Tiziano Ferro bloccato in America per il divorzio: «Neanche fossi un criminale»

Tiziano Ferro non può ancora lasciare gli Stati Uniti dopo il divorzio dall’ex marito Victor Allen ed è dunque impossibilitato a raggiungere l’Italia per presentare ai suoi fan La felicità al principio.

L’amaro racconto di Tiziano Ferro: «Non posso partire, neanche fossi un criminale»

Intervistato nella trasmissione di Radio 2 Happy Family da Ema Stokholma e dai Gemelli di Guidonia, il cantante ha espresso ancora una volta il dispiacere per non essere potuto tornare in Italia per parlare in prima persona al suo pubblico del suo romanzo d’esordio. Sono in tanti a chiedersi come stia, per il resto, in queste prime settimane post divorzio, una domanda alla quale l’artista ha risposto così: «Sto bene, sto affrontando un divorzio che per motivi legali mi costringe in California. Non posso lasciarla, hanno paura che io diventi un criminale internazionale e quindi sto qui». Poi ha scherzato, commentando un po’ amareggiato: «La prendo a ridere». Il motivo preciso per cui non può lasciare gl USA, per il resto, Tiziano Ferro l’aveva raccontato in un’intervista concessa al Corriere della Sera, dove aveva spiegato: «Non poter partire coi bimbi è dovuto non alle leggi italiane, ma ad un tecnicismo noioso e fastidioso: avendo un divorzio in corso, non posso lasciare la California con loro. Sarei potuto venire da solo, ma avrebbe significato non potermi occupare di loro, che in questo periodo stanno soprattutto con me».

La quotidianità da papà di Tiziano Ferro

Nella medesima intervista, il cantante ha anche avuto l’occasione di parlare del suo impegno quotidiano di papà dei piccoli Andrès e Margherita, che da questo momento in poi dovrà crescere da padre single: «Ho due bimbi piccoli, durante la mia giornata tipo sto dalla mattina alla sera con loro, cucino, gioco, conosco tantissime canzoncine nuove. Con i due bimbi quando arrivi alle sette e mezza di sera ti sembra quasi mezzanotte, sei già morto».