“Via dall’Italia per un lavoro dignitoso, ma mi sento sconfitta: soffro perché non vedo mio padre invecchiare”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una 28enne che, non trovando un lavoro dignitoso in Italia, si è trasferita all'estero: "Qui ripetevano che non avevo abbastanza esperienza, qualcuno voleva sapere anche se ero fidanzata o sposata o avevo figli. Per non parlare di quando chiedevo la retribuzione. All'estero è diverso, ma quando mi chiedono perché ho lasciato la Sicilia mi sento sconfitta".