Slitta di una settimana, al 12 dicembre, l’esame della Manovra nell’aula del Senato. È quanto emerge dalla conferenza dei capigruppo che si è riunita a Palazzo Madama, senza ulteriori chiarimenti. Vero è che oltre i 2.600 emendamenti presentati dalle opposizioni, martedì ne sono spuntati anche tre della Lega. Tre proposte di modifica che, si specifica dal Carroccio, come più volte richiesto dal Mef, non sono di carattere oneroso ma, in ogni caso esulano dall’accordo di maggioranza che prevedeva modifiche attraverso un maxi-emendamento concordato.
Le opposizione presentano 2600 richieste di modifica
Dei 2600 emendamenti presentati dalle opposizioni, 1103 sono a firma Pd, 945 del M5s, 330 di Alleanza Verdi e Sinistra italiana , 150 di Iv e una novantina di Azione. «Dimostreremo che non è vero quello che dice la premier Meloni, che la coperta è corta. Se la sai usare, la coperta è sufficiente, genereremo risorse», ha detto il leader dei pentastellati Giuseppe Conte che intende continuare nella sua lotta per il rifinanziamento del Reddito di cittadinanza, abolito dal governo. Così i capigruppo di centrosinistra in commissione Lavoro: «La maggioranza si confronti con noi sul merito delle proposte anziché mettere tutto nelle mani dell’esecutivo. Il nostro è un appello a liberare l’autonomia del Parlamento».