La Commissione europea ha dato il proprio benestare alle modifiche al Pnrr inviate dall’Italia. Cambia così il piano, che prevede sette riforme in più rispetto a quello originale. I fondi salgono a 194,4 miliardi di euro, di cui 122,6 di prestiti e 71,8 di sovvenzioni. Sono 66, invece, le riforme mentre gli investimenti sono 150. Il solo capitolo REPowerEU comprende cinque delle sette novità, oltre a cinque investimenti potenziati basati su misure già esistenti e altri 12 con cui l’Italia punta a realizzare alcuni obiettivi inseriti nel piano europeo per accelerare l’indipendenza dai combustibili fossili.
L’ok della Commissione: «Modifiche per inflazione e alternative migliori»
In una nota, la Commissione europea ha spiegato i motivi del via libera: «Le modifiche apportate dall’Italia al piano originario si basano sulla necessità di tenere conto di circostanze oggettive che ostacolano la realizzazione di determinati investimenti come originariamente pianificato, tra cui l’elevata inflazione sperimentata nel 2022 e nel 2023, le interruzioni della catena di approvvigionamento causate dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e la disponibilità di alternative migliori per raggiungere l’ambizione originaria di determinati investimenti. Un’altra circostanza oggettiva riguarda la revisione al rialzo della dotazione massima di sovvenzioni Rrf, da 68,9 miliardi di euro a 69 miliardi di euro, a seguito dell’aggiornamento di giugno 2022 della chiave di assegnazione delle sovvenzioni Recovery, che riflette il risultato economico comparativamente peggiore dell’Italia nel 2020 e nel 2021 rispetto a quanto inizialmente previsto».
Il 39,5 per cento dei fondi destinato alla transizione ecologica
Il piano modificato ha aumentato ulteriormente i fondi destinati alla transizione ecologica. Rispetto all’originale 37,5 per cento, adesso è il 39,5 per cento dell’intera somma ad essere stato assegnato a riforme e misure destinate all’ambiente. L’Italia punta ad accelerare la diffusione dell’energia rinnovabile, grazie ad autorizzazioni semplificate, e a ridurre i sussidi dannosi per l’ambiente. Nel piano sono state inserite anche facilitazioni per la produzione di biometano. Ma il governo vuole anche dedicare fondi al trasporto sostenibile, con investimenti sulle ferrovie, e aumentare le competenze del Paese sui temi ambientali e della transizione green.