Enrico Vita, amministratore delegato di Amplifon, società leader mondiale nelle soluzioni per la cura dell’udito, ha ottenuto il riconoscimento di Best CEO del settore Medical Technology & Services (MedTech) in Europa per i rapporti con la comunità finanziaria nell’ambito della classifica annuale All-Developed Europe Executive Team stilata dall’istituto Institutional Investor. Oltre a questo riconoscimento, Institutional Investor ha premiato il Cfo, Gabriele Galli, al secondo posto nella categoria Best Cfo e I’Investor Relations & Sustainability Sr Director, Francesca Rambaudi, al primo posto della categoria Best IR Professionals. Amplifon si è anche posizionata ai vertici della classifica per gli aspetti ESG, programmi di Investor Relations e IR team. Institutional Investor è un istituto di ricerca indipendente, con una elevata reputazione presso investitori istituzionali ed analisti finanziari, che opera sul mercato da oltre 50 anni.
Chi è Enrico Vita, la carriera dell’amministratore delegato di Amplifon
Nato nel 1969, Enrico Vita ha conseguito nel 1993 la laurea in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di Ancona. I suoi primi passi nel mondo aziendale li ha mossi all’interno di Indesit, quando ancora l’azienda si chiamava Merloni Elettrodomestici. Vita ha lavorato in un primo momento nella divisione industriale ricoprendo, per quasi 20 anni, ruoli come Plant Manager in Turchia o ancora Direttore Ricerca e Sviluppo nella divisione Cooling, giusto per fare un paio di esempi. Nel 2007 il manager ha poi assunto il ruolo di Managing Director per le attività commerciali nel Regno Unito e in Irlanda, che in quel periodo rappresentavano i primi mercati dell’azienda a livello di fatturato. Vita ha iniziato la sua avventura in Amplifon nel 2014 in veste di Executive Vice President EMEA. Appena un anno dopo, nel 2015, ha assunto il ruolo di Chief Operating Officer. La nomina ad amministratore delegato dell’azienda è arrivata nell’ottobre del 2015: grazie alla sua guida, Amplifon è riuscita a fare aumentare il valore del suo titolo da 4,5 euro a 33,32, con un fatturato che secondo gli ultimi dati rilevati nel 2022 è più che raddoppiato.