È un quadro a tinte fosche quello disegnato da Confindustria nella Congiuntura flash del 30 settembre 2023. Dopo la caduta nel secondo trimestre, il Pil italiano è stimato debole anche nel terzo e le attese sul quarto non sono migliori. Al calo di industria e costruzioni si affianca la battuta d’arresto nei servizi. Nel frattempo non si fermano i rialzi dei tassi Bce, il credito è in caduta insieme alla liquidità e il costo dell’energia torna a salire. Ne risentono consumi e investimenti, mentre latita la domanda estera. Se da una parte l’inflazione ha intrapreso un lento calo, arrivando al 5,3 per cento a settembre, dall’altra la stretta monetaria di Francoforte potrebbe non essere finita.
L’allarme sulla liquidità delle imprese
Nel documento di tre pagine, gli analisti di Viale dell’Astronomia hanno evidenziato un proseguimento della corsa del costo del credito (5,09 per cento a luglio) per le imprese italiane e un peggioramento della caduta dei prestiti (-4,0 per cento annuo). «Una quota crescente di imprese non ottiene credito (8,2 per cento a settembre). La domanda è frenata da condizioni troppo onerose, ma pesano anche i più rigidi criteri di accesso. Perciò, la liquidità delle imprese si sta prosciugando (-10,1 per cento in un anno i depositi), mentre aumentano i ritardi nei pagamenti e il deterioramento dei vecchi prestiti» si legge nella nota.
L’impatto dei tassi sulle famiglie con mutui casa
Gli industriali si sono poi soffermati sui tassi, che hanno un impatto considerevole soprattutto sulle famiglie che hanno mutui casa. L’aumento dei tassi è di +2,84 punti percentuali fino a luglio 2023, lo stock di mutui è di 425 miliardi di euro, di cui vanno considerati solo quelli a tasso variabile stimati al 38 per cento del totale (162 miliardi). Risulta un aggravio di interessi annui pari a +4,6 miliardi, in aggregato. Che pesa da subito, nel 2023, dato che le rate sui mutui variabili si aggiornano mese per mese. Confindustria ha infine sottolineato che il maggior onere connesso all’aumento degli interessi è abbastanza concentrato perché riguarda solo le famiglie che hanno comprato casa con un mutuo variabile, una quota che è stimata pari al 4,9 per cento delle famiglie italiane (1,2 milioni, su 25,6 totali). Ciò vuol dire che i 4,6 miliardi di interessi in più nel 2023 sono pagati solo da queste famiglie, per le quali i maggiori tassi corrispondono a +3.683 euro di interessi nell’anno (+307 al mese, un aumento consistente della rata per una famiglia con un mutuo residuo medio di circa 130 mila euro). Nell’ipotesi di un rinnovo completo dello stock di mutui, ai tassi attuali, l’aggravio di interessi annui per le famiglie italiane salirebbe a +12,1 miliardi. Ciò coinvolgerebbe anche le famiglie che ora sono al riparo perché tutti i nuovi prestiti sarebbero più cari, anche quelli a tasso fisso.
Sono stati presentati i primi risultati della nuova perizia sul corpo di Alice Neri, 32enne trovata carbonizzata nel baule della sua auto a Fossa di Concordia nel Modenese il 18 novembre 2022. Sarebbe stata colpita con un'arma bianca, un coltello o un cacciavite, almeno cinque o sei volte. Un fendente avrebbe raggiunto il cuore, dove è stato trovato un frammento osseo. Continua a leggere
Ruben Andreoli, 45 anni, ha massacrato la madre durante una lite domestica. "Nerina non ne poteva più di quei due. Volevano solo soldi", è la testimonianza di un'amica della 72enne, riferita davanti alle telecamere del programma Rai La Vita In Diretta. Continua a leggere
Da sabato 30 settembre 2023 entra in vigore la nuova legge sul Codice rosso rafforzato. Il provvedimento, di un solo articolo, aggiorna le misure contenute nel Codice Rosso del 2019 (DL 69/2019) introducendo alcune novità che permetteranno di meglio contrastare la violenza di genere e garantire supporto tempestivo alle vittime.
Una donna che denuncia violenza andrà ascoltata entro tre giorni
La prima novità riguarda l’obbligo, per il pubblico ministero, di ascoltare entro tre giorni una donna che denuncia di essere stata vittima di violenza. Nel caso in cui i tempi non vengano rispettati, il procuratore può revocargli l’assegnazione del procedimento e affidare il fascicolo a un altro pm in grado di intervenire subito. La seconda novità è l’allungamento dei tempi per sporgere denuncia da parte della vittima. La parte offesa ora ha 12 mesi per farlo, e non più sei come prima. La terza è infine quella che vede modificata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. Al fine di garantirne il rispetto di tale misura, il giudice può predisporre anche il ricorso all’uso del braccialetto elettronico. Le misure di prevenzione sono applicabili anche al reato di maltrattamento nei confronti del coniuge o del convivente.
Intercettati dalla polizia alla metro Rebibbia, sono stati identificati e successivamente portati negli uffici del Commissariato San Basilio prima di riuscire a contestare il grande evento sportivo in corso a Roma. Continua a leggere
A Napoli sold out per il Marrageddon: all'Ippodromo di Agnano maxi-concerto di Marracash. Ospiti Nayt, Madame, Ernia, Geolier e Madame. Cancelli aperti dalle 13. Continua a leggere
Il giorno del saluto alla più giovane delle cinque vittime della strage di Brandizzo, Kevin Laganà, 22 anni, al Duomo di Vercelli. Il parrocco: "Pregiamo per tutti i morti sul lavoro, sono troppi nonostante le misure di sicurezza, spesso disattese". Continua a leggere
È ricoverato in gravi condizioni il 33enne raggiunto in volto da un proiettile a Fermo, nel quartiere Lido Tre Archi. Il giovane è stato rincorso da cinque uomini che gli hanno sparato in mezzo alla strada. Il gruppo è riuscito subito dopo a dileguarsi. Indagini in corso, si sospetta un collegamento con la lotta tra bande per il controllo dello spaccio nella zona. Continua a leggere
Giorgia Meloni si è scagliata contro poteri forti e sinistra, che vorrebbero l'avvento di un governo tecnico dopo la sua caduta: un nuovo complotto di cui è difficile trovare traccia se non nelle parole della stessa presidente del Consiglio. Continua a leggere
Si tratta del buco nero della galassia Messier 87, che si trova a 55 milioni di anni luce dalla Terra, uno dei più studiati dalla comunità astrofisica internazionale che sta aprendo a nuove dimensioni la nostra conoscenza di questi corpi celesti. Continua a leggere
L'uomo, completamente ubriaco, è stato rintracciato e fermato sotto casa dai Carabinieri con l'accusa di maltrattamenti in famiglia. È un 42enne di Ponte Lambro, periferia est di Milano. Continua a leggere
Spopola su TikTok l'hashtag #strawberrymakeup e sono diventati virali i video tutorial di star come Hailey Bieber e Chiara Ferragni che mostrano come creare un trucco "alla fragola". Ecco tutti gli step per ricreare il make up per il viso con blush e rossetto. Continua a leggere
Un incendio si è sviluppato all’interno di una struttura residenziale di Trieste e sei persone sono rimaste intossicate. È accaduto nella tarda serata di venerdì 29 settembre 2023 in via Aquileia, dove sono intervenuti vigili del fuoco, personale sanitario e forze dell’ordine. Dopo aver ricevuto una telefonata di richiesta di aiuto, il numero unico di emergenza Nue112 del Friuli Venezia-Giulia ha trasferito la telefonata alla struttura operativa regionale emergenza sanitaria. Gli infermieri della Sores hanno dunque inviato sul posto l’equipaggio di due ambulanze e contestualmente attivato i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. Il personale sanitario ha trasportato sei persone all’ospedale di Cattinara, di cui cinque in codice verde e una in codice giallo.
Ha aperto un nuovo locale in città, «un ristorante che è come un club», ha scritto Vogue, e così con Ofelia abbiamo prenotato un tavolo per provarlo mentre su Milano il sole è tramontato da un pezzo ed è il 29 settembre come in quella vecchia canzone dell’Equipe 84. Il posto è molto chic, ricavato in un ex asilo di fine Ottocento dalle parti di Porta Genova ed è stato progettato da uno degli studi di design più cool del momento. Come varchiamo la soglia, sugli ampi divanetti di velluto in una specie di salotto, seduto tra un gruppo di colletti bianchi e tipe con tacchi vertiginosi, riconosco un mio amico avvocato alle prese con un Martini. Ha la camicia slacciata e il nodo della cravatta, quasi sicuramente Marinella, leggermente allentato. In sottofondo la playlist (dicono curata dai dj del Volt), è assolutamente ragguardevole e in questo preciso momento sta suonando un pezzo tratto da IV, l’album dei Badbadnotgood che preferisco in assoluto.
«Ehi, il mio amico avvocato», dico, sbattendo un paio di volte le palpebre, «una vita che non ci si vede!».
«Oh cielo, ciao, davvero, sembra un secolo, come stai?», risponde. «Com’è andata l’estate?».
«Benissimo, e tu?».
«Sono appena tornato da Marettimo. Über radical, come da regolamento. Gozzi, pesce crudo. Uno sballo. E tu dov’eri amico?».
«Prevalentemente in Grecia. Cicladi. Antiparos. Conosci Ofelia?».
«No, piacere, dice, alzandosi in piedi».
«E la radio?».
«No, con la radio ho chiuso», dico, controllando qualcosa sul mio Apple Watch. «Ho portato a termine quella fase della mia esistenza. Al massimo metto i dischi da qualche parte se mi pagano bene», aggiungo, annuendo. «Al momento ho altri progetti».
«Verrai a Londra a sentire Shabaka?».
«Il concerto dove farà Love Supreme di John Coltrane? Cazzo, mi piacerebbe amico».
«Ha annunciato che sarà il suo addio al sax. Imperdibile».
«Già, ci provo, buon proseguimento nel frattempo», dico, allontanandomi.
Poi ci sediamo a un tavolo in fondo a un corridoio con i muri affrescati e mentre osservo Ofelia che guarda il menu mi sembra di essere di nuovo a New York, magari da Osteria 57 nel Village, il ristorante pescetariano di Emanuele, il fratello di Alb. Ordiniamo una catalana di gamberi rossi di Sicilia, tartare di scampo, carpaccio di dentice e un tonno rosso alla brace che ci dividiamo, sorseggiando una bottiglia di Pol Roger Sir Winston Churchill, parlando del più e del meno fino a quando non finiamo l’espresso decaffeinato e chiediamo il conto a un cameriere, intento a sparecchiare il tavolo di fianco al nostro. Seduti uno di fianco all’altra nei sedili posteriori del taxi che ci sta riportando a casa, mentre la radio trasmette Wrong dei Depeche Mode, le dico: «Mi piacerebbe tornare a Nyc. Manchiamo ormai da troppo tempo. Come cantavano gli 883, “resta la soluzione divi del rock, molliamo tutto e ce ne andiamo a New York”, ricordi?». «Sì», risponde lei, «come la prima volta che ci siamo andati e per prima cosa mi hai portata a vedere l’angolo ritratto sulla copertina di quel disco dei Beastie Boys. Molto romantico». «Cazzo, sì, dove hanno scattato la foto di Paul’s Boutique nel Lower East Side, fighissimo. Ero troppo avanti, pensa che adesso quell’incrocio tra Ludlow e Rivington Street si chiama Beastie Boys Square!».
Avevo rubato una cassetta dalla camera di mio fratello con sopra scritto a penna “il buon Vasco” e la ascoltavo a ripetizione. L’avevo consumata quella cassetta, era un live intitolato Va bene così, e conteneva delle chicche incredibili
Sono sempre stato fissato con la musica, e per certi periodi ho sviluppato per alcuni cantanti e per certe band delle vere e proprie ossessioni che spesso ciclicamente si sono addirittura riproposte. I Beastie Boys, ad esempio, che ascoltavo in loop da 18enne inquieto, animale a sangue caldo di Piazza Adigrat, sono state sicuramente una di quelle. Ma la lista, che comprende in periodi diversi della vita, tra gli altri, sicuramente anche Jovanotti, gli Articolo 31, i Sanguemisto, Fabri Fibra, i Club Dogo, i Rolling Stones, i Beatles, i Nirvana, i Radiohead, i Clash, i Doors e parecchio rap americano, oltre ovviamente a tutto il jazz, che negli ultimi anni mi ha completamente fulminato il cervello, è molto ma molto lunga. Se dovessi tornare indietro nel tempo però non posso negare che la mia prima passione in assoluto è stata sicuramente quella per Vasco, di cui tra l’altro è appena uscito un godibilissimo documentario a puntate su Netflix intitolato Il Supervissuto.
Jovanotti cantava Vasco vestito da cowboy con la maglietta con sopra scritto Yo! sul palco del Festival di Sanremo e io a nove anni in boxer, cappellino rovesciato sulla testa e Adidas alte da basket come le sue, saltavo come un pazzo davanti alla tv del salotto di casa mia in via Amedeo d’Aosta, perché Vasco era il mio idolo. Avevo rubato una cassetta dalla camera di mio fratello con sopra scritto a penna “il buon Vasco” e la ascoltavo a ripetizione. L’avevo consumata quella cassetta, era un live intitolato Va bene così, e conteneva delle chicche incredibili tipo Fegato, fegato spappolato, Colpa d’Alfredo, Bollicine, Siamo solo noi, Vita spericolata, Albachiara e una strepitosa versione psichedelica di Valium che, ovviamente, per la mia giovanissima età mi era all’epoca totalmente incomprensibile. Erano gli anni di Liberi Liberi, dei 70 mila di San Siro di Fronte del Palco, di cui avevo acquistato entrambi i vinili che facevano bella mostra in camera mia di fianco ai 45 giri degli Europe e della Steve Rogers Band. Se non ricordo male, insieme a un quadruplo album dei Beatles che raccoglieva i loro pezzi dal 1962 al 1970, che qualcuno mi aveva regalato per Natale dopo che un Carnevale a scuola alla Leonardo da Vinci avevo voluto vestirmi da George Harrison invece che da Zorro o da uno dei tre moschettieri.
«Ehi, ci sei? A cosa pensi? Sembri in catalessi», mi dice, cercando le chiavi nella sua Kelly. «Niente, pensavo che avevo voglia di comprarmi un vinile di Vasco, Colpa d’Alfredo oppure addirittura Albachiara», rispondo, e poi domando a mia volta: «Ma a te piace Vasco?». «Non particolarmente»
Il disco della folgorazione però fu sicuramente Vado al massimo, che avevo tirato su casualmente perché mi piaceva la copertina, un pomeriggio da Wimpy, un negozio in viale Monza, dove ero andato per cercare qualcosa da ascoltare prima di partire per le vacanze al mare. Quel disco rosso, con su la foto di Vasco in bianco e nero, mi accompagnò per tutta l’estate del 1991, trascorsa come di regola a casa di mia nonna sulle Hills a Rapallo, mentre, pensando a Gisella, la ragazza più bella dei Bagni Ariston, cantavo a squarciagola, senza realmente capirli, pezzi come Sono ancora in coma, Amore?! o Cosa ti fai. Nel frattempo arrivò anche il primo walkman e così, una dopo l’altra, comprai tutte le cassette di Vasco che mi mancavano, imparai tutte le sue canzoni a memoria e, nell’estate del 1993 con mia cugina e una sua amica, andai finalmente a vederlo dal vivo ad Albenga, in occasione del tour Gli spari sopra. Il primo concerto della mia vita. Successivamente mi capitò parecchie volte di andare ancora a vederlo dal vivo, forse altre cinque o sei, sempre a San Siro. L’ultima, per due giorni di fila, fu nel giugno del 2004 per la tournée Buoni o cattivi, curiosamente insieme proprio a Gli spari sopra, il maggior successo commerciale dell’intera carriera del Blasco, con oltre 1 milione di copie vendute.
Lucilla impazziva per Vasco, e io impazzivo per lei. Era da poco uscito il live di Rewind e io cantavo Quanti anni hai e L’una per te e le urlavo in faccia «fammi godere!». Lucilla impazziva per Vasco e una volta, dopo aver fatto l’amore a casa sua a San Felice, mentre ci rollavamo uno spino di caramello in terrazza anche se scopavamo già da un paio di settimane, ero l’uomo più felice del mondo. Passavo ore a guardarla e quella sera ricordo che mi disse che una volta a Sanremo l’aveva addirittura conosciuto lei, il Blasco, ed era perfino salita sulla sua barca. «Quindi Lu Lu sei tu», le risposi. Lucilla impazziva per Vasco e a San Siro quella volta era addirittura svenuta per l’emozione, o forse perché avevamo fumato troppe sigarette imbevute di ketamina. Fatto sta che l’avevo tirata su da terra con le pupille ribaltate e ricordo che faceva un caldo da impazzire. Lucilla impazziva per Vasco e comunque, anche se ci stavamo praticamente lasciando, aveva voluto a tutti i costi, chissà perché, andare assieme a vedere il concerto quella sera. Lucilla impazziva per Vasco e io la guardavo mentre cantava Albachiara e avevo le lacrime agli occhi. Lucilla impazziva per Vasco, e forse è proprio questo il motivo per cui, dopo Buoni o cattivi, ho smesso totalmente di ascoltarlo e non l’ho mai passato in radio in tanti anni nei miei programmi.
Poi il taxi si ferma sotto casa nostra, scendiamo in strada e davanti al portone accendiamo entrambi una sigaretta, lei con indosso il suo vestito Helmuth Lang, io con la camicia bianca aperta sul petto e i mocassini college ai piedi. «Ehi, ci sei? A cosa pensi? Sembri in catalessi», mi dice, cercando le chiavi nella sua Kelly. «Niente, pensavo che avevo voglia di comprarmi un vinile di Vasco, Colpa d’Alfredo oppure addirittura Albachiara», rispondo, e poi domando a mia volta: «Ma a te piace Vasco?». «Non particolarmente».
È un quadro critico quello che viene delineato da Confindustria nella su congiuntura flash del mese di settembre, secondo cui prezzi e tassi alti stanno bloccando l'economia. Continua a leggere
Davanti alla spiaggia di Riva degli Etruschi, in provincia di Livorno, un aereo ultraleggero ha dovuto realizzare una manovra di emergenza e atterrare in mare. Il 65enne alla guida è rimasto fortunatamente illeso. Indagini in corso della guardia costiera per chiarire la dinamica di quanto è accaduto nel pomeriggio di venerdì 29 settembre. Continua a leggere
La sezione Immigrazione del tribunale di Catania ha stabilito che "non sussistono i presupposti per il trattenimento" per un richiedente asilo che non poteva pagare i famosi cinquemila euro. Continua a leggere
Ci vuole fortuna anche nelle sventura, anzi soprattutto nelle sventure. Così accade che uno sventurato ora finalmente salvo, Patrick Zaki, debba usare la sua luce per illuminare il buio che ha intorno un altro studente misto come lui. Khaled El Qaisi, arrestato il 31 agosto da agenti di polizia israeliani al valico di Allenby mentre, al termine di una vacanza a Betlemme con la famiglia, si apprestava a rientrare a Roma passando per la Giordania. La moglie Francesca Antinucci e la madre Lucia Marchetti continuano a sapere poco, quasi niente. Il figlio di Khaled di quattro anni lo aspetta nella loro casa a Centocelle, Roma.
La denuncia di Amnesty International
Lo studente di lingue alla Sapienza di Roma, cofondatore del Centro di Documentazione Palestinese dell’Ateneo, ha già subito ben quattro udienze nelle quali non è stato formulato nessun capo di accusa. L’ultima, il 21 settembre, ha prorogato la custodia cautelare fino al primo ottobre, giorno nel quale si deciderà se far iniziare il vero e proprio processo penale e, in quel caso, dovrebbero essere formulate delle accuse. Il suo avvocato, Flavio Rossi Albertini, fa notare come un eventuale rinvio a processo sarebbe comunque viziato dagli interrogatori a cui El Qaisi è stato sottoposto, viziati a monte dal fatto di non essere stati resi in presenza di un difensore. Secondo il legale, «le autorità israeliane non hanno elementi per processarlo» e per questo «tentano di rinvenirli attraverso questi interrogatori: nell’ordinamento italiano sarebbero affetti da nullità assoluta» vista l’assenza del legale. Amnesty International sottolinea come «la sospensione del diritto alla difesa e il diniego di giusto processo» siano «inaccettabili e costituiscono gravi violazioni dei diritti umani». Inoltre, dichiara Amnesty, le condizioni di detenzione a cui Khaled El Qaisi è sottoposto, tra cui privazione del sonno, minacce, offese verbali e imposizione prolungata di posizioni di stress, «sono potenzialmente riconducibili a un crimine di diritto internazionale».
Khaled, un italiano meno italiano di altri
Khaled El Qaisi è un cittadino italiano ma la cacofonia del cognome è il colore troppo scuro della sua pelle lo inseriscono di diritto tra gli italiani meno italiani degli altri. Sono quelli che “vengono dopo” secondo un diffuso pensiero che giudica l’appartenenza a un “razza” in base ai connotati convenzionali che ci si potrebbe aspettare. Così la storia di Khaled El Qaisi rimane sotto traccia, roba da attivisti dei diritti umani, esattamente come fu in principio quella di Zaki. C’è da scommettere anche che attiverà presto le stesse antipatie. Anche per questo a Roma il Comitato #FreeKhaled ha organizzato una mobilitazione per informare l’opinione pubblica e scuotere i media, come la Rai e altre emittenti televisive, che, scrive il Comitato, si mostrano indifferenti verso la sorte di un cittadino italiano detenuto da un mese in Israele senza alcuna accusa.
Dal governo nessuna richiesta di scarcerazione né di rendere pubblici i motivi dell’arresto
Per difendere Khaled bisognerebbe anche avere lo stomaco di ammettere che la detenzione amministrativa consentirebbe a Tel Aviv di mantenerlo in questo status per periodi rinnovabili di sei mesi in sei mesi senza incriminarlo formalmente. La misura di sicurezza è concepita per consentire alle autorità di trattenere i sospetti mentre continuano a raccogliere prove, con l’obiettivo di prevenire attacchi o violazioni della sicurezza, ma per le organizzazioni per i diritti umani è solo un modo per consentire arresti arbitrari e senza prove. Per Amnesty sono oltre 5 mila i palestinesi detenuti in Israele (165 dei quali di età compresa tra 12 e 17 anni), tra i quali almeno 1.260 sono in carcere senza accusa né processo. La politica? Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, fa sapere che il ricercatore «è seguito e assistito dalla nostra rappresentanza in Israele». Ma finora dal governo non sono arrivate chiare richieste di scarcerazione né di rendere almeno pubblici i motivi dell’arresto. Il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, dimostrando di averci capito ben poco, ha sibillinamente detto che «Israele ha il diritto di difendersi dal terrorismo». Khaled El Qaisi è palestinese in Israele e troppo poco italiano per l’Italia. Ci vuole fortuna anche nelle sventura, anzi soprattutto nelle sventure.
Massimo Falconi, il chirurgo che ha asportato il tumore al pancreas di Fedez a marzo 2022, ha fornito alcuni dettagli su quanto accaduto al rapper, ricoverato giovedì 28 settembre 2023 all’ospedale Fatebenefratelli di Milano a causa di due ulcere anastomotiche. Un evento che sembra non essere strettamente correlato alla sua malattia di base, ma che potrebbe essere conseguenza del delicato intervento di asportazione del carcinoma. Secondo Falconi, responsabile della chirurgia al pancreas del San Raffaele, il ricovero dovrebbe durare pochi giorni e la guarigione dovrebbe completarsi in un mese. Ma occorrerà prestare grande attenzione, perché le ulcere potrebbero ripresentarsi.
Le ulcere si sono formate in prossimità dell’anastomosi
Intervistato dal Corriere della Sera, il medico ha in primis evidenziato la complessità dell’operazione a cui Fedez fu sottoposto nel 2022, quando gli venne asportata la maggior parte del duodeno, la cistifellea, la testa del pancreas e un pezzo di intestino. «Pur avendo eliminato diversi organi e visceri, è stata ricostruita la continuità fra i vari segmenti dell’apparato digerente. Certamente si può vivere bene, ma restano comunque delle accortezze che i pazienti devono rispettare», ha sottolineato. E proprio il cantante aveva reso noto di dover assumere diversi farmaci, stare attento all’alimentazione e fare i conti con problemi di digestione e fitte allo stomaco. Quanto alle ulcere che lo hanno colpito a un anno e mezzo di distanza, Falconi ha spiegato che «sono eventi relativamente rari ma possono capitare». Si tratta, nello specifico, di una lesione della mucosa intestinale che si forma in prossimità dell’anastomosi, ovvero del punto dove i chirurghi hanno “cucito”.
Il ricovero dura pochi giorni, la prognosi è di circa un mese
Il fenomeno può manifestarsi con dolore addominale, difficoltà di alimentazione e, raramente, ematemesi (vomito di sangue) oppure melena (emissione, con le feci, di sangue). Per curarlo vengono somministrate terapie farmacologiche oppure viene effettuato un trattamento endoscopico che ferma il sanguinamento. Se necessario, come nel caso di Fedez, vengono fatte delle trasfusioni. In genere il ricovero dura pochi giorni, ha spiegato Falconi, e nell’arco di un mese l’ulcera guarisce. Ma ciò non vuol dire che si possa abbassare il livello di guardia: «Può ricapitare, per questo è importante che i pazienti che subiscono interventi chirurgici delicati seguano attentamente le indicazioni che vengono loro date».
Gli ascolti tv di venerdì 29 settembre 2023. La raccolta dei dati Auditel della prima serata ha designato il vincitore della consueta sfida agli ascolti tv. Continua a leggere
Sono anni che esistono gli eSports, i videogiochi competitivi. E sono anni che gli eSports generano guadagni e posti di lavoro. Perché il settore non decolla in Italia? E cosa serve per riuscirci? Continua a leggere
La principessa del Galles ha scelto un completo gessato per incontrare Tim Cook, CEO di Apple, al Castello Windsor. Tutti i dettagli (e il costo) del royal look. Continua a leggere
I Vigili del fuoco di Brescia sono riusciti a portare in salvo un anziano caduto mentre cucinava il pranzo: la pentola che era sul fuoco, nel frattempo, stava pian piano incendiando tutta la casa. Continua a leggere
È stato ritrovato morto Alfred Vefa, l’ex marito di Klodiana Vefa che i carabinieri cercavano dalla serata di giovedì 28 settembre 2023, quando la donna è vittima di femminicidio a Castelfiorentino, in provincia di Firenze. L’uomo, secondo quanto spiegato dagli inquirenti, si è tolto la vita sparandosi con l’arma usata, verosimilmente, per uccidere anche la ex moglie. Il cadavere è stato trovato intorno alle 6.00 di sabato 30 settembre nel territorio di San Casciano Val di Pesa, dopo una rapida battuta effettuata dai militari a seguito di una segnalazione, arrivata verso le 4.00, di un’auto sospetta parcheggiata e abbandonata in una zona isolata. I carabinieri intervenuti hanno poi constatato che era la Golf di Alfred Vefa. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato in una zona diversa rispetto a quella dove aveva abbandonato l’auto.
Non aveva con sé documenti né soldi
Due giorni prima, l’uomo aveva sparato a Klodiana almeno due colpi a distanza ravvicinata mentre lei era in strada sotto casa. Dopo il delitto era fuggito in auto facendo perdere le sue tracce. All’interno della vettura non è stato trovato alcun biglietto. Alfred non aveva con sé documenti e neppure soldi, che aveva lasciato nella sua abitazione a Castelfiorentino. Il suo cellulare, che i militari potrebbero mettere sotto sequestro, era stato spento un’ora prima rispetto all’omicidio dell’ex moglie. Secondo i carabinieri, diretti dal pm Ornella Galeotti, subito dopo il delitto l’uomo avrebbe vagato alcune ore con l’auto per poi rifugiarsi nella zona di San Casciano. La coppia, da tempo separata ma ancora convivente, ha due figli di 14 e 17 anni. Nella serata di venerdì 29 settembre era stata organizzata una fiaccolata in memoria di Klodiana.
Dopo che Matteo Salvini ha fatto sapere di essere stato vittima di insulti e minacce di morte sui social, è arrivata la solidarietà di diversi colleghi di governo e di maggioranza. In primis quella di Giorgia Meloni: "Sono sicura che non ti farai intimidire". Continua a leggere
La retorica del Cremlino “si fa più pericolosa”, anche se è dovuta sopratutto a motivi di propaganda. Un test nell’atmosfera “è improbabile”. Ma il fatto che se ne discuta indica la volontà di mostrare che si è capaci di tutto. L’intervista di Fanpage a Pavel Podvig, scienziato dell’Istituto Onu per la ricerca sul disarmo. Continua a leggere
In seguito all'aggiornamento delle tariffe sulle bollette elettriche, che aumenteranno del 18,6%, il presidente di Arera Stefano Besseghini ha invitato le famiglie a prestare attenzione ai consumi e non guardare al passato, ma di pensare a una "nuova normalità". Continua a leggere
Venerdì 29 settembre è andata in onda la seconda puntata di Tale e Quale Show. Vittoria a pari merito per Lorenzo Licitra e Ilaria Mongiovì che hanno interpretato rispettivamente Noa e Harry Styles. Continua a leggere