione (Low Voltage Edge Grid Monitoring and Control) basato sulle tecnologie Quantum Edge® device di Gridspertise, gli alleati perfetti per rendere la rete elettrica a bassa tensione più efficiente e affidabile.

I nuovi contatori intelligenti per monitorare la visibilità della rete di BT

La crescente domanda di elettricità, la necessità di gestire e integrare nuovi carichi di energia, inclusi i veicoli elettrici e la diffusione delle risorse energetiche distribuite (DER) hanno reso più complessa la rete a causa dei nuovi flussi di energia bidirezionali e delle fluttuazioni della domanda, pertanto l’interesse dei gestori dei sistemi di distribuzione (DSO) si è spostato dal monitoraggio dell’alta e media tensione (MT) alla visibilità in tempo reale della rete di bassa tensione (BT). La nuova generazione di contatori intelligenti svolge un ruolo cruciale nel migliorare la visibilità della rete di BT, agendo come sensori intelligenti distribuiti per fornire dati in tempo reale sul consumo di energia, migliorare il monitoraggio remoto delle prestazioni della rete e consentire l’integrazione delle rinnovabili. Sebbene i contatori intelligenti rappresentino un primo importante strumento, i DSO hanno l’esigenza di integrare altre fonti di informazione per determinare se le reti di BT funzionano in modo adeguato: l’estensione del monitoraggio e del controllo remoto dalla MT alla BT è necessaria per migliorare l’affidabilità e la qualità del servizio agli utenti finali, diminuire l’indice di durata media delle interruzioni del sistema (System Average Interruption Duration Index, SAIDI) e ridurre i costi totali.

Denda: «Passo in avanti nella costruzione di un sistema energetico digitale»

Robert Denda, ceo di Gridspertise, ha così commentato le ultime novità del portfolio della società: «Stiamo facendo un balzo in avanti nella costruzione del sistema energetico digitale e pulito del futuro. La digitalizzazione della rete a bassa tensione è essenziale per integrare un maggior numero di fonti rinnovabili, decarbonizzare la produzione di energia e sfruttare appieno i vantaggi dell’elettrificazione. Il nostro nuovo contatore flessibile e modulare Globy e la nostra suite di soluzioni per il monitoraggio e il controllo in bassa tensione condensano una tecnologia all’avanguardia, un approccio orientato al futuro e decenni di esperienza nella digitalizzazione della rete, testimoniata anche dal recente traguardo di 100 milioni di smart meter distribuiti in tutto il mondo. Le nostre soluzioni consentono ai DSO di osservare, riconfigurare e ottimizzare i flussi di energia per integrare un maggior numero di fonti rinnovabili e mantenere stabile la rete, migliorando l’esperienza dell’utente finale e la sostenibilità del sistema».

Globy, un contatore flessibile e interoperabile costruito per durare nel tempo

L’ultimo arrivato tra i contatori intelligenti di Gridspertise non solo aiuta ad affrontare le sfide sopracitate a livello di rete elettrica di BT, ma è anche un dispositivo flessibile, adattabile alle esigenze dei clienti e interoperabile secondo gli standard internazionali DLMS. A seconda della posizione e delle esigenze del DSO, il dispositivo consente di cambiare o adattare la tecnologia di comunicazione direttamente sul campo, permettendo di scegliere la soluzione più appropriata tra una varietà di protocolli di comunicazione (tra cui G3 Hybrid PLC e RF Mesh, Cellular LTE-M e NB-IoT) per massimizzare la copertura e la connettività anche nelle aree rurali, consentendo ai dispositivi di connettersi in luoghi remoti con segnali deboli. Globy è inoltre interoperabile con le soluzioni di fornitori terzi, consentendo la retrocompatibilità e l’integrazione con le installazioni esistenti, abbattendo i vincoli tecnologici legati a framework proprietari ed ecosistemi specifici dei fornitori.

Una suite multifunzione per il controllo delle reti di bassa tensione

Oggi, la topologia “as-built” delle reti di distribuzione spesso non è conosciuta in modo completo o accurato. In particolare, molto spesso il segmento che va dalla cabina secondaria alla rete BT collegata a valle non è né monitorato né controllato. In occasione di Enlit Europe, Gridspertise ha presentato una nuova suite di soluzioni hardware e software per il monitoraggio e il controllo delle reti BT. In particolare ha ampliato la famiglia di dispositivi Quantum Edge® con una nuova versione di formato ridotto dell’iconico dispositivo edge, progettato per i DSO che hanno bisogno di una soluzione semplice e integrata per la gestione della bassa tensione, che incorpori in un’unica soluzione diversi casi d’uso relativi alla cabina di distribuzione MT/BT. Grazie alla sua tecnologia di virtualizzazione, può fungere da concentratore interoperabile dei dati dei contatori che supporta diversi protocolli RF/PLC (Meters & More, PRIME, G3, DLMS, ecc.), unità terminale remota (RTU) per estendere il controllo remoto alla rete BT, oltre che router virtuale per consentire una comunicazione continua. Grazie all’integrazione con più merging unit, questo dispositivo è in grado di monitorare lo stato degli alimentatori BT e gli eventuali guasti, la temperatura, la corrente e il livello di tensione del trasformatore e i parametri ambientali (temperatura, umidità, allagamenti ecc.).

Acea, online i progetti idrici da realizzare con 227 milioni del Pnrr

È online sul sito di Acea una sezione speciale Pnrr dedicata alle infrastrutture idriche e ai grandi cantieri che saranno realizzati dal Gruppo grazie ai fondi del Piano di ripresa e resilienza. Acea Ato 2 ha ottenuto dal Pnrr finanziamenti per circa 227 milioni di euro, nel periodo 2021-2026, per la realizzazione di diversi interventi strategici che riguardano le reti di adduzione e distribuzione, il recupero della risorsa (perdite idriche) e i servizi di fognatura e depurazione. Tra gli interventi da realizzare anche diverse opere di ammodernamento ricadenti nel sistema acquedottistico del Peschiera.

L’elenco dei progetti suddiviso in tre aree

Nella nuova pagina web dedicata si potranno consultare tutte le informazioni sui progetti di Acea, una sorta di bussola per orientarsi tra i diversi interventi in programma e per capire come vengono impiegati i finanziamenti ottenuti grazie al Pnrr. La sezione dedicata ai progetti di Acea Ato 2 è divisa in tre aree. La prima riguarda acquedotti e grandi opere, che comprende quattro progetti finalizzati alla messa in sicurezza e ammodernamento del sistema acquedottistico Peschiera e dell’approvvigionamento idrico di Roma Capitale e dell’area metropolitana (Nuovo Acquedotto Marcio 1° lotto; Addutrice Ottavia-Trionfale; Raddoppio VIII sifone – tratto Casa Valeria uscita Galleria Ripoli; Condotta Monte Castellone–Colle Sant’Angelo-Valmontone).

Dalla digitalizzazione alla raccolta sostenibile delle acque reflue

La seconda è dedicata a digitalizzazione ed efficientamento delle reti di distribuzione idrica, progetto finalizzato alla riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua mediante la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti. La terza sezione è infine relativa alla depurazione, fognatura e gestione dei fanghi di depurazione. Si tratta dei progetti che hanno l’obiettivo di rendere sempre più efficace e sostenibile la raccolta e la depurazione delle acque reflue favorendo l’economia circolare anche attraverso il ricorso all’innovazione tecnologica (potenziamento dell’impianto di depurazione integrato di Ponte Lucano a Tivoli; collettore fognario afferente al depuratore Valle Giordano; prolungamento adduttrice della Crescenza – sistema fognario Tomba di Nerone; adeguamento dell’impianto di depurazione di Ciciliano; bonifica collettore e rete afferenti al depuratore di Ciciliano; collegamento a Roma est del depuratore di Borgonuovo). La sezione dedicata è disponibile al link https://www.gruppo.acea.it/innovazione/pnrr-grandi-opere-acea.

Poste Italiane al primo posto tra le aziende del settore assicurativo nella classifica di S&P

Le politiche di sostenibilità di Poste Italiane si affermano sul piano mondiale e per la prima volta conquistano la vetta del Corporate Sustainability Assessment di Standard&Poor’s Global nel settore Insurance con il punteggio complessivo di 85/100. La classifica ha assegnato a Poste Italiane il punteggio di 96/100 nella sezione Social per le proprie politiche e pratiche di attrazione e sviluppo di talenti, di tutela dei diritti umani e di inclusione finanziaria. Inoltre, con riferimento alla dimensione di Governance, il Gruppo è stato premiato per la conduzione etica e trasparente del business, per le pratiche legate alla gestione dei rischi e della sicurezza informatica, mentre si è distinto nella dimensione Environmental per la solidità della propria strategia climatica.

Il rating si aggiunge ai numerosi riconoscimenti ottenuti dal Gruppo in ambito ESG

Standard & Poor’s Global confronta le aziende di 61 settori giudicando le loro performance di sostenibilità in maniera complessiva. Il rating assegnato da S&P Global funge da base preliminare di valutazione per stabilire l’ingresso delle imprese negli indici Dow Jones Sustainability World Index e Dow Jones Sustainability Europe Index. Il primo posto nella classifica globale del settore assicurativo si aggiunge ai numerosi riconoscimenti ricevuti dal Gruppo Poste Italiane per le sue pratiche di sostenibilità. Tra questi la medaglia di platino ricevuta da EcoVadis, la conferma della valutazione di AA nel rating MSC, il miglioramento del punteggio ottenuto da parte di Moody’s e l’inclusione tra i più prestigiosi indici di sostenibilità internazionali (come Euronext Vigeo-Eiris Indices, Integrated Governance Index, Euronext Equileap Gender Equality Eurozone 100, FTSE4Good, Bloomberg Gender-Equality Index e Stoxx Global ESG Leaders).

Del Fante: «Motivo di orgoglio»

La presidente di Poste Italiane, Silvia Rovere, ha così commentato il traguardo raggiunto: «Questo straordinario risultato conferma il percorso del Gruppo che fa della sostenibilità il cardine della propria missione industriale. Vorrei cogliere l’occasione di questo traguardo mondiale per ringraziare le donne e gli uomini di Poste per la propria dedizione nel servizio verso tutte le comunità, le imprese e le istituzioni in ogni angolo del Paese».

Poste Italiane al primo posto tra le aziende del settore assicurativo nella classifica di S&P
Silvia Maria Rovere (Imagoeconomica).

Le ha fatto eco l’amministratore delegato Matteo Del Fante: «La vetta nella classifica mondiale di S&P Global è motivo di orgoglio e prova ancora una volta l’efficacia della nostra strategia di integrazione della gestione dei rischi e delle opportunità ESG nella strategia di business, che ci mette nelle condizioni migliori per affrontare al meglio le sfide proposte dal contesto economico. Il primo posto premia il nostro impegno orientato alla creazione di valore condiviso per gli stakeholder e alla crescita socio-economica del Paese, aumentando in modo significativo la reputazione di Poste Italiane in ambito mondiale».

Lasco: «Frutto di una strategia con chiari obiettivi a breve, medio e lungo termine»

Queste infine le dichiarazioni del condirettore generale di Poste Giuseppe Lasco: «Sono estremamente orgoglioso per il punteggio raggiunto nella valutazione di S&P Global nella sezione Social. Naturalmente, ogni persona di Poste Italiane ha contribuito al prestigioso risultato nel Corporate sustainability assessment con il proprio lavoro e il proprio impegno quotidiano profuso negli anni. Il risultato è frutto di una strategia ESG di Gruppo con chiari obiettivi a breve, medio e lungo termine. Crescere responsabilmente grazie al decisivo contributo di chi lavora in azienda per il successo sostenibile, l’innovazione, la digitalizzazione e la coesione sociale del Paese è l’obiettivo del Gruppo Poste Italiane».

Social housing, accordo BEI-Investire SGR: 34 milioni per realizzare oltre 200 alloggi a Milano

Sostenere la costruzione di nuove unità di social housing nel cuore di Milano, promuovendo l’accesso ad alloggi di qualità e sostenibili per le famiglie a reddito medio-basso. Questi gli obiettivi del finanziamento da 34 milioni di euro concesso dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) al Fondo Ca’ Granda, gestito da Investire Sgr (Gruppo Banca Finnat) e partecipato da Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, da Cdp Real Asset Sgr attraverso il FIA – Fondo Investimenti per l’Abitare e da Fondazione Cariplo.

Verranno demolite e ricostruite 200 unità abitative nel quartiere Sarpi 

L’accordo è stato annunciato e sottoscritto lunedì 27 novembre 2023 presso l’Archivio Storico del Policlinico di Milano in Via Francesco Sforza 28, durante l’evento Il partenariato acceleratore di rigenerazione urbana e sociale. Grazie alle risorse della BEI, verranno riqualificati oltre 200 appartamenti nel centro di Milano, nel quartiere Sarpi. Le unità abitative verranno demolite e ricostruite seguendo i più alti standard di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale e saranno poi assegnate alla fascia intermedia della popolazione che non è in grado di accedere né al libero mercato né all’edilizia residenziale pubblica. Si tratta della prima operazione finanziaria della Bei in Italia realizzata direttamente con un fondo immobiliare a favore dell’edilizia sociale, resa possibile anche grazie alle finalità etiche e al forte impegno del Policlinico di Milano a favore della sostenibilità ambientale con il Fondo Cà Granda. Negli ultimi cinque anni, la Bei ha finanziato progetti di edilizia sociale e a prezzi calmierati per oltre 6,5 miliardi di euro in 11 Paesi europei sostenendo nuove costruzioni, ristrutturazioni e riqualificazioni del patrimonio abitativo esistente.

Badot (BEI): «Dimostriamo il nostro impegno per l’edilizia sociale»

Gilles Badot, direttore per le operazioni BEI in Italia, ha commentato: «Con questa operazione, la BEI dimostra il proprio impegno a favore dell’edilizia sociale. Questo progetto non solo migliorerà la qualità della vita dei residenti, ma contribuirà anche a migliorare l’efficienza energetica e quindi la sostenibilità ambientale a Milano».

Social housing, da BEI e Investire SGR 34 milioni per realizzare oltre 200 alloggi a Milano
Gilles Badot (Imagoeconomica).

Gli ha fatto eco Giancarlo Scotti, amministratore delegato di CDP Real Asset SGR: «Salutiamo con particolare favore il finanziamento della BEI al Fondo Ca’ Granda, di cui siamo partner finanziario con il nostro fondo FIA. Il sostegno delle risorse europee, al fianco di quelle di investitori istituzionali nazionali, conferma l’esistenza di un impegno comune su progetti capaci di ridurre il disagio abitativo nelle nostre città, anche attraverso la rigenerazione urbana e l’inclusione sociale».

UniCredit e Caritas insieme contro la povertà educativa

Ha preso il via, con un incontro nazionale tenutosi presso la sede di Caritas Italiana a Roma il 22 novembre, il progetto PEPE (Promuovere Engagement di comunità contro la Povertà Educativa) coordinato da Caritas Italiana e con il sostegno di UniCredit. Pensato quale “opera segno” per affrontare la povertà educativa in tutte le sue forme, l’iniziativa intende contribuire a sviluppare sistemi territoriali di contrasto alla povertà minorile, che pongano al centro i giovani, in un’ottica di comunità educante e di welfare generativo. Un’attenzione specifica sarà dedicata ai NEET, ossia a quei giovani che non studiano, non lavorano né sono in formazione.

Iniziative in cinque diocesi italiane nei 18 mesi di sperimentazione

La fase di sperimentale di avvio, della durata di 18 mesi, si articolerà in diverse iniziative in cinque diocesi italiane – al Sud Caltanissetta, al Centro Roma, nel Nord Italia Mantova, Pavia e Modena – con l’intento di sviluppare buone pratiche replicabili in tutto il Paese. Il progetto propone un modello di azione basato sull’incontro con ragazzi in situazioni di disagio non conclamato in un’ottica di prevenzione. Prevede il protagonismo e la partecipazione attiva dei giovani, la personalizzazione degli interventi di accompagnamento, la costruzione e la scommessa su una comunità capace di essere “educante”.

Don Marco Pagniello: «Vogliamo aiutare i ragazzi a vivere i propri sogni»

«Con questo progetto», ha sottolineato il direttore di Caritas Italiana don Marco Pagniello «vogliamo pensare ragazzi e giovani come protagonisti della loro vita, aiutarli ad abitare la propria storia anche quando ciò può essere faticoso e a vivere i propri sogni. Per fare tutto questo è fondamentale che ci sia una comunità educante, che si assuma questa responsabilità. Per questo il progetto si declina in territori concreti, nei quali le cinque Caritas diocesane coinvolte sono chiamate a sviluppare percorsi in base al proprio contesto, con l’impegno di Caritas Italiana di collegarli attraverso lo sviluppo di una comunità di pratiche e la scelta di linee di azione comuni: educativa di strada, coinvolgimento della comunità che educa, percorsi personalizzati».

Taricani: «Vogliamo agire come motore di crescita collettiva»

Gli ha fatto eco Remo Taricani, deputy head of Italy di UniCredit: «Siamo orgogliosi di affiancare Caritas nella realizzazione di questo progetto che intende rispondere in modo articolato e sostenibile ai diversi bisogni della povertà educativa. Il programma propone un’ampia progettualità per fornire l’aiuto più idoneo alle diverse comunità locali in base ai loro bisogni specifici. Come banca vogliamo agire da motore di crescita collettiva e contribuire allo sviluppo dei nostri territori e delle loro persone. Il nostro obiettivo è consentire alle comunità di progredire e il progetto PEPE va esattamente in questa direzione, perché l’educazione è uno dei fattori determinanti della sostenibilità. L’istruzione è un catalizzatore di sviluppo, è un elemento chiave nella lotta contro le disuguaglianze e nella riduzione della povertà, è il motore essenziale per un futuro migliore e più sostenibile. Il nostro sostegno al progetto, attraverso il Fondo Carta Etica di UniCredit con cui già da anni destiniamo risorse a diverse iniziative di solidarietà su tutto il territorio, rientra nel più ampio focus del Gruppo verso la formazione e i giovani, aspetti fondamentali per il benessere individuale e la prosperità collettiva e per promuovere il progresso sociale ed economico a lungo termine. L’attenzione di UniCredit ai temi sociali è infatti centrale, tanto che a livello di Gruppo nel 2022 abbiamo investito 36,5 milioni di euro in iniziative sociali e filantropiche, di cui 8 milioni proprio a favore di istruzione e giovani».

UniCredit conferma lo status di main sponsor del teatro San Carlo per la stagione 2023/24

UniCredit ha confermato alla Fondazione Teatro di San Carlo il suo impegno nell’ambito della sponsorizzazione alla stagione d’opera, concerti e balletto 2023/2024 nel ruolo di main sponsor a partire dall’inaugurazione con Turandot di Puccini in scena il 9 dicembre. Inoltre, attraverso l’art-bonus, UniCredit rinnova il sostegno alle attività di formazione e inclusione sociale delle Officine San Carlo. Una partnership di valore e ispirazione per la città di Napoli, con le le due realtà coinvolte che hanno illustrato, alla presenza di Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente della Fondazione Teatro di San Carlo, di Stéphane Lissner, sovrintendente e direttore artistico della Fondazione Teatro di San Carlo e di Annalisa Areni, head of Client strategies di UniCredit Italia, i risultati di uno straordinario anno di collaborazione nel 2023 e condiviso le progettualità future per il 2024.

Le prospettive, dalla borsa di studio in memoria di Giovanbattista Cutolo ai laboratori nelle periferie di Napoli

L’obiettivo della partnership tra UniCredit e Teatro di San Carlo è quello di dare nuovo impulso e slancio ai laboratori artistici che coinvolgono gratuitamente i giovani della città per avvicinarli a percorsi formativi legati alle professionalità dello spettacolo e ai mestieri del palcoscenico. Nascerà inoltre la borsa di studio in memoria di Giovanbattista Cutolo, il musicista di 24 anni ucciso a Napoli il 31 agosto, a cui potranno partecipare i musicisti emergenti della città di Napoli. Ogni anno sarà selezionato come vincitore un giovane talento. Tra le prospettive per il 2024 anche l’ampliamento dell’offerta formativa per i giovani, da parte del Teatro San Carlo grazie a UniCredit, con lo scopo di rompere sempre di più le barriere e a rendere l’arte teatrale accessibile a tutti, indipendentemente dal contesto sociale o geografico. La Fondazione continuerà a lavorare per estendere la magia del teatro alle comunità delle periferie a rischio di Napoli, affrontando le sfide sociali e offrendo esperienze culturali che ispirano speranza e crescita.

I successi del 2023 tra spettacoli sold-out, artisti coinvolti e laboratori offerti

Il 2023 è stato un anno eccezionale per le Officine San Carlo. Sono stati realizzati numerosi progetti che hanno lasciato un’impronta significativa sulla comunità. L’ente ha attivato due edizioni di laboratori e spettacoli per nove mesi di programmazione, una prima edizione nel periodo compreso tra marzo e luglio e una seconda nel trimestre settembre – novembre. I 16 laboratori formativi, completamente gratuiti, hanno raccolto oltre 500 candidature e contano un attivo di circa 300 studenti. Spettacoli, seminari e masterclass hanno registrato una straordinaria risposta di pubblico con dati in costante crescita: 14 sold-out e un totale di circa 3.500 presenze. Da aprile a novembre 2023, l’attività social di Officine San Carlo su Instagram e Facebook ha raggiunto più di 775 mila persone. Molti contenuti sono diventati virali grazie anche ad ospiti d’eccezione, come Maurizio De Giovanni L’utilità pratica della scrittura (621 mila views, 22 mila like) – e Vincenzo ComunaleInoltrato molte volte (33 mila views, 782 like). Tra i tanti artisti e intellettuali coinvolti si ricordano Cristina Donadio, Jacopo Fo, Gianfranco Gallo, Federico Vacalebre, Geolier, Enzo Avitabile e Francesco Di Bella.

UniCredit conferma lo status di main sponsor del teatro San Carlo per la stagione 2023/24
Teatro San Carlo (Imagoeconomica).

Importante è stata anche la presenza dei laboratori specifici di formazione ai mestieri del palcoscenico, come quello di sartoria teatrale circolare. Un laboratorio di costumi teatrali per produzioni professionali realizzati quasi totalmente con materiali di recupero e la cui direzione è affidata a Giusi Giustino, direttrice Sartoria del Teatro di San Carlo. Tra i laboratori offerti anche quello di scenografia diretto da Anna Nasone, capo scenografo dei Laboratori artistici del Teatro di San Carlo a Vigliena, finalizzato a fornire i rudimenti fondamentali della prassi esecutiva pittorica nell’ambito della produzione scenografica teatrale.

Areni: «Sostegno alla cultura porta a sviluppo sociale ed economico»

Queste le dichiarazioni di Annalisa Areni, head of Client strategies di UniCredit Italia: «La partnership con il lirico napoletano, il più antico d’Europa e un vanto del nostro Paese nel mondo, ci ha permesso già lo scorso anno di sostenere, oltre all’intera stagione teatrale, anche numerose iniziative sociali che si svolgono nelle Officine San Carlo. Anche per quest’anno abbiamo fortemente voluto che il nostro contributo fosse indirizzato a dare impulso e slancio a queste attività, attivando nuovi progetti formativi totalmente gratuiti per i partecipanti, oltre a laboratori legati alle arti e ai mestieri dello spettacolo finalizzati all’inserimento professionale dei giovani della città. Particolarmente significativa è la nascita della borsa di studio in memoria di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista e innocente vittima del disagio minorile, che permetterà a musicisti di famiglie svantaggiate di poter continuare coltivare le proprie passioni artistiche. La convinzione di UniCredit è che l’impegno in cultura possa innescare anche processi di sviluppo sociale ed economico sostenibile e la sponsorizzazione del San Carlo ne è una testimonianza concreta, oltre a essere una conferma dell’attenzione che come banca destiniamo alla città di Napoli e al Sud in generale».

UniCredit a supporto del Terzo settore: premiati 20 progetti sociali

UniCredit supporta 20 associazioni italiane del Terzo settore grazie alla prima edizione della campagna di solidarietà e sensibilizzazione organizzata dal Gruppo e denominata Dono di Squadra. Le donazioni complessive raccolte dalla banca ammontano a 200 mila euro, risultato raggiunto grazie a più di 500 sostenitori operanti sulla piattaforma ilMioDono che hanno permesso di raccogliere oltre 80 mila euro. UniCredit ha invece messo a disposizione fino a 120 mila euro del fondo Carta E, destinato a sostenere iniziative di solidarietà sul territorio alimentato con una percentuale di ogni spesa effettuata dai clienti che utilizzano, senza alcun costo aggiuntivo, le carte di credito a contribuzione della banca. Grazie al sito www.ilmiodono.it, la piattaforma web di UniCredit il cui fine è quello di mettere in relazione le organizzazioni non profit aderenti con una vasta platea di sostenitori, la banca ha donato dal 2010 complessivamente oltre 4,2 milioni di euro grazie alle differenti iniziative messe a disposizione negli anni.

Prima classificata un’associazione di Termoli a cui saranno donati 9 mila euro

Primo classificato nell’ambito della campagna Dono di Squadra è risultato il Centro di solidarietà di Termoli, che opera dal 2004 per educare mediante gesti concreti di carità. Le attività principali sono il sostegno a famiglie indigenti mediante la fornitura gratuita e a domicilio di alimenti, la gestione di un magazzino satellite del Banco alimentare dell’Abruzzo per le attività di rifornimento mensile dei prodotti, a servizio degli enti di beneficenza della diocesi di Termoli-Larino associati al Banco, e il coordinamento per il basso Molise della Giornata nazionale della colletta alimentare, promossa dalla Fondazione Banco Alimentare. L’organizzazione beneficerà di 9 mila euro di donazione UniCredit.

Al secondo posto un ente di Milano, che beneficerà di 5 mila euro

Seconda classificata è la milanese AISA, associazione italiana per la lotta alle sindromi atassiche che opera su tutto il territorio nazionale per incoraggiare e promuovere la ricerca scientifica – genetico molecolare e biochimica – sulle atassie, malattie neurologiche progressive e gravemente invalidanti, di origine genetica e che si manifestano inizialmente attraverso la perdita di coordinazione motoria. A questi sintomi spesso si aggiungono problemi di natura cardiaca e diabete. L’organizzazione beneficerà di 5 mila euro di donazione UniCredit.

Terza un’associazione di Sona (Verona), a cui andranno 9 mila euro

Terza classificata è invece l’associazione Servizio operativo sanitario organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS) di Sona (Vr), che opera nel settore dei servizi sociosanitari extra ospedalieri, in particolare nell’ambito dell’emergenza territoriale e dei trasporti secondari. L’associazione svolge servizio nel territorio dell’ULSS 22 di Bussolengo (Vr) e dal 2004 è attivo all’interno dell’associazione un nucleo di Protezione civile riconosciuto dal dipartimento di Protezione civile nazionale. All’associazione andranno 9 mila euro donati da UniCredit.

UniCredit, i Laboratori Digitali per avvicinare i clienti agli strumenti online offerti dal Gruppo

Lunedì 20 novembre 2023 si sono svolti in 120 filiali UniCredit, ubicate in tutto il territorio nazionale, i Laboratori Digitali. L’iniziativa, dedicata a tutti i clienti della banca, è nata con lo scopo di portare questi ultimi a familiarizzare in autonomia e sicurezza con gli strumenti digitali che il Gruppo mette a disposizione, in coerenza con l’obiettivo strategico dell’istituto di coltivare e diffondere un digital mindset.

L’obiettivo di UniCredit è mostrare ai clienti le potenzialità degli strumenti digitali offerti

Remo Taricani, deputy head of Italy di UniCredit, ha sottolineato che, con questa iniziativa, la banca si è proposta di «promuovere un nuovo approccio: non solo utilizzare il digitale ma viverlo nella quotidianità, accompagnando i clienti nella scoperta delle potenzialità offerte dai nostri strumenti, che rendono possibile effettuare operazioni in modo semplice, veloce e sicuro». In un mondo in costante evoluzione, in cui la tecnologia ha modificato lo stile di vita di tutte le generazioni, «in UniCredit offriamo la possibilità di vivere una rinnovata customer & employee experience, dove la banca digitale è un canale aggiuntivo per rispondere al meglio ai diversi bisogni finanziari». Il digitale, ha aggiunto, «è da sempre tra gli argomenti al centro delle attività formative della nostra Banking Academy – ESG Italy». Nel 2023, in soli otto mesi, «abbiamo coinvolto 120 mila partecipanti in lezioni su banca e finanza, digitalizzazione, sostenibilità, ESG e cultura d’impresa».

La promozione della cultura digitale con OfficinaDigitale

Sul tema della digitalizzazione, in particolare, la Banking Academy promuove OfficinaDigitale per la popolazione con bassa cultura digitale. Si tratta di una serie di lezioni sugli strumenti digitali a supporto dei pagamenti on line o da remoto, al fine di consentire a tutti un utilizzo consapevole e in sicurezza. Un percorso di educazione finanziaria che offre anche approfondimenti su come funziona Internet, sugli acquisti on line, sulle frodi più ricorrenti e sulle cautele da osservare. L’ultima edizione ha visto la partecipazione di 5 mila persone, in particolare over 65.

Poste Italiane, raggiunto il traguardo di 10 milioni di carte Postepay Evolution

PostePay si conferma leader nei pagamenti digitali in Italia con la carta Postepay e con il successo della Postepay Evolution, la prepagata dotata di iban che ha raggiunto il traguardo di 10 milioni di carte distribuite da PostePay Spa, la società del Gruppo specializzata nei sistemi di pagamento e nelle telecomunicazioni. Dal 2003, anno di lancio sul mercato, la carta Postepay ha rapidamente ottenuto il favore degli italiani, diventandone lo strumento preferito per eseguire pagamenti e transazioni in modo semplice e sicuro in particolare sui canali online, acquisendo così un ruolo decisivo nello sviluppo dell’eCommerce in Italia.

PostePay conta più di 500 milioni di transazioni e-commerce

Grazie alla carta Postepay, PostePay Spa ha indubbiamente contribuito a rendere familiari gli strumenti digitali per una generazione di italiani attraverso un nuovo modo di fare acquisti e pagamenti. Questo percorso di innovazione ha permesso a Postepay di raggiungere una posizione di leadership nel mercato dei pagamenti digitali, lanciando soluzioni sempre più evolute e sicure. Con più di 500 milioni di transazioni e-commerce oggi Postepay non è solo una carta, ma un autentico ecosistema digitale di servizi e funzioni innovative pensati per rendere semplice la vita di tutti giorni e in grado di generare connessioni di valore per i quasi 30 milioni di carte Postepay, di cui ben 10 milioni Postepay Evolution, la carta prepagata che ha anche il vantaggio di essere una carta conto.

I vantaggi di PostePay Evolution

La Evolution è infatti dotata di iban per rispondere alle esigenze di chi ha bisogno di uno strumento completo per operazioni di pagamento in sicurezza e per ricevere e disporre bonifici, accreditare lo stipendio o la pensione. Negli anni la Postepay Evolution si è costantemente arricchita di nuovi servizi e funzioni, disponibili sulla rete dei 12.800 uffici postali e sui canali digitali, sul sito e sull’app Postepay. Attraverso la gamma di carte prepagate, PostePay Spa risponde alla strategia omnicanale disegnata da Poste Italiane, con una forte connessione tra i canali fisici e digitali. La carta Postepay Evolution si può acquistare infatti presso tutti gli uffici postali, ritirandola immediatamente attiva e pronta all’utilizzo. È inoltre richiedibile anche sul canale digitale, direttamente dall’app Postepay e dal sito postepay.it, dove è disponibile in versione digitale, per poi essere inviata nella versione fisica all’indirizzo indicato dai clienti.

Il successo di PostePay, dalla sicurezza dei pagamenti online agli sconti

Quattro le innovazioni-chiave che hanno caratterizzato la storia di successo di Postepay:

  • pagamenti online sicuri: Postepay è stata all’avanguardia nell’introduzione di standard di sicurezza avanzati per i pagamenti online, garantendo transazioni sicure per i propri clienti consumer e business;
  • mobile app: con oltre 11 milioni di digital wallet attivi e 24 milioni di download, la mobileapp di Postepay rappresenta un vero e proprio ecosistema di servizi digitali, che permette ai clienti di gestire facilmente e in mobilità le proprie disponibilità, anche tramite pagamenti evoluti che non richiedono la carta ma operano in modalità QR code;
  • servizi di ricarica e prelievo: Postepay ha semplificato la vita degli italiani offrendo soluzioni sempre più innovative come la possibilità di effettuare acquisti on line, consentendo alla carta di ricaricarsi “automaticamente” durante l’operazione di pagamento e di effettuare prelievi in modalità cardless;
  • sconti & partnership: Postepay collabora con oltre 30 partner italiani e internazionali, aprendo la strada a offerte e sconti speciali che prevedono fino al 20 per cento di cashback sugli acquisti effettuati dai titolari carta, rendendo l’esperienza di shopping online ancora più conveniente.

TIM rende possibile attivare le eSIM online con l’identità digitale

TIM rende possibile attivare online le eSIM utilizzando l’identità digitale, senza la necessità di recarsi in negozio per perfezionare l’acquisto con il documento di identità e il codice fiscale o attendere la consegna della TIM Card da parte del postino. La eSIM (embedded SIM) è l’evoluzione della attuale SIM fisica, completamente digitale e che permette di utilizzare una linea mobile semplicemente inquadrando con la telecamera dello smartphone il QR Code fornito. Ha vita illimitata ed è possibile trasferirla su un nuovo smartphone utilizzando il QR Code.

eSIM di TIM attivabili con SPID: successivamente anche con CIE

Da mercoledì 22 novembre 2023 i clienti potranno attivare un nuovo numero e iniziare subito a navigare, effettuare e ricevere chiamate o avviare il processo di portabilità del numero già in uso con semplici passaggi. Basterà selezionare l’offerta scelta, effettuare l’autenticazione online con lo SPID dopo aver ricevuto il QR Code via mail e configurare la eSIM sul proprio smartphone inquadrando il QR Code. L’identità digitale SPID può essere utilizzata anche per attivare in modo semplice una nuova linea, fare la portabilità del numero o acquistare una SIM fisica, senza dover ricorrere alla videoidentificazione. Il servizio sarà esteso successivamente anche ad altre identità digitali come la Carta Identità Elettronica (CIE). Con l’introduzione della eSIM di TIM si semplifica ulteriormente l’esperienza d’acquisto in completa sicurezza e riducendo l’impatto sull’ambiente. Ulteriori informazioni sono disponibili sulla pagina dedicata del sito TIM.

Il punto su Nexi tra voci di opa, cessioni e possibili cambi al vertice

Il panorama del settore non è certo tra i più rosei. In Europa, negli ultimi mesi, i titoli dei colossi dei pagamenti quotati in Borsa hanno subito una costante perdita di valore, intervallata da qualche piccolo timido rimbalzo. Ma è probabile che, dopo aver toccato il fondo, ora che anche la corsa dei tassi di interesse si è fermata, riprendano a crescere. L’olandese Adyen, quotata a 240 euro nel 2018, è ritornata sopra i 1.000 euro dopo aver sfiorato i 600 lo scorso ottobre, complice una semestrale al di sotto delle aspettative. Tuttavia è ancora lontana dal suo massimo di oltre 2.700 euro raggiunto nel novembre del 2021. Andamento identico per la francese Worldline, che ora quota intorno ai 14 euro, dopo aver toccato anche i 9 il mese scorso sull’onda del risultato dei primi nove mesi. Ma anche qui siamo ancora distanti dagli 84 del luglio 2021. Il recente tracollo borsistico di Worldline è dovuto alla revisione degli obiettivi finanziari per il 2023 e 2024. In particolare, la società ha sospeso i servizi con una parte della clientela tedesca con relativa perdita di ricavi per 130 milioni. In questo caso gli investitori si muovono con i piedi di piombo, non avendo certo scordato quanto successo a Wirecard, altra società del settore quotata in Germania, che nel 2022 era fallita sotto 3,5 miliardi di debiti dopo che era stato scoperto che un quarto dell’intero bilancio era falso. Ancora oggi a Berlino si chiedono come sia stato possibile che gli organismi di vigilanza non si siano accorti di quanto stava accadendo. Ma dietro la truffa ci sarebbe un affaire ben più scottante, così come emerso dalle indagini della magistratura riprese con grande evidenza dai media: Jan Marsalek, direttore operativo di Wirecard e latitante dal 2020, era il coordinatore di una rete di spie bulgare che lavoravano per la Russia in Inghilterra.

Il punto su Nexi tra voci di opa, cessioni e possibili cambi al vertice
La foto segnaletica di Jan Marsalek  (Getty Images).

Il caso Nexi e le voci di una possibile opa

E veniamo all’Italia che, grazie a una serie di fusioni e acquisizioni, vanta un campione europeo del settore come Nexi. Il gruppo, grazie anche alle voci di possibile opa, è risalito dai 5 euro per toccare i 7 dopo aver presentato i conti dei primi nove mesi del 2023. Anche qui siamo però lontani dai massimi, ovvero i 19 euro raggiunti nel 2021 dopo aver annunciato la fusione con l’italiana Sia e la danese Nets. Comun denominatore delle tre società, pur con diverse accentuazioni, i ricavi in crescita grazie all’ineluttabile processo di sostituzione dei pagamenti in contanti con quelli elettronici. Ma anche il forte indebitamento, per tutte sostenibile, dato il margine operativo lordo che continuano a macinare, ma nel caso Nexi un po’ più critico, visto che ha raggiunto i 5,5 miliardi di euro con un multiplo di 3,2 sull’ebitda. I destini della società guidata da Paolo Bertoluzzo negli ultimi mesi sono stati oggetto di ampia discussione tra azionisti e analisti. I primi si sono visti più volte costretti a svalutare la partecipazione nei loro bilanci, effetto del fatto che Nexi ha distrutto valore e in più non ha mai distribuito dividendi, se non prima della quotazione del 2018, quando ancora non si era fusa con Sia e Nets, a vantaggio dei soli soci internazionali Bain, Advent e dell’italiana Clessidra. Gli attuali grandi azionisti sono principalmente fondi internazionali e due società legate allo Stato italiano: Helmann & Friedman con il 19,9 per cento, Bain, Advent e Clessidra con il 9,4 per cento, Cassa Depositi e Prestiti con il 13,6 per cento, Eagle con il 6,08 per cento, Poste Italiane con il 3,5 per cento, Ab Europe con il 2,01 per cento, Neptune Bc con il 2,01 per cento, GIC con il 2,58 per cento. Il resto è in mano al mercato. Alcuni soci hanno ancora iscritto a bilancio la partecipazione a circa 12 euro (ad esempio Cassa Depositi e Prestiti), molti l’hanno già svalutata a 7. Ma per tutti il problema è lo stesso: primo come ridare valore al titolo. Secondo come procedere: vendere la partecipazione o continuare a tenerla in portafoglio?

Il punto su Nexi tra voci di opa, cessioni e possibili cambi al vertice
Il logo Nexi .

I tentativi di vendere Sianet al fondo F21: un’operazione da 600 milioni per abbattere il debito

Dalla primavera di quest’anno i grandi azionisti hanno dato una chiara indicazione al management: stop alle acquisizioni, procedere con le vendite di asset e la diminuzione dei costi. Il Corriere della Sera ha recentemente riportato la notizia, mai smentita, che all’inizio di novembre una riunione ristretta del consiglio di amministrazione ha bocciato due proposte del management: un buy back (l’acquisto di azioni proprie) al fine di far crescere il valore del titolo. E una possibile acquisizione in Francia. Il quotidiano riportava anche una postilla velenosa collegata al fatto che il management fosse stato bloccato su decisione dei grandi soci, lasciando intravvedere un forte disaccordo tra le parti che peraltro in società smentiscono. Nexi sta anche cercando di vendere Sianet al fondo infrastrutturale italiano F2i. Se l’operazione andasse in porto, entrerebbero nelle sue casse circa 600 milioni di euro buoni per abbattere il debito e 700 dipendenti lascerebbero la società per passare nella newco che sarà controllata da F2i. Il deal è sul tavolo, ma non si è ancora chiuso perché Nexi punta a incassare dalla vendita. Facile però che l’affare si concluda prima di fine anno, anche perché, trattandosi dei servizi per le banche centrali, non solo europee soggette a stretta vigilanza da parte delle autorità, difficile se non impossibile che quell’asset possa essere ceduto ad altri.

Dopo il taglio di 400 dipendenti nell’Est e Sud Europa il gruppo dovrebbe procedere con l’Italia (Cdp permettendo)

Nexi ha anche recentemente comunicato la cessione del business eID nei Paesi nordici a IN Groupe per circa 127 milioni. E da tempo sta tentando di vendere anche Ratepay, la società tedesca entrata con la fusione di Nets in Nexi, che si occupa dei servizi connessi alla modalità “acquista oggi, paga domani”, di questi tempi non molto apprezzati dai fondi di private equity. Dal lato della diminuzione dei costi, una delle promesse fatte al momento della fusione di Nexi con Sia e Nets, il gruppo è in ritardo, soprattutto nella migrazione delle transazioni dei clienti in una sola piattaforma, in modo da sfruttare così le economie di scala. Nexi sta invece procedendo a tagliare 400 dipendenti nell’Est e Sud Europa. E nel 2024 dovrebbero iniziare importanti tagli di personale anche in Italia. Sempre che Cdp, socio pesante e collegato allo Stato italiano, non si metta di traverso.

Il punto su Nexi tra voci di opa, cessioni e possibili cambi al vertice
Dario Scannapieco, ad di Cdp (Imagoeconomica).

Alcuni grandi fondi internazionali stanno studiando il dossier per acquistare in toto o subentrare ai soci che vogliono uscire

Tutti temi che le recenti voci di opa hanno finito però col mettere in secondo piano. La possibilità che il gruppo sia oggetto di una scalata ha ravvivato le cronache finanziarie dell’ultimo mese. Secondo i rumors ci sarebbero fondi internazionali stanno valutando la società pronti ad acquistarla in toto oppure subentrare a quei soci vogliono uscire. Sta di fatto che Cvc, Brooksfield e Silverlake stanno studiando il dossier per decidere se e come procedere. A oggi sono solo ipotesi. Di certo non gradite agli attuali soci di Nexi che vorrebbero prima ridare valore al titolo, per poi vendere. Ma se si arrivasse veramente all’opa, c’è da capire qualche potrebbe essere la reazione di Cassa Depositi e Prestiti: darà semaforo verde o chiederà invece al governo di applicare la golden share, cioè la normativa che salvaguardia gli assetti proprietari delle società operanti in settori strategici. Ipotesi, quest’ultima, che vede però gli analisti scettici, visto che il 50 per cento dei bonifici e pagamenti europei sono oggi processati da una società, Swift, americana come i fondi interessati all’acquisto di Nexi. Ma non si sa mai, visto come Palazzo Chigi si è recentemente comportato nel caso di Pirelli per fronteggiare le avance di un socio cinese, con la controversa motivazione che la tecnologia degli pneumatici è strategica per il Paese. Ma gli Stati Uniti non sono la Cina, e dopo aver deciso di cedere la rete delle telecomunicazioni al fondo Kkr, difficile che qualcuno possa eccepire sul fatto che siano un partner indesiderato.

Il punto su Nexi tra voci di opa, cessioni e possibili cambi al vertice
Paolo Bertoluzzo, Ceo di Nexi (Imagoeconomica).

I rumors su un possibile cambio al vertice di Nexi: da via Goito potrebbe arrivare Francesco Mele

In questo contesto si fanno strada anche le voci di un possibile cambio al vertice di Nexi, con l’uscita dell’ad Bertoluzzo e del cfo Bernardo Mingrone che guidano la società dal 2016, il cui mandato peraltro scade con la presentazione del bilancio 2024. E del possibile arrivo di un manager da Cassa Depositi Prestiti. Più precisamente si fa il nome di Francesco Mele, attuale amministratore delegato di Cdp Equity, scelto un anno e mezzo fa dall’attuale numero uno di via Goito Dario Scannapieco, anche lui in scadenza nel maggio 2024. I patti parasociali tra i grandi soci indicano la strada del cambio di vertice in modo dettagliato, specificando anche l’emolumento e i poteri del prossimo amministratore delegato. Il mercato, nel frattempo, guarda con attenzione al futuro della società e alle grandi manovre nell’azionariato, sperando che Nexi come ai bei tempi possa finalmente tornare sexy.

Il punto su Nexi tra voci di opa, cessioni e possibili cambi al vertice
Francesco Mele, ad di Cdp Private Equity (Imagoeconomica).

Poste Italiane, il Black Friday si tinge di giallo per 200 mila famiglie

Il tradizionale Black Friday di fine novembre diventa Yellow Friday in Poste Italiane, con sconti riservati alle 200 mila famiglie di dipendenti e pensionati del gruppo. Si parte con le promozioni sui prodotti di Poste come il Conto BancoPosta, l’offerta luce e gas di Poste Energia, la connessione Internet PosteCasa Ultraveloce e le spedizioni Poste Delivery Web e Firma Digitale Remota. Sconti che si aggiungono alle oltre 500 offerte di prodotti e servizi di aziende partner nei settori del benessere, la cura della casa, i viaggi, lo sport, la gastronomia e tanto altro ancora.

Le iniziative di Yellow Friday a sostegno di famiglie, salute e prevenzione

L’iniziativa, attiva dal 20 al 30 novembre – si inserisce nell’ambito del più ampio piano di welfare aziendale di Poste Italiane che comprende Poste Mondo Welfare, grazie al quale i dipendenti possono convertire in beni e servizi il Premio di Risultato godendo dei vantaggi fiscali offerti dalla normativa. Di fronte alla crisi demografica, Poste Italiane mette in campo anche diverse iniziative per sostenere i dipendenti che diventano genitori come Fiocco giallo, che prevede l’invio di un cofanetto con tutto l’occorrente per i bebè – dal biberon ai prodotti per la cura e l’igiene personale fino ai capi d’abbigliamento per i primi mesi.

Poste Italiane, il Black Friday si tinge di giallo per 200 mila famiglie
Dipendente di Poste Italiane (Poste Italiane).

A queste si affiancano le iniziative dedicate alla salute e alla prevenzione, a partire dalla realizzazione, presso la sede centrale di Roma, del Poste Centro Medico, un polo di eccellenza dedicato alla cura dei dipendenti di Poste Italiane, dei loro familiari e dei pensionati. A novembre, infine, busta paga più corposa per i dipendenti dell’azienda, che riceveranno un bonus una tantum di 1.000 euro per contrastare il caro vita.

Editoria, Ciancio Sanfilippo vende La Sicilia a Mirri

Editoria siciliana in subbuglio. La notizia è che il 91enne Mario Ciancio Sanfilippo, storico editore de La Sicilia e di un gruppo di televisioni e radio collegate, ha deciso di vendere il quotidiano catanese, uno dei più diffusi dell’isola. A comprare, secondo indiscrezioni sempre più insistenti, sarà Dario Mirri, dal 2019 presidente del Palermo Calcio e titolare di numerose iniziative imprenditoriali.

Editoria, Ciancio Sanfilippo vende La Sicilia a Mirri
Mario Ciancio Sanfilippo, a sinistra, negli Anni 80 assieme all’Avvocato Agnelli (Imagoeconomica).

Nell’affare anche Perricone, presidente di Magnolia e di Ntv

A fargli da consulente sarà Antonello Perricone, figura ben nota nel mondo dell’editoria, in passato amministratore delegato di Rcs, di Itedi e Sipra, la concessionaria di pubblicità della Rai, nonché presidente della casa di produzione Magnolia e di Ntv, la società proprietaria di Italo treno. Perricone vanta una lunga frequentazione con Mirri, e in passato è stato anche membro del cda del club rosanero.

Editoria, Ciancio Sanfilippo vende La Sicilia a Mirri
Antonello Perricone (Imagoeconomica).

Il nuovo direttore? Si fa già il nome del palermitano Marcello Sorgi

Con La Sicilia verranno anche ceduti gli stabilimenti che fanno capo alla Etis 2000, la più grande tipografia del Sud, le cui rotative oltre al quotidiano catanese stampano le copie dei principali quotidiani nazionali. Intanto già si pensa al nome del futuro direttore del quotidiano. E tra i più gettonati c’è quello di Marcello Sorgi, siciliano doc, ex direttore del Tg1 e de La Stampa, di cui è a tutt’oggi editorialista di punta per la politica.

Editoria, Ciancio Sanfilippo vende La Sicilia a Mirri
Marcello Sorgi (Imagoeconomica).

Il voltafaccia di Massimo Sarmi che ha tradito i francesi nella partita Tim

Quando le grandi battaglie finanziarie si incrudeliscono, ci sono uomini che danno il meglio di sé, rivelando doti fino a quel momento nascoste. Ce ne sono altri che invece rivelano, per citare quella che fu la fortunata rubrica di un noto settimanale, il loro lato debole. Prendi la vicenda Tim, i cui incerti destini stanno tenendo banco da oltre un anno, complice un governo dove l’elevata schiera di ministri e sottosegretari che hanno voluto metterci becco ha creato una babele. E un azionista di riferimento, Vivendi, che di mosse incomprensibili ne ha fatte, inclusa quella di ritirare i suoi rappresentanti dal consiglio d’amministrazione salvo poi cercare di condizionarlo dall’esterno con una campagna acquisti (sia detto in senso puramente metaforico) che non ha dato i frutti sperati, se è vero che nella decisione di vendere la rete agli americani di Kkr, cosa che i francesi hanno sempre visto come l’aglio i vampiri, s’è ritrovata dalla sua parte solo tre consiglieri rispetto agli 11 che gli hanno votato contro.

Bolloré e soci impantanati anche sul fronte Mediobanca e Mediaset

Insomma, qualcosa non ha funzionato. Premesso che è difficile per chiunque muoversi in un Paese che non è il tuo, Vincent Bolloré e soci non hanno fatto tesoro della passata esperienza che ha visto i loro obiettivi sviliti per ben due volte, prima in Mediobanca e poi in Mediaset, dove sono tuttora impantanati senza che alle viste ci sia un onorevole e non oneroso disimpegno. E anche gli uomini su cui avevano puntato per difendere le loro ragioni in cda, o sono caduti sotto la controffensiva del governo, vedi l’ex capo dell’Aise Luciano Carta, mossa che nelle intenzioni avrebbe dovuto ammorbidire l’ostilità di Palazzo Chigi che però al generale ha sbarrato la strada. O sono passati dalla parte nel nemico e nel momento cruciale hanno voltato le spalle. Come ha fatto l’ineffabile Massimo Sarmi, manager di lunghissimo corso, di cui nella carriera non si contano, tanti sono, gli incarichi svolti.

Il voltafaccia di Massimo Sarmi che ha tradito i francesi nella partita Tim
Massimo Sarmi (Imagoeconomica).

Per Sarmi un posto in cda e la presidenza di FiberCop

Era soprattutto a lui che Vivendi aveva affidato la difesa delle sue ragioni, prima favorendo il suo ingresso nel cda al posto del suo candidato dimessosi. Poi, per dimostrare quanto fosse per loro importante, dandogli la presidenza di FiberCop, la società che possiede le chiavi della rete secondaria. Il 75enne Sarmi poteva vantare anche un pedigree politicamente corretto per i tempi che corrono, visto che da sempre il suo cuore batte forte a destra. In teoria aveva dunque tutte le caratteristiche per essere abile e arruolabile sotto le insegne d’oltralpe.

Il voltafaccia di Massimo Sarmi che ha tradito i francesi nella partita Tim
Massimo Sarmi col ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso (Imagoeconomica).

Il doppio salto carpiato in cambio di una poltrona di indubbio prestigio

Ma poi ci sono gli uomini con le loro ambizioni, e con quelle è difficile fare i conti a tavolino. Fatto sta che nel momento cruciale, quello in cui era chiamato a schierarsi con i suoi dante causa francesi, con un doppio salto carpiato il manager è passato dall’altra parte. Si dice che governo e Kkr non ci abbiano messo molto a fargli cambiare idea, promettendogli la presidenza della nuova società che gestirà, una volta scorporata, la rete. Una poltrona in più delle cento su cui si è seduto, ma di indubbio prestigio e visibilità. Di sicuro maligne insinuazioni che l’interessato respingerà con sdegno. Ci saranno sicuramente nobili ragioni alla base della sua giravolta, sulle quali però solo lui può illuminarci.

FS e MSC danno vita a una newco per la creazione di nuovi terminal marittimi

Sviluppare l’intermodalità fra trasporto marittimo e ferroviario con maggiori e più efficaci sinergie per ampliare la rete logistica del trasporto merci da e verso i porti italiani ed europei, attraverso una newco per la creazione di nuovi terminal. È il principale obiettivo del memorandum of understanding firmato a Ginevra da Sabrina De Filippis, ad di Mercitalia Logistics, capofila del Polo Logistica del Gruppo FS Italiane, e Giuseppe Prudente, chief Logistics officer di MSC e presidente di MEDLOG. Presenti Luigi Ferraris, ad del Gruppo FS, e Gianluigi Aponte, chairman del Gruppo MSC.

Verranno creati nuovi terminal per sviluppare il traffico intermodale marittimo

L’accordo prevede la creazione di una nuova società controllata da Mercitalia Logistics (51 per cento) e partecipata da MEDLOG (49 per cento), società del Gruppo MSC che si occupa di intermodalità e logistica, con la finalità di progettare, realizzare e gestire nuovi terminal merci all’interno dei siti dei due gruppi in Italia. Il memorandum segue quello firmato tra le due società a settembre 2022, proprio con la finalità di verificare la possibilità e il reciproco interesse a realizzare un progetto di partnership commerciale e operativa finalizzato allo sviluppo del trasporto marittimo combinato. La collaborazione consentirà quindi di creare nuova capacità di terminal in funzione dello sviluppo del traffico intermodale marittimo, da e verso i porti italiani, migliorando la qualità dei servizi e fornendo un’alternativa competitiva al trasporto su strada ed anche sull’asse Italia-Nord Europa. Tali iniziative si inquadrano nella mission comune di Ferrovie dello Stato Italiane e Gruppo MSC per sostenere lo sviluppo dell’economia italiana tramite l’uso sempre maggiore della mobilità ferroviaria, modalità molto più sostenibile dal punto di vista ambientale.

Mercitalia Logistics: «Continua l’impegno di FS per diventare player europeo della logistica»

Sabrina De Filippis, ad di Mercitalia Logistics, ha così commentato l’intesa: «Il memorandum firmato oggi, con un importante partner internazionale, conferma l’impegno che il Gruppo FS sta portando avanti per diventare il player europeo della logistica. L’accordo rientra tra le azioni del nostro Piano Industriale, che prevede il potenziamento dei terminal esistenti e la realizzazione di nuovi hub multimodali, tecnologicamente avanzati e a basso impatto sull’ambiente. Questo permetterà di incrementare i volumi delle merci trasportate in treno anche grazie a connessioni sempre più efficaci dei nostri porti e dei nostri terminal alla rete nazionale e ai corridoi ferroviari europei, consolidando l’integrazione dei sistemi di trasporto mare-ferro-gomma».

MSC: «Soluzioni ottimizzate e sempre più sostenibili»

Gli ha fatto eco Giuseppe Prudente, chief Logistic officer del Gruppo MSC e Presidente di MEDLOG: «Crediamo fortemente nella collaborazione tra i nostri Gruppi. Questo importante accordo è figlio di un progetto aziendale nato con l’ambizione di diventare uno degli operatori più importanti in Europa, per offrire ai clienti soluzioni logistiche ottimizzate e sempre più sostenibili. Inoltre, va ricordato come la riduzione del trasporto su gomma per le lunghe distanze, contribuisce non solo a minori emissioni ma anche ad una maggiore sicurezza e qualità di vita per i nostri dipendenti».

Fincantieri, approvati i risultati al 30 settembre 2023: EBITDA in crescita del 60 per cento

I risultati dei primi nove mesi del 2023 confermano la solidità e resilienza di Fincantieri, che prosegue con successo la delivery del Piano 2023-2027 basato su una visione di lungo periodo e sulla concentrazione sul core business della cantieristica Cruise, Difesa e Offshore.

EBITDA in crescita: più 60 per cento

In particolare, i ricavi del leader mondiale nello shipbuilding sono stati pari a 5,4 miliardi di euro, lievemente in crescita rispetto ai primi nove mesi del 2022 (5,3 miliardI). L’EBITDA è salito invece a 276 milioni di euro (+60 per cento), con un margine del 5,1 per cento. Confermate le previsioni al 5 per cento per il 2023.

Carico di lavoro pari oltre quattro volte i ricavi

Il carico di lavoro complessivo è stato pari a 32,6 miliardi – circa 4,4 volte il fatturato del 2022 – di cui 22,2 miliardi di backlog (86 navi in consegna fino al 2030) e circa 10,4 miliardi di euro di soft backlog. I nuovi ordini acquisiti sono stati pari a 4,0 miliardi di euro, di cui 1,9 miliardi nel terzo trimestre, con un book to bill superiore a 1. La posizione finanziaria netta è risultata negativa per 2,7 miliardi di euro, in linea con l’andamento dei fabbisogni operativi e di investimento del periodo.

Le navi da crociera valgono metà del fatturato

I ricavi relativi all’area di business Cruise sono stati pari a 2,9 miliardi di euro, pari alla metà del fatturato totale. In questo segmento ci sono alcune novità non ancora contemplate nei conti: Fincantieri ha finalizzato a ottobre un ordine per due navi a idrogeno che si uniranno alla flotta MSC Explora Journeys e il contratto con la Regione Sicilia per la costruzione di un nuovo traghetto Ropax a propulsione ibrida (diesel e gas naturale liquefatto) che coprirà le tratte tra la Sicilia e le isole di Lampedusa e Pantelleria.

La Difesa: crescono i volumi nei cantieri americani

Nel segmento Naval, i ricavi sono stati pari a 1,4 miliardi di euro, circa un quarto del totale. Sono cresciuti i volumi dei cantieri americani. Fincantieri ha inoltre sottoscritto nel terzo trimestre contratti per il terzo sottomarino del programma U212NFS per la Marina militare italiana, per tre Offshore Patrol Vessel per la stessa Marina, più altri tre in opzione, e per l’ammodernamento delle fregate classe Horizon italiane e francesi, assegnato a Naviris, la joint venture paritetica con Naval Group, ed Eurosam, un consorzio formato da MBDA e Thales.

Eolico offshore: EBITDA più che raddoppiato

Il settore Offshore e navi speciali ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con ricavi in aumento del 28,2 per cento e un EBITDA positivo per 31 milioni di euro, più che doppio rispetto a quello di fine settembre 2022. Inoltre, nel primo semestre di quest’anno il Gruppo ha siglato ordini per otto unità Commissioning Service Operation Vessel (CSOV), cui va ad aggiungersi la commessa finalizzata a ottobre per la progettazione e costruzione di due CSOV ibridi e due in opzione.

Subacquea, Fincantieri «locomotiva della supply chain»

Il Gruppo ha inoltre firmato a ottobre un Memorandum of Understanding nell’ambito della subacquea, rafforzando la collaborazione strategica con Leonardo con l’obiettivo di mettere a fattor comune le rispettive competenze e capacità nel settore dell’underwater. «Siamo la locomotiva di questa nuova supply chain che abbraccia attori istituzionali e civili», ha detto l’amministratore delegato Pierroberto Folgiero rispondendo agli analisti durante la conference call.

Contrabbando, presentata la seconda indagine del Rapporto M.A.C.I.S.T.E.

Si è svolta mercoledì 15 novembre 2023 al Centro Congressi Palazzo Rospigliosi, a Roma, la presentazione del secondo Rapporto sul commercio illecito nel settore tabacco ed E-cig realizzato da Eurispes in collaborazione con la Fondazione Osservatorio Agromafie e con il contributo di Philip Morris Italia. L’elaborazione del Rapporto è frutto del lavoro svolto dal Tavolo M.A.C.I.S.T.E. (Monitoraggio Agromafie Contrasto Illecito Settori Tabacchi e E-cig), coordinato dalla Fondazione e che ogni anno coinvolge i principali protagonisti del settore a livello nazionale per restituire un quadro esaustivo del fenomeno criminale nel settore del tabacco.

In Italia illecito del 2,3 per cento

Ai tavoli di lavoro hanno partecipato esponenti delle forze dell’ordine, dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, della Direzione investigativa e della Direzione nazionale antimafia, esperti del settore e i componenti del Comitato scientifico della Fondazione Agromafie. Hanno preso parte ai diversi tavoli, inoltre, diversi esponenti dei ministeri competenti tra cui il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, il ministero degli Esteri e il ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Secondo gli ultimi dati rilevati, nel 2022 l’Italia, con una quota di illecito sostanzialmente invariata al 2,3 per cento del consumo nazionale, si è confermata una best practice a livello europeo, dove si registra un consumo di sigarette illecite pari a 35,8 miliardi, causando ai governi una perdita stimata di 11,3 miliardi di euro di entrate fiscali, l’8,5 per cento in più rispetto al 2021 (KPMG, 2022). Il mercato dei prodotti del tabacco in Italia vale circa 20 miliardi di euro, con entrate per il fisco che superano i 14,5 miliardi di euro e circa 50 mila lavoratori impiegati.

Persi oltre 280 milioni l’anno

Se circa due sigarette su 100 in Italia sono di provenienza illecita, il Paese si colloca tra gli ultimi posti in Europa per diffusione del fenomeno. Ai primi posti si collocano invece Francia (32,4 per cento), Irlanda (24,4 per cento), Inghilterra (21,2 per cento) e Grecia (20,9 per cento). Che il nostro Paese si collochi in una posizione sicuramente bassa della classifica non deve far perdere di vista la pericolosità di un fenomeno che produce, tra l’altro, un danno erariale rilevante: le perdite per le casse dello Stato italiano si attestano infatti su valori che vanno oltre i 280 milioni di euro l’anno. L’entità dei sequestri testimonia come l’Italia sia comunque un paese di passaggio verso gli altri mercati europei, ben presidiato dalle forze dell’ordine che oppongono un’efficace azione di contrasto nei confronti dei flussi illeciti.

Intesa Sanpaolo, dalla divisione IMI Corporate & Investment Banking due iniziative dedicate ai giovani 

La divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, in linea con il piano strategico del Gruppo, rafforza il proprio impegno e attenzione nei confronti dei giovani attraverso due iniziative di formazione per l’acquisizione di competenze trasversali e multidisciplinari. 

Il Next Generation Executive Program per gli under 36

Ha preso il via, a novembre, la seconda edizione del programma biennale Next Generation Executive Program, in collaborazione con SDA Bocconi School of Management e con Digit’Ed. Il percorso formativo è dedicato a colleghe e colleghi under 36 della divisione IMI CIB che operano in Italia e all’estero. In aumento, rispetto alla prima edizione, sia il numero dei partecipanti – con particolare attenzione alla rappresentatività di genere – sia le ore di apprendimento. I giovani selezionati avranno la possibilità di effettuare test individuali, lavori di gruppo e un project work finale sotto l’attenta supervisione di un team di specialisti del mondo accademico e del Gruppo. L’obiettivo di questa iniziativa è preparare i professionisti e i manager della next generation a lavorare sinergicamente in una community internazionale e multiculturale.

Intesa Sanpaolo punta ai vertici mondiali per impatto sociale

Il programma si inserisce negli obiettivi del piano strategico del Gruppo Intesa Sanpaolo, fra cui il potenziamento dei servizi di advisory per tutti i clienti corporate e la forte attenzione alla digitalizzazione e all’innovazione. Nel biennio 2023-2025, infatti, alle tematiche specialistiche di Corporate & Investment Banking verranno affiancate sessioni dedicate all’acquisizione di competenze in ambiti strategici quali l’ESG, l’intelligenza artificiale e la trasformazione digitale. Con specifico riferimento alla tematica ESG, l’iniziativa rientra nella più ampia cornice del forte impegno del Gruppo in tale ambito, che ha visto la Banca moltiplicare i suoi sforzi per raggiungere una posizione ai vertici mondiali per impatto sociale e focus sul clima, con un contributo pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente nel quinquennio 2023-2027 al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali. Tale impegno ha in particolare trovato testimonianza nell’evento dello scorso 26 ottobre intitolato Nessuno escluso – Crescere insieme in un Paese più equo dedicato all’impegno sociale di Intesa Sanpaolo e nel corso del quale è stata data evidenza anche delle iniziative intraprese per l’inclusione educativa e il sostegno all’occupabilità soprattutto dei giovani.

Un ciclo di incontri sui mercati finanziari con gli studenti universitari

A ulteriore conferma dell’attenzione della divisione IMI CIB verso i giovani non ancora inseriti nel mondo del lavoro, viene lanciata una nuova iniziativa che vedrà un ciclo di incontri in alcune delle principali università italiane dal titolo La finanza e le buone storie in collaborazione con Guido Maria Brera, imprenditore e scrittore autore del libro best seller Diavoli. Obiettivo del progetto è avvicinare i giovani in maniera consapevole ai meccanismi che regolano i mercati finanziari moderni. L’autore, nel suo racconto, percorrerà alcuni dei principali avvenimenti che hanno cambiato il volto e i protagonisti della finanza mondiale, come le crisi dei mutui subprime e dei debiti sovrani dei Paesi europei e la stagione del quantitative easing. Il primo appuntamento è fissato il 16 novembre presso l’Università LUISS di Roma, dove è previsto un saluto di benvenuto da parte del direttore del dipartimento di Economia e Finanza, il professore Paolo Santucci De Magistris, e un intervento di Mauro Micillo, chief della divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo. Nei prossimi mesi saranno coinvolte altre importanti università italiane.

Micillo: «Fondamentale trasmettere ai giovani valori etici e professionali»

Queste le dichiarazioni di Micillo a commento delle attività dedicate ai nuovi talenti: «Sono orgoglioso di dare avvio a queste due iniziative, concepite per ispirare i giovani e accompagnarli in un percorso di comprensione della finanza e di acquisizione di competenze trasversali, che bene si sposano con il mio personale impegno quale docente presso l’Università LUISS-Guido Carli a Roma. Sono certo che, grazie all’avvio di questi nuovi progetti, i nostri giovani talenti potranno emergere come veri protagonisti in un mercato, quello del Corporate & Investment Banking, sempre più competitivo e in costante evoluzione Guardando in prospettiva, infine, è fondamentale per la nostra Divisione trasmettere ai giovani talenti i valori etici e professionali che ci guidano quotidianamente all’interno del Gruppo Intesa Sanpaolo».

TIM, Sofia Goggia è la protagonista dello spot del Black Friday

È Sofia Goggia la protagonista del nuovo spot TIM dedicato al Black Friday on air da mercoledì 15 novembre. La campionessa olimpica di sci e quattro volte vincitrice della Coppa del Mondo di discesa libera, eccellenza dello sport, del talento femminile e dell’italianità nel mondo accompagna la nuova offerta.

TIM, Sofia Goggia è la protagonista dello spot del Black Friday
Spot TIM con Sofia Goggia (TIM).

Lo spot on air sulle principali emittenti nazionali 

Lo spot è il nuovo capitolo della campagna TIM La forza delle connessioni, che sottolinea l’importanza della connettività e della digitalizzazione per rafforzare le relazioni tra persone e condividere le passioni come quella per lo sport. La hit dei Måneskin Honey (Are U Coming?) è la colonna sonora dello spot da 30” e 20”, che è on air sulle principali emittenti nazionali. La campagna televisiva sarà affiancata da una pianificazione stampa, digital adv, videostrategy dedicata, affissione digitale e da materiali BTL nei punti vendita.