Massimiliano Buzzanca: età, biografia e carriera dell’attore

Massimiliano Buzzanca è nato a Roma il 31 maggio 1963 ed è un attore e conduttore televisivo. Figlio del defunto Lando, si dedica sia al teatro che al cinema che alla televisione.

Massimiliano Buzzanca: biografia e carriera

L’attore, prima di dedicarsi alla recitazione e seguire le orme del padre, fino al 2001 ha esercitato la professione di avvocato. Quell’anno ha cominciato a recitare a teatro nello spettacolo Novecento, per la regia di Sergio Ammirata, seguito da I tre operai (2003), regia di Enrico Bernard. Dopodiché ha debuttato al cinema con il film The Second Coming, regia di Guido Marconi (2002), seguito da Il monastero, regia di Antonio Bonifacio (2003) e L’allenatore nel pallone 2, regia di Sergio Martino (2008). Sempre al cinema ha recitato in film come Chamber Film – Interno Giorno, per la regia di Tommaso Rossellini (2010) con Fanny Ardant e Kyla Chaplin. Nel 2011 è stato inoltre tra i protagonisti della pellicola Da che parte è la notte per la regia di Stefano Arquilla. Nel 2005 ha interpretato un ruolo nella commedia Nemici per la pelle, con Christian De Sica e Stefano Masciarelli.

Massimiliano Buzzanca, tra carriera e vita privata
Massimiliano Buzzanca e Raffaella De Rosa (Facebook).

Per la televisione ha recitato in diverse fiction e serie come Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu, regia di Marco Turco (2006), Puccini, regia di Giorgio Capitani (2008), Ho sposato uno sbirro 2, regia di Giorgio Capitani (2009), Il caso Enzo Tortora – Dove eravamo rimasti?, regia di Ricky Tognazzi (2012), Il restauratore, regia di Giorgio Capitani (2014) e dal 2020 Un posto al sole. Buzzanca è molto attivo anche a teatro: famosi gli spettacoli Io e Peter Pan (2006), regia di Cristiano Vaccaro, La tredicesima fatica di Ercole (2009-2010), regia di Sergio Ammirata e Sotto er cielo de Roma (2009-2010), regia di Claudio Meloni.

Massimiliano Buzzanca: la vita privata

L’attore ha una compagna, Raffaella De Rosa, ma non è noto se i due siano sposati o abbiano figli.

Henry Winkler tra Fonzie e la dislessia sul set di Happy Days: «Era umiliante»

Ribelle, esperto di motociclette e soprattutto un gran dongiovanni, grazie a occhiali da sole alla moda e la sua immancabile giacca di pelle. Chi ama Happy Days, la fortunata sitcom andata in onda per 10 anni dal 1974 al 1984, non può non apprezzare il personaggio di Arthur Fonzarelli, per tutti Fonzie, e dunque il suo interprete, Henry Winkler. Per creare il popolare amico del protagonista Richie Cunningham (Ron Howard), l’attore oggi 77enne ha dovuto combattere contro la dislessia, che gli ha causato diversi problemi sul set. Una malattia che gli venne diagnosticata a 31 anni, quando era già all’apice del successo. A raccontarlo è la stessa star in Being Henry: Fonz… and Beyond, nuova autobiografia in uscita il 31 ottobre negli States. «Ero dannatamente arrabbiato», ha scritto Winkler in un estratto riportato da People. «Mi sentivo imbarazzato e inadeguato».

Il racconto di Henry Winkler: «Sentivo di deludere tutto il cast»

Nel suo libro di memorie, la star del piccolo schermo ha ricordato le difficili letture del copione assieme al resto del cast e ai membri della troupe. «Ogni lunedì, alle 10 del mattino, guardavamo la sceneggiatura di tutta la settimana», ha raccontato Henry Winkler. «Ogni volta perdevo il filo o inciampavo con le battute, dimenticando di leggere una riga o una parola». L’interprete di Fonzie ha poi spiegato che la dislessia non gli consentiva di dare il giusto tono alle sue frasi, rovinando di conseguenza l’intera scena e la performance dei colleghi sul set. «A volte fissavo una parola senza avere idea di come pronunciarla». Pur potendo contare sulla comprensione e il supporto dell’intero cast di Happy Days, la star ha rivelato di aver sempre lavorando «sentendo di deluderli».

Henry Winkler, volto di Fonzie in Happy Days, in un'autobiografia racconta la lotta alla dislessia: «Mi sentivo inadeguato e imbarazzato».
Una scena della sitcom Happy Days (Screenshot YouTube).

«Dovevo chiedere le mie parti del copione in anticipo, in modo da leggerle più volte degli altri», ha scritto in Being Henry. «Tutto ciò ha messo ulteriore pressione agli sceneggiatori, che già erano sotto stress dovendo scrivere in rapida successione. Interpretavo il ragazzo più figo del mondo, ma la mia condizione era davvero umiliante e vergognosa per me, soprattutto quando gli altri attori mi fissavano in attesa». Quando ricevette la diagnosi della dislessia, Henry Winkler ricorda di aver dato sfogo alla sua rabbia, credendo di aver buttato anni di sacrifici e diverbi con i genitori. «Non ero l’uomo che avevo scelto di essere», ha precisato l’attore. «Poi però ho capito che dovevo combattere e non cedere al nervosismo».

La lotta alla dislessia attraverso una serie di libri per ragazzi

«Parlare con altri ragazzi che hanno la mia stessa malattia, mi ha fatto scoprire che abbiamo storie simili», ha concluso Henry Winkler nella sua autobiografia. «Tutti noi ci siamo sentiti inadeguati e imbarazzati». Dal 2013 ha iniziato a pubblicare la serie di romanzi per bambini Hank Zipzer il superdisastro che seguono le avventure dell’omonimo protagonista, un giovane dislessico in giro per il mondo. Dalle vacanze estive alle cascate del Niagara fino alla rivalità con i compagni di classe per le olimpiadi scolastiche, si ritrova sempre a dover combattere con la sua malattia, riuscendone vincitore e consegnando ai lettori una lezione o consigli per affrontare la vita di tutti i giorni.

Roberta Morise: età, fidanzato e carriera della conduttrice

Roberta Morise, nata a Cariati (Calabria) il 13 marzo 1986, è una conduttrice tv, showgirl ed ex modella. Nella sua carriera ha anche inciso un album intitolato È soltanto una favola, nel 2011, e pubblicato il singolo A mano a mano nel 2020 con Pierdavide Carone.

Roberta Morise: biografia e carriera

Ha debuttatto in televisione partecipando a Miss Italia 2004, classificandosi al quinto posto. Quell’anno ha poi fatto la corista nel programma I raccomandati su Rai 1 condotto da Carlo Conti, che nello stesso anno l’ha voluta al suo fianco nella trasmissione L’anno che verrà. In seguito ha partecipato a programmi come Starflash e Assolutamente, collaborando come valletta per tre anni, dal 2006 al 2009, a L’eredità, sempre con Conti. Dal 2009 al 2013 è stata madrina fissa a I migliori anni.

Roberta Morise, tra carriera e vita privata
Roberta Morise nel 2013 (Getty Images).

Dal settembre 2013 è stata co-conduttrice della trasmissione Easy Drive, fino al 2017, e nell’estate del 2018 ha iniziato a essere al timone di Sei in un Paese meraviglioso, affiancando Dario Vergassola, su Sky Arte HD. Nell’autunno dello stesso anno, con Giancarlo Magalli, ha presentato su Rai 2 I fatti vostri, fino al 2020. Per il 2021 la conduttrice ha ottenuto una rubrica musicale nel programma Detto fatto, partecipando nel 2022 come concorrente a L’isola dei famosi. Nello stesso anno ha iniziato a condurre la trasmissione Camper, in onda su Rai 1, e nel 2023 un’altra versione del programma, Camper in viaggio.

Roberta Morise: la vita privata

Attualmente la conduttrice frequenta lo chef Enrico Bartolini. In passato però, ha avuto una relazione anche con Carlo Conti, finita nel 2011. Fino al 2022 è stata legata a Giovanni Angiolini, medico chirurgo.

Addio a Richard Roundtree, interpretò il detective Shaft

«Il mio nome è John Shaft, non muovetevi», era la frase storica del detective John Shaft in una famosa scena del film poliziesco Shaft il detective (1971). Il personaggio era interpretato da Richard Roundtree, considerato la prima vera icona nera della storia del cinema americano, morto a Los Angeles a 81 anni per un cancro al pancreas. A dare la notizia, il suo manager Patrick McMinn. Prima del pancreas, l’attore aveva già dovuto combattere con un altro tumore, al seno, sconfitto nel 1993. Dopo un’assenza di diversi anni, era tornato sullo schermo in diversi episodi di Desperate Housewives, interpretando un detective senza scrupoli.

Grazie al ruolo di Shaft nei film Shaft il detective (1971), Shaft colpisce ancora (1972), Shaft e i mercanti di schiavi (1973), nella serie televisiva Shaft (1973-1974) e in seguito in Shaft (2000), Shaft (2019), Roundtree divenne anche simbolo della blaxploitation, genere che prende il nome dalla fusione di due black (nero) ed exploitation (sfruttamento), nato negli Stati Uniti, nei primi anni Settanta, quando molti film furono realizzati a basso costo avendo come pubblico di riferimento gli afroamericani. Il primo film della serie sull’investigatore privato John Shaft, diretto da Gordon Parks, vinse anche un Oscar per la colonna sonora di Isaac Hayes.

Frances Bean, la figlia di Kurt Cobain, si è sposata con Riley Hawk

Matrimonio tra “figli di” nei giorni scorsi negli Stati Uniti. Come anticipato in anteprima dal noto magazine americano TMZ, Frances Bean, l’unica figlia che il compianto Kurt Cobain dei Nirvana ha avuto da Courtney Love, si è sposata i primi di ottobre 2023 con il suo fidanzato Riley Hawk. Il padre dello sposo è il celebre Tony Hawk, considerato da molti il più importante e talentuoso skater di sempre.

Frances Bean Cobain e Riley Hawk si sono sposati

In base alle informazioni recuperate dal media americano, Frances Bean Cobain e Riley Hawk si sono promessi amore eterno dopo essere riusciti a ottenere la licenza di matrimonio a settembre nella contea di San Diego. Le nozze, svoltesi a Los Angeles il 7 ottobre, sono state officiate dall’ex leader dei R.E.M. (e padrino di Frances) Michael Stipe. Per la donna, classe 1992, si tratta del secondo matrimonio: nel marzo del 2016, dopo appena due anni di nozze, la figlia del frontman dei Nirvana aveva infatti deciso di divorziare dal compagno Isaiah Silva (a dividerli, stando a quanto aveva dichiarato lei, delle «differenze inconciliabili»). L’ex coppia, tra l’altro, avrebbe litigato dopo la separazione per ottenere la custodia dell‘ultima chitarra suonata da Kurt Cobain subito prima di togliersi la vita.

Una nuova storia d’amore lontana da occhi indiscreti

Dopo essere rimasta scottata dalla precedente relazione, Frances Bean ha così cercato di voltare pagina gettandosi tra le braccia del suo Riley, con il quale ha iniziato a frequentarsi nel 2021. La coppia (31 anni lei, 30 lui) ha però sempre cercato di mantenere il riserbo, uscendo allo scoperto soltanto nell’agosto del 2022, quando lei ha deciso di festeggiare il suo 30esimo compleanno condividendo via Instagram una carrellata di foto tra cui era presente anche un selfie allo specchio con il nuovo fidanzato, nato il 6 dicembre 1992 dalla relazione tra Tony Hawk e l’ex moglie Cindy Dunbar.

Grace Raccah, chi è la (presunta) nuova fidanzata di Rudy Zerbi

Nonostante a Verissimo il diretto interessato si fosse definito single, secondo il settimanale Chi Rudy Zerbi sarebbe in realtà fidanzato con una giovane ragazza di nome Grace Raccah.

Rudy Zerbi è davvero fidanzato con Grace Raccah? Ecco chi è lei

«Se sono stato lasciato? Non sono stato nemmeno preso, non è mai iniziata davvero. Mi ha messo in sfida e ha vinto l’altro», aveva dichiarato il docente di Amici a Silvia Toffanin, senza lasciare spazio a possibili dubbi. Ma la verità, a quanto pare, potrebbe essere diversa. La rivista diretta da Alfonso Signorini ha infatti riportato nelle sue pillole di gossip che Zerbi sarebbe in realtà innamorato. La rivista, a proposito, ha scritto: «Rudy Zerbi ha una nuova compagna, che ha presentato ufficialmente al suo gruppo di lavoro più intimo. Lei è la giovanissima Grace, figlia dell’imprenditore Daniele Raccah, e i due sono innamoratissimi. La prima uscita pubblica è stata al compleanno del regista di Uomini e Donne Stefano Carriero». In effetti, in un recente scatto apparso sui social, la ragazza ha definito Rudy Zerbi come «il suo tutto», condividendo una foto insieme a lui scattata in occasione di un evento del marchio di abbigliamento da uomo Dan John, di proprietà del padre. Spulciando sul suo profilo, tra l’altro, è possibile vedere molte altre foto con Rudy Zerbi, che conosce ormai da diverso tempo e al quale è chiaramente molto vicina. Raccah, tra l’altro, è già mamma – anche Rudy alle spalle ha tre distinte relazioni dalle quali ha avuto un totale di quattro figli. Come sottolinea anche Fanpage, è strano che Toffanin non abbia voluto indagare ulteriormente nel merito della questione, proprio alla luce di un rapporto che stando ai social sembra essere molto più profondo di una semplice amicizia.

Harry Potter, Daniel Radcliffe produrrà un doc sullo stuntman paralizzato sul set

Daniel Radcliffe non ha mai dimenticato David Holmes, il suo stuntman in Harry Potter rimasto paralizzato per un tragico incidente sul set de I Doni della Morte. L’attore britannico, volto del protagonista della saga fantasy firmata J.K. Rowling, produrrà un documentario che ne racconterà la vita e i progetti, focalizzando l’attenzione sul legame indissolubile fra i due. Come ha riportato Deadline, saranno presenti filmati inediti dai set dei film e interviste ad amici e familiari, oltre che ad alcuni membri della troupe. Non è chiaro però se interverranno anche altri membri del cast come Emma Watson o Rupert Grint. Il titolo provvisorio David Holmes: Il ragazzo che è sopravvissuto è anche un omaggio alla saga che ha consegnato Radcliffe alla gloria cinematografica, in quanto utilizza il più famoso epiteto per il maghetto. Realizzato da HBO e Sky Studios, andrà in onda negli Stati Uniti il 18 novembre.

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Daniel Radcliffe, David Holmes e l’incidente sul set di Harry Potter

David Holmes ha iniziato a sostituire Daniel Radcliffe nei ciak più pericolosi già nel 2001, durante il primo film della saga Harry Potter e la pietra filosofale. Tra i due, che collaborarono anche in tutti gli altri sette capitoli al cinema, nacque un legame stretto e indissolubile. Nel 2009, durante le riprese de I Doni della morte – Parte 1, un improvviso incidente cambiò la vita di Holmes. Cadde infatti rovinosamente al suolo dopo un salto seguito a un’esplosione controllata. La stessa deflagrazione infatti ruppe l’imbracatura che assicurava il ragazzo, che finì per sbattere contro un muro. «Riuscivo a muovere il braccio, ma non potevo stringere la mano», ha poi raccontato Holmes nel 2014 al Daily Mirror. «Non era il primo incidente per me, ma subito capii che era grave: non sentivo più le gambe».

Daniel Radcliffe realizzerà un documentario su David Holmes, sua controfigura che ha perso l'uso delle gambe sul set di Harry Potter.
Daniel Radcliffe e David Holmes in uno scatto dal doc (Sky, X).

Holmes riportò lesioni al collo, che da allora lo costringono a vivere sulla sedia a rotelle. Daniel Radcliffe già dopo l’incidente si adoperò per pagare le spese mediche e ogni prima necessità all’amico, rimanendo al suo fianco anche negli anni seguenti. Il documentario David Holmes: Il ragazzo che è sopravvissuto mostrerà filmati inediti dal set di Harry Potter e video personali girati nel corso di 10 anni. Sarà possibile ammirare le acrobazie dello stuntman, scene della sua vita quotidiana e affrontare temi come la crescita, la reazione alle difficoltà e l’amicizia. Alla regia ci sarà il giovane britannico Dan Hartley, che ha già diretto Lad: A Yorkshire Story. Non sarà però la prima collaborazione post Harry Potter fra Radcliffe e Holmes. I due nel 2020 infatti realizzarono il podcast Stunning Stunts, in cui analizzavano le scene d’azione dei grandi film di Hollywood.

Massimiliano Ossini: età, moglie, figli e carriera del conduttore

Massimiliano Ossini è nato a Napoli il 22 dicembre 1978 ed è un conduttore televisivo, scrittore ed ex modello. Esperto e appassionato di montagna, ha scritto diversi libri dedicato alla sua passione come Kalipè: lo spirito della montagna nel 2018, Kalipè: il cammino della semplicità nel 2020 e I monti azzurri. In cammino sugli Appennini nel 2022.

Massimiliano Ossini: biografia e carriera

Il conduttore si è laureato in Scienze della comunicazione a Milano e ha iniziato a lavorare nel campo della comunicazione. Nel 2000 ha esordito a teatro come attore nella commedia Cyrano de Bergerac, ma la sua popolarità è arrivata come conduttore su Disney Channel. Dal 2003 al 2006 ha condotto le ultime tre edizioni di Disney Club su Rai 2, mentre nel 2005 ha partecipato e vinto come concorrente alla prima edizione di Notti sul ghiaccio, condotto da Milly Carlucci. Nella stagione 2006-2007 ha presentato, ogni domenica mattina insieme allo chef Gianfranco Vissani, Linea Verde, che ha condotto anche nel 2007-2008 affiancato da Veronica Maya.

Massimiliano Ossini, tra carriera e vita privata
Massimiliano Ossini e la moglie Laura Gabrielli (Facebook).

Nelle stagioni 2008-2009 e 2009-2010, su Sky Italia, il conduttore ha presentato il primo quiz della piattaforma, Sei più bravo di un ragazzino di quinta? e, contemporaneamente, ha continuato a condurre su Rai 1 Linea Verde fino alla primavera del 2010. Dal 2013 invece, ha condotto E se domani, mentre a settembre dello stesso anno è stato al timone di Uno Mattina Verde, conducendo dal 2014 anche Linea bianca. Nella stagione 2016-2017, a fianco di Manila Nazzaro e Adriana Volpe, ha presentato Mezzogiorno in famiglia e dal 2018 ha condotto, al fianco della giornalista Valentina Bisti, Unomattina Estate, fino al 2022, accanto a Maria Soave.

Massimiliano Ossini: la vita privata

Il conduttore è sposato con l’imprenditrice Laura Gabrielli. Dall’unione della coppia sono nati tre figli: Carlotta, Melissa e Giovanni.

Massive Attack, morto il chitarrista Angelo Bruschini

Il chitarrista Angelo Bruschini, che aveva suonato a lungo in tour con i Massive Attack, è morto dopo una lunga malattia. Lo ha reso noto la band sui social: «Un talento brillante ed eccentrico in modo unico. Impossibile quantificare il tuo contributo al successo dei Massive Attack. Siamo stati molto fortunati a condividere una vita così insieme». Aveva 62 anni.

Aveva iniziato a collaborare con i Massive Attack negli Anni 90

Nato a Bristol, patria del trip hop, Bruschini si era unito al gruppo negli Anni 90, accompagnandolo in studio e poi in tour. Come chitarrista aveva inoltre fatto parte delle band The Numbers, Rimshots e The Blue Aeroplanes. Nel corso della carriera si era cimentato inoltre come produttore con l’album omonimo del gruppo rock alternativo Strangelove, uscito nel 1997. In un post pubblicato sui social a luglio, Bruschini aveva scritto che gli era stato diagnosticato un cancro ai polmoni: «Ho avuto una vita fantastica, ho visto il mondo molte volte, ho incontrato molte persone meravigliose, ma la porta si sta chiudendo, penso che scriverò un libro», le parole del chitarrista.

Fedez pronto per i live di X Factor: «Sto meglio, mi ha chiamato l’ad Rai»

Giovedì 26 ottobre inizieranno i live di X Factor che, mai come quest’anno, hanno rischiato di avere dei protagonisti diversi rispetto alla prima fase di selezione. Il motivo è strettamente legato a uno dei giudici del talent show, Fedez, che solo qualche settimana prima era stato ricoverato d’urgenza per un’emorragia interna figlia dell’intervento di rimozione del tumore al pancreas cui si era sottoposto l’anno precedente. Sono state settimane di grande apprensione per la salute del rapper che, infatti, secondo diverse voci avrebbe potuto lasciare in corsa il programma. Così non sarà, come annunciato dallo stesso Fedez durante la conferenza stampa di lancio della trasmissione in cui si è detto molto contento di poter continuare il suo percorso da giudice.

Fedez: «Sono felice di essere qui»

All’evento erano presenti tutti i protagonisti del talent show, dalla conduttrice Francesca Michielin, ai giudici, Fedez, Morgan, Ambra e Dargen D’Amico, passando per i cantanti che si contenderanno l’ambita vittoria. Fedez ha risposto così alle domande dei molti che gli chiedevano conto del suo stato di salute: «Sono felice di essere qui. Sto meglio, sennò non sarei qua». E poi sulla sua squadra, tutta al femminile, ha scherzato:«Sono io che do energia a loro. Io cerco di dare delle canzoni giuste in modo che non escano da questa competizione».

Pace fatta con la Rai

A tenere banco, nei giorni precedenti al ricovero, era stata un’altra questione legata sempre a Fedez, ovvero la sua esclusione dal roster di invitati del programma di Rai 2 Belve condotto da Francesca Fagnani. A non volerlo nella tv di Stato era stata la dirigenza dell’azienda, con la conduttrice che aveva preso le distanze da questa decisione. La situazione, tuttavia, ora sembrerebbe essersi risolta, almeno stando alle parole dette dal rapper: «Mi sono sentito con l’ad, è stata una conversazione molto piacevole. Ci siamo confrontati e ci siamo chiariti. Non ho assolutamente idea di quale sia la posizione della Rai attualmente, ma mi è piaciuto ricevere una chiamata dall’amministratore delegato. È stata una cosa inaspettata, piacevole».

Alessandra Ferri guiderà il Balletto di Stato di Vienna

Alessandra Ferri succederà a Martin Schläpfer alla guida del Balletto di Stato di Vienna a settembre 2025. Ad annunciarlo, il direttore dell’Opera di Vienna Bogdan Rošcic e la direttrice della Volksoper Lotte de Beer. Ferri si è distinta su altri 39 candidati grazie alla sua concezione artistica e ai suoi piani per il futuro sviluppo del Balletto di Stato di Vienna, è stato detto in una conferenza stampa.

«I colloqui con lei sono stati particolarmente stimolanti per me e Lotte de Beer», ha dichiarato Rošcic. «L’abbiamo trovata incredibilmente analitica durante i colloqui». Ferri ha dichiarato di sentirsi «incredibilmente onorata» del nuovo incarico. «È come se tutti i miei sogni si fossero avverati e che ora fosse il momento giusto per condividere la mia esperienza».

Da Hunger Games a Mare Fuori, film e serie tv sbarcano a teatro

Dalla carta al grande schermo, fino al palcoscenico. Hunger Games, best seller di Suzanne Collins adattato nei quattro film con Jennifer Lawrence, sbarcherà a teatro. Il debutto è previsto per l’autunno 2024 nel West End di Londra per la regia di Matthew Dunster. La sceneggiatura invece sarà curata da Conor McPherson, cinque volte vincitore del Tony Award, l’Oscar del teatro, grazie ai suoi Girl From the North Country e The Seafarer. La pièce adatterà il primo romanzo della saga, in cui la protagonista Katniss Everdeen, per proteggere la sorella minore, dovrà combattere in uno spietato gioco mortale. «Non sarà una replica fedele, ma una versione personale», ha detto McPherson a Deadline. «Faremo immergere i fan nel libro e nel film di Hunger Games, con la benedizione di Suzanne Collins». Sarà solo l’ultimo esponente di una tendenza in ascesa che sta coinvolgendo diversi film e serie tivù di successo.

Mare Fuori, Alessandro Siani dirige l’adattamento teatrale della serie

Fra i grandi successo del piccolo schermo che approderanno a teatro ci sarà l’italiana Mare Fuori. Dopo il record di visualizzazioni su RaiPlay ma soprattutto Netflix, la serie diventerà un musical grazie alla regia di Alessandro Siani. Prodotto da BestLive, debutterà all’Arcimboldi di Napoli il 14 dicembre, dove resterà in varie repliche fino al 7 gennaio. Come la narrazione principale, seguirà le vicende dei giovani detenuti nel carcere minorile di Nisida che, dietro le sbarre, costruiscono legami e alimentano i loro sogni. Confermata la presenza dei brani originali della serie, tra cui probabilmente anche ‘O Mar For cantato da Matteo Paolillo. Nel cast torneranno anche alcuni attori originali, come Maria Esposito, che riprenderà i panni di Rosa Ricci, e Antonio Orefice in quelli di Totò.

«Ci saranno anche tante new entry», ha spiegato Siani in un comunicato ufficiale sul sito dell’Arcimboldi. «Racconteremo una realtà cruda di Napoli, ma anche molto altro. Gli occhi dei ragazzi, ma anche le loro voci e la musica tingeranno l’anima, pronte ad abbracciare il pubblico». Fra i volti nuovi del musical di Mare Fuori spicca Mattia Zenzola, vincitore dell’ultima edizione del talent show Amici. Nel cast anche Giulia Molino, Sveva Petruzzelli, Bianca Moccia, Antonio Rocco, Pasquale Brunetti e Christian Roberto. Dopo gli spettacoli napoletani, per cui sono ancora disponibili i biglietti, il musical si sposterà al Teatro Duemila di Ragusa, dove rimarrà il 20 e il 21 gennaio.

Stranger Things e Burlesque, film e serie Usa sbarcano a teatro

Prima di Hunger Games, il West End londinese accoglierà First Shadow, atteso prequel inedito della serie Netflix Stranger Things. In arrivo 14 dicembre 2023, parallelamente a Mare Fuori in Italia, riavvolgerà il nastro degli eventi nella cittadina americana di Hawkins al 1959. Al centro della storia ci saranno un giovane Jim Hopper, che nella serie ha il volto di David Harbour, ma anche Joyce e la sorella di Bob Newby, che su Netflix era interpretato da Sean Astin. La loro vita di liceali cambierà definitivamente con l’arrivo di un nuovo e oscuro studente. «Ci sarà un cast a dir poco fenomenale», hanno detto all’Hollywood Reporter i fratelli Duffer, creatori della serie. «Non potremmo essere più entusiasti». Broadway invece accoglierà una pièce teatrale ispirata a La regina degli scacchi, omonimo romanzo di Walter Tevis adattato nella serie con Anya Taylor-Joy, premiata con un Golden Globe. Ignoto ancora il debutto.

Christina Aguilera ha invece annunciato di voler realizzare una versione teatrale di Burlesque, film del 2010 in cui esordì al cinema recitando al fianco di Cher. Il racconto si concentrerà, come nel lungometraggio, sul trasferimento a Los Angeles di un’ambiziosa ragazza che vive nell’Iowa sognano la fama. Troverà l’amore e il successo in un locale burlesque della metropoli californiana. Sceneggiato dal regista del film Steven Antin, lo spettacolo teatrale vanterà brani inediti della stessa Aguilera, ma anche di Sia e di Diane Warren, autrice delle colonne sonore di oltre 70 film.

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Pink racconta l’overdose a 16 anni: «Avevo preso di tutto e sono quasi morta»

Intervistata nella cornice del programma televisivo 60 Minutes, la celebre cantante Pink ha avuto l’occasione di raccontare uno dei momenti più bui della sua vita, quello in cui per poco non ha rischiato di morire a causa di un’overdose.

«Avevo preso di tutto e sono quasi morta»

La cantante di Just like a pill e Get the party started ha ricordato in modo particolare un episodio più grave degli altri, il giorno del Ringraziamento del 1995, in occasione del quale ha abusato di sostanze stupefacenti. Pink ha raccontato di aver provato in una sola notte tutte le droghe possibili in circolazione («Ecstasy, polvere d’angelo, cristalli… ogni genere di cose») tanto da finire in overdose. Il rischio concreto di morire la mise però sull’attenti: da quella notte, la cantante decise di smettere di assumere droghe pesanti per sempre, cambiando così radicalmente il suo stile di vita. Proprio poche settimane dopo il tragico evento, l’artista (il cui vero nome è Alecia Moore) firmò il suo primo vero contratto discografico con il suo gruppo, dando così il via a una carriera che sarebbe proseguita presto con il suo album di debutto solista, Can’t take me home.

«Continuo a pretendere di più da me stessa»

Pink, reduce dal suo fortunato tour estivo (il Summer Carnival 2023), ha poi spiegato di essere stata capace di canalizzare meglio le sue personali energie in attività più sane che le hanno regalato molte soddisfazioni: «Continuo a pretendere sempre di più da me stessa fisicamente, emotivamente, spiritualmente, vocalmente. Voglio alzare sempre l’asticella. Quando dicono che una donna deve rallentare, diventare più piccola, occupare meno spazio, calmarsi…io dico di no. Assolutamente no».

Isabella Ferrari a Belve: «Droghe? Ho provato canne e cocaina»

In occasione dell’ultima puntata della terza stagione di Belve, Francesca Fagnani ha intervistato anche Isabella Ferrari, attrice nota in particolar modo per aver prestato il volto al commissario Giovanna Scalise per le prime due stagioni della serie Distretto di Polizia. Stando alle anticipazioni sulla loro chiacchierata apparse online, si evince che Ferrari tornerà a parlare, tra le altre cose, del rapporto che in passato ha avuto con le sostanze stupefacenti.

Isabella Ferrari a Belve: «Droghe? Ho provato canne e cocaina»

«Le ho provate tutte, ma mai quelle pesanti. Ho provato canne, cocaina…» ha dichiarato l’attrice. Frasi alle quali però la padrona di casa ha controbattuto, stuzzicandola: «Beh è un po’ pesante la cocaina». Ferrari a questo punto ha precisato: «Sì, ma fermandomi sempre a un dosaggio veramente omeopatico», con Fagnani che ha replicato, ironicamente: «La cocaina pediatrica». Nel corso dell’intervista, Ferrari ha poi ammesso di aver controllato il telefono del suo compagno alla ricerca di possibili indizi di un tradimento («Chi cerca trova è tremendo…abbiamo trovato…», ha commentato, con tono sibilino), confermando che anche sul suo telefono sono state effettuate verifiche che hanno poi fatto venire a galla altarini e segreti inconfessabili. Non è dato sapere, ad ogni modo, se si stesse parlando del suo attuale compagno, Renato De Maria, con cui è sposata dal 2002.

La misteriosa malattia

Nella stessa cornice, l’attrice ha infine avuto la possibilità di parlare di una patologia di cui è affetta ma della quale non ha mai voluto fornire dettagli. «Credo che non rivelerò mai il nome di questa malattia perché internet è tremendo, ci inganna. Quando io l’ho fatto io mi sono molto spaventata, non l’ho detto nemmeno ai miei figli per tanto tempo perché non volevo che andassero a leggere», ha spiegato l’ospite di Belve.

Mission: Impossible 8 slitta al 2025 per lo sciopero degli attori di Hollywood

Brutta notizia per i fan della saga di Mission: Impossible. L’arrivo al cinema dell’ottavo capitolo è stato infatti posticipata di un anno a causa dello sciopero degli attori di Hollywood. La Paramount Pictures ha spostato la data di uscita dal 28 giugno 2024 al 23 maggio 2025. Il film, filtra da fonti losangeline, dovrebbe anche cambiare titolo rispetto a Mission: Impossible – Dead Reckoning Part Two, pur essendo direttamente collegato alla pellicola precedente.

L'ottavo film di Mission: Impossible con Tom Cruise slitta al 2025 per lo sciopero degli attori di Hollywood.
Tom Cruise durante il tour promozionale di Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One (Getty Images).

La lavorazione del film è ferma al 40 per cento delle riprese

La produzione del seguito di Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One è stata sospesa a luglio, prima per il tour promozionale che ha visto impegnati Tom Cruise e il resto del cast, poi per lo sciopero degli sceneggiatori WGA e infine per quello degli attori SAG-AFTRA, che non si è ancora concluso. Da allora i lavori non sono più ripartiti: la lavorazione era ferma al 40 per cento delle riprese.

L'ottavo film di Mission: Impossible con Tom Cruise slitta al 2025 per lo sciopero degli attori di Hollywood.
Tom Cruise: nella saga di Mission: Impossible interpreta Ethan Hunt (Getty Images).

Il 28 giugno 2024 Paramount farà uscire A Quiet Place – Day One

“Schiacciato” tra fenomeni cinematografici come Oppenheimer e Barbie, il blockbuster interpretato da Tom Cruise nei panni di Ethan Hunt ha incassato “solo” 567 milioni di dollari in tutto il mondo. L’ottavo capitolo della saga di Mission: Impossible uscirà nel 2025 in occasione del Memorial Day, giorno nel quale gli Stati Uniti commemorano i soldati americani caduti in tutte le guerre. Paramount ha deciso di occupare la data di uscita stabilita inizialmente con A Quiet Place – Day One, thriller horror di fantascienza con protagonista Lupita Nyong’o, inizialmente previsto in sala a marzo del 2024.

Hollywood scrive a Biden per Israele: «Non lasciamo indietro nessuno»

Il mondo di Hollywood si muove ancora una volta in sostegno di Israele. Centinaia di attori, cantanti, registi e produttori del cinema hanno infatti scritto una nuova lettera aperta, la seconda dopo quella per mostrare il proprio supporto a Tel Aviv, stavolta indirizzata al presidente americano Joe Biden. «Siamo rincuorati dal rilascio dei due ostaggi americani e di altrettanti israeliani», hanno sottolineato le star. «Il sollievo però è mitigato dalla schiacciante preoccupazione per altre 220 persone innocenti, tra cui 30 bambini, ancora in mano ai terroristi dal feroce massacro del 7 ottobre». Confidando in un impegno collettivo, Hollywood ha chiesto al mondo di «non darsi tregua finché ogni ostaggio, qualunque sia la sua cittadinanza, sia in salvo». Tra i firmatari spiccano Gal Gadot, nata a pochi chilometri da Tel Aviv, e Amy Schumer, attiva su Instagram dai primi giorni del conflitto.

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Hollywood elogia Biden: «Grazie per l’incrollabile convinzione morale»

Il documento integrale, disponibile sul sito apposito No Hostage Left Behind (Nessun ostaggio sarà lasciato indietro), ha ricordato gli attacchi compiuti dai militari di Hamas il 7 ottobre. «Sono stati massacrati oltre 1400 israeliani», hanno scritto le star di Hollywood. «Le donne sono state violentate, le famiglie sono state bruciate vive e i bambini decapitati». Confermando il pieno sostegno a Tel Aviv, le celebrità hanno poi spiegato di voler combattere esclusivamente per la libertà, affinché «israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in pace, liberi dalla violenza brutale di Hamas». Nel corso della lettera aperta, elogiato anche l’impegno del presidente Biden e la sua «incrollabile convinzione morale, leadership e sostegno agli ebrei».

Centinaia di attori, cantanti e produttori di Hollywood scrivono al presidente Usa Biden: «Grazie per l'incrollabile convinzione morale».
Un cartellone con il volto di Joe Biden a Gerusalemme (Getty Images).

Già in precedenza, come ha ricordato Deadline, diversi dirigenti delle più importanti case cinematografiche di Hollywood avevano espresso il proprio sostegno in favore di Israele. Fra questi figurano il cofondatore di Dreamworks Jeffrey Katzenberg, il Ceo di Mattel Ynon Kreiz e Brian Robbins di Paramount: «Siamo solidali nella lotta globale contro il terrorismo». Bob Iger e Dana Walden della Disney hanno invece contattato i loro dipendenti, così come David Zaslav della Warner Bros. Discovery per progettare un’iniziativa. A livello aziendale, Disney, Comcast e Skydance, solo per citarne alcune, hanno donato milioni di euro a Magen David Adom, il servizio nazionale di primo soccorso in Israele. Ha condannato gli attacchi anche il sindacato Sag-Aftra degli attori, che sta guidando lo sciopero negli Usa, ma non la Writers Guild degli sceneggiatori, sollevando alcune polemiche.

Da Gal Gadot a Bella Thorne, i principali firmatari della lettera aperta

Tra le centinaia di firmatari figurano diversi nomi di spicco del cinema e della musica mondiale. Oltre alle già citate Gal Gadot e Amy Schumer sono presenti infatti Noah Schnapp di Stranger Things, Chris Rock, Constance Wu, Jack Black, Jeff Goldblum e Jessica Biel. Presenti anche Bella Thorne, Ben Stiller, Bradley Cooper, Ewan McGregor, Gwyneth Paltrow, Josh Brolin e Justin Timberlake. Figurano anche Laura Dern, Mila Kunis, Olivia Wilde, Sacha Baron Cohen, Zoe Saldana e Sharon Stone. Senza dimenticare decine di cantanti, tra cui Madonna, Katy Perry assieme a Orlando Bloom, David Gilmour, Lana Del Rey e l’israeliana Noa Kirel, che ha rappresentato il suo Paese all’Eurovision 2023. Non mancano infine i registi come Zack Snyder, Eli Roth, Shawn Levy (Deadpool 3) e Neil Druckmann (The Last of Us).

Meryl Streep divorzia dal marito dopo 45 anni

Meryl Streep ha annunciato il divorzio dal marito Don Gummer dopo 45 anni di matrimonio, quattro figli e cinque nipoti, rivelando di aver intrapreso «vite separate da sei anni». In una dichiarazione congiunta, l’attrice premio Oscar e l’ormai ex marito, scultore, hanno spiegato che nonostante la separazione si prenderanno «sempre cura l’uno dell’altro».

Meryl Streep divorzia dal marito Don Gummer dopo 45 anni. I due hanno rivelato di aver intrapreso «vite separate da sei anni».
Meryl Streep (Getty Images).

I due si erano conosciuti e sposati nel 1978

Streep e Gummer erano sposati nel 1978, dopo essersi conosciuti grazie al fratello di lei nello stesso anno. La coppia ha avuto quattro figli: Henry (nato nel 1979), musicista conosciuto col nome di Henry Wolfe, Mamie (1983), Grace (1986) e Louisa (1991). Come detto, sono cinque i nipoti.

L’ultima volta insieme agli Oscar del 2018

Come riportano i tabloid, l’ultima apparizione pubblica di coppia dei due risale alla cerimonia degli Oscar del 2018. Come per Will Smith e Jada Pinkett, il matrimonio era finito da tempo, ma non ne era stata data notizia. La lunga assenza della coppia in pubblico non aveva creato pettegolezzi, dato che i due sono sempre rimasti lontano dai riflettori, vivendo prevalentemente sulla costa orientale degli Usa, in Connecticut, anziché in California. E ai Princesa de Asturias Awards, che si sono svolti il 20 ottobre, l’attrice, non accompagnata dal marito, ancora indossava la fede.

One More Time, il ritorno alle origini dei Blink-182

Per i fan dei Blink-182, One more time è l’album più rassicurante che la band potesse produrre. Dopo scioglimenti, reunion e varie vicissitudini, compresi la battaglia contro il cancro vinta da Mark Hoppus e l’incidente aereo cui è miracolosamente sopravvissuto Travis Barker nel 2008, c’è stato l’agognato ritorno a casa di Tom De Longe, e ora di nuovo insieme con la formazione che ha rappresentato un mito per la Mtv Generation che sul finire degli Anni 90 impazzì per questo trio californiano e i loro video ironici che davano voce alla rabbia giovanile e rappresentavano un’alternativa al pop plastificato. I Blink-182 sono, insieme ai Green Day, gli Offsprings e i Rancid, i padri fondatori del pop punk, un mix di ritmi super veloci, a volte vicini all’hardcore, e ritornelli orecchiabili che in realtà è molto lontano dallo spirito anarchico e iconoclasta del punk originale che, infatti, non ha mai avuto il successo commerciale dei suoi nipotini.

L’ultimo album ha siglato il ritorno sul palco della band pop punk

Sono passati 24 anni da Enema of The State, l’album che ha proiettato i Blink-182 in testa alle classifiche di mezzo mondo. Ora che si ritrovano di nuovo insieme, hanno dichiarato esplicitamente che non c’è alcun motivo per modificare la rotta di sempre: ci sono solo diversi anni in più e gli inevitabili segni che si porta dietro chi è scampato alla morte. Ma sul piano musicale poco è cambiato dai dischi e dai brani dei tempi d’oro: ci può essere solo un po’ di consapevolezza musicale in più e la forza dell’esperienza, ma la musica rimane quella. Il motore della band resta Travis Barker, batterista tecnicamente dotatissimo, l’unico a concedersi delle divagazioni dal ruolo che la tradizione e le regole del genere assegnano ai vari strumenti. I Blink-182 con il loro recente tour mondiale e con l’album One More Time hanno solo un obiettivo: ritrovarsi con gli amici dopo una lunga separazione e fare le cose di una volta con una sicurezza: la musica di sicuro non è cambiata.

È morta Haydn Gwynne, attrice di The Crown 5 e The Windsors

Haydn Gwynne, attrice britannica nota per aver recitato nella sitcom in onda su Netflix The Windsors nei panni di Camilla, è morta all’età di 66 anni. A settembre si era ritirata dalle scene, rivelando al mondo di avere il cancro. «Con grande tristezza, Haydn si è spenta la mattina del 20 ottobre circondata dall’affetto dei suoi cari», ha detto il suo agente in una dichiarazione alla Bbc. «Ringraziamo i medici per le preziose cure che le hanno riservato nelle ultime settimane». In carriera ha recitato in diverse produzioni per il piccolo schermo, tra cui la serie Roma dove ha prestato il volto a Calpurnia, ultima moglie di Giulio Cesare. È apparsa anche nella quinta stagione di The Crown nei panni di Lady Susan Hussey, dama di compagnia della regina Elisabetta II. Star del teatro, ha recitato in spettacoli di William Shakespeare e Bertold Brecht.

Haydn Gwynne, le nomination a Tony e Bafta e il ricordo dei colleghi

Dal debutto negli Anni 80 con il drama The Work, Haydn Gwynne ha preso parte a decine di film e serie tivù britanniche. È apparsa in Peak Practice e Merseybeat, prima di entrare nel cast di Roma. Il ruolo che le ha consegnato i riflettori dello spettacolo è stato però in Drop the Dead Donkey, dove interpretò la giornalista Alex in una performance che le valse la sua prima e unica nomination ai Bafta. Recentemente ha vestito i panni della regina Camilla nella sitcom The Windsors, serie comica che racconta la vita quotidiana della Royal Family e, soprattutto, di Re Carlo III e sua moglie. Ben più lunga la sua carriera a teatro, dove esordì nel 1984 con His Monkey Wife di Sandy Wilson. Fra i ruoli più celebri quello di Margareth Thatcher in The Audience e dell’insegnante di danza in Billy Elliott, per cui venne nominata ai Tony Awards.

Volto della regina Camilla in The Windsors, Haydn Gwynne è morta di cancro a 66 anni. Ha recitato anche in Roma e The Crown 5.
Haydn Gwynne nei panni di Camilla nella sitcom The Windsors (X).

Tre le sue nomination ai Laurence Oliver Awards, fra i riconoscimenti più importanti del teatro britannico. Nel 1994 fu lodata la sua performance nel musical City of Angels su libretto di Larry Gelbart. Nel 2015 la seconda candidatura con Donne sull’orlo di una crisi di nervi e, due anni dopo, la terza per L’opera da tre soldi basata sull’omonima opera di Bertold Brecht. Tanti gli omaggi dal mondo dello spettacolo inglese. L’amico e collega Jack Thorne, autore con J.K. Rowling della sceneggiatura di Harry Potter e la maledizione dell’erede, l’ha ricordata su X come «l’anima più gentile e adorabile nonché un’interprete meravigliosa». Per l’attore Samuel West invece la sua scomparsa segna «una perdita terribile».

Alessandro Basciano a Verissimo: «Racconterà la sua versione sulla rottura con Sophie»

Alessandro Basciano è pronto a raccontare la sua versione dei fatti rispetto alla tormentata fine della relazione con l’ex Sophie Codegoni, che l’ha accusato di averla tradita (e non solo). Il dj al centro di un polverone mediatico utilizzerà la medesima arma della madre della figlia Céline Blue, vale a dire un’intervista al vetriolo che concederà a Silvia Toffanin.

Alessandro Basciano a Verissimo per parlare della rottura con Sophie Codegoni

L’annuncio è arrivato tramite i profili social ufficiali della trasmissione, che hanno confermato Basciano come uno degli ospiti del salotto di Canale 5 di sabato 21 ottobre.

Basciano ha già ampiamente anticipato via social (e tramite i suoi portavoce) che ha ancora molto da dire sulla questione e che quando finalmente vuoterà il sacco «saranno ca**i amari per tutti quanti». Il diretto interessato infatti non ci sta a farsi dare del fedifrago e ha sempre negato categoricamente ogni coinvolgimento in qualsivoglia tradimento ai danni di Sophie Codegoni (lei ha raccontato, tra le altre cose, di essere stata tradita quando ancora era incinta della loro prima figlia). La resa dei conti, insomma, sembra essere alle porte, anche se Codegoni non pare in alcun modo voler darsi per vinta, nonostante le smentite di Basciano.

Sophie Codegoni torna a Verissimo 

La conduttrice di Casa Chi, dopo l’intervista di un paio di settimane prima, sarà infatti nuovamente ospite del salotto di Silvia Toffanin a poche ore di distanza dall’ex, in occasione di un’altra attesissima puntata di Verissimo in onda domenica 22 ottobre. Sembra infatti che l’influencer e imprenditrice abbia ancora molte cose da raccontare rispetto a tutto quello che le è accaduto dal lato sentimentale.

Fabio Leoni, chi è lo sceneggiatore marito di Rosanna Banfi

Fabio Leoni è nato nel 1963 ed è uno sceneggiatore cinematografico e attore. Cresciuto amando il cinema, diventando poi anche regista, è sposato da più di 30 anni con l’attrice Rosanna Banfi, dalla quale ha avuto due figli, Virginia e Pietro.

Fabio Leoni: la carriera e il matrimonio con Rosanna Banfi

Oltre a lavorare nell’ambiente cinematografico, dove è molto apprezzato, Leoni è anche un soggettista, autore di diverse fiction. Nel 1992 si è sposato con Rosanna che, in occasione dell’ultimo anniversario di matrimonio, ha così scritto: «Tra queste due foto 30 anni sono passati…non in un lampo ma ,veloci abbastanza da metterci dentro due figli, malattie, gioie, lutti, risate, dolori, paure, cani, gatti, traslochi, successi e insuccessi, cambi di vita e tanto ancora. Sempre insieme, auguri Fa’ buon trentesimo anniversario!».

Come ha raccontato la stessa Banfi, il marito le è stato molto accanto soprattutto quando nel 2009 l’attrice ha avuto un tumore al seno. Parlando della malattia e del marito, ha dichiarato: «Lui è stato bravissimo perché mi ha dato tantissima forza e mi è stato vicino nel momento più difficile dove ero veramente brutta. Non mi ha mai fatto notare questo, lo vedevo io allo specchio. La cosa più importante è che la vita procedeva come prima anche quando dovevamo litigare. Quello che ci lega probabilmente è proprio il fatto che ci pizzichiamo in continuazione. Siamo 24 ore su 24 insieme e non è sempre facile».

Monica Bellucci e Tim Burton, il red carpet alla Festa del cinema di Roma

Non che ci fosse realmente bisogno di un evento simile, ma Monica Bellucci e Tim Burton alla fine hanno (ulteriormente) confermato la solidità della loro relazione ai media sfilando insieme per la prima volta su un red carpet prestigioso come quello del Festival del Cinema di Roma 2023.

Tim Burton e Monica Bellucci insieme alla première di Diabolik, chi sei?

Monica Bellucci ha presenziato alla manifestazione in occasione dell’anteprima della pellicola Diabolik, chi sei?, dove recita la parte di Altea al fianco del personaggio di Ginko, suo compagno nella pellicola. Ecco dunque che insieme a lei era presente anche l’attuale compagno, il celeberrimo regista americano considerato da molti il re del gotico cinematografico con alle spalle capolavori del calibro di Edward Mani di Forbice o ancora Big Fish. Sul tappeto rosso capitolino i due si sono tenuti per mano tutto il tempo, sorridendo ai fotografi e ai fan presenti e firmando autografi. Lui, tra l’altro, sembra essere innamoratissimo. «È la cosa più bella che mi sia mai successa», ha commentato ai microfoni Rai parlando dell’occasione di sfilare sul red carpet del Festival di Roma insieme all’affascinante compagna, tra le top model più famose nella storia della moda internazionale e da anni lanciatissima nel mondo della recitazione.

Lei sarà protagonista del nuovo film del compagno 

Bellucci sarà anche una delle protagoniste di Beetlejuice 2, il secondo capitolo del film con protagonista il celebre “Spiritello Porcello”. I due si sono conosciuti nel dietro le quinte della pellicola, essendo lo stesso Tim Burton ancora una volta dietro alla macchina da presa. «Sono molto felice di aver incontrato l’uomo, prima di tutto. È uno di quegli incontri che capitano raramente nella vita. Conosco l’uomo, lo amo, e ora conoscerò il regista, inizia un’altra avventura. Io amo Tim. E ho un grande rispetto per Tim Burton», aveva commentato Monica Bellucci in un’intervista concessa a Elle France.

Barbara d’Urso a Belve, Francesca Fagnani: «Appena torna in Italia verrà»

Tra i personaggi del mondo dello spettacolo che per il momento mancano ancora all’appello di Belve, la trasmissione di interviste cult di Francesca Fagnani, c’è indubbiamente Barbara d’Urso. Si potrebbe però trattare di un’assenza momentanea, visto che la giornalista è già attivamente al lavoro per far sedere “Carmelita” al suo sgabello prima di quello che molti potrebbero pensare.

Francesca Fagnani: «Barbara d’Urso a Belve? Appena torna in Italia verrà»

Nel corso di Aspettando Viva Rai 2 di Fiorello, Fagnani ha confermato le sue intenzioni di avere Barbara d’Urso presto in studio con lei. «Appena mette piede in Italia viene», ha anticipato la conduttrice che già diverse settimane prima aveva pubblicato via social un’immagine in compagnia dell’ex volto Mediaset, di recente lasciata a casa dalle reti di Pier Silvio Berlusconi senza troppi complimenti. Almeno per ora, ad ogni modo, bisognerà per l’appunto attendere: D’Urso si trova attualmente all’estero, impegnata in non si sa bene che progetti (prima ha seguito un corso di inglese a Londra, ora si trova a Parigi, domani chissà?). In ogni caso il ritorno di Barbara in Italia è imminente: come confermato dalla diretta interessata con un post, il 3 novembre sarà a Torino per il debutto del suo nuovo spettacolo teatrale.

L’ultima frecciatina a Mediaset

Alla luce degli ultimi sviluppi lavorativi, sono in tanti ad attendere con impazienza l’intervista di Barbara d’Urso a Belve, in occasione della quale la diretta interessata potrebbe finalmente avere l’opportunità di vuotare il sacco rispetto al trattamento a lei riservato da parte dell’azienda di Cologno Monzese, casa sua per 20 anni. Proprio di recente, confermando il suo ritorno in Italia, la conduttrice si è sentita in dovere di lanciare l’ennesima frecciatina a Mediaset rivolgendosi così al suo affezionato pubblico: «Il 3 novembre debutto a Torino. Ne approfitto per scusarmi coi direttori dei teatri e col pubblico che mi avrebbe voluto nelle loro città, ma avevo un impegno televisivo che avrei dovuto e voluto rispettare e il calendario teatrale viene chiuso circa un anno prima». Di carne al fuoco per un’intervista al vetriolo, insomma, ce n’è parecchia.

I Club Dogo stanno tornando? Gli indizi a Milano

Da giorni gli appassionati di rap non parlano d’altro: sembra infatti che sia più imminente che mai il tanto atteso ritorno dei Club Dogo, la crew composta da Don Joe, Guè e Jake La Furia ferma a livello discografico dal 2014, Dopo una lunga attesa pare proprio che il trio sia pronto a tornare con nuovo materiale discografico inedito.

I Club Dogo stanno tornando? Tutti gli indizi

Il percorso di avvicinamento alla nuova fatica in studio di registrazione dei tre è iniziato a inizio ottobre 2023, quando Emi Lo Zio della Dogo Gang ha pubblicato su Instagram una vecchia foto del gruppo scrivendo «Non succede, ma se succede», lasciando per l’appunto intendere delle grosse novità in arrivo dal lato Club Dogo. A breve distanza temporale, sempre su Instagram, è apparso un post con il logo della band, il Cerbero, un nuovo evidente teaser relativo al loro imminente ritorno. Nelle ultime ore, come se non bastassse, in giro per Milano (la città dove i tre sono cresciuti) sono iniziati a spuntare una serie di indizi decisamente inequivocabili: il primo è un cartellone che riportava la scritta «3 novembre, il nuovo album», senza però nessuna copertina né riferimenti di sorta all’artista che avrebbe pubblicato il relativo progetto. Si era pensato si potesse trattare del progetto congiunto di Geolier e Luchè, o ancora del nuovo disco di Sfera Ebbasta. Poi però sono arrivati nuovi manifesti, questa volta ancora più espliciti, che riportavano proprio il nome della crew.

Il nuovo profilo Instagram dei Club Dogo

A confermare i rumor e le supposizioni dei follower del gruppo è arrivata anche la creazione di una nuova pagina Instagram ufficiale dei Club Dogo, almeno per il momento priva di contenuti. Sono stati in tanti, in ogni caso, a notare come il profilo segua solo altre tre persone, proprio i tre artisti fondatori della crew.

Da Barbie a Mercoledì, i costumi di Halloween vietati agli attori in sciopero

Prosegue senza sosta lo sciopero degli attori di Hollywood. In attesa di scoprire quando potranno tornare a recitare davanti a una cinepresa, gli interpreti hanno ricevuto nuove indicazioni dal sindacato Sag-Aftra, guidato da Fran Drescher, in merito alla festa di Halloween. Ai membri sarà proibito infatti indossare costumi che richiamino personaggi di film e serie tivù di proprietà delle major e degli streamer. Le star dunque non potranno indossare abiti di Barbie oppure di Mercoledì Addams, ma anche dei supereroi Marvel, né potranno condividere foto sui social. La scelta dovrà ricadere su figure standard del genere horror come fantasmi, zombie, ragni e simili. «Vogliamo assicurarci che nessuno infranga inavvertitamente le regole dello sciopero», ha spiegato il Sag-Aftra.

Halloween, i personaggi vietati e consentiti per gli attori di Hollywood

Fra i costumi interdetti per gli attori di Hollywood ci saranno dunque i due film più popolari del 2023 che hanno dato vita al Barbenheimer. Proibiti infatti gli abiti rosa di Barbie con Margot Robbie e Ryan Gosling, ma anche il look di Oppenheimer con Cillian Murphy e Robert Downey Jr. «Usiamo il nostro potere per mandare un messaggio forte e chiaro ai nostri datori di lavoro», si legge ancora nel comunicato del Sag-Aftra. «Non promuoveremo i loro contenuti senza un equo contratto». L’Hollywood Reporter ha tuttavia citato il problema relativo ai diritti di alcuni personaggi, tra cui la bambola Barbie, in mano a Mattel. Non è invece il caso dei supereroi che, sebbene abbiano radici nei fumetti Marvel Comics, sono sotto la gestione di Disney. Banditi anche costumi di Mercoledì, Stranger Things e Squid Game di Netflix.

Gli attori di Hollywood in sciopero non potranno indossare costumi di Halloween con personaggi di film e serie tv. Le regole del Sag-Aftra.
Lauren Miller e Seth Rogen nel 2016 (Getty Images).

Gli attori potranno però utilizzare costumi legati a progetti indipendenti, grazie a una deroga che ha visto per esempio la presentazione di alcuni film americani nei festival internazionali. Un caso singolare riguarda il personaggio di Elvis Presley. Gli attori di Hollywood potranno scegliere per Halloween il look visto nel film Priscilla di Sofia Coppola, distribuito da A24, ma non quello portato al cinema da Austin Butler in Elvis, che appartiene a Warner Bros. Non sono mancate sui social le prime reazioni, tra cui quella di Ryan Reynolds, interprete del supereroe Deadpool.  «Non vedo l’ora di parlarne con mio figlio di otto anni», ha scritto su X pubblicando la notizia. «Non fa parte del sindacato ma ha bisogno di imparare». Il sindacato Sag-Aftra non ha scritto nulla in merito a possibili ripercussioni in caso di violazione delle regole.

Il sindacato Sag-Aftra tende la mano agli Studios di Hollywood per finire lo sciopero

Intanto presto potrebbero ripartire le trattative per cercare un accordo. Il sindacato Sag-Aftra, con un post pubblicato sui canali social, ha teso la mano all’Amptp, l’associazione dei produttori, per ritornare al tavolo quanto prima. «La nostra chiamata è semplice», si legge nel comunicato rivolto agli studios. «È il tempo di negoziare sinceramente, valorizzando i nostri contributi e consolidando il settore. È l’ora di condividere il successo che abbiamo costruito insieme». Ricordando il successo degli sceneggiatori dopo una protesta di 148 giorni, il Sag-Aftra ha sottolineato come «la perseveranza romperà le barriere più difficili portando a un cambiamento di cui tutti hanno bisogno».

Rosanna Banfi: età, marito, figli e malattia dell’attrice

Rosanna Banfi, nome d’arte di Rosanna Zagaria (vero cognome di Lino Banfi), è nata a Canosa di Puglia il 10 aprile 1963 ed è un’attrice. Recentemente ha partecipato come concorrente ai programmi tv Il cantante mascherato e Ballando con le stelle (2022).

Rosanna Banfi: biografia e carriera

Nata in Puglia ma cresciuta a Roma, Rosanna ha frequentato fin da subito numerose scuole e accademie di teatro finché negli Anni 80 ha iniziato a lavorare al cinema nel film Grandi magazzini, regia di Castellano e Pipolo (1986), seguito dal film diretto sempre dai due registi Saint Tropez – Saint Tropez. Sul grande schermo ha recitato anche in Bellifreschi, regia di Enrico Oldoini (1987), accanto al padre e a Christian De Sica, La trasgressione, regia di Fabrizio Rampelli (1988) e i più recenti Ameluk, regia di Mimmo Mancini (2015) e Le frise ignoranti, regia di Antonello De Leo e Pietro Loprieno (2015).

Rosanna Banfi, tra la carriera e la vita privata
Fabio Leoni e Rosanna Banfi nel 2014 (Getty).

Negli Anni 90 e 2000 ha recitato ancora a fianco al padre e non in fiction televisive come Il vigile urbano, regia di Castellano e Pipolo (1989), Un medico in famiglia, registi vari (1998-2016), Compagni di scuola, regia di Tiziana Aristarco e Claudio Norza (2001), Lo zio d’America, regia di Rossella Izzo (2002-2006), Capri, regia di Francesca Marra e Enrico Oldoini (2006-2010), Il commissario Zagaria, regia di Antonello Grimaldi (2011), Provaci ancora prof!, di Rossella Izzo, Tiziana Aristarco, Francesca Marra, Enrico Oldoini, Lodovico Gasparini (2015), È arrivata la felicità, di Riccardo Milani e Francesco Vicario (2015) e Amore pensaci tu, di Francesco Pavolini, Vincenzo Terracciano (2017).

Rosanna Banfi: marito, figli e malattia

L’attrice è sposata con il collega attore e sceneggiatore Fabio Leoni e la coppia ha due figli, Pietro e Virginia. Nel 2009 la famiglia ha dovuto affrontare un periodo difficile, quando Rosanna si è ammalata di tumore al seno, fatto svelato dallo stesso Lino Banfi in un’intervista a La vita in diretta. «Era l’estate 2009. Non mi riconosco in nulla, le mani non sono le mie, le braccia il viso… ecco riconosco gli orecchini. È stata un’estate difficilissima ma, eccomi qua, sono passati 13 anni. La vita ti chiude porte in faccia ma a volte lascia uno spiraglio. Io ho avuto la fortuna di passarci in quello spiraglio e rivedere il sole», ha scritto l’attrice in un post su Facebook nel 2022.

Virginia Sanjust cacciata dall’ospedale? «Voleva fare una doccia e le abbiamo detto di no»

Cosa c’è di vero rispetto alla cacciata di Virginia Sanjust di Teulada dal reparto di Psichiatria dell’ospedale San’Andrea di Roma? Stando alle dichiarazioni rilasciate dal nosocomio, sembra che la versione dei fatti raccontata dal figlio dell’ex annunciatrice non corrisponda alla realtà.

«Voleva fare una doccia e le abbiamo detto di no»

In base alle ultime informazioni apparse in anteprima sul Corriere della Sera, entrato in contatto con la struttura ospedaliera, sembra che Virginia Sanjust si fosse presentata al nosocomio chiedendo di poter fare una doccia ma che fosse stata allontanata dai sanitari perché, evidentemente, quello non era il luogo adatto per una simile richiesta. I medici, allo stesso tempo, hanno smentito che Sanjust sia stata «cacciata via e abbandonata al suo destino» come invece aveva dichiarato il figlio Giancarlo Armati. Al contrario, sembra che i sanitari presenti sul posto al momento del suo arrivo l’abbiano tranquillizzata e accolta, pur spiegandole la situazione.

«Era collaborativa, non in una crisi»

Un altro degli elementi da chiarire sarebbe l’effettivo stato mentale della donna quando è giunta presso la struttura per chiedere aiuto. Contrariamente a quanto riferito dal figlio, che aveva parlato di una presunta «crisi psicotica acuta», sembra che l’ex annunciatrice Rai si sia presentata in ospedale «collaborativa, non in una crisi». Stando a quanto riferiscono dalla struttura ospedaliera, pare che i medici si fossero immediatamente prodigati a contattare i familiari della donna, affinché la venissero a recuperare: tuttavia, nessuno avrebbe risposto alle loro chiamate. Il giorno seguente, la donna è poi stata trovata dai carabinieri a Roma mentre rovistava all’interno di una Smart, che era riuscita ad aprire forzando la serratura. «Cercavo soldi perché vivo in strada», si era giustificata.

Dario Buzzolan, chi è il compagno di Luisella Costamagna

Dario Buzzolan, nato a Torino il 12 ottobre 1966, è uno scrittore. Il suo ultimo libro è Perché non sanno, pubblicato nel 2022 da Mondadori. Da diverso tempo è il compagno della giornalista, autrice e conduttrice televisiva Luisella Costamagna, con la quale ha avuto un figlio, Davide.

Dario Buzzolan: biografia e carriera

Laureato in Filosofia a Torino, nella sua carriera di scrittore ha vinto il suo primo premio, il Premio Calvino, nel 1998 con il libro Dall’altra parte degli occhi. Nel 2009 è stato finalista al Premio Strega con il romanzo I nostri occhi sporchi di terra. Lo scrittore è noto come autore della prima traduzione italiana di Following the Equator di Mark Twain (Seguendo l’Equatore, 2010).

Dario Buzzolan, tra carriera e vita privata
Dario Buzzolan (Facebook).

È inoltre autore dei testi teatrali Target (in scena al Festival del teatro europeo di Nizza) e Visita dell’uomo grigio (in cartellone al Teatro Stabile di Torino nel 2001). Critico cinematografico per la carta stampata e la tv,  ha scritto anche saggi sul cinema, fra cui uno su George A. Romero ed è stato consulente del Festival Internazionale del Film di Roma. Ha scritto su diversi periodici, tra cui La Repubblica e Linus. Nel 2002 ha fatto parte della delegazione ufficiale degli scrittori invitati a rappresentare l’Italia al Salon du Livre di Parigi. Nel 2004 e 2005 è stato coautore e conduttore del programma Anni luce in onda su La7. Capo autore del programma Agorà, in onda su Rai 3, dal 2010 al 2017, è stato autore di numerosi programmi televisivi tra cui Le parole della settimana di Massimo Gramellini, M di Michele Santoro e Cartabianca di Bianca Berlinguer.

Luisella Costamagna: età, compagno e figli della giornalista

Luisella Costamagna, nata a Torino il 16 dicembre 1968, è una giornalista, autrice e conduttrice televisiva. Nella sua carriera ha vinto diversi premio in ambito giornalistico, tra cui il Premio Giuseppe Marrazzo come giornalista rivelazione nel 2000 e il Premio Roberto Ghinetti per il reportage Parole come ferite nel 2007.

Luisella Costamagna: biografia e carriera

Laureata in Filosofia, la giornalista si è iscritta all’albo dei giornalisti professionisti nel 2000. Ha iniziato a lavorare in un’emittente locale piemontese, Teletime, conducendo Tg Time. Nel 1996 ha affiancato Michele Santoro nella trasmissione Moby Dick, su Italia 1. Tra il 1999 e il 2000 ha condotto l’edizione serale di Studio Aperto, passando poi alla Rai e tornando a lavorare con Santoro in trasmissioni come Il raggio verde e Sciuscià, insieme a Sciuscià edizione straordinaria. Dal 2004 è tornata a lavorare a Mediaset, su Canale 5 collaborando al Maurizio Costanzo Show.

Luisella Costamagna, tra carriera e vita privata
Luisella Costamagna nel 2011 (Getty Images).

Nel 2007 è sbarcata a La7, prima conducendo Omnibus Estate e poi dal gennaio 2008 Omnibus, cominciando a lavorare come autrice per il programma di Santoro Annozero. Da giugno 2010 al settembre 201 ha presentato insieme a Luca Telese In onda, allontanandosi poi dalla rete e ritornando a lavorare a La7 nel 2012 collaborando per la realizzazione del programma Servizio pubblico. A settembre 2020 fino al 2022 è tornata a Rai 3 per condurre Agorà, al posto di Serena Bortone, diventando nota alla maggior parte del pubblico per la partecipazione e vincita al programma Ballando con le stelle. Nel 2023 la conduttrice è al timone del programma Tango, in onda il martedì alle alle 23:30 su Rai 2 per parlare di politica, economia, cronaca, società e costume senza rinunciare alla leggerezza.

Luisella Costamagna: compagno e figli

La giornalista ha un compagno, lo scrittore Dario Buzzolan, con cui ha avuto un figlio, Davide. Anche lui ha avuto delle esperienze in tv come la conduzione di Anni Luce e l’approfondimento per Agorà.

Monica Bellucci e Miriam Leone salvano Diabolik nell’ultimo film della trilogia

Ginko e Diabolik sono in trappola, ormai destinati a essere uccisi da rapinatori spietati, ma ecco il colpo di scena: le loro due donne, Eva Kant e l’aristocratica Altea, sono alla loro ricerca e si alleano. Diabolik chi sei? chiude la trilogia vintage dei Manetti Bros, presentato alla Festa di Roma nella sezione Grand Public e in sala dal 30 novembre con 01. «Se nel primo c’era una ricerca sull’eleganza e lo stile nel raccontare gli Anni 60, come anche nel secondo, in questo terzo film dedicato ad una nostra grande passione per Diabolik c’è tutta la cultura Anni 70 che ci ha cambiato la vita», ha detto Marco Manetti. Motivi questi che hanno indotto la Astorina a concedere i diritti della trasposizione del re del terrore, inventato dalle sorelle Giussani, tra tanti richiedenti. La produzione di Diabolik chi sei? è di Mompracem con Rai Cinema ed è stato prodotto dallo scomparso Carlo Macchitella (cui è stato tributato un applauso all’Auditorium), dai Manetti bros e da Pier Giorgio Bellocchio in associazione con Astorina e con Bleidwin.

Diabolik chi sei?: il cast

Diabolik chi sei? vede dietro la maschera del ladro Giacomo Gianniotti mentre Miriam Leone è l’affascinante Eva Kant. Valerio Mastandrea veste i panni dell’instancabile ispettore Ginko e Monica Bellucci quelli dell’aristocratica amante Altea. Nel cast ci sono anche Pier Giorgio Bellocchio, nel ruolo del sergente Palmer e per questa edizione Lorenzo Zurzolo che interpreta Diabolik da ragazzo. Si aggiungono Paolo Calabresi e le partecipazioni di Max Gazzè, Carolina Crescentini e Barbara Bouchet. «Eva Kant e questi film mi hanno cambiato la vita artistica e non finirò mai di essere grata ai Manetti. Le sorelle Giussani hanno scritto il personaggio misterioso di Eva affichè salvasse sempre quel testone di Diabolik con la dialettica e dandogli umanità. In un mondo in bianco e nero, lei porta l’amore che può superare la violenza nel mondo di Clervile. Come lei anche Altea (interpretata da Monica Bellucci), scandalosa amante di Ginko si ritrova ad agire con spregiudicatezza e coraggio», ha detto Miriam Leone con un super pancione di avanzata gravidanza. E Monica Bellucci dividerà proprio con lei la ribalta alla Festa del Cinema: «Altea e Eva Kant sono entrambe libere e sensuali anche se di mondi opposti, le Giussani sono riuscite per l’epoca a dare alla luce donne davvero d’avanguardia».