Agropoli, folla per il libro su Angelo Vasallo

Grande successo di pubblico e di partecipazione per la presentazione del libro “Il vento tra le mani” di Dario Vassallo, incentrato sulla figura del fratello Angelo, ucciso il 5 settembre del 2010.

Il 7 novembre scorso, dopo ben quattordici anni, c’è stato l’arresto di quattro persone, accusate del suo omicidio in concorso tra loro. Una data che ha rappresentato una svolta. Ieri, in un pomeriggio di un sabato di novembre, tante persone hanno voluto ascoltare Dario ed hanno riempito l’aula consiliare del comune di Agropoli. Insieme all’autore, anche Gerardo Spira, storico segretario del compianto sindaco, a moderare la giornalista Barbara Landi e il redattore di “Le Cronache” Arturo Calabrese, presente anche in veste del direttore del mensile “La Felce” allegato al quotidiano, che ad Angelo ha dedicato il secondo numero e che è frutto della sinergia con l’associazione politica e culturale “Ogliastro Futura” di Ogliastro Cilento.

Al centro della serata, organizzata anche dalla Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, c’era la figura del primo cittadino di Pollica trucidato in quel tragico 2010. “Il vento tra le mani”, ultima opera di Dario Vassallo, è un vero e proprio compendio di corretta amministrazione: in esso sono contenuti anche dei documenti ufficiali firmati dal sindaco Vassallo. Atti che testimoniano il suo modo di vedere la politica, molto all’avanguardia e pioniera, una politica capace di anticipare i tempi.

Non sono mancati i riferimenti alla politica attuale, al caso della Comunità Montana Alento Monte Stella e alla sfiducia ai danni dell’attuale presidente ad opera di chi ha sfiduciato, anni fa, proprio l’allora presidente Angelo Vassallo. «In questa stessa aula – dicono dalla Fondazione – si consumò un atto di rifiuto verso la memoria di Angelo Vassallo. La maggioranza consiliare, guidata dal sindaco Coppola, si oppose alla proposta di dedicare una strada o una piazza al “Sindaco Pescatore”, etichettandolo come “nemico di Agropoli”.

La giustificazione, priva di solide argomentazioni, lasciò spazio solo a meschinità e miseria umana. Oggi, però, il vento sembra cambiare.

Il risveglio di una coscienza collettiva e la rinnovata partecipazione civile, manifestati durante eventi come quello odierno, fanno sperare in un futuro diverso.

Un futuro in cui il Cilento possa finalmente uscire dalle acque stagnanti dell’indifferenza, sostenuto dallo Stato e dai suoi organi di tutela. Angelo Vassallo rappresentava la buona politica, la legalità e la trasparenza. La sua memoria rimane un faro di giustizia e integrità, un esempio per chi crede ancora in un futuro migliore. Oggi, ricordare il suo sacrificio significa continuare a lottare per una politica che ascolti la gente e operi per il bene comune, senza compromessi».

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