Il fumettista Michele Rech, conosciuto come Zerocalcare, è stato alla Camera, alla conferenza stampa in cui è stata chiesta la liberazione del politico curdo Abdullah Ocalan. A pochi giorni dalle polemiche che l’hanno visto protagonista dopo la mancata partecipazione ai Lucca Comics, l’artista è tornato sulla vicenda. Ha dichiarato: «Se a 40 anni mi fossi pentito per le polemiche sarebbe stato ridicolo. No, la mia posizione quella è, non cambia». A chi gli ha chiesto se secondo lui la situazione sia stata strumentalizzata, ha risposto: «Se era qualcun altro strumentalizzavano qualcun altro. Io questa cosa l’ho già detta».
Su Ocalan: «Detenuto da 20 anni in isolamento totale»
Zerocalcare è poi tornato sull’argomento centrale: «Oggi siamo sul tema di un uomo detenuto da più di 20 anni in isolamento totale, sono cose di cui non sta parlando nessuno. Ed anzi i riflettori internazionali puntati su altro consentono che il Kurdistan continui ad essere bombardato quotidianamente. Mi sembra anche poco rispettoso per questa giornata…Io sono venuto a parlare di Ocalan». Al suo fianco, i parlamentari di Alleanza Verdi Sinistra, che hanno parlato della condizione dei detenuti politici in Turchia.
L’appello: «L’Italia si attivi»
Il fumettista ha proseguito: «Ocalan ha dato un contributo fondamentale a quella che è stata l’esperienza democratica del Rojava che ha visto uomini e donne curde combattere e respingere l’Isis sul campo. Non sarebbe stato possibile senza il suo apporto teorico e ideale, anche dal carcere». Zerocalcare ha poi lanciato un appello: «Adesso sta in una situazione di isolamento totale, che oltre ad essere inumana per lui, non gli consente di continuare a svolgere quel ruolo di pace. È importante che l’Italia faccia sua la richiesta della liberazione di Ocalan anche e soprattutto per consentirgli di svolgere un ruolo nel processo di pace, che è impossibile fino a quando lui si trova in questa situazione».