Dopo la segnalazione della Corte d’appello di Bologna sulle irregolarità nelle spese elettorali del deputato di Alleanza verdi e sinistra Aboubakar Soumahoro, la giunta per le elezioni si è riunita per decidere il da farsi. Come riportato da Repubblica, i deputati “non se la sono sentita di far decadere un loro collega per irregolarità nelle spese elettorali” per evitare quello che, secondo un componente di peso della giunta per le elezioni della Camera e citato dal quotidiano, costituirebbe «un precedente gravissimo», perché «se basta una segnalazione a far decadere un deputato, siamo tutti in bilico».
Le presunte irregolarità
Soumahoro, secondo la Corte di appello di Bologna, non avrebbe rendicontato spese elettorali per circa 20 mila euro fatte attraverso una Postapay dove si sono registrate movimentazioni per 50 mila euro. Nel provvedimento della Corte di appello riportato dal quotidiano, si legge che «dalla lista movimenti risultano operazioni estranee al finanziamento della campagna elettorale con accrediti effettuati dalla società, con sede in California, Stripe Tecnology per 6.981 euro».
La difesa
Attraverso i suoi legali, Soumahoro ha inviato, anche se non entro le scadenze di legge, una memoria difensiva alla Corte sostenendo la buona fede della scelta di utilizzare solo una Postapay mentre sull’accredito dalla California ha spiegato che si tratta di una piattaforma online per la raccolta fondi avvenuta in Italia ma con sede all’estero. I magistrati, che non hanno confermato le irregolarità, hanno inviato per conoscenza al presidente della Camera il provvedimento per le decisioni del caso.