Usa 2024, guai per DeSantis: spuntano presunti finanziamenti illegali

Nel pieno della corsa verso le presidenziali Usa 2024, Ron DeSantis, attuale governatore della Florida e principale candidato anti-Trump tra i repubblicani, viene travolto da accuse relative a finanziamenti illegali ricevuti durante la precedente campagna elettorale. Secondo quanto rivelato dai media, Friends of Ron DeSantis, cioè uno dei comitati che ha raccolto i fondi tra il 2018 e il 2022 mentre il governatore correva verso la presidenza in Florida, avrebbe ricevuto da una società con sede a Toronto, la Ecn Capital Corporation, oltre 100 mila dollari nei quattro anni di campagna elettorale. La legge federale vieta ai cittadini e agli enti stranieri di fornire contributi politici.

Ron DeSantis avrebbe ricevuto finanziamenti dal Canada in campagna elettorale: ma ricevere fondi dall'estero è illegale
Ron DeSantis parla alla folla in Texas (Getty).

In Florida donazioni politiche solo da chi ha sede negli Usa

I guai finanziari potrebbero penalizzare la corsa di DeSantis nonostante abbia tagliato da tempo i rapporti con quel Pac, acronimo per Political action committee, il modo in cui vengono chiamati i comitati. Adesso a sostegno della sua campagna per diventare il nome scelto dai repubblicani in vista delle presidenziali c’è soltanto un altro Pac, il Never back down, in cui ha trasferito 82 milioni di dollari. Ciò nonostante, la legge della Florida parla chiaro: nessuna impresa straniera può inviare capitali, nemmeno sotto forma di donazione, a scopo politico. A meno che non ci sia una sede negli Usa. Proprio questa è la risposta della Ecn, che parla di una filiale negli Stati Uniti da cui sarebbero partiti i 100 mila dollari.

Il Campiagn legal center smentisce

Non è così, però, per il Campaign legal center, l’organizzazione non profit che monitora i finanziamenti politici durante le campagne elettorali. Il Clc ha presentato una denuncia alla Commissione elettorale federale spiegando che almeno due dei quattro dirigenti di Ecn Capital e della filiale negli Usa sono cittadini canadesi. Dal Canada sarebbero partiti almeno 53 mila 506 dollari nel 2022, mentre altri contributi, secondo OpenSecrets, sarebbero partiti da Ecn Holdings e altre società collegate già nel 2018. E intanto la società canadese non risposto ai media, che non riescono a trovare alcuna informazione sul web relativa alle filiali statunitensi di cui si parla.

Ron DeSantis avrebbe ricevuto finanziamenti dal Canada in campagna elettorale: ma ricevere fondi dall'estero è illegale
Un comizione di Ron DeSantis a Philadelphia, in Pennsylvania (Getty).

Nello staff della ministra Calderone arriva Ghislana Caon, ex ufficio stampa di Raggi

La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha allargato la sua squadra della comunicazione assoldando Ghislana Caon, ex raggiana, nel senso di Virginia Raggi, già sindaca di Roma in quota Movimento 5 stelle. Giornalista professionista con un passato in agenzie di stampa, Caon è entrata nella galassia M5s nel 2016. Poi è entrata nello staff della sindaca della Capitale, come ufficio stampa e con funzioni di strategia politica, comunicazione istituzionale, relazioni istituzionali e relazioni esterne e con i media. Dopo una parentesi al ministero della Transizione ecologica, è arrivata al ministero del Lavoro, ad arricchire la squadra comunicazione che vede già presenti il portavoce Ignazio Marino ed Elena Pasquini.

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Ghislana Caon assieme a Virgina Raggi ai tempi dell’esperienza in Campidoglio (Imagoeconomica).

Berlusconi, archiviato a Bari il processo Escort

Si è chiuso a causa della la morte di Silvio Berlusconi, proprio quando ormai era giunto alle ultime battute, il processo Escort in corso a Bari, nel quale l’ex premier era imputato per induzione a mentire: secondo l’accusa aveva pagato le bugie dette dall’imprenditore barese Giampaolo Tarantini ai pm che indagavano sulle ragazze portate a pagamento nella residenza private dell’allora presidente del Consiglio tra il 2008 e il 2009. Il fondatore di Forza Italia era stato rinviato a giudizio a novembre del 2018.

Silvio Berlusconi, archiviato a Bari il processo Escort: «Non doversi procedere per morte dell’imputato». Di cosa era accusato.
Silvio Berlusconi, scomparso a 86 anni (Getty Images).

Uno dei legali: «Un onore aver difeso Berlusconi»

Nella breve udienza che si è conclusa con la sentenza di non luogo a procedere da parte della giudice Valentina Tripaldi, la difesa rappresentata dagli avvocati Roberto Eustachio Sisto e Federico Cecconi è intervenuta ricostruendo le tappe principali del processo, sostenendo che «il dibattimento ha certificato l’insussistenza dell’ipotesi accusatoria e che l’escussione dei testimoni della difesa avrebbe solo ulteriormente corroborato tale insussistenza», esprimendo rammarico: «Ma oggi, il destino così ha voluto proprio quando eravamo arrivati all’ultimo metro, la conseguenza processuale è legata ad un evento molto triste». Sisto ha quindi concluso chiedendo, oltre alla chiusura del processo, che venisse messo a verbale che per lui «è stato un onore aver difeso Silvio Berlusconi».

Silvio Berlusconi, archiviato a Bari il processo Escort: «Non doversi procedere per morte dell’imputato». Di cosa era accusato.
L’omaggio di Mediaset al suo fondatore (Imagoeconomica).

Il ruolo di Tarantini, condannato in via definitiva

Tarantini è già stato condannato in via definitiva a due anni e 10 mesi per aver portato avanti «una frenetica attività mirata a soddisfare i desiderata dell’ex premier» con donne che «si muovevano nell’esclusiva prospettiva di elargizioni economiche». La Cassazione aveva rigettato i ricorsi della procura generale di Bari e della difesa contro la sentenza con la quale il 26 settembre 2020 la Corte d’Appello aveva condannato l’imprenditore pugliese, concedendogli tra l’altro un notevole sconto rispetto alla condanna ricevuta in primo grado di sette anni e 10 mesi, grazie alla prescrizione di 14 dei 24 episodi contestati e al riconoscimento delle attenuanti generiche.

Bonus palestre e piscine 2023: a chi spetta e come richiederlo entro il 19 luglio

Dal 19 giugno 2023 è stata resa operativa la piattaforma per richiedere il bonus palestre e piscine 2023 e, così come previsto dalla normativa, potrà essere sfruttato fino al prossimo 19 luglio. Si tratta di una misura pensata in sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche che sono state costrette a chiudere nel corso del lockdown dovuto alla pandemia da Covid 19. Il contributo varia a seconda della grandezza del centro sportivo e oscilla tra un minimo di 25 mila euro e un massimo di 60 mila.

Bonus palestre e piscine 2023: cos’è e come funziona

Il bonus palestre e piscine 2023 si sostanzia in un contributo a fondo perduto erogato a chi gestisce delle strutture natatorie ed è, come detto, rivolto nello specifico alle associazioni e società sportive dilettantistiche. Le somme ricevute devono essere utilizzate necessariamente per la gestione e la manutenzione degli impianti sportivi che hanno subito delle penalizzazioni durante la pandemia.

Bonus palestre e piscine 2023: requisiti e a chi spetta

Così come deciso in sede governativa, chi richiede il bonus palestre e piscine deve rispettare alcuni requisiti:

  • deve risultare iscritto nel Registro Nazionale delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche alla data di entrata in vigore del decreto di Riparto, vale a dire il 24 marzo 2023;
  • sempre entro il 24 marzo 2023, i richiedenti devono risultare essere affiliati alle federazioni sportive, alle discipline sportive o agli enti di promozione spallaortiva;
  • avere in gestione, come proprietari, con un contratto di affitto, o con una concessione amministrativa un impianto sportivo natatorio dotato di una piscina coperta, convertibile o scoperta (in questo caso, però, è necessario che abbia un impianto di riscaldamento); la piscina coperta o convertibile deve essere lunga almeno 20 metri e avere una superficie di almeno 150 metri quadrati, mentre quelle scoperte riscaldabili devono essere lunghe almeno 25 metri e avere una superficie minima di 400 metri quadrati;
  • avere, al 24 marzo 2023, un numero di tesserati pari almeno a 30 unità.

Bonus palestre e piscine 2023: a quanto ammonta

Come detto, il valore dei contributi concessi ai beneficiari varia in base alla grandezza della piscina o della palestra richiedente. Più nello specifico, il contributo:

  • è di 25 mila euro per piscine con una superficie di 250 metri quadrati;
  • è di 40 mila euro per quelle con una superficie compresa tra i 250 ed i 399 metri quadrati;
  • è di 60 mila euro per gli impianti con superficie superiore a 399 metri quadrati.

Bonus palestre e piscine 2023: come richiederlo

Per poter ottenere il bonus occorre presentare, entro il 19 luglio 2023, un’istanza telematica al dipartimento dello Sport. Le richieste presentate verranno sottoposte ad un’istruttoria degli organismi affilianti del dipartimento e, dopo una verifica del possesso dei requisiti, lo quest’ultimo provvederà a erogare il contributo a fondo perduto attraverso un bonifico.

Stefano Fresi: età, moglie e film dell’attore

Stefano Fresi, nato a Roma il 16 luglio 1974, è un attore e musicista. Oltre ad aver recitato in numerosi film italiani, si è prestato anche al doppiaggio dando la voce e a Pumbaa ne Il re leone (2019) e a PB in Arctic – Un’avventura glaciale (2019).

Stefano Fresi: biografia e carriera

Fresi ha lasciato gli studi di Lettere a 23 anni per avvicinarsi al teatro e alla musica. Insieme alla sorella e al cognato, ha poi fondato un trio comico-musicale, i Favete Linguis. Nel 2004 ha esordito nel cast di Un medico in famiglia. Recitando nello spettacolo I tre moschettieri, Michele Placido lo notò e Fresi iniziò a interpretare il ruolo del Secco nel film drammatico Romanzo criminale (2005). Sette anni dopo è arrivato il grande successo per la recitazione in una serie di film che ebbero un buon riscontro di pubblico tra cui Viva l’Italia di Massimiliano Bruno e Smetto quando voglio di Sydney Sibilia (2014). Per quest’ultimo ruolo l’attore si è riservato una candidatura al David di Donatello. Lo stesso anno ha recitato in Ogni maledetto Natale e l’anno seguente in Noi e la Giulia di Edoardo Leo. Nel 2016 è stato nel cast di Forever Young di Fausto Brizzi mentre nel 2018 ha recitato con Paola Cortellesi nel film La Befana vien di notte. L’anno seguente è stato il protagonista di C’è tempo per la regia di Walter Veltroni.

Stefano Fresi, la carriera e la vita privata con la moglie e il figlio
Antonella Attili e Stefano Fresi al Festival del Cinema di Roma del 2022 (Getty Images).

Fresi è tornato ad affiancare Paola Cortellesi nei film Ma cosa ci dice il cervello e Figli. A inizio 2021 ha affiancato Roberto Bolle alla conduzione di Danza con me partecipando anche agli spot di Enel Energia e Parmigiano Reggiano. Nel 2022-2023 è tornato a teatro con lo spettacolo Cetra una volta con la sorella Emanuela e Toni Fornari presentandosi come i Favete Linguis.

Stefano Fresi: la vita privata

Da anni l’attore è sposato con Cristiana Polegri, anche lei impegnata nel mondo dello spettacolo. Si tratta di una doppiatrice, vocal coach e insegnante di musica e sassofono. Ha iniziato a studiare il pianoforte all’età di 10 anni per poi appassionarsi allo studio del sax alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio di Roma. Dalla loro unione è nato il figlio Lorenzo. Cristiana ha svelato che Fresi l’ha conquistata inviandole tanti messaggi: «Sia con il telefono, sia cartacei: una corrispondenza di sei mesi, con messaggi meravigliosi alla Cyrano de Bergerac».

Donna incastrata nel tapis roulant dell’aeroporto: amputata una gamba per liberarla

Una donna thailandese di 57 anni è stata suo malgrado la protagonista di un grave fatto di cronaca che sta facendo il giro del mondo. Intorno alle 9 del mattino del 29 giugno, la donna si trovava nel terminal dei voli nazionali dell’aeroporto Don Mueang di Bangkok. Avrebbe dovuto imbarcarsi poco dopo per un viaggio verso la provincia di Nakhon Si Thammarat, ma mentre si recava al gate è rimasta incastrata alla fine del tappeto mobile del Terminal 2. Sono subite intervenute le autorità e i soccorsi, per tentare di liberare la donna da quella che è diventata una trappola. E per farlo c’è stato soltanto un modo: l’amputazione della gamba rimasta bloccata all’interno dell’ingranaggio.

Una 57enne è rimasta incastrata in un tapis roulant all'aeroporto di Bangkok: tagliata la gamba
L’aeroporto internazionale Don Mueang di Bangkok (Getty).

Amputata la gamba dal ginocchio sinistro in giù

I medici della Royal Thai Air Force hanno constatato che la gamba era irrimediabilmente bloccata dagli ingranaggi e hanno deciso di operare sul posto per salvarle la vita. L’equipe ha amputato la gamba dal ginocchio sinistro in giù. La donna è stata poi trasportata d’urgenza all’ospedale più vicino. Una scena definita «straziante» da Krit Kittirattana, il figlio della 57enne. Sui social alcune foto della donna rimasta incastrata, sofferente, sono state poi rimosse dagli utenti.

Una 57enne è rimasta incastrata in un tapis roulant all'aeroporto di Bangkok: tagliata la gamba
I terminal dell’aeroporto Don Mueang vuoti (Getty).

La nota dell’aeroporto: «Profondamente dispiaciuti»

Il direttore dell’aeroporto Don Mueang ha convocato una conferenza stampa in cui ha raccontato la vicenda, mostrando solidarietà alla famiglia e spiegando che le autorità indagheranno per capire cosa sia successo sul tappeto. Poco dopo è stato diramato anche un comunicato stampa, poi pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale dello scalo. Oltre a ripercorrere quanto successo, l’aeroporto scrive che «l’uso di questa scala mobile è stato temporaneamente disabilitato» e che è stato chiesto a un team di ingegneri di investigare. Saranno controllati anche gli altri tapis roulant del Don Mueang. Al termine della nota il dipartimento Affari speciali e pubbliche relazioni scrive che «l’aeroporto è profondamente dispiaciuto per l’incidente ed è pienamente responsabile di tutti i costi di trattamento e risarcimento».

 

Finlandia, si dimette ministro di estrema destra: aveva fatto battute a sfondo nazista

A soli 10 giorni dall’insediamento si è dimesso il ministro dell’Economia Vilhelm Junnila, esponente del partito di estrema destra Veri Finlandesi (Perussuomalaiset). Nel giro di pochissimo tempo si era ritrovato nell’occhio del ciclone per due motivi: una battuta a sfondo nazista e una dichiarazione sulla necessità di «aborti climatici» in Africa, entrambe risalenti al 2019.

Finlandia, si dimette ministro di estrema destra: Vilhelm Junnila aveva fatto battute a sfondo nazista e parlato di aborto climatico.
Vilhelm Junnila in parlamento (Getty Images).

La battuta sul numero 88

Mercoledì 28 giugno Junnila è uscito per un soffio indenne dal voto di sfiducia, dopo che erano saltate fuori immagini risalenti a un evento a Turku nel 2019. In quell’occasione, Junnila aveva sottolineato come il numero elettorale del presidente della sezione locale del partito fosse l’88, lo stesso che lui aveva avuto alle elezioni: «Innanzitutto congratulazioni per l’ottimo numero. So che è una carta vincente. Questo 88 si riferisce, ovviamente, alle due ‘h’, ma non soffermiamoci su questo». Negli ambienti di estrema destra, il numero 88 simboleggia il saluto “Heil Hitler”, in quanto la lettera acca è l’ottava dell’alfabeto. «Spero sia chiaro a tutti che condanno fermamente e in modo assoluto l’Olocausto, l’antisemitismo e tutti gli atti antisemiti», ha detto una volta che l’infelice battuta è diventata di dominio pubblico.

Finlandia, si dimette ministro di estrema destra: Vilhelm Junnila aveva fatto battute a sfondo nazista e parlato di aborto climatico.
L’esecutivo guidato da Petteri Orpo (Getty Images).

La dichiarazione sull’aborto climatico

Giovedì 29 giugno, poi, c’è stata un’altra interrogazione parlamentare riguardante alcune affermazioni sempre risalenti al 2019, “ripescate” da un verbale ufficiale. «Nelle società sottosviluppate dell’Africa, il numero di bambini può essere enorme e il problema si aggrava ulteriormente quando il cambiamento climatico li spinge, a causa della carestia, delle malattie e delle condizioni meteorologiche estreme, a cercare un posto migliore la vita in aree con un’impronta di carbonio ancora maggiore», aveva dichiarato Junnila. «Sarebbe giusto che la Finlandia si assumesse le proprie responsabilità promuovendo l’aborto climatico, un grande balzo in avanti per l’umanità». Le dimissioni di Junnila, finito al centro della bufera, rischiano di destabilizzare il fragile governo di coalizione guidato da Petteri Orpo, nato dopo settimane di trattative.

Come sta Madonna? «Tornata a casa, ma non si alza dal letto»

Dopo il ricovero e le dimissioni di mercoledì 28 giugno, Madonna è tornata nella sua casa di New York. Inizialmente sembrava che si fosse parzialmente ripresa, tanto che il suo manager, Guy Oseary, ha dichiarato nelle ore successive all’uscita dall’ospedale che «la sua salute sta migliorando». A smentire questa frase è invece il portale Tmz, che ha raggiunto fonti vicine alla cantante e parla di una Madonna in condizioni difficili, che non riesce ad alzarsi dal letto. La popstar sta male e non si è ancora ripresa dall’infezione batterica per cui è stata trasportata in terapia intensiva nei giorni scorsi.

Madonna dopo il ricovero è tornata a casa ma sta ancora male: «Non si alza dal letto»
Madonna durante i 65esimi Grammy Awards a Los Angeles (Getty).

Madonna «ha vomitato in modo incontrollabile»

Le fonti citate da Tmz raccontano che Madonna «ha vomitato in modo incontrollabile da quando è stata dimessa dall’ospedale e l’infezione sta ancora devastando il suo corpo». E anche il manager Guy Oseary è tornato sui suoi passi. Lui e chi le sta vicino le hanno consigliato di fermarsi. Il tour mondiale, che dovrebbe partire il 15 luglio da Vancouver, passando anche per il Mediolanum Forum di Assago, a Milano, il 23 e il 25 novembre, sembra adesso vicino allo stop definitivo. La popstar vorrebbe riuscire a partire e proprio lavorando per la tournée ha deciso di tenere nascosta la febbre che l’ha afflitta per oltre un mese, fino al ricovero. Sabato 24 giugno il suo corpo non ha retto ed è stata trovata priva di sensi all’interno della sua abitazione a New York.

A rischio il Celebration tour

Il Celebration tour è stato annunciato da Madonna nel gennaio 2023 e l’intenzione della celebre cantante è quella di riproporre in tutto il mondo i più grandi successi di una lunga carriera iniziata negli anni ’80. La 64enne, qualora superasse i problemi di salute, canterà in 35 città, partendo dal Nord America e da Vancouver il 15 luglio. Poi Seattle, Phoenix, Denver, Tulsa, Saint Paul, Cleveland, Detroit, Pittsburgh, Chicago, Toronto, Montreal, New York, Boston, Washington DC, Atlanta, Tampa, Miami, Houston, Dallas, Austin, Los Angeles, San Francisco e Las Vegas. In Europa arriverà ad ottobre, con quattro date a Londra, prima di Anversa, Copenaghen, Stoccolma, Barcellona, Lisbona, Parigi, Colonia, Milano (il 23 e il 25 novembre), Berlino, Amsterdam e ancora Londra. Infine il ritorno negli Usa e la chiusura, a gennaio, a Città del Messico.

Madonna dopo il ricovero è tornata a casa ma sta ancora male: «Non si alza dal letto»
Madonna nel 2018 durante gli MTV Video Music Awards (Getty).

Chi è Francesco Muglia, il neo marito di Annalisa

Francesco Muglia, il neo sposo della cantante Annalisa, è un manager di 43 anni originario di Padova. Vice presidente marketing di Costa Crociere, ha incontrato la cantante proprio durante un evento della compagnia di crociera nel 2021.

Chi è Francesco Muglia

Francesco è lontano dal mondo dello spettacolo e, proprio come Annalisa, è molto attento alla sua privacy. Di lui si conosce poco. Si sa che è nato a Padova il 23 luglio 1980 dove ha vissuto fino al diploma conseguito al Conservatorio. Grande appassionato di musica, in giovane età ha tenuto diversi concerti nella sua città decidendo poi di studiare Lettere ed avvicinarsi al marketing ed alla comunicazione. Dopo la laurea all’Università di Padova, si è trasferito a Stoccolma per specializzarsi in Comunicazione e, ritornato in Italia, si è stabilito a Milano dove ha frequentato il master in Marketing, comunicazione e sales management Publitalia ’80. Prima di approdare a Costa Crociere, Francesco ha lavorato per l’azienda Danone, sempre in qualità di manager nel settore marketing. Oltre che di musica, il manager è appassionato di sport e si tiene in forma con il nuoto, il calcetto e la corsa.

Francesco Muglia chi è il marito di Annalisa.
Francesco Muglia (Instagram).

La storia d’amore e il matrimonio con Annalisa 

Francesco e Annalisa si sono sposati in gran segreto ad Assisi, anticipando di qualche giorno la data che tutti si aspettavano. Le nozze, infatti, erano previste l’1 luglio a Tellaro, borgo di Lerici in Liguria. Ma la coppia ha celebrato la cerimonia con rito religioso, intima e riservata, giovedì 29 giugno in compagnia degli amici più stretti ed i familiari. Tutto è avvenuto nel massimo riserbo senza far trapelare indiscrezioni e foto. I due hanno sempre vissuto la loro relazione lontana dai clamori e dal gossip. Si sono conosciuti nel corso di un evento nel 2021 su una delle navi della flotta Costa Crociere e, solo negli ultimi tempi, la loro relazione è venuta alla luce.

Bonus zanzariere 2023: cos’è, come funziona, a chi spetta e come richiederlo

Mosche, zanzare e altri insetti sono indesiderati ospiti in casa, con il problema che si aggrava soprattutto in estate quando le alte temperature impongono di lasciare le finestre aperte. Per ovviare a tutto questo, una delle soluzioni più funzionali è quella di installare delle zanzariere e, anche nel 2023, i cittadini italiani potranno contare su delle agevolazioni in tal senso. Il bonus zanzariere, infatti, è stato confermato anche per quest’anno per interventi e lavori di efficientamento eseguiti all’interno della propria abitazione.

Bonus zanzariere 2023: cos’è e come funziona

Così come era anche negli scorsi anni, il bonus zanzariere 2023 si sostanzia in una detrazione fiscale che potrà essere sfruttata dai beneficiari in sede di dichiarazione dei redditi. Su Irpef e Ires (in base al soggetto beneficiario), dunque, si potrà contare su una riduzione del 50 per cento se sono state installate, nell’anno di riferimento, delle zanzariere con schermatura solare, cioè quelle che permettono di mantenere la temperatura all’interno di un’abitazione. Da quest’ultimo aspetto si evince anche come il bonus zanzariere sia strettamente collegato all’ecobonus che come obiettivo principale ha una migliore efficenza energetica degli immobili. La spesa massima consentita dal bonus per l’acquisto e l’installazione delle zanzariere è di 60 mila euro, con i cittadini che hanno tempo fino al 31 dicembre 2023 per sfruttare la misura.

Bonus zanzariere 2023: a chi spetta

Hanno accesso al bonus zanzariere i soggetti che possono vantare un diritto reale sull’immobile oggetto dei lavori, sia esso privato, commerciale o produttivo. Attenzione anche al tipo di zanzariere, in quanto non tutte sono detraibili: in base a quanto previsto dalla normativa, la detrazione spetta soltanto a chi installa, in maniera fissa, dei dispositivi con schermatura solare Gtot superiore a 0,35. Altro aspetto molto importante per accedere al bonus zanzariere è che i dispositivi devono essere di nuova installazione, ovvero montati dove non erano presenti in precedenza.

Bonus zanzariere 2023: come richiederlo

Per poter sfruttare il bonus zanzariere è necessario presentare un specifica domanda all’Enea nella quale devono essere allegati tutti i documenti necessari. A tal proposito si sottolinea che è necessario che il pagamento delle zanzariere avvenga con sistemi tracciabili, come il bonifico parlante o il bonifico postale e bancario. Per quel che riguarda la detrazione Irpef o Ires, questa viene erogata per un periodo complessivo di 10 anni in rate di pari importo.