Il Veneto apre all'attività motoria oltre i 200 metri da casa, ma con buon senso. Lombardia e Piemonte, dove l'epidemia non cala, confermano le strette. In Trentino si riaprono i cantieri all'aperto ma con termoscan e mascherine. La Babele di ordinanze.
Anche nelle timide riaperture le Regioni vanno in ordine sparso. In gran parte d’Italia il 14 aprile riaprono librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per l’infanzia con le debite precauzioni. Ma non in Lombardia e Piemonte, dove l’epidemia da coronavirus non accenna a diminuire. Il risultato è una babele di ordinanze regionali.
Non è poi escluso che la prossima settimana possano riaprire i battenti anche altri settori dell’industria, come quello della moda, dell’auto o della metallurgia, anche se il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, invita alla calma. «Al momento», ha messo in guardia lunedì, «si tratta di ipotesi premature». In un Paese ancora blindato anche sul fronte della mobilità – con le limitazioni confermate domenica dal ministero dei Trasporti sul traffico aereo, automobilistico, ferroviario e marittimo – da oggi si tenterà, dunque, la lenta ripresa.
CHIUSURE CONFERMATE IN LOMBARDIA E PIEMONTE
In Lombardia, dove anche il 13 aprile si sono registrati 280 morti, restano le restrizioni. L’ordinanza firmata sabato dal governatore Attilio Fontana vieta la riaperture di librerie e cartolerie, anche se consente invece quella dei negozi di abbigliamento per l’infanzia. «In questi ultimi giorni dobbiamo cercare di essere più rigorosi possibile», ha detto il presidente, che ha disposto anche l’uso di mascherine all’aperto (o comunque l’obbligo di coprire naso e bocca con qualunque indumento) e lo stop ad alberghi e strutture ricettive. Gli studi professionali, poi, potranno aprire solo per servizi indifferibili e urgenti. Per chi è positivo, la Regione impone una quarantena di 28 giorni, non più di 14. Stop totale anche in Piemonte «per non vanificare gli sforzi fatti finora», come ha detto il governatore, Alberto Cirio.
RIGORE ANCHE IN CAMPANIA
La linea del rigore è seguita anche dal governatore della Campania Vincenzo De Luca che ha confermato la chiusura di librerie e cartolerie, limitando poi l’apertura dei negozi di abbigliamento per i più piccoli a due mattine la settimana, dalle 8 alle 14. In Campania sarà vietato anche il cibo d’asporto.
IN LAZIO LIBRERIE APERTE DAL 20 APRILE
Il Lazio ha posticipato al 20 aprile la riapertura delle librerie per consentire ai proprietari di mettere in sicurezza i locali.
EMILIA-ROMAGNA: STRETTA SULLE ZONE ARANCIONI
In Emilia-Romagna resta la stretta sulle cosiddette zone arancioni, cioè le province di Piacenza, Rimini e sulla città di Medicina, nel Bolognese.
LA LIGURIA APRE ALLA MANUTENZIONE DEGLI STABILIMENTI BALNEARI
Leggera riapertura, invece, in Liguria, dove il governatore Giovanni Toti ha firmato l’ordinanza che consente di andare agli orti e ai frutteti, di riprendere i lavori di giardinaggio e di procedere alla manutenzione degli stabilimenti balneari e dei chioschi in vista dell’imminente, ma quantomai incerta, stagione estiva (misure analoghe a quelle consentite in Abruzzo). Sì anche ai piccoli lavori di manutenzione edile e alle attività dei cantieri nautici propedeutiche alla consegna, alla manutenzione dei campi di calcio e da golf.
IL LOCKDOWN SOFT DEL VENETO
Lockdown soft in Veneto. La nuova ordinanza del presidente, Luca Zaia, consente di fare attività motoria anche oltre i 200 metri da casa, «ma non si può certo arrivare a 4-5 km, è ovvio, serve buonsenso», ha precisato. Per uscire di casa, però, ci sarà bisogno di mascherina, guanti, e gel, mentre chi ha più di 37.5 di febbre non potrà scendere in strada. Aumentato anche il distanziamento sociale che passa da uno a 2 metri. Obbligo di mascherine all’aperto in Friuli Venezia Giulia, dove sarà consentito fare attività motoria, ma solo vicino casa.
LA SICILIA PROROGA LE MISURE RESTRITTIVE
La Sicilia proroga le misure restrittive, con l’obbligo soft delle mascherine, seppur recependo le aperture del nuovo Dpcm.
TRENTINO: SÌ AI CANTIERI MA IN SICUREZZA
Sì alla riaperture di librerie e cartolibrerie in Toscana, ma solo se gestori e clienti indosseranno la mascherina. In Trentino restano chiusi i negozi per l’infanzia e le librerie, mentre potranno riprendere le attività produttive all’aperto e le attività nei cantieri, stradali ed edili. Sui luoghi di lavoro, però, vanno garantiti il termoscan, le mascherine e le distanze minime.
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