Ospedale di Agropoli: le reazioni

di Arturo Calabrese

Dopo l’approvazione in consiglio comunale di una richiesta di modifica dell’atto aziendale dell’Asl di Salerno, il coordinamento cilentano di Fratelli d’Italia interviene nel merito della questione.

«Dal 2013, anno della chiusura del nosocomio, ad oggi quante volte c’è stata un’inaugurazione? – si chiede sarcasticamente Il coordinatore Cilento Nord Modesto Del Mastro – De Luca ha tagliato vari nastri e più volte ha promesso la riapertura di reparti e del pronto soccorso. Non dimentichiamo le passeggiate del presidente della Regione ma nemmeno quelle del figlio che nella scorsa campagna elettorale ha usato l’ospedale come argomento del comizio.

Ben venga la mozione deliberata dal consiglio ma è tardiva. Dalla minoranza – continua Del Mastro – sono arrivate richieste ed interrogazioni, tutte cestinate. Se si voleva incidere sul territorio, tutto ciò doveva essere fatto qualche mese fa e non aspettare l’ennesimo atto aziendale che prevedeva un ridimensionamento per Agropoli».

Del Mastro sottolinea poi lo stato delle cose della sanità cilentana: «Agropoli non ha un pronto soccorso – le sue parole – Vallo della Lucania dista molto dai paesi dell’interno, Roccadaspide sopravvive tra molte difficoltà, le ambulanze non sono medicalizzate e se lo sono l’assistenza non può essere garantita sempre. È necessario un cambio di passo – conclude – e questo può avvenire solo mandando a casa l’attuale classe dirigente regionale».

Dice la sua anche il vicecoordinatore dello stesso partito di Agropoli Gennaro D’Amico: «Guardando al futuro bisogna con urgenza insistere nel tentare di costruire le basi per richiedere la riapertura del Pronto Soccorso, continuando a stimolare la discussione, essere propostivi, alzare la voce facendo valere le ragioni di Agropoli e di un territorio, al fine di poter garantire il funzionamento di quel famoso, ma a volte ignorato, diritto alla salute sancito dall’Articolo 32 della Costituzione. Recuperare un decennio di scelte che hanno portato al depotenziamento della struttura, mediante l’inizializzazione di un percorso virtuoso volto ad implementare i servizi come quelli già finanziati significherebbe invertire la marcia.

Ci sono la creazione della casa di comunità all’interno dello stesso ospedale e la già prevista camera iperbarica. Alla politica – conclude – il ruolo di lottare senza colore politico ed uniti, come si fece un tempo per il futuro del nostro nosocomio».

Molto critico è Costabile Spinelli, già sindaco della vicina Castellabate proprio nel momento più difficile per la struttura: «Registro con piacere questa sacrosanta presa di posizione ma mi chiedo perché solo adesso – le sue parole – perché nel 2018, quando impugnai dinanzi al TAR come Sindaco del comune di Castellabate il decreto dell’allora commissario ad Acta del 28 Dicembre 2018 relativo al “Piano regionale di programmazione della rete ospedaliera ai sensi del DM 70/2015”, nessuno volle unirsi a questa battaglia? Speriamo che questa presa di posizione, anche se tardiva, serva a qualcosa e che tutte le amministrazioni del Cilento si uniscano a sostegno di un diritto che è di tutti e che non dovrebbe avere colore politico».

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