Spalletti è amareggiato, ma non vuole che si fermi la crescita della sua Italia: “Abbiamo certezze”


Luciano Spalletti è visibilmente dispiaciuto dopo la sconfitta dell'Italia contro la Francia, che ci condanna al secondo posto nel girone di Nations League, ma non vuole che vadano dispersi l'entusiasmo e la crescita degli ultimi tre mesi: "Questa sconfitta non deve toglierci quelle certezze che ormai abbiamo acquisito".
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La Cavese asfalta il Taranto

Francesco De Pisapia

CAVESE-TARANTO   3-0

CAVESE (3-5-2): Boffelli; Saio, Peretti, Loreto; Rizzo, Konatè (dal 22’st Fornito), Pezzella (dal 22’st Citarella), Vitale (dal 40’st Marranzino), Maffei; Diop (dal 17’st Badje), Vigliotti  (dal 40’st Sorrentino). A disposizione: Lamberti, Di Somma, Barba, Marchisano, Quattrocchi, Tropea, Barone. All.: Vincenzo Maiuri

TARANTO (3-5-2): Del Favero; Shiba, De Santis, Verde; Mastromonaco, Fiorani, Matera (dal 36’st Iervolino), Speranza (dal 26’st Guarracino), Contessa;   Battimelli (dal 10’st  Zigoni), Giovinco (dal 10’st Fabbro). A disposizione: Meli, Marong, Papazov, Sacco, Schirru, Garau, Waughn, Picardi, Zerbo, Fiorentino. All.: Michele Cazzarò.                           

ARBITRO: sig. Francesco Zago di Conegliano Veneto (Giovanni Pandolfo di Castelfranco Veneto e Filippo Pignatelli di Viareggio). IV° ufficiale: Mauro Gangi di Enna

MARCATORI: 4′ pt Loreto, 14′ st Vitale, 41′ st Sorrentino

NOTE: serata fresca; terreno di gioco in buone condizioni. Spettatori 3.000 circa (trasferta vietata agli ospiti). Osservato un minuto di silenzio voluto dalla Lega Pro in memoria delle vittime della strada. Ammoniti: al 32′ pt Pezzella (Cav); al 36′ pt Mastromonaco (T); al 6′ st Diop (C); al 28′ st Contessa (T). Angoli 4 a 3 per la Cavese. Recuperi: 1′ pt; 4′ st.

CAVA DE’ TIRRENI – Una tradizione che si conferma. Il “Lamberti” per il Taranto è un vero e proprio incubo. Decima sconfitta su dodici gare disputate la dicono tutta (e due soli pareggi). Vittoria ampiamente meritata da parte della Cavese che passata subito in vantaggio, trova il raddoppio ad inizio ripresa per poi chiuderla definitivamente nel finale.

Il tecnico Maiuri conferma il 3-5-2 pur dovendo rinunciare ancora a Piana e Fella (entrambi infortunati) e Diarrassouba squalificato schierando dal primo minuto in avanti a sorpresa sia Diop che Vigliotti. Mister Cazzarò conferma il 3-5-2 effettuando solo un doppio cambio rispetto all’undici che aveva superato nel posticipo il Cerignola e cioè Verde per Papazov e Matera per Schirru. Pronti, via e Cavese determinatissima pronta a far sua la gara ed a cingere d’assedio l’area avversaria. Infatti al 3’ minuto su cross di Rizzo dalla destra, Diop di testa impegna severamente Del Favero che compie un vero e proprio miracolo deviando in angolo. Sugli sviluppi del corner i metelliani passano in vantaggio. Batte Pezzella e sul primo palo Vitale “spizza” quel tanto che basta per l’inserimento di Loreto che di piatto sinistro fulmina il portiere. Raddoppio sfumato all’8’ minuto. Break di Vigliotti nel cerchio di centrocampo che taglia immediatamente per Vitale; l’attaccante si presenta a tu per tu con Del Favero ma il portiere con una parata a mano aperta in tuffo respinge; la palla termina al limite dell’area di rigore dalle parti di Vigliotti che impatta malissimo spedendo oltre la traversa. Risponde il Taranto al 15’ con un cross di Mastromonaco che si trasforma in un tiro velenoso che Boffelli è costretto a deviare in angolo e sugli sviluppi dello stesso, Verde di testa impegna centralmente in una parata a terra il portiere. Altro tiro cross al 18’ di Pezzella che impegna il portiere pugliese in due tempi. Ancora l’estremo tarantino decisivo su tiro ravvicinato di Diop servito direttamente dalla bandierina da Pezzella. Lo stesso attaccante senegalese ci prova al volo al 26’ ma la conclusione termina sul fondo. Ci prova dall’altra parte l’ex Matera dalla distanza al 41’ ma la conclusione è centrale e facile preda del portiere.

Ad inizio ripresa nessun cambio da ambo le parti e la Cavese continua a  fare gioco e possesso palla. Ci prova al 54’ Maffei con una specie di palombella dall’interno dell’area di rigore dalla sinistra ma Del Favero blocca facilmente. Mister Cazzarò prova a scuotere i suoi cambiando entrambi gli attaccanti con gli ingressi di Zigoni e Fabbro ma gli aquilotti trovano il raddoppio al minuto 59’. Dalla destra Saio serve al centro dove Vigliotti buca il colpo di testa e la palla arriva dall’altra parte dove Vitale che aveva seguito l’azione supera il portiere. Al 65’ Matera dopo un ribattuta della difesa colpisce al volo costringendo Boffelli ad una parata in tuffo sulla propria sinistra deviando in angolo. Poi Zigoni colpisce la parte alta della traversa dalla distanza. Al 75’ il neo entrato Badje, servito da Maffei, colpisce di sinistro da posizione defilata ma la conclusione smorzata da un difensore viene facilmente bloccata dal portiere. All’82’ ci prova sempre Zigoni a sfondare a sinistra ma la conclusione è da dimenticare. Ci pensa il neo entrato Sorrentino a chiudere la pratica su lancio di Rizzo; il numero sette arriva in progressione sulla destra ed appena entrato in area scarica un destro angolato che batte il numero uno ospite. Poi nel finale i rosso-blù restano in dieci perchè Contessa esce per infortunio con i pugliesi che avevano già esaurito i cambi. La Cavese vince meritatamente e si allontana significativamente dalla zona calda in previsione di una doppia trasferta a Cerignola e Catania.

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Fico, il M5S è nato progressista, i due mandati sono superati

“Il Movimento è nato e morto tante volte, ha già attraversato e superato diversi momenti di difficoltà” , ora c’è la costituente, “un’occasione per rinnovarsi così da darsi più forza e rilanciarsi” . Lo spiega in un’intervista al Fatto Quotidiano Roberto Fico, ex presidente della Camera, ora nel comitato di garanzia del M5S. L’obiettivo è anche quello di cambiare la regola dei due mandati. “Decideranno gli iscritti. Ma seguire dogmi che appartengono ad altri periodi storici non ha senso. Siamo tutti affezionati a quella regola e ad altre che negli anni abbiamo superato, come il divieto di alleanze – aggiunge -. I due mandati e il divieto di allearsi sono due facce della stessa medaglia. E poi quel vincolo non ci ha impedito tanti problemi, tra cui quello dei tanti addii di parlamentari a legislature in corso, anche al primo mandato”. Grillo e diversi attivisti invocano il ritorno alle origini. “Tornare alle origini, tornare indietro, non è possibile e non ha senso. Siamo un Movimento proprio perché ci evolviamo ma manteniamo saldi lo spirito e l’impegno che ci animano dal primo momento – spiega Fico -. Sappiamo chi siamo. È legittimo cambiare, perché nel frattempo è cambiato tutto il resto attorno a noi”. La Costituente potrebbe essere una resa dei conti tra Conte e Grillo. “Il Movimento appartiene alla comunità dei suoi iscritti, e a tutti quelli che vogliono dare un contributo per sostenerlo. Lo scontro non ci serve: l’attenzione va focalizzata sul confronto e sui contenuti”, dice Fico, che Grillo lo ha sentito “meno, di recente”. E sulla sua possibile candidatura alle regionali in Campania parla come di “una speculazione giornalistica – conclude -. Ciò che è certo è la nostra alleanza con Pd, Avs e forze civiche a Napoli, che ha dato vita a un’esperienza di governo stabile”.

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Iannone (FdI): “Una vergogna la chiusura della biblioteca provinciale”

“Presenterò una interrogazione parlamentare sulla chiusura della biblioteca provinciale. Ormai la Provincia di  Salerno è una Istituzione fantasma. Dopo lo smantellamento della Polizia Provinciale, del Castello Arechi, rimasto chiuso per mesi nello stupore dei turisti, oggi arriva anche la chiusura della biblioteca provinciale a Salerno. Una struttura di riferimento culturale per tantissime persone  di tutto il territorio provinciale che saranno privati della fruizione di un patrimonio straordinario. Chiederò al Ministro della Cultura di approfondire le motivazioni che hanno determinato la chiusura sine die e verificare eventuali responsabilità dell’Amministrazione Provinciale”. Lo dichiara il Senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, Parlamentare del collegio salernitano.

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Agropoli, folla per il libro su Angelo Vasallo

Grande successo di pubblico e di partecipazione per la presentazione del libro “Il vento tra le mani” di Dario Vassallo, incentrato sulla figura del fratello Angelo, ucciso il 5 settembre del 2010.

Il 7 novembre scorso, dopo ben quattordici anni, c’è stato l’arresto di quattro persone, accusate del suo omicidio in concorso tra loro. Una data che ha rappresentato una svolta. Ieri, in un pomeriggio di un sabato di novembre, tante persone hanno voluto ascoltare Dario ed hanno riempito l’aula consiliare del comune di Agropoli. Insieme all’autore, anche Gerardo Spira, storico segretario del compianto sindaco, a moderare la giornalista Barbara Landi e il redattore di “Le Cronache” Arturo Calabrese, presente anche in veste del direttore del mensile “La Felce” allegato al quotidiano, che ad Angelo ha dedicato il secondo numero e che è frutto della sinergia con l’associazione politica e culturale “Ogliastro Futura” di Ogliastro Cilento.

Al centro della serata, organizzata anche dalla Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, c’era la figura del primo cittadino di Pollica trucidato in quel tragico 2010. “Il vento tra le mani”, ultima opera di Dario Vassallo, è un vero e proprio compendio di corretta amministrazione: in esso sono contenuti anche dei documenti ufficiali firmati dal sindaco Vassallo. Atti che testimoniano il suo modo di vedere la politica, molto all’avanguardia e pioniera, una politica capace di anticipare i tempi.

Non sono mancati i riferimenti alla politica attuale, al caso della Comunità Montana Alento Monte Stella e alla sfiducia ai danni dell’attuale presidente ad opera di chi ha sfiduciato, anni fa, proprio l’allora presidente Angelo Vassallo. «In questa stessa aula – dicono dalla Fondazione – si consumò un atto di rifiuto verso la memoria di Angelo Vassallo. La maggioranza consiliare, guidata dal sindaco Coppola, si oppose alla proposta di dedicare una strada o una piazza al “Sindaco Pescatore”, etichettandolo come “nemico di Agropoli”.

La giustificazione, priva di solide argomentazioni, lasciò spazio solo a meschinità e miseria umana. Oggi, però, il vento sembra cambiare.

Il risveglio di una coscienza collettiva e la rinnovata partecipazione civile, manifestati durante eventi come quello odierno, fanno sperare in un futuro diverso.

Un futuro in cui il Cilento possa finalmente uscire dalle acque stagnanti dell’indifferenza, sostenuto dallo Stato e dai suoi organi di tutela. Angelo Vassallo rappresentava la buona politica, la legalità e la trasparenza. La sua memoria rimane un faro di giustizia e integrità, un esempio per chi crede ancora in un futuro migliore. Oggi, ricordare il suo sacrificio significa continuare a lottare per una politica che ascolti la gente e operi per il bene comune, senza compromessi».

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Di quanto aumentano le multe nel 2025 se il governo Meloni non interviene e perché


Dal 1° gennaio 2025 è in programma un aumento di tutte le multe. Il rialzo automatico, previsto dal Codice della strada, era stato sospeso dal governo Meloni per due anni. Ora potrebbe essere del 6% oppure, secondo un'altra interpretazione, di oltre il 17%. Significa che si potrebbe arrivare a pagare quasi 4mila euro per i casi più gravi di eccesso di velocità.
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