Il gigante degli uffici condivisi WeWork ha dichiarato fallimento

Il colosso degli uffici condivisi WeWork, da anni in gravi difficoltà finanziarie, ha ufficialmente presentato istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11 presso la corte federale del New Jersey, nel tentativo di negoziare la riduzione del proprio debito. Le cause sono rintracciabili nelle perdite finanziarie, nel fabbisogno di liquidità e nel calo del numero dei clienti. La società ha affermato che la misura avrà un impatto sulle operazioni negli Stati Uniti e in Canada, aggiungendo che «secondo le previsioni quelle globali continueranno come al solito».

Il gigante degli uffici condivisi WeWork ha dichiarato fallimento: la misura avrà un impatto sulle operazioni negli Stati Uniti e in Canada.
Uffici WeWork (Getty Images).

La società ha dichiarato passività che vanno dai 10 ai 50 miliardi di dollari

«Ora è il momento per noi di andare avanti affrontando i nostri contratti di locazione preesistenti e migliorando notevolmente il nostro bilancio», ha affermato in una nota l’amministratore delegato David Tolley. Stando a quanto depositato, la società ha dichiarato passività che vanno dai 10 ai 50 miliardi di dollari. «Abbiamo definito una nuova categoria di lavoro e questi passi ci consentiranno di rimanere leader globali nel lavoro flessibile».

Fino al 2019 WeWork era una delle startup di maggior valore al mondo

«Esistono dubbi sostanziali sulla capacità dell’azienda di continuare ad operare». Così all’inizio di agosto WeWork aveva avvertito l’autorità di regolamentazione del mercato azionario statunitense Sec, che temeva per la sua sopravvivenza. L’azienda aveva spiegato di aver perso miliardi di dollari nei primi sei mesi del 2023, a causa di un calo della domanda legato alle cattive condizioni economiche. Fino al 2019 WeWork era una delle startup di maggior valore al mondo e, per un certo periodo, anche quella di maggior valore negli Stati Uniti: vantava infatti il maggior numero di uffici di tutta Manhattan. Poi, con lo scoppio della pandemia di Covid-19, lo smart working ha preso il sopravvento.