Una volta terminato il lungo sciopero degli attori di Hollywood, durato ben sei mesi, le star del cinema USA sono finalmente tornate a calcare i red carpet, compresi gli attori del cast di The Crown, protagonisti domenica 12 novembre della première londinese della nuova stagione della serie Netflix incentrata sulla famiglia reale inglese.
The Crown, il cast della serie sfila sul tappeto blu dopo lo sciopero
Dopo la quadra raggiunta tra il sindacato del mondo dello spettacolo (il SAG-AFTRA, guidato da Fran Drescher) e le principali major americane, gli attori del serial hanno avuto il nulla osta per sfilare all’anteprima mondiale della stagione conclusiva di The Crown, in occasione di un evento che si è svolto presso il Regency Village Theatre di Los Angeles dove la strada vicina è stata trasformata in una sorta di Buckingham Palace in miniatura. Un tappeto blu, bandiere britanniche, guardie con giacca rossa e cappello di pelliccia hanno creato un’atmosfera regale, con una nutrita folla di fan e curiosi schierati lungo le transenne in attesa dei loro idoli. Gli attori protagonisti, tra cui Elizabeth Debicki nei panni dell’indimenticabile Lady Diana Spencer, Jonathan Pryce (il Principe Filippo) e Khalid Abdalla nel ruolo di Dodi Fayed, hanno sfilato di fronte a paparazzi e telecamere prima di entrare in sala. Tra i presenti all’evento anche Rufus Kampa, Fflyn Edwards, Ed McVey, Luther Ford e Meg Bellamy.
La sesta e ultima stagione di The Crown su Netflix dal 16 novembre
La sesta stagione di The Crown si aprirà con la tragica morte di Diana, per poi fare un salto temporale di otto settimane narrando la sua prima estate da donna divorziata trascorsa con i figli William e Harry. Mentre Diana si trova in vacanza a Saint Tropez con i bambini, Carlo è a Balmoral con Camilla. I due organizzano il 50esimo compleanno di lei, ma Carlo deve chiedere il permesso a sua madre per partecipare alla festa. La regina Elisabetta, interpretata da Imelda Staunton, liquida il figlio con uno sguardo freddo, tornando poi a occuparsi dei suoi corgi. Le prime quattro puntate arriveranno su Netflix il 16 novembre, mentre le altre quattro saranno caricate in piattaforma dal 14 dicembre.
In un accordo mediato da Vision Distribution, Universal Pictures International ha acquisito i diritti francesi di C’è ancora domani, film di esordio alla regia di Paola Cortellesi, che sta ottenendo un enorme successo al botteghino in Italia. Lo annuncia in esclusiva Deadline. Con quasi due milioni di spettatori dal lancio nelle sale il 26 ottobre, la pellicola – girata in bianco e nero e ambientata nella Roma del secondo dopoguerra – ha incassato circa 13 milioni di euro. Non è solo il miglior risultato per un film italiano nel 2023, ma anche il maggiore dall’inizio della pandemia di Covid-19.
A quasi quattro di distanza dalla fine di Suburra, gli amanti italiani delle serie tv sulla criminalità e gli intrighi di palazzo romani potranno tornare ad appassionarsi alle storia con il sequel Suburræterna, prodotta da Cattleya e Netflix e liberamente ispirata al romanzo Suburra di Giancarlo De Cataldo e CarloBonini, dal 14 novembre su Netflix. La serie, la cui trama è stata scritta da Ezio Abbate, Fabrizio Bettelli, Andrea Nobile, Camilla Buizza, Marco Sani e Giulia Forgione, è composta da otto episodi girati da due registi – i primi quattro da Ciro D’Emilio e gli altri da Alessandro Tonda. Nel cast di Suburræterna alcune conferme di quello originale, come nel caso di Giacomo Ferrara nel ruolo di Spadino, e qualche novità tutta da scoprire.
La trama di Suburræterna è ambientata a Roma nel 2011, dunque tre anni dopo la conclusione di Suburra. Sperando di non fare spoiler, ricordiamo che la precedente serie si era conclusa con la morte di Aureliano Adami, interpretato da Alessandro Borghi, tra le braccia dell’amico Spadino. Proprio quest’ultimo ha deciso di lasciare la Capitale e stabilirsi a Berlino, dove ha aperto un locale e trovato l’amore. Il potere romano di Samurari, invece, è passato tutto nelle mani dell’ex politico Amedeo Cinaglia, interpretato da Filippo Nigro, che nel mondo di mezzo ha imparato a muoversi tanto da fare affari con Ferdinando Badali, Adelaide Anacleti, Angelica Sale e Nadia Gravone. L’insorgere di nuovi filoni narrativi mette però la famiglia di Spadino in pericolo, tanto che l’esiliato in Germania decide di tornare a Roma e provare a contrastare la sete di potere dei suoi avversari.
Il nuovo cast della serie, tra conferme e novità
Nel cast di Suburræterna, come detto, trovano spazio le conferme di personaggi del vecchio filone come Spadino, Amedeo Cinaglia e Angelica Sale, ma anche delle new entry. C’è, ad esempio, MarlonJoubert nel ruolo di Damiano Luciani, il nuovo amore di Angelica e padre dei suoi figli, così come YaminaBrirmi e MorrisSarra rispettivamente nei ruoli della sorella e fratello di Luciani, Giulia e Cesare. E ancora AlioshaMassine nel ruolo di Ercole Bonatesta, giovane politico romano al soldo della malavita, e Federico Ceci nella parte di Armando Tronto, un cardinale tornata da una missione in Colombia. Chiudono il nuovo cast Giorgia Spinelli nel ruolo di Miriana Murtas, il capo di gabinetto del sindaco e braccio destro di Cinaglia in Campidoglio e Gabriele Di Stadio nel ruolo di Victor Anacleti, il figlio adolescente di Manfredi Anacleti.
Benji Mascolopotrebbe essersi sposato in Comune, come emerge da un video virale postato su TikTok da una ragazza che ha per caso assistito alla scena. Nel video, il cantante si mostra mano nella mano con la sua compagna ventenne Greta Cuoghi, che indossa un elegante tailleur bianco e stringe un bouquet in mano. Nella clip si sente chiaramente qualcuno dire «Benji auguri!».
Un matrimonio “lampo” dopo la fine della relazione con Bella Thorne
La notizia, che il diretto interessato non ha ancora confermato, arriva a breve distanza temporale dalla fine della turbolenta storia d’amore con Bella Thorne (con la quale avrebbe tra l’altro dovuto sposarsi) avvenuta appena un anno prima. In un’intervista a Vanity Fair, Benji aveva condiviso questo suo nuovo capitolo sentimentale al fianco dell’attuale compagna Greta raccontando: «Lei mi ha conosciuto in uno dei momenti più bassi della mia vita, mi ha amato quando stavo al mio peggio, con lei vicino sono una persona migliore. Sono stato fortunato a incontrarla, una fortuna sfacciata. È dolcissima, intelligente. Non appartiene al mondo dello spettacolo, fama e notorietà non le interessano per nulla e non sa quanto mi piace!».
«La vedo come madre dei miei figli»
Nella stessa occasione, Benji aveva parlato in maniera chiara e tonda delle sue serie intenzioni, dichiarando: «È più giovane, ma già la vedo come la madre dei miei figli, qualità che non ho mai ricercato in una donna prima. È anche vero che sono un’altra persona, pronta a scalare una montagna. Per me si è aperto il capitolo famiglia, il capitolo paternità, il capitolo fai solo ciò che ti rappresenta per davvero». Proprio alla luce del forte sentimento che lo lega a Cuoghi, Benji aveva dichiarato di essersi messo «alla ricerca di una casa per iniziare a costruire la mia famiglia. L’altra mia priorità è la salute fisica e mentale, che non ho più intenzione di sottovalutare. In passato sono andato in burn out e quando capitava mi venivano le placche in gola, la febbre».
Inarrestabile OrnellaVanoni, che il 17 novembre 2023 farà uscire il nuovo singolo Calma Rivoluzionaria scritto da SamueleBersani. Seguendo la scia delle sonorità brasiliane di Calma, brano originale di MarisaMonte, il brano è stato interamente riscritto dal cantautore e prodotto dallo stesso con PietroCantarelli, regalandone una versione completamente inedita e attuale. «Lo scorso inverno mi sono imbattuta nella musica di Marisa Monte, artista brasiliana autrice di un meraviglioso brano che s’intitola Calma e di cui mi sono innamorata. Così ho condiviso la musica con Samuele Bersani, un mio caro amico, una persona a cui voglio tanto bene e che stimo tantissimo. Sulla musica di Calma, Samuele ha riscritto un testo molto diverso e attuale, quasi perfetto per questo difficile momento storico», ha raccontato Ornella.
L’ossimoro del titolo racchiude il senso stesso del brano: il bisogno di calma in risposta al caos
Calma Rivoluzionaria descrive e racchiude già nell’ossimoro del titolo l’originalità e la vena artistica dei due artisti e di tutto il brano, dove due termini apparentemente inconciliabili sono stati volutamente accostati per produrre un inatteso cortocircuito che regala una sorprendente energia di senso al tutto. «Mai come in questo presente rabbioso è necessaria la prudenza rispetto all’istinto primordiale», ha affermato Bersani. I due artisti avevano già lavorato insieme in Isola, rivisitazione di Tango, brano scritto dal compositore giapponese RyuichiSakamoto a metà degli Anni 90, ripreso e rivestito di nuove sonorità e parole originali da Samuele e regalato alla voce perfetta di Ornella.
Il singolo anticipa il nuovo album in uscita il primo dicembre
Il brano anticipa Calma Rivoluzionaria Live 2023, il nuovo progetto discografico di Ornella Vanoni fuori dal primo dicembre. A distanza di due anni dall’ultimo album, Calma Rivoluzionaria Live 2023 è stato registrato durante il tour teatrale Le donne e la musica Tour, accompagnato da inframezzi tratti dallo scritto teatrale Le donne e la musica ed impreziosito dai due inediti Calma Rivoluzionaria con Samuele Bersani e Camminando di Pietro Cantarelli che ne è stato autore e compositore.
Belen Rodriguez sembra avere ufficializzato ai suoi follower le sue (serie) intenzioni rispetto alla relazione con il fidanzato Elio Lorenzoni, pubblicando un indizio molto significativo a riguardo. Il 12 novembre la showgirl ha sfoggiato un anello all’anulare sinistro accompagnando lo scatto con la semplice didascalia «sì». È la conferma di un matrimonio in arrivo con l’imprenditore bresciano?
Una proposta arrivata alle Maldive
La pubblicazione dell’immagine segue a ruota una vacanza da sogno alle Maldive che Belen Rodriguez ha trascorso proprio insieme a Elio Lorenzoni, il che lascia presupporre che la presunta proposta di matrimonio sia arrivata proprio sulle spiagge della splendida destinazione tropicale. I due, in effetti, si sono mostrati nelle immagini social dei giorni scorsi sereni, felici, sorridenti e complici, forse a tal punto da aver deciso di fare il grande passo. Una scelta, quella della neo coppia, che ha però suscitato più di qualche malumore online.
La notizia della proposta, per il momento ancora da prendere con le pinze (potrebbe trattarsi di semplice fidanzamento), ha diviso la rete. Sotto allo scatto postato da Belen sono apparse centinaia di commenti dal sapore molto diverso. C’è infatti chi è entusiasta per questo nuovo traguardo sentimentale della soubrette e conduttrice argentina, che pochi mesi prima ha dovuto sopportare la dolorosa (seconda) separazione dall’ex Stefano De Martino. In parallelo sono in tanti ad averla ferocemente criticata, esprimendo preoccupazioni e perplessità sulla tempistica della decisione, che a tanti è apparsa affrettata. Belen ha confermato di conoscere Elio da almeno una decina di anni, anche se il sentimento all’interno della coppia sarebbe esploso soltanto di recente, indicativamente a giugno 2023.
Paola Iezzi ha pubblicato il 13 novembre il suo nuovo singolo The Queens(per Sony Music Entertainment Italy | Columbia Records Italy e Universal Music Publishing | Metatron Publishing), la sua personalissima dedica al mondo drag.
Il brano è stato prodotto con il produttore svedese Johannes Willinder
Presente nella colonna sonora di Drag Race Italia 3 su Paramount+, dove Paola insieme a Paolo Camilli,Chiara Francini e a Priscilla – anche conduttrice del programma – compone la giuria della nuovissima stagione, The Queens è uno scintillante inno di empowerment, spassionato invito a brillare sempre, anche quando si è messi all’angolo, a uscire allo scoperto e con coraggio prendere in mano la propria vita, calzando in testa la migliore corona. «We are the queens forever, and you know what? Love is love». Un brano che arriva da lontano, scritto da Paola a Stoccolma e prodotto assieme al produttore musicale svedese Johannes Willinder. Un castello sonoro 100 per cento dance pop arricchito da sfumature elettropop, l’occasione perfetta per scendere in pista e lasciarsi andare nella più totale libertà. «Ho scritto The Queens per ricordare a tutti che si può essere regine anche quando si è esclusi», ha dichiarato l’artista riguardo a questa sua nuova fatica discografica.
In occasione della puntata di Verissimo trasmessa su Canale 5 domenica 12 novembre, Nina Moric ha avuto l’occasione di raccontare a Silvia Toffanin uno dei momenti più bui della sua vita. La modella croata ha infatti rivelato di aver rischiato di morire a causa di un pericoloso batterio.
Nina Moric racconta di aver rischiato la vita per una setticemia
«Sto bene, sono serena, è vero, volevo lasciare l’Italia. In un certo senso l’ho lasciata. Sono rimasta a Milano, ma ho voluto conoscermi abbracciando la solitudine. Ho attraversato la follia per ritrovarmi». È con queste parole che Moric ha dato il via al suo racconto, a tratti invero piuttosto confuso. «Sono senza un seno. Purtroppo sono stata colpita da un batterio. Sono andata in sepsi. Il seno era diventato gigantesco. Sono stata operata d’urgenza. Ho rischiato la vita», ha rivelato l’ex di Fabrizio Corona, con il quale com’è noto i rapporti non sono idilliaci da tempo. Diverso invece è il discorso con il figlio Carlos, e questo nonostante quello che racconta da tempo il re dei paparazzi: «Carlos non sta con me, ma è sempre con me, a prescindere da dove si trova. Lui è molto sensibile. Ha avuto un crollo come molti ragazzi della sua età. Nulla di grave, non ha problemi psicologici, come è stato detto. Sta bene, Carlos è magico, tutti stiano tranquilli. Con Corona che rapporti ha Carlos? Sta cercando se stesso e lasciamolo fare». Nina Moric ha poi aggiunto: «Io lo amo, mi fa male che le persone pensano che io l’abbia abbandonato. Non è vero. Una madre non va giudicata, perché nessuno sa che calvario ci può essere dietro».
Nella stessa occasione, Nina Moric ha anche potuto fare chiarezza sul suo attuale status sentimentale, dopo la comparsa di alcuni scatti rubati in compagnia di un presunto flirt. «Sono single oggi. Le foto uscite di recente? Quella è una persona mitomane. Ho sbagliato io anche, perché ho dato il beneficio del dubbio. Questo signore non aveva dove stare, dormiva sul mio divano e gli ho offerto una zuppa calda. Magari gli ho detto anche ti amo. Credevo fosse diverso, ma dopo le ultime uscite basta», così l’indossatrice ha liquidato la questione.
La chiamata in diretta a Malgioglio: «Ora mi sono calmato»
Tutto è partito da una chiamata di Fiorello in diretta a Malgioglio, il quale ha replicato: «Alessandro mi ha fatto arrabbiare, ma ora mi sono calmato. Sono come quelle tigri che, dopo che le hai fatte infuriare, le accarezzi e tornano morbide. Ero a Istanbul quando ho saputo che Mahmood aveva scritto una canzone dal titolo Cocktail d’amore e mi sono arrabbiato perché i titoli iconici devono rimanere iconici». Il cantante di origini egiziane, che ha acquisito popolarità dopo aver vinto il Festival di Sanremo con il brano Soldi e poi Brividi con Blanco, ha negato il tentativo di imitazione: «Ma no Malgi. Ero a ballare a Berlino, a una serata intitolata Cocktail d’amore proprio in onore del tuo brano. Il mio voleva essere un omaggio». Ai microfoni di Rds, qualche giorno prima, Mahmood aveva già spiegato l’origine della canzone: «Quasi due anni fa è bruciato il palazzo dove stavo. Era il mio primo appartamento in affitto, ti senti grande. Sono stato sfigato. Dovevo un attimo evadere, prendo un biglietto e vado a Berlino. Non conoscevo nessuno, chiamo un mio amico che andava spesso lì e gli chiedo il numero di suoi amici perché volevo andare a ballare. Loro mi portano, per la prima volta, a una serata che si chiamava Cocktail d’amore. Il pezzo è nato in quella situazione lì, prende spunto da quella serata».
Pace fatta con Mahmood, ma Malgioglio non ascolta la sua musica
Cristiano Malgioglio ha poi continuato: «Con Mahmood siamo amici anche se, lo devo ammettere, non ascolto mai la sua musica. Sono però contento del suo successo». Successivamente, l’autore ha pubblicato una foto su Instagram con la seguente didascalia: «È stato così meraviglioso Fiorello oggi nel suo strepitoso show Viva Rai 2! a farmi riappacificare con Mahmood per la famosa canzone Cocktail D’amore. In fondo gli voglio bene e gli auguro tutto il successo del mondo. E lui lo sa. La vita è meravigliosa. Un abbraccio».
Con la fine dello sciopero degli attori a Hollywood si moltiplicano gli annunci di nuovi film e progetti per la televisione o il grande schermo. Ha catturato maggiormente l’attenzione un atteso biopic su Elon Musk, il patron di X, Tesla e SpaceX, che uscirà per A24 con la regia di Darren Aronofsky, Leone d’oro a Venezia per il suo The Wrestler nel 2008. Il film, stando alle prime anticipazioni, si baserà sulla biografia scritta da Walter Isaacson, pubblicata nel settembre 2023. Immediatamente, appassionati e critici hanno iniziato a interrogarsi su quale attore possa interpretare il magnate americano, incarnandone spirito e personalità sempre sui generis. In risposta, sono spuntati diversi nomi, da Nicolas Cage a Robert Downey Jr., passando per Brendan Fraser. È intervenuto persino ChatGPT, chatbot di OpenAI, che ha fornito a Variety un suo consiglio personale.
I potenziali candidati per interpretare Elon Musk nel nuovo biopic
Dopo l’annuncio del nuovo biopic su Elon Musk, sebbene non ci siano ancora indicazioni ufficiali sul vero casting del film, gli appassionati si sono scatenati su Reddit, un forum dove i fan possono pubblicare notizie o esprimere opinioni sotto forma di brevi testi o post. Virale la possibilità che vedrebbe Nicolas Cage o Rami Malek nei panni del magnate della Silicon Valley. Il primo, come dimostrano i tanti ruoli diversi della lunga carriera in cui ha spaziato dalla commedia all’horror, sarebbe in grado di incanalare le caratteristiche più istrioniche del protagonista. Si tratterebbe inoltre della seconda performance per A24 a distanza di pochi mesi dopo Dream Scenario, atteso per il 16 novembre. Il secondo invece vanta l’esperienza vincente di un film biografico, dato che si è aggiudicato l’Oscar per la sua performance nei panni di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody.
Fra le scelte degli appassionati anche Jesse Eisemberg, che nel 2010 vestì i panni di Mark Zuckerberg in The Social Network. Variety ha ipotizzato anche un coinvolgimento di Brendan Fraser, icona action degli Anni 90 nonché premio Oscar per The Whale proprio sotto la direzione di Aronofsky. Si è fatto il nome anche di Matt LeBlanc, il Joey di Friends, che ha recitato anche in due film della saga di Charlie’s Angels. Infine, non sono mancati Kevin Durand (X Men le origini – Wolverine) e John Barrowman, che in carriera ha preso parte anche alla serie della BbcDoctor Who. Alcuni hanno proposto anche il nome di Matthew Broderick, star sia del cinema sia del teatro statunitensi.
Le opzioni più singolari, dall’IA alla proposta di ChatGPT
Variety ha riportato anche alcune possibilità singolari e avveniristiche che, sebbene difficilmente potranno realizzarsi, hanno stuzzicato l’immaginazione dei fan. Elon Musk potrebbe essere interpretato da una sua versione generata e gestita dall’intelligenza artificiale? «Gli show creati dall’IA saranno estremamente buoni», ha detto lo stesso patron di Tesla su X, quindi potrebbe accogliere con entusiasmo la proposta. In alternativa, potrebbe egli stesso recitare nel biopic. Non è infatti nuovo al grande schermo, dato che ha preso parte a un piccolo cameo nel film Iron Man 2 del 2010, in cui propone al protagonista un’idea per un elicottero elettrico. Infine, merita una menzione la proposta di ChatGPT, chatbot creato da OpenAI. «È difficile prevedere chi interpreterà Elon Musk in un film», ha spiegato l’IA. «Potenziali candidati potrebbero però essere Tom Hardy e Robert Downey Jr. o talenti non ancora ampiamente riconosciuti ma capaci di catturare la personalità unica di Musk».
Si intitola Canzoni da osteria il nuovo album di Francesco Guccini presentato venerdì 10 novembre all’università statale di Milano. Ad aprire il disco, la canzone Bella ciao, intonata per l’occasione dal coro Alpino Orobica: «L’ho scelta perché è diventata una canzone misteriosamente internazionale. Non solo è nella serie La casa di carta ma è anche diventata il simbolo della protesta della donne iraniane contro la teocrazia iraniana. Volevo fare un omaggio a loro». Nel testo, aggiunge, «ho cambiato la parola invasor con quella di oppressor. A 83 anni, non mi metteranno in galera».
Canzoni da osteria è una raccolta di canti popolari e brani ispirati al repertorio nazionale e internazionale. Il tutto rivisitato in chiave personale. «Quella che mi descrive come esperto di osterie» – ha detto Guccini all’Ansa – «è solo una leggenda. Ne ho frequentate poche ma a cominciare dagli anni dell’università, in quella Bologna di allora dove si incontravano studenti americani, greci e di altre nazionalità. Poi capitava anche di incontrare Lucio Dalla e la sua banda, così come tanti altri».
Quattordici le tracce che attraversano cultura, tradizioni, storia, ma anche l’amore, con gli arrangiamenti di Fabio Ilacqua, che ha seguito anche la produzione artistica dell’album, affiancato da Stefano Giungato. Tra i titoli inseriti nell’album, c’è Hava nagila, in ebraico. «Quando ho inserito la canzone nella scaletta» – ha commentato – «non era ancora cominciata questa orrenda guerra. Ho amici di Medici Senza Frontiere che sono stati in Israele e in televisione vedo solo persone che si dividono in tifoserie per una parte o l’altra, dimenticando chi sta nel mezzo e soffre».
«Mai capricciosa. Buona, giudiziosa, dove la mettevi stava. Soffrivo di mal di gola. Moana metteva un dado nel pentolino con l’acqua. “Tranquilla, mammina, ti preparo il brodo”». In un’intervista al Corriere della Sera, Rosanna Alloisio, la mamma 82enne dell’attrice Moana Pozzi, descrive così la figlia, quando era ancora una bambina. «Al prete quel nome non piaceva, non voleva battezzarla. Per convincerlo ho aggiunto Anna e Rosa, come le nonne» riferisce ripercorrendo le tappe della vita di Moana.
«Non devo perdonarla di niente»
«Le ripetevo: “Non spogliarti, non li fare quei brutti film”» prosegue la donna rispondendo alle domande del giornalista. «Dio sa se ci ho provato a convincerla, non c’è stato santo. “Mammina, non ti arrabbiare, tanto lo so che mi vuoi bene lo stesso. In fondo non piacciono nemmeno a me”. E rideva, aveva denti bellissimi. “Come sei antica. Anche le statue sono nude. Metteresti il reggiseno pure a Paolina Bonaparte”. Litigavamo. Le passava subito. “Quelle parole cattive che ti ho detto, dimenticale, non ne pensavo nemmeno una”. Impossibile non amarla».
Il trasferimento a Roma a 18 anni
La donna ricorda quando la figlia a 18 anni si trasferì a Roma per studiare recitazione: «Noi eravamo di stanza a Bracciano. C’era un alberghetto lì vicino. Vennero a girarci una commedia con Edwige Fenech. Moana passò, la notarono. “Bella come sei, potresti fare del cinema”. Ero contraria. “Prima finisci di studiare”. Cominciò a posare come modella per i pittori. Qualche particina, la tv. Noi sempre in trasferta, ci si vedeva poco o niente. Non so come o dove, un giorno purtroppo incontrò quello Schicchi. Ed entrò in quel mondo orribile. “Perché lo fai? Non ti rendi conto, finirai nel baratro”. Glielo spiegai in tutte le lingue. Però anche la migliore delle madri alla fine si stanca. “Non ti preoccupare, mamma, poi smetto”». Con i primi guadagni, prosegue, «comprò un piccolo appartamento dietro San Pietro, con un terrazzo pieno di fiori. E un attico sulla Cassia, pareva la casa di una principessa. Andavamo a pregare sulla tomba di Papa Roncalli, il suo preferito. Era molto religiosa».
Il rapporto con Bettino Craxi
Rosanna Alloisio alla domanda se avesse mai guardato un suo film risponde: «No, per l’amor del cielo, non potrei sopportarlo, mi sentirei malissimo». Sul rapporto con Bettino Craxi «non erano solo amici. Lui non mi piaceva. “Come fai a stare con quel vecchiaccio?”. “È intelligente, gentile, si prende cura di me”. “Ti credo”, pensavo. Cercava la figura paterna che non ha avuto. Per mio marito io e le figlie eravamo soltanto una scocciatura, questa è la verità. Una volta Moana tornò a casa con una maglietta da uomo, enorme. “Me l’ha lasciata Bettino”. “Oddio, sembra quella di un ippopotamo”. “Dai, mamma, cosa importa?”. Lui diventò geloso, lei frequentava altri. Si sono lasciati».
La malattia: «Vedrai mi curo e guarisco»
Durante l’intervista al quotidiano, la mamma di Moana racconta le prime avvisaglie della malattia: «Era quasi Pasqua. Moana tornò a casa. Mi chiedeva sempre di prepararle i ravioli di carne e la cima alla genovese in brodo. “Mettici tanta maggiorana”. Quella volta però non toccò cibo. “Sono due mesi che ho sempre la nausea, se mangio vomito, mi sale la febbre. Sono stata in Africa, forse ho preso un virus”. Aveva gli occhi un po’ gialli. I dottori dicevano che era un’epatite mal curata. La convinsi a fare qualche accertamento a Lione con un medico nostro amico. Le hanno trovato il tumore al fegato. Però era fiduciosa. “Vedrai, mi curo e guarisco”. Voleva vivere. In sette mesi se n’è andata». Quando è morta era serena, ancora bella, le ciglia lunghissime. “Non metto nemmeno il mascara”. Sembrava che dormisse».
Cesara Buonamici diventa direttore ad personam del telegiornale di Canale5. Secondo la notizia, diffusa da LaPresse, dopo l’esperienza al Grande Fratello, affiancherà Clemente Mimun. La nuova nomina segue quella della promozione a vice direttore operativo di Alfredo Vaccarella. Il ruolo di nuovo vicedirettore vicario va a Claudio Fico, mentre Elena Guarnieri diventa vicedirettrice ad personam della redazione milanese.
Il nuovo piano di organizzazione
Sempre secondo l’agenzia di stampa, per i prossimi anni il direttore del Tg5 Clemente Mimun, starebbe mettendo a punto un profondo piano di organizzazione che prevede l’innesto di giornalisti senior di grande esperienza, ma in particolare di molti giovani, per una sempre maggiore attenzione a temi come l’intelligenza artificiale, il web, i rischi crescenti di fake news e l’ambiente.
Il mondo del web ha molto riso, a ragione, quando qualche giorno fa Red Ronnie ha spammato sui social la notizia di una sua intervista, via medium, a Jimi Hendrix, genio della sei corde morto oltre 50 anni fa. Ennesima uscita bislacca di colui che per anni è anche stato un divulgatore interessante, ma che ultimamente sembra più la caricatura che di lui fa Maurizio Crozza in tv. Bene, forse ci siamo tutti sbagliati. Forse ancora una volta Red Ronnie ha previsto qualcosa con quel giusto anticipo che a suo tempo ne ha fatto il cantore dei Duran Duran, prima che i Duran Duran divenissero un fenomeno internazionale, o, per rimanere in casa nostra, il primo ad aver ospitato Luciano Ligabue.
Sonia Benassi racconta il contatto con Jimi Hendrix e la conversazione che abbiamo avuto Immenso scalpore, sorpresa, derisioni, ironie generate dalla notizie che ho dato: grazie alla medium Sonia Benassi ho dialogato con JIMI HENDRIX, https://t.co/S60e9GPSDO
Forse è arrivato il momento del ritorno dei morti viventi, George Romero ci ha costruito su qualche film entrato nella storia del cinema, seguito a ruota da altri registi, recentemente anche di serie tv. Perché giovedì sera, sul palco del terzo live di X Factor 2023, da leggere categoricamente “X Factor 20 23”, scandendo bene prima 20 e poi 23, Francesca Michielin, che di quel programma è stata vincitrice nella quinta edizione e che da un paio d’anni si ritrova alla conduzione, ha riportato momentaneamente in vita Ivan Graziani, ahinoi scomparso nel 1997.
Lo scivolone di Michielin su Graziani e l’imbarazzo evidente di Colapesce
Questi i fatti. Ospiti della puntata sono Colapesce e Dimartino, da poco fuori col loro nuovo album di coppia, Lux Eterna Beach. Dopo aver introdotto la puntata cantando in non troppo buona compagnia dei “talenti in gara”, il duo è tornato in scena per presentare il nuovo singolo, Sesso e architettura. Finita l’esibizione sono stati raggiunti sul palco da una sempre esuberante Francesca Michielin che, a suon di «wow» e «regaz», ha chiesto a un da lì in poi impietrito Colapesce come fosse stato lavorare con Ivan Graziani. Nel disco è presente infatti una collaborazione ovviamente virtuale con il cantautore abruzzese nel brano I marinai. Una operazione nata per volontà della vedova Graziani, e grazie alla collaborazione del figlio Filippo, come Colapesce ha poi, imbarazzatissimo, provato a spiegare. Certo, sentirsi chiedere: «Nel disco c’è, wow, una collaborazione con Ivan Graziani. Come è stato lavorare con lui?», deve essere stato piuttosto choccante, mai quanto deve poi essere stato per Michielin scoprire che Graziani, ahinoi, ci aveva lasciato. Sui social, ovviamente, la cosa non è passata inosservata. Anzi. Ma siccome è l’ennesima gaffe di un giovane “talento” che stiamo trovando praticamente in ogni contesto, qualche domanda sarebbe il caso di farsela.
La brillante carriera di Francesca Michielin spalleggiata dalla manager Marta Donà
Lanciata dalla vittoria, giovanissima, di X Factor, a oggi Francesca Michielin ha azzeccato di suo davvero poche canzoni, è un fatto. Ha sfondato collaborando inizialmente con Fedez, ma attribuire a lei il successo di quei brani sembra quantomeno azzardato. È arrivata seconda al Festival di Sanremo 2016 poi vinto dagli Stadio, finendo a rappresentare l’Italia a Eurovision con Nessun grado di separazione, brano che era stato scritto per Laura Pausini e da Laura Pausini scartato, e quel passaggio internazionale, ricordiamolo, era dovuto solo al fatto che gli Stadio avevano clamorosamente dimenticato di iscriversi al contest prima di partecipare a Sanremo. Poi poco altro. Collaborazioni con chiunque, dalla scena indie, che l’ha accolta con la perplessità che si rivolge a chi si presenta a casa tua senza che tu lo abbia invitato, a un po’ chiunque faccia pop e sia, di volta in volta, in hype. Nel mentre, però, in questo avere per manager Marta “La Tarma” Donà – già al fianco di Marco Mengoni, Alessandro Cattelan e per un po’ i Maneskin, discografica anche del nuovo fenomeno Angelina Mango con la sua La Tarma Records – ha aiutato non poco. Così abbiamo visto Francesca Michielin fare di tutto, per altro dando vita a una vera trasformazione anche estetica, da ragazza timida e understatement a ragazzina ye-ye superfashion. Il suo duetto sempre con Fedez a Sanremo 2021, per altro, con il duo decisamente dato per vincitore poi arrivato solo secondo alle spalle dei Maneskin sembra sia alla base della rottura di questi ultimi con la Donà, rea di aver puntato tutto sul cavallo sbagliato. Donà è stata poi sostituita in corsa dalla band con Fabrizio Ferraguzzo, certo con risultati migliori.
Le trasmissioni tv, i libri, la direzione dell’orchestra all’Ariston, i podcast, i concerti: Michielin non conosce limiti
Quindi eccola presentare un programma di Sky dedicato all’ambiente, Effetto Terra, eccola pubblicare un libro con Mondadori, Il cuore è un organo, eccola approdare alla conduzione di X Factor proprio seguendo le orme del suo collega di scuderia Alessandro Cattelan, la parentesi di Tersigni praticamente cancellata di netto dalla storia del programma. Ma non solo, eccola pubblicare un podcast femminista, Maschiacci, per altro è da poco stata annunciato un tour teatrale che la vedrà portarlo in giro per l’Italia. Eccola dirigere l’orchestra a Sanremo, Emma l’artista con cui ha anche duettato, eccola spiattellata ovunque come polistrumentista, seppur di fatto non sappia suonare davvero nessuno strumento. Il tanto sventolato diploma alla triennale di Canto Jazz non fa certo primavera. Eccola partire per tour che poi vengono annullati per malattia (e anche per pochi biglietti strappati), presto sostituiti da eventi più semplici da veicolare: l’anno scorso i Sabati al Mosso, quest’anno i Sabati all’Arca, locali milanesi dove suonano dal vivo in genere artisti con assai meno riflettori puntati addosso e dove la nostra dà vita a jam che tanto assomigliano al karaoke.
Lo scivolone su Bellissima di Annalisa e la confusione tra tapping e fingerpicking
Un paio di settimane fa, tanto per tornare alle competenze – quelle che in teoria dovrebbe avere per poter fare tutte le cose che fa ma che non prevedevano il sapere che Ivan Graziani era morto da 26 anni – Michielin ha sbeffeggiato Morgan in buona compagnia di Ambra. Lei a dire sul palco che Bellissima di Annalisa aveva in realtà una armonia molto complessa, l’ex leader dei Bluvertigo aveva sostenuto il contrario durante un live di XF, sottolineando che un fa seguito da un re è una bomba. Per i non pratici stiamo parlando del giro di do, la base della musica leggera, quella che anche chi solo strimpella la Canzone del sole di Battisti in spiaggia, d’estate, sa maneggiare. Del resto l’anno scorso, per dimostrare appunto di essere una polistrumentista – tra gli strumenti che non sa suonare ma che annovera nel suo carniere ci sono il basso, il pianoforte, il cembalo e non so che altro – aveva confuso sempre a X Factor il tapping, pratica che vede un bassista colpire le corde direttamente sul manico, la faccio semplice, con il fingerpicking, che invece è una tecnica particolare per suonare la chitarra, altro strafalcione che era diventato piuttosto virale.
Passi per Fremantle, ma se anche il Comune di Milano la incensa allora qualcosa non funziona
Insomma, la sensazione, forte, fortissima, è che la presenza al fianco di Michielin di una potenza come Marta Donà, così come del suo ufficio stampa, Dalia Gaberscik, figlia di Giorgio Gaber e Ombretta Colli (almeno che Giorgio Gaber fosse morto da 10 anni l’ha azzeccata) alla guida da tempo di un colosso della comunicazione come la Goigest – ufficio stampa di tante popstar, Laura Pausini tra le altre – la stia spingendo sempre più in alto, a rischio di fare la fine di Icaro, specie quando poi si pianta contro gaffe che una musicista alle prime armi non si potrebbe permettere, mentre lei sì. Quello che però lascia perplessi – perché in fondo X Factor è un programma Fremantle che va in onda su Sky e se vogliono dar spazio a degli incompetenti saranno pure fatti loro – è come trovi tanto spazio anche in luoghi meno privati. Penso al Festival di Sanremo che le ha fatto impugnare senza titoli la bacchetta da direttrice d’orchestra, anche prima del succitato diploma in Canto Jazz, non in composizione o direzione d’orchestra, o, più recentemente, la Milano Music Week, autoproclamatasi evento dell’anno per quel che riguarda il settore musicale, che la vede al fianco di Nur Al Habash come “curatrice speciale” dell’edizione 2023, sempre 20 e poi 23, mi raccomando. Cioè, siamo sicuri che non ci fossero nomi più accreditati per ricoprire quel ruolo? Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura meneghina che ha lanciato la notizia della sua partecipazione alla Milano Music Week – alla conferenza stampa era annunciata la sua presenza come «straordinaria» – non dovrebbe chiederle di fare un passo indietro? Intendiamoci, sbagliare è umano, farlo molto spesso rende anche simpatici, specie in una società che invece sembra puntare tutto sulla performatività, ma correre il rischio che per la prossima edizione la curatrice speciale pensi alla partecipazione, che so?, di Pierangelo Bertoli, magari lanciato con un «wow» sarebbe forse davvero troppo per un settore che già deve fare i conti con la vacuità della trap e il dominio dello streaming. Gli appassionati di musica, forse, si meritano altro. La speranza, comunque, è che Red Ronnie chieda a Ivan Graziani come la pensa a riguardo. Immaginiamo stia già organizzando l’intervista.
Elon Musk è considerato l’uomo più ricco al mondo: a ottobre, sia Bloomberg che Forbes hanno stimato la sua fortuna superiore ai 200 miliardi di dollari. Una vita da film, quella del visionario magnate di origini sudafricane. Che, infatti, diventerà una pellicola. Come riferisce Variety, infatti, è in lavorazione un biopic sul fondatore di Tesla e SpaceX.
La produzione sarà in mano a A24, lo studio dietro il successo di Everything Everywhere All at Once
La pellicola sarà basata sulla biografia autorizzata di Walter Isaacson e sarà diretta, sempre secondo quanto riporta Variety, da Darren Aronofsky, Leone d’oro a Venezia con The Wrestler e candidato all’Oscar come miglior regista per Il cigno nero. Il suo ultimo film, The Whale, ha fatto vincere la statuetta al protagonista Brendan Fraser. In passato un’altra biografia scritta da Isaacson, Steve Jobs, è servita come base per l’omonimo film del 2015 diretto da Danny Boyle. La produzione sarà in mano a A24, lo studio dietro il successo di Everything Everywhere All at Once e molti altri titoli recenti.
Il tempo che passa tra essere preda e diventare predatore è davvero troppo breve. Questa la filosofia della saga di Hunger Games, tanto più del suo ultimo capitolo, Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente, in sala dal 15 novembre con Notorius Pictures. E questo perché, in quest’ultima parte, si va indietro nel tempo all’origine del male, ovvero quando il 18enne Coriolanus Snow (Tom Blyth) ancora non è diventato il tirannico presidente di Panem.
La trama di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente
Tutto inizia quando il giovane, ultima speranza della sua casata in declino nel dopoguerra di Capitol City, è nominato mentore di Lucy Grey Baird (la Rachel Zegler di West Side Story), la ragazza del miserabile Distretto 12. Siamo esattamente nella decima edizione degli Hunger Games. Ma quando questa ragazza magnetizza l’intera nazione di Panem cantando con aria di sfida alla cerimonia della mietitura, Snow comprende che questa donna, verso la quale prova inizialmente anche dell’affetto, potrebbe ribaltare la situazione a suo favore. Ma per Snow e Lucy quello che conterà infine nel mondo malato distopico e postapocalittico di Panem e dei suoi 12 distretti è solo la sopravvivenza. Per entrambi c’è solo l’eterna lotta tra bene e male o, come indica il titolo, per capire chi è l’usignolo e chi il serpente.
Questa la filosofia degli Hunger Games che non è altro che una sorta di crudelissimo reality i cui partecipanti vengono prelevati ogni anno nei 12 distretti dove vivono i paria, i ribelli, per combattere fino all’ultimo sangue all’interno di un perimetro molto ampio chiamato “arena”. E tutto questo in diretta tv. Al termine dell’evento rimane un solo sopravvissuto. Le persone coinvolte nella manifestazione sono selezionate durante una cerimonia chiamata Giorno della mietitura, che consiste nell’estrazione di due nomi (una femmina e un maschio) fra tutti quelli degli adolescenti di età compresa tra i 12 e i 18 anni residenti in una data regione.
In occasione della terza puntata di X-Factor 2023, la conduttrice del talent Francesca Michielin si è resa protagonista di una gaffe che non è certo sfuggita ai più attenti e che, come spesso accade in questi casi, ha rapidamente fatto il giro dei social.
La gaffe di Francesca Michielin su Ivan Graziani, morto nel 1997
Tutto è accaduto in diretta, senza dunque che ci fosse per la produzione la possibilità di tagliare lo scivolone, mentre sul palco erano presenti i due artisti siciliani Colapesce e DiMartino. Gli ospiti speciali, che hanno aperto lo show in duetto con gli altri concorrenti sulle note di Splash per poi cantare Sesso e Architettura, sono stati intervistati dalla conduttrice a esibizione terminata. È stato proprio in questo momento che la padrona di casa è “scivolata”. Una volta raggiunti i due cantanti, Francesca ha chiesto loro maggiori lumi sul loro brano con Ivan Graziani. Nel loro ultimo disco Lux Eterna Beach c’è infatti un pezzo, intitolato I marinai, che campiona la voce dell’artista, morto nel 1997 per un tumore al colon. «C’è un duetto pazzesco con Ivan Graziani. Wow come è andata? Come è stato lavorare con lui?», ha chiesto la conduttrice veneta. Colapesce, che non è riuscito a nascondere l’imbarazzo, ha precisato: «Con lui….È stato bello, nel senso grazie al figlio, che ci ha portato questo inedito a cui abbiamo scritto un ritornello. Siamo entrati in punta di piedi, lui è un gigante che amiamo tantissimo. Alla fine il figlio ha ascoltato il nostro lavoro e anche la famiglia era molto felice di quello fatto, perciò abbiamo deciso di pubblicarlo». Qui il video dell’accaduto.
La storia d’amore tra Ema Stokholma e Angelo Madonia non si è conclusa nel migliore dei modi. A raccontare i motivi della rottura è stata la speaker radiofonica che di recente ha spiegato con una punta di amarezza cosa non ha funzionato nella coppia nata negli studi di Ballando con le stelle.
Ema Stokholma sulla fine della relazione con Angelo Madonia: gelosia e non solo
I due si sono conosciuti e innamorati tra una prova di ballo e l’altra nel backstage della trasmissione condotta da Milly Carlucci: legati da un forte sentimento per circa un anno, hanno poi deciso di separarsi. Intervistata dal magazine Di Più Ema Stokholma ha spiegato che dietro alla fine del rapporto ci sono stati problemi di gelosia, ma non solo. I due erano molto legati, lei aveva anche iniziato a conoscere le due figlie che il ballerino aveva avuto dall’ex moglie. Con il passare del tempo però, purtroppo, qualcosa è cambiato. Ema Stokholma ha spiegato: «Non è proprio un periodo semplice. Dopo un anno trascorso insieme, le nostre diversità caratteriali sono venute fuori e certi aspetti di Angelo non mi sono piaciuti. La gelosia è stata tra i problemi, ma non si è trattato dell’unico problema. Con il tempo ho capito che non siamo compatibili».
«L’amore mi ha deluso, la danza no»
«Noi facevamo sul serio. Eravamo convinti delle nostre scelte e dei sentimenti. Anche perché siamo andati subito a convivere e la volontà di fare un percorso insieme c’era veramente. Ci abbiamo creduto entrambi, ma qualcosa è andato storto», ha ricordato Stokholma, che non ha risparmiato una stoccata all’ex: «Pratico danza classica, il ballo è una passione che mi ha travolto e per il momento devo dire che non mi ha ancora deluso, come mi ha deluso invece l’amore. Grazie al ballo sto riuscendo a mantenere un equilibrio profondo con me stessa».
Andrea Bocelli sarà il superospite della 24esima edizione dei Latin Grammy Awards. È stata la stessa Latin Recording Academy ad annunciare che il tenore si unirà a una formazione di stelle che vedrà sul palco: Shakira,Milo J, Rosalía, Anitta, Maluma,DJ Premier e David Guetta con Ozuna per una performance speciale. A questi si aggiungeranno Majo Aguilar, Sebastián Yatra, Pedro Capó, Jorge Drexler, Luis Figueroa, Fonseca, Tiago Iorc, Mon Laferte, Natalia Lafourcade, John Leguizamo, Nicki Nicole, Carlos Ponce, Carlos Vives e Yandel come presentatori.
Il tenore tornerà sulla scena discografica con la deluxe edition di A Family Christmas
Andrea Bocelli è impegnato con il suo tour mondiale ed è pronto a tornare anche sulla scena discografica per Natale 2023 con Matteo Bocelli e la piccola Virginia per la deluxe edition di A Family Christmas, il primo album della famiglia Bocelli che è risultato il nuovo disco di Natale più venduto del 2022 negli Stati Uniti. La new edition comprende quattro registrazioni natalizie inedite (Let It Snow, Silver Bells, È Natale! e Paese delle meraviglie invernali) più sei tracce bonus. Il primo singolo sarà Let It Snow con Andrea e Virginia. AFamily Christmas (Deluxe Edition) conterrà tra le tracce bonus anche Do You Hear What I Hear, che la famiglia Bocelli ha registrato con uno dei gruppi vocali più innovativi e fantasiosi di tutti i tempi, i Pentatonix; l’iconico Feliz Navidad (with The Simpsons), tratto dal cortometraggio Disney+, nel quale i Simpson incontrano i Bocelli; la nuova versione esclusiva di The Greatest Gift, la canzone che Bocelli ha scritto con il compositore e candidato a più Grammy e Academy Award, Stephan Moccio (Celine Dion, The Weeknd, Miley Cyrus, Barbra Streisand), Amy Wadge e Jonas Myrin. Moccio ha anche prodotto l’album e creato nuovi arrangiamenti.
Dove vedere i Latin Grammy Awards
I Latin Grammy Awards saranno trasmessi dal Centro Congressi ed Esposizioni (Fibes) di Siviglia (Andalusia) giovedì 16 novembre alle 20.00. ET (19:00 CT) su Univision, UniMás e Galavisión negli Stati Uniti e alle 22:30 CET su Radiotelevisión Española (RTVE) in Spagna. Andranno in onda anche sul canale via cavo TNT alle 19:30 (MEX) / 20:30 (PAN-COL) / 21:30 (VEN) / 22:30 (ARG/CHI). La cerimonia sarà trasmessa in oltre 80 paesi nel mondo.
Presentato fuori concorso all’80° Mostra di Venezia, dove è stato accolto con gli applausi calorosi del pubblico e della critica, Un colpo di fortuna(Coup de chance) di Woody Allen è in arrivo nelle sale italiane il 6 dicembre con Lucky Red. Il 50esimo film del regista è ambientato a Parigi e girato per la prima volta in francese.
La trama di Un colpo di fortuna di Woody Allen
Thriller romantico con protagonisti Lou De Laâge, Niels Schneider, Valérie Lemercier e Melvil Poupaud, Coup de chance parla dell’importante ruolo che il caso e la fortuna giocano nelle nostre vite. Fanny e Jean sembrano la coppia di sposi ideale: sono entrambi realizzati professionalmente, vivono in un meraviglioso appartamento in un quartiere esclusivo di Parigi, e sembrano innamorati come la prima volta che si sono incontrati. Ma quando Fanny s’imbatte accidentalmente in Alain, un ex compagno di liceo, perde la testa. Presto si rivedono e diventano sempre più intimi. Qui il trailer della pellicola.
Tiziano Ferro ha voluto festeggiare sui social un traguardo personale. Non si tratta di vendite di album o di un nuovo singolo, ma del medaglione celebrativo ricevuto per la sobrietà, che ormai dura da sette anni. Il cantante italiano ha pubblicato su Instagram la foto del riconoscimento e ha scritto: «7 anni dall’ultimo bicchiere e dal primo giorno con la serenità di accettare le cose che non posso cambiare. Semplicemente e onestamente, solo grato». Lo stesso artista ha raccontato la sua dipendenza tempo fa. Nel 2016 Ferro ha detto basta ed è entrato per la prima volta in un centro degli Alcolisti Anonimi, a Londra.
Il cantante ha parlato in un documentario del suo problema con l’alcol. Ferro è partito da com’è nato tutto: «Una sera la band mi convinse a bere. E da lì non mi sono fermato più. Bevevo quasi sempre da solo, l’alcol mi dava la forza di non pensare al dolore e alla tristezza, ma mi portava a voler morire sempre più spesso. Ho perso occasioni e amici. Io ero un alcolista. L’alcolismo ti guarda appassire in solitudine, mentre sorridi di fronte a tutti. Nessuno mi poteva sopportare quando bevevo. E chi ci riusciva o aveva pietà, o era come me. O più disperato di me. Oggi che non bevo da diversi anni ho capito che quella disperazione aveva un senso, uno solo: aiutare qualcun altro…Io devo smettere di bere, mi ripetevo. Avevo le transaminasi alte. Iniziavo ad avere problemi di fegato. Non volevo morire per una cosa simile. No». E ancora: «Poi sono finito in ospedale, ma solo in quelli belli, anche se la verità è che ero come tutti quelli che bevono. Ero come loro. E quella dolente umanità era come me. Io ero un alcolista. E avevo solo trentaquattro anni».
Nelle scorse settimane, Tiziano Ferro ha parlato a Radio2 del momento difficile che sta vivendo a causa della rottura con il marito Victor Allen: «Sto bene, sto affrontando un divorzio che per motivi legali mi costringe in California, non posso lasciarla, hanno paura che io diventi un criminale internazionale e quindi sto qui. La prendo a ridere. La mia giornata? Ho due bimbi piccoli, sto dalla mattina alla sera con loro, cucino, gioco, conosco tantissime canzoncine nuove. Con i due bimbi quando arrivi alle sette e mezza di sera ti sembra quasi mezzanotte, sei già morto».
In base alle ultime indiscrezioni riportate dai media statunitensi, la salute di Bruce Willis sarebbe in netto peggioramento. Stando a fonti vicine alla sua famiglia riportate dal magazine Closerweekly, l’attore non riconoscerebbe più nemmeno l’ex moglie Demi Moore.
Bruce Willis malato di demenza: «Non riconosce più l’ex moglie Demi Moore»
Di ritorno da un viaggio, l’attrice ha fatto visita all’ex marito, a cui è sempre rimasta molto vicina, ma ha dovuto constatare che l’amata star di Die Hard non ricordava più che lei fosse la donna con cui è stato sposato per ben 13 anni (e che l’ha resa madre delle sue figlie Rumer, 35 anni, Scout, 32 e Tallulah, 29). Moore sarebbe «devastata» dallo stato in cui ha trovato l’attore, che soffre di una forma di demenza frontotemporale che non può essere curata e colpisce in genere persone tra i 40 e i 60 anni. La nuova «crudele diagnosi» annunciata dalla famiglia a febbraio del 2023 comporta per Willis sintomi quali movimenti rallentati, rigidità alle articolazioni, problemi di equilibrio e cambiamenti nell’umore e nella parola. «È doloroso ma finalmente adesso sappiamo di cosa si tratta», avevano detto il 16 febbraio l’attuale compagna Emma Heming Willis, la stessa Demi Moore e le cinque figlie dell’attore in un messaggio postato sul sito della Association for Frontotemporal Degeneration. Sempre Heming, in un’intervista concessa al programma Today, il 25 settembre aveva commentato: «La demenza è dura. […] È dura per la persona che riceve la diagnosi, è dura anche per la famiglia. […] Quando dicono che questa è una malattia familiare, lo è per davvero».
Per la prima volta Sharon Stone, intervistata durante lo show Let’s Talk Off Camera con Kelly Ripa, ha rivelato di essere stata molestata sessualmente da un ex capo della Sony Pictures. L’episodio risale agli Anni 80, quando era ancora agli inizi di carriera. All’epoca dei fatti la casa di produzione, fondata nel 1987, aveva come presidenti Peter Guber e Jon Peters. A quest’ultimo nel 2011 un giudice impose il pagamento di un risarcimento di 3,3 milioni di dollari dopo che un’ex assistente lo accusò di molestie sessuali.
Sharon Stone vittima di molestie
La Stone ha raccontato di aver incontrato il capo della Sony nel suo ufficio. Dopo essersi accomodata su un divano, l’uomo, il cui nome non è stato rivelato, ha cominciato a farle delle lusinghe, per poi avvicinarsi sempre di più fino a sventolarle il pene in faccia. «Ero molto giovane e, come di solito faccio quando sono nervosa, mi misi a ridere ma allo stesso tempo anche a piangere. Non riuscivo a smettere perché ero in un momento isterico. Lui non sapeva cosa fare, si richiuse i pantaloni e uscì da una porta dietro la sua scrivania», ha detto l’attrice. Nel frattempo la Stone, non sapendo a sua volta cosa fare, rimase lì finché una segretaria non le mostrò l’uscita. Nel gennaio del 2018, in pieno #MeToo, le fu chiesto se fosse stata vittima di molestie o aggressioni sessuali. All’epoca non entrò nello specifico, tuttavia la sua risposta lasciò poco spazio alla fantasia: «Sono nel settore da 40 anni, riesci ad immaginare com’era? Ne ho viste di tutte».
Nicoletta Manni è diventata étoile del Teatro alla Scala di Milano. La promozione è stata annunciata sul palcoscenico dal sovrintendente Dominique Meyer dopo la rappresentazione di Onegin in cui lei ballava la parte di Tatiana accanto a Roberto Bolle. La ballerina ha 32 anni, è sposata con il collega Timofej Andrijashenko, anche lui primo ballerino che le fece la proposta proprio sul palco in occasione dello spettacolo Bolle and Friends in cui avevano duettato all’Arena di Verona.
La carriera di Nicoletta Manni, a 12 anni nella scuola della Scala
Originaria di Santa Barbara, frazione di Galatina (Lecce), Nicoletta ha iniziato a fare danza sin da piccola a Copertino, nella scuola diretta dalla madre. A 11 anni ha superato con il massimo dei voti gli esami della Royal Academy of Dance e a 12 anni è stata ammessa alla scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano, dove si è diplomata nel 2009. Dopo il riconoscimento è stata ingaggiata dallo Staatsballett di Berlino, fino al dicembre 2012, e l’anno successivo ha partecipato alle audizioni per il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala classificandosi al primo posto.
Il matrimonio con Timofej Andrijashenko
Dal 2012 intrattiene una relazione con il collega e primo ballerino Timofej Andrijashenko. Dopo la romantica proposta di matrimonio sul palco del Bolle and Friends, i due si sono sposati il 10 agosto 2023 in Puglia con le giovanissime damigelle vestite da ballerine che hanno accolto la sposa nella basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina. Sulla nomina da étoile, il marito di Nicoletta Manni ha detto: «Sono contento. Noi lo sognavamo ed è un sogno che si avvera. So quanto Nicoletta ha lavorato e sono orgoglioso».
A poco meno di una settimana dall’uscita del loro primo joint album CVLT, uscito il 3 novembre 2023, Salmo e Noyz Narcos hanno annunciato Hellraisers, due speciali date evento in occasione delle quali presenteranno dal vivo i pezzi contenuti nel loro progetto, oltre ai brani più amati del loro repertorio.
Salmo e Noyz Narcos in tour nel 2024: appuntamento a Milano e Roma
Sono soltanto due, per il momento, le tappe di questa mini tournée annunciata per i prossimi mesi: i live, prodotti da Vivo Concerti, si terranno sabato 15 giugno 2024 alla Fiera Milano Live – Rho e venerdì 21 giugno2023 al Rock in Roma. I concerti saranno dunque l’occasione per i fan del duo rap di ascoltare i brani di un disco che ha già scalato le classifiche e che a solo un giorno dall’uscita ha conquistato il primo posto nella classifica album di Apple Music. Nel giro di poche ore tutti i pezzi del disco si sono posizionati in Top20 su Spotify e in Top25 su Apple Music. Nel frattempo, su YouTube, il pezzo Respira feat. Marracash è entrato primo in tendenza nella sezione Musica, seguito da Anthem in seconda posizione e dal video ufficiale di Incubi in terza. L’ondata generata da CVLT è stata persino in grado di superare i confini italiani conquistando la terza posizione della Spotify Debut Album Global nel primo weekend dalla pubblicazione. CVLT è stato tra l’altro annunciato con uno speciale corto, prodotto da Think Cattleya e Maestro, scritto e diretto dal maestro dell’horror Dario Argento affiancato alla regia dal duo YouNuts.
I biglietti per le due date di Salmo e Noyz Narcos saranno disponibili online su www.vivoconcerti.com a partire dalle ore 15.00 di giovedì 9 novembre 2023 e in tutti i punti vendita autorizzati dalle ore 11.00 di martedì 14 novembre 2023.
Veronica Pivetti è nata il 19 febbraio 1965 ed è un’attrice, doppiatrice e conduttrice tv sorella minore dell’ex politica e imprenditrice Irene.
Veronica Pivetti: biografia e carriera
Figlia del regista Paolo e dell’attrice e doppiatrice Grazia Gabrielli, ha iniziato la sua carriera come doppiatrice lavorando fin da piccola e doppiando alcuni cartoni animati tra cui Dragon Ball. Nel 1994 ha partecipato alla trasmissione televisiva Quelli che… il calcio, accanto a Fabio Fazio,venendo notata da Carlo Verdone, che le ha affidato il ruolo di Fosca nel film Viaggi di nozze (1995). Nello stesso anno ha recitato nel film Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica di Lina Wertmüller. A febbraio 1998, accanto a Raimondo Vianello ed Eva Herzigova, ha condotto il Festival di Sanremo. Nel 1999 è diventata una delle protagoniste della fiction Commesse. Negli Anni 2000 ha partecipato a varie serie tv tra cui Qualcuno da amarenel 2000, L’attentatuni – Il grande attentato nel 2001 e la commedia L’amore non basta del 2005.
Tra il 2003 e il 2005 ha sostituito Stefania Sandrelli ne Il maresciallo Rocca e dal 2005 ha iniziato a diventare popolare con Provaci ancora prof!, ritornando nel palinsesto Rai anche per la stagione 2007/2008. Dal 2011 ha condotto su La7 il programma Fratelli e sorelle d’Italia. Nel 2010 è stata protagonista della serie televisiva La ladra ideata da Dido Castelli, già ideatore di Provaci ancora prof!, e da Giovanna Gra. Due anni più tardi, nel 2012, è subentrata a Neri Marcorè al timone del programma Per un pugno di libri per una edizione. Nel 2013 è poi ritornata a vestire i panni della prof. Camilla Baudino per la quinta stagione di Provaci ancora prof!, con riconfermato successo, proseguito con la sesta stagione in onda nell’autunno 2015. Nello stesso anno ha debuttato come regista con il film Né Giulietta, né Romeo. Da febbraio a marzo 2021 ha presentato il varietà A grande richiesta in onda su Rai 1.
Veronica Pivetti: la vita privata
L’attrice è stata sposata dal 1996 al 2000 con l’attore Giorgio Ginex, da cui poi si è separata. Nel 2017 ha dichiarato di vivere con una donna, Giordana. Del loro rapporto ha dichiarato in un’intervista al settimanale Dipiù: «È una cara, carissima amica. Non lo definirei un amore anche se è il rapporto più profondo che ho mai avuto nella mia vita».
Svelato il tema ufficiale del Met Gala 2024. Per la serata inaugurale della sua mostra, il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York ha scelto il titolo Sleeping Beauties: Reawakening Fashion, ossia Le belle addormentate: Il risveglio della moda. In programma, come da tradizione, per il primo lunedì del mese di maggio, che nel 2024 cadrà il giorno 6. La serata più glamour della East Coast americana radunerà nella Grande Mela sia i massimi esponenti della moda mondiale sia le star di musica, cinema e televisione, che battaglieranno a colpi di outfit. Il Met Gala vanterà quattro co-conduttori, che affiancheranno le direttrice di Vogue Anna Wintour nella direzione della serata. Nel 2023 il compito toccò a Michaela Coel, Penélope Cruz, Roger Federer e Dua Lipa.
Met Gala 2024, in mostra 250 oggetti da collezione per 400 anni di storia della mdoa
Il Met Gala, oltre che un evento mondano dello spettacolo americano e mondiale, segna anche l’apertura di una mostra primaverile al Metropolitan newyorkese, che aprirà poi anche al pubblico dal 10 maggio 2024 al 2 settembre. In mostra, come ha anticipato Vogue, circa 250 oggetti da collezione conservati nel Costume Institute, molti dei quali ancora mai esposti. «L’edizione 2024 spingerà i confini della nostra immaginazione e ci inviterà sperimentare le sfaccettature multisensoriali di un indumento», ha spiegato Max Hollein del Met. «Sleeping Beauties aumenterà il nostro coinvolgimento con capolavori della moda evocando il modo in cui si sentono, si muovono e interagiscono con chi li indossa».
La mostra inaugurata dal Met Gala 2024 attraverserà ben quattro secoli di storia della moda, partendo dagli abbigliamenti tipici dell’epoca vittoriana del XVII secolo fino ad arrivare ai giorni nostri. Non mancheranno i capi di Elsa Schiaparelli, Christian Dior, Hubert de Givenchy e Yves Saint Laurent, al centro di una curatela che «mira a scucire e illuminare la comprensione del mondo naturale attraverso la modellazione degli abiti e dei tessuti». Andrew Bolton, curatore capo dell’Anna Wintour Costume Center presso il Met, ha spiegato nel dettaglio a cosa si riferiscono le belle addormentate nel tema della mostra. «Circa 15 pezzi hanno un valore storico enorme e una bellezza incomparabile», ha spiegato in un comunicato. «Tuttavia sono tanto fragili e delicati da non poter mai essere più indossati». Fra questi anche un abito da ballo in raso di Charles Frederik Worth risalente al 1887, che ispirò la prima edizione del Met Gala.
L’esposizione sfrutterà anche il contributo della CGI e dell’IA
Per restare al passo con i tempi, il Met Gala 2024 unirà la tradizione con l’innovazione. La mostra aperta nel Costume Institute di New York infatti sfrutterà anche le moderne tecnologie per animare alcuni degli abiti e sfruttare la stimolazione sensoriale. Utilizzando la tecnica teatrale del fantasma di Pepper, utile sul palco per far sparire e apparire gli oggetti e i personaggi, i capi prenderanno vita in brevi filmati in CGI, realizzati anche con il contributo dell’intelligenza artificiale. Bolton ha anticipato che la mostra si dividerà in tre parti o zone principali, che racconteranno l’evoluzione del mondo naturale attraverso l’artigianato. Terra, Mare e Cielo saranno, nell’ottica del Met Gala, «un inno alla natura e alla poetica emotiva della moda».
Justine Mattera, nome d’arte di Justine Elizabeth Mattera, è nata a New York il 7 maggio 1971 ed è una showgirl, conduttrice televisiva e cantante americana naturalizzata italiana. A maggio 2021 ha pubblicato la sua autobiografia Just Me. Quante Vite Ci Stanno In 50 Anni?
Justine Mattera: biografia e carriera
Proveniente da una famiglia di origini italiane, l’attrice si è trasferita in Italia nel 1994 per specializzarsi in Lingua e letteratura italiana e Storia dell’arte all’Università degli Studi di Firenze. Per mantenersi negli studi ha iniziato a fare la cubista in discoteca ed è stata notata dal celebre dj Joe T. Vannelli. Nel 1995 è uscito il loro singolo Feel It, seguito nel 2000 da un altro singolo Bidibodi. Trasferitasi a Milano, ha poi incontrato il conduttore e autore Paolo Limiti che, dopo avere notato la sua somiglianza con Marilyn Monroe, l’ha voluta come showgirl nelle varie edizioni di Ci vediamo in tv, dal 1996 al 2002. Dal 1999 al 2001 la conduttrice è stata al timone su TMC2 del programma di viaggi Come Thelma & Louise e nel 2002 di Urlosu GAY.tv. Dal 2003 con Joe T. Vannelli ha condotto su Radio Deejay il programma Slave to the Rhythm.
Dopodiché come attrice ha iniziato a recitare nei musical Victor/Victoria(2003-2004) e Cantando sotto la pioggia (2004-2005). Nel 2006 è tornata in tv come concorrente del reality La fattoria. Nel 2007 ha debuttato sul grande schermo come una delle interpreti femminili del nuovo film di Abel Ferrara intitolato Go Go Tales e nel 2008-2009 è tornata a teatro nella commedia musicale Chiedimi se voglio la luna. Nello stesso anno è entrata a far parte della compagnia del Bagaglino nel varietà Bellissima. A febbraio 2010 è uscito nelle sale il film Alta Infedeltà, per la regia di Claudio Insegno, che l’ha vista protagonista accanto a Pino Insegno e Biagio Izzo. L’attrice è tornata nel 2012 di nuovo a teatro con la commedia musicale Tre cuori in affitto di e con Paolo Ruffini, mentre nel dicembre 2013 è diventata uno dei volti femminili di punta di Comedy Central insieme a Melita Toniolo e Margherita Zanatta.
Justine Mattera: la vita privata
L’attrice è stata sposata per due anni con Paolo Limiti (2000-2002), poi nel 2009 si è risposata con l’imprenditore Fabrizio Cassata dal quale ha avuto due figli: Vivienne Rose e Vincent.
Si diffonde sempre più il fenomeno del set-jetting. Termine anglosassone per cineturismo, simboleggia la tendenza di organizzare le vacanze nei luoghi dove sono state girati i film e le serie tivù preferiti. Expedia Group ha rivelato, come riportano Variety e Time, diverse località che anche nel 2024 potrebbero godere di un incremento di visitatori proprio grazie a importanti produzioni per il piccolo schermo. Coinvolta anche la nostra penisola grazie alla Sicilia, dove si svolgono gli eventi della seconda stagione di The White Lotus. Il successo della serie HBO ha infatti incrementato del 300 per cento le ricerche dell’isola in Italia a livello globale. Stesso discorso per la Romania, che potrebbe accogliere il 150 per cento in più di turisti grazie a Mercoledì, virale storia sulla primogenita della famiglia Addams con Jenna Ortega.
Dalla Sicilia al Regno Unito e la Romania, le location delle serie
La Sicilia di The White Lotus, da Taormina a Cefalù
La serie HBO con Jennifer Coolidge, disponibile on demand su Sky e Now Tv, ha regalato alla Sicilia un vero e proprio boom turistico soprattutto nell’estate 2023. I voli dagli Usa sono aumentati del 205 per cento, i turisti dalla Germania addirittura del 265 per cento rispetto ai 12 mesi precedenti. Numeri che, secondo le previsioni di Expedia Group, sono destinati a crescere. Gli amanti della serie, nel cui cast figura anche la nostra Sabrina Impacciatore, possono recarsi a Taormina dove sorge il San Domenico Palace, albergo in cui si svolge gran parte delle vicende. Senza dimenticare il Teatro antico della città sicula, la città di Noto con la chiesa di San Francesco e di Cefalù, dove ammirare il Duomo e piazza Marina.
La Romania di Mercoledì fra castelli e laghi
In aumento anche i viaggi verso la Romania, in cui Tim Burton ha deciso di girare diverse scene della serie Netflix Mercoledì. Sebbene la cittadina di Jericho, nei cui pressi sorge la Nevermore Academy, non esista nella realtà tanto da essere stata ricostruita nei Buftea Studios di Bucarest, non mancano le opportunità da visitare. La stessa scuola in cui la figlia di Morticia e Gomez, infatti, è nata grazie agli esterni del castello di Cantacuzino, situato a Busteni, nei Carpazi. I laghi Sterbei e Branesti invece hanno ospitato le riprese della gara di canottaggio cui la protagonista partecipa con l’amica Enid. Infine, l’Università politecnica ha accolto il cast per le scene nella scuola superiore Nancy Reagan, frequentata da Mercoledì all’inizio della serie.
Il Regno Unito delle serie tivù The Crown e Bridgerton
Il 16 novembre sbarcherà su Netflix la sesta e ultima stagione di The Crown, serie che racconta la famiglia reale britannica. In attesa di scoprire gli episodi finali, è possibile recarsi nel Regno Unito per vedere in prima persona i luoghi che hanno ospitato le riprese. La prima tappa del royal tour non può non partire da Londra, passando per St. James’ Palace, Kensington e Buckingham Palace. Lasciando l’Inghilterra, si può andare in Scozia per visitare Gleneagles, che ospita le tenute che hanno fatto da sfondo allo show. Infine il viaggio potrebbe concludersi nel Norfolk con un tour di Sandringham, la residenza amata da Elisabetta II. Il Regno Unito è anche location di Bridgerton, fra le serie Netflix di maggior successo. Spiccano l’Hampton Court Palace, dimora di alcuni membri della famiglia reale nella storia, e la Goldsmith’s Hall, sede della sala del trono di Charlotte.
La Croazia e l’Irlanda, un viaggio sulle orme de Il Trono di Spade
Da Braavos ad Approdo del Re, passando per Grande Inverno e Dorne. Il Trono di Spade, che nel 2019 ha salutato i fan con la discussa ottava stagione, ha lasciato un segno indelebile nel cuore degli appassionati. Le riprese hanno coinvolto diverse aree dell’Europa, al fine di soddisfare le dettagliate richieste della trama. Per rivedere la cittadina portuale di Braavos, dove Arya Stark ha incrociato gli uomini senza volto, bisogna giungere fino alla spagnola Girona con il suo cuore medievale e il quartiere ebraico. L’Irlanda è invece stata la location perfetta per ricreare le Isole di Ferro, regno dei Greyjoy. Per rivedere la patria di Theon bisogna raggiungere Ballintoy Harbour, che nella serie assume il nome di Landsport. Location per la capitale dei Sette Regni, Approdo del Re, è stata la croata Dubrovnik, fra le cui mura è possibile immaginare di vedere le congiure fra Lannister, Baratheon e Stark.
I prossimi viaggi influenzati da film e serie tivù
Secondo il report di Expedia Group, altre location beneficeranno molto presto del set-jetting. Fra queste la Thailandia, dove si svolgeranno le vicende della terza stagione di The White Lotus. Senza dimenticare Malta, che ospiterà le riprese de Il Gladiatore 2 di Ridley Scott, atteso sequel del cult con Russell Crowe. Spazio poi per Parigi, che fa da sfondo alle vicende di Emily in Paris con Lily Collins, e per la Corea del Sud della serie cult Squid Game. L’ottava stagione di Outlander potrebbe infine attirare più turisti nelle Highland scozzesi.
È morto Pat E. Johnson, lo stuntman statunitense noto per aver ideato i combattimenti e addestrato gli attori per la saga di Karate Kid. Aveva 84 anni e viveva a Los Angeles. La scomparsa è avvenuta domenica 5 novembre ed è stata annunciata su Facebook della nipote Colleen Mary Johnson Summerville.
Il primo film con Bruce Lee, poi il successo con Karate Kid
Pat E. Johnson era cintura nera di nono grado come maestro di karate e ha lavorato sul set di 40 film, a partire da I 3 dell’operazione drago con Bruce Lee, del 1973, sia come istruttore che controfigura, stuntman e attore. Il successo è arrivato nel 1984 con Karate Kid – Per vincere domani, per il quale cui aveva allenato gli attori Pat Morita e Ralph Macchio, proseguendo a lavorare anche in Karate Kid 2 – La storia continua del 1986, Karate Kid 3 – La sfida finale del 1989 e Karate Kid 4 nel 1994. Johnson ha lavorato come stuntman e allenatore in molti altri film, tra cui Vivere e morire a Los Angeles, Tartarughe Ninja alla riscossa, e i relativi sequel Buffy – L’ammazzavampiri e Mortal kombat.