L’ex dittatore della Repubblica di Guinea, Moussa Dadis Camara, è stato catturato dopo la fuga di sabato 4 novembre in cui sono morte nove persone. Un commando di uomini pesantemente armati aveva fatto irruzione nel carcere della capitale, Conakry, per liberare l’ex dittatore e altri tre detenuti, Moussa Tiegboro Camara, Blaise Gomou e Claude Pivi. Tra le vittime dell’assalto ci sono tre presunti membri del commando, quattro membri delle forze di sicurezza e due persone che si trovavano su un’ambulanza. Questo il bilancio fornito dal procuratore generale, Yamoussa Conte.
Guinea’s ex-junta leader recaptured after prison break, defense ministry says CNN —
The former head of Guinea’s 2008 military junta, Moussa Dadis Camara, has been recaptured following his https://t.co/8u3EHbDGTQ #Guinea #Junta pic.twitter.com/h52LeE17bF— OZ Arab Media (@ozarabmedia) November 6, 2023
La cattura dei tre evasi, ancora un latitante. Wright: «Stiamo cercando l’ultimo»
Dopo sole 48 ore però la fuga si è interrotta. Il ministro della Difesa guineano Charles Wright ha annunciato che sono stati catturati tre dei quattro fuggitivi e ha aggiunto che sono «sani e salvi». Wright ha poi aggiunto che sono stati rimandati alla Maison Centrale de Conakry, una prigione federale nella capitale della Guinea. A piede libero è rimasto al momento solo il colonnello Claude Pivi. «Sono state adottate tutte le misure di sicurezza per ritrovare l’ultimo fuggitivo», ha spiegato il ministero della Difesa. E ancora: «Invito ancora una volta i cittadini a continuare a svolgere liberamente le proprie attività quotidiane».
"Le président de transition, Col. Doumbouya, a annoncé la radiation de trois colonels de l’armée suite à leur tentative d’évasion. Seul le Colonel PIVI est activement recherché. #Guinée #Justice #Actualité"
— Guinea Today (@GuineaToday) November 6, 2023
L’evasione, gli spari e la condanna per l’assassinio di 150 persone
Sabato 4 novembre, residenti locali hanno riferito all’agenzia di stampa Reuters che veicoli militari e forze speciali stavano pattugliando le strade della capitale guineana dopo che si erano stati sentiti degli spari nel distretto amministrativo di Kaloum, dove Camara e altri erano detenuti nella prigione Central House. I confini della Guinea sono stati chiusi per impedire ai fuggitivi di lasciare il Paese. Camara e altri sono sotto processo dal 2022, accusati di aver orchestrato un massacro nello stadio e uno stupro di massa da parte delle forze di sicurezza guineane durante una manifestazione pro-democrazia il 28 settembre 2009. In quell’occasione furono uccise 150 persone. Camara, dal canto suo, ha negato ogni responsabilità, imputando le atrocità ai soldati. La Guinea è governata dal leader militare Mamady Doumbouya, che ha preso il potere con un colpo di stato nel 2022, uno degli otto attuati nell’Africa centrale e occidentale negli ultimi tre anni.