Andrei Gavrilov, grande pianista di scuola russa, torna ad esibirsi a Roma dopo oltre 20 anni di assenza. Il musicista sarà sul palco il 18 novembre alle 17.30 nell’Aula Magna della Sapienza per la stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti. Il programma prevede quattro Notturni di Chopin, la Sonata in “si” minore di Liszt e Quadri di un’esposizione di Musorgskij.
È stato il primo artista sovietico a poter rimanere in Occidente senza chiedere asilo politico
Andrei Gavrilov è nato a Mosca nel 1955 in una famiglia di artisti. Nel 1974, all’età di 18 anni, ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale Tchaikovsky e nello stesso anno ha debuttato al Festival di Salisburgo sostituendo Sviatoslav Richter. Da allora ha avuto una carriera internazionale straordinaria con esibizioni con le più grandi orchestre del mondo e nelle sale da concerto più prestigiose. Nel 1984 ha presentato con successo una petizione per la libertà a Mikhail Gorbaciov diventando il primo artista sovietico a cui è stato concesso il permesso di rimanere in occidente senza dover chiedere asilo politico. Tra il 1994 e il 2001 si è preso una pausa di sette anni, durante i quali non ha tenuto quasi nessun concerto, dedicandosi agli studi di filosofia e religione e alla ricerca di nuove idee e nuovi approcci alla musica. Nel 2001 è tornato sulle scene con una tournée in Russia. Nel 2019 ha fondato la propria etichetta discografica UCM dove ha realizzato la rivoluzionaria serie di registrazioni “consapevoli”: Musica come coscienza vivente.