Le dighe mobili si sono regolarmente alzate alle Bocche di porto di san Nicolò. La prossima prova è prevista al porto di Chioggia.
Sono ripresi martedì 14 gennaio le prove generali del Mose. Dopo i problemi avvenuti nel 2019 e l’acqua alta eccezionale registrata a novembre e dicembre, il sistema di dighe mobili alle Bocche di porto di Venezia è stato rimesso in funzione per una sorta di prove generali. Non una vera e propria accelerazione, come era auspicata e auspicabile, ma comunque un passo in avanti.
IN COSA CONSISTONO I TEST DEL MOSE
Sotto la guida del commissario Elisabetta Spitz, nominata dopo gli episodi di mareggiata straordinaria di fine 2019, si sono svolti dei test di sollevamento. Che però, a dirla tutta, erano già stati programmati per gli impianti tra l’isola artificiale al centro della Bocca di porto del Lido e la diga di san Nicolò. L’intera barriera composta di 20 dighe mobili si è sollevata, a partire dalle otto circa, per poi tornare negli alloggiamenti sul fondale alle ore 12.50. Si è trattato di una prova ‘a mare calmo’, con gli impianti di sollevamento provvisori e con un unico compressore ad agire. Tutto si è svolto senza intoppi. Il 3 marzo 2020 è stata già fissata una nuova prova di sollevamento completo della diga alla Bocca del Lido.
CHI ERA PRESENTE AL TEST
Al test hanno partecipato dalla ‘control room’ del Consorzio Venezia Nuova il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il Provveditore alle opere pubbliche per il Veneto (l’ex Magistrato alle Acque) e Cinzia Zincone, che sovrintende ai passaggi autorizzatori del Mose. Soddisfatta anche la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli: «Continueremo l’operazione trasparenza e a fare pressione perché i lavori si concludano: lo dobbiamo ai cittadini che vivono e lavorano a Venezia. Dimostreremo al mondo che l’opera funziona in gioco c’è la credibilità del Paese. Sono sperimentazioni importanti, non c’è nulla di scontato ma è veramente andato tutto bene», ha detto dal seminario del Pd nel reatino.
UN NUOVO INTERVENTO A CHIOGGIA
Una volta completata la serie di sollevamenti alla barriera di san Nicolò, le prove del Mose sono pronte a interessare la Bocca di porto di Chioggia. Il Consorzio prevede l’innalzamento delle paratoie mobili a gruppi di quattro per volta. Gli impianti in quella Bocca di porto sono già definitivi, con tre compressori di aria già collegati alle dighe e quindi in grado di far alzare velocemente le paratoie.
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