Il best ranking, quattro titoli Atp e la semifinale a Wimbledon. Il 2023 di Jannik Sinner è già indimenticabile, tanto da averlo reso non soltanto uno degli italiani più vincenti nella storia del tennis, ma anche uno dei più ricchi. Il successo alle Atp Finals di Torino contro Novak Djokovic, che lo ha lanciato verso la semifinale del prestigioso torneo dei maestri della racchetta, gli ha consentito di incassare altri 390 mila dollari (al cambio attuale, circa 360 mila euro), in palio per ogni successo nella competizione. A questi si aggiungono i 300 mila euro per la partecipazione, garantiti a ciascun giocatore a patto che prenda parte a tutti e tre gli incontri del suo girone. Ancora imbattuto, a 22 anni Sinner potrebbe aggiudicarsi – in caso di vittoria nella finale del 19 novembre – un montepremi di 4,4 milioni di euro. «Non mi interessano i soldi», ha detto però lui a Sette, settimanale del Corriere della Sera. «Voglio diventare la versione migliore possibile di me stesso».
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Lo “stipendio” di Sinner nel 2023 fra montepremi e sponsor
Nel mondo del tennis, a differenza di altri sport come basket e calcio, non esiste uno stipendio annuale. Gli incassi di un giocatore infatti dipendono dai meriti sul campo, grazie ai ricchi montepremi dei vari tornei in giro per il mondo. Facendo i conti in tasca al classe 2001, grazie alle 58 vittorie su 72 incontri nel 2023 si è messo in tasca 5,2 milioni di euro, circa la metà degli 11,3 complessivi guadagnati in carriera. Più di lui negli ultimi 12 mesi hanno fatto solamente Novak Djokovic, il campione di Wimbledon Carlos Alcaraz (che sui campi di Londra ha intascato 2,7 milioni) e il russo Daniil Medvedev. Una crescita esponenziale, se si considera che la carriera di Sinner è iniziata nel 2018. Prima di allora, gli incassi delle vincite nei tornei non superavano i 20 mila dollari, ma al termine della stagione aveva già superato quota 600 mila. Attirando l’interesse degli sponsor.
Questa però è stupenda. Via Lorenzo Marchetto su Fb pic.twitter.com/dK22noAvIi
— Chiara Degli Esposti (@chiadegli) November 15, 2023
Accanto ai montepremi per i tornei, i tennisti migliori al mondo possono far leva anche sui ricchi contratti con le aziende. Jannik Sinner vanta 12 accordi commerciali con altrettanti sponsor, il più remunerativo dei quali è quello con Nike, che frutta dal 2019 all’altoatesino 15 milioni di euro annui. Rinnovato nel 2022 per un decennio, porterà nelle tasche del tennista azzurro altri 150 milioni fino il 2032. A Wimbledon ha poi annunciato una collaborazione con Gucci, di cui non sono note le cifre, portando una borsa della maison sul Campo centrale dei Championships. A questi si aggiungono poi contratti con Fastweb, Alfa Romeo, Pigna, Panini, Parmigiano Reggiano, Lavazza, Technogym, Intesa Sanpaolo, Rolex e Head, fornitore di racchette. Un bottino totale da cinque milioni di euro l’anno che, se sommati a Nike e ai vari montepremi, portano l’azzurro a 25 milioni in 12 mesi. Uno “stipendio” mensile da 2,08 milioni.
In Alto Adige i bambini preferiscono la racchetta alla mazza da hockey
L’effetto Sinner si può notare anche sulle Atp Finals di Torino. Sfruttando anche la presenza dell’azzurro, l’edizione 2023 è prossima al sold out tanto da aver venduto il 97 per cento dei 166 mila biglietti disponibili. «Un incasso da 21 milioni, il 54 per cento in più del 2022», ha detto al Corriere della Sera Angelo Binaghi, presidente della Federazione italiana tennis. Il 40 per cento è stato acquistato all’estero, aumentando così l’impatto economico sul territorio. Le stime di Ernst&Young parlano per il solo 2023 di 230 milioni di euro, con 50 milioni di gettito fiscale generato e 1.500 posti di lavoro a tempo pieno. Nel triennio 2021-23, le Finals varranno per Torino 450 milioni di euro. Con le sue vittorie di Sinner sta avvicinando molti ragazzini al tennis che, nell’Alto Adige patria degli sport invernali, scelgono una racchetta invece della mazza da hockey.
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