Continua la querelle sulla pista da bob in vista di Milano-Cortina 2026. Il presidente Coni Giovanni Malagò non ha escluso che le gare si possano tenere in Italia ma a patto che ci sia un impegno vincolante del governo. «Quello che mi sento di sostenere, perché sono sempre a favore del nostro Paese e del governo, è che laddove si dimostrasse in un modo acclarato e ufficiale che per la data per cui il Cio e Federazioni internazionali pretendono che la pista sia pronta, se ce ne fosse una in Italia che oggi esiste e potrebbe diventare “working” a breve, allora sarei il primo a sostenere questa candidatura», ha ribadito Malagò. «Ma serve un pezzo di carta firmato dal governo italiano che si impegna a rispettare date e fattibilità. Lo sport è vittima di quello che è successo perché dopo quattro anni ha preso atto che l’opera pubblica non si può realizzare». Quanto alla possibilità che alcune gare si svolgano fuori dai confini italiani ha spiegato: «Non sarebbe uno scandalo. Si va verso un’epoca dove le nuove candidature, anche su altre discipline sportive, terranno conto di non stare più solo nel proprio Paese. Anche noi per qualche motivo avevamo anticipato tutto questo, perché non c’è una città o luogo di montagna che può concentrare tutte le venues sportive per ospitare i programmi invernali, per questo avevamo portato l’Olimpiade dei territori».
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