Il presidente dell'Associazione Rousseau, ospite di Porta a Porta, ha difeso il sistema di voto sulla piattaforma Rousseau e l'operato di Di Maio.
Davide Casaleggio è tornato in televisione dopo tre anni, per la prima volta sulla Rai, e ha confermato la partecipazione del M5s al governo, mentre infuria la polemica tra gli alleati. «Sacrificherei volentieri un 3% di consenso per ogni riforma portata a casa, sapendo che poi torna moltiplicato se le riforme funzionano», ha detto il presidente dell’Associazione Rousseau. «Penso che faccia bene il M5S a restare al governo per fare ciò per il quale è stato votato».
«I PADRONI DEL MOVIMENTO SONO I CITTADINI»
L’imprenditore figlio del fondatore Gianroberto ha poi difeso Luigi Di Maio – «resta in prima linea», ha detto -, snobbato i dissidenti M5s e rassicurato su conflitto d’interessi e voto online su Rousseau. E ha fatto capire che la piattaforma online resta indiscutibile. Nel salotto di Bruno Vespa a Porta a Porta il presidente della Casaleggio Associati si è presentato nella doppia veste di ‘dominus’ del web M5s e voce molto influente nelle scelte politiche. Eppure «i padroni del M5s sono i cittadini che partecipano al Movimento», ha risposto Casaleggio. «Le decisioni importanti sono sempre state prese dagli iscritti: far partire il governo Conte 1, il Conte 2, il programma delle elezioni 2018, anche la costruzione delle liste elettorali, in quest’ultimo caso un unicum in Italia», Nessun conflitto d’interessi, ha garantito, per il suo ruolo di imprenditore. «Non ho mai influenzato la politica a favore dei miei clienti, neanche i più critici potranno mai dirlo», ha spiegato, «non firmo decreti e non voto leggi».
LA DIFESA DEL SISTEMA ROUSSEAU
Altro tema ricorrente, i dubbi sulla regolarità delle votazioni online su Rousseau. «La certificazione indipendente esiste, ci sono due notai e una società esterna informatica che verifica non ci siano anomalie durante le operazioni di voto». «Mio padre», ha continuato, «quando parlava di certificazione esterna del voto si riferiva proprio a questo che stiamo facendo». Un padre che a Casaleggio «manca molto. Parlavo con lui tutti i giorni. Mi ha insegnato a vedere le cose in modo diverso, da prospettive diverse, parlavo con lui di tecnologia, di società, di futuro».
LA DIFESA DELL’OPERATO DI LUIGI DI MAIO
L’attenzione è però sulla crisi di governo incipiente. «Conte sotto scacco? Queste cose non mi appassionano. A me interessa che alcuni obiettivi importanti per questo Paese si portino a casa», ha ribadito Casaleggio, «mi interessa più un fiume balneabile che la situazione del premier». Non un’iperbole: i fiumi balneabili sono uno dei «sogni» per il futuro indicati. Un futuro che per il M5s vedrà ben in pista Luigi Di Maio. «Ho condiviso il suo auspicio per un focus sui temi e non sulle persone. Di Maio ha fatto un passo indietro da capo politico, ma è sempre in prima linea, come sabato prossimo in piazza contro i vitalizi dei parlamentari». «I dissidenti M5s al Senato? Non ho ancora letto il loro documento», ha risposto gelido Casaleggio. Poi una frase che suona quasi come un avvertimento: «Rousseau è il cuore pulsante di un corpo. Separarlo dal M5s? È sempre possibile fare un trapianto di cuore, a rischio di chi decide di farlo».
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