Burt Young, attore celebre per aver interpretato Paulie Pennino nella saga di Rocky, è morto l’8 ottobre a 83 anni. Lo ha annunciato a distanza di 10 giorni sua figlia Anna Morea Steingieser con una nota riportata dal New York Times. Ex pugile del Queens, ha vestito i panni del migliore amico di Balboa in tutti i sei film dell’esalogia originale, unico personaggio assieme al protagonista e all’allenatore Tony Evers. Per la sua performance ha ottenuto anche una nomination agli Oscar come Miglior attore non protagonista nel primo capitolo della saga. In carriera ha legato la sua celebrità anche a Chinatown del 1974 al fianco di Jack Nicholson e a Il Papa del Greenwich Village con Mickey Rourke. Il saluto commosso di Sylvester Stallone su Instagram: «Addio amico mio, mancherai moltissimo a me a al mondo. Riposa in pace».
Burt Young, dalla boxe nei Marines al debutto nel cinema
All’anagrafe Geraldo “Jerry” Tommaso DeLouise, nacque da genitori di origine italiana il 30 aprile 1940 nel Queens di New York. Il papà era meccanico che divenne insegnante di liceo, mentre la mamma lavorava come sarta. Dopo essersi messo nei guai a scuola, mentendo sulla sua età si unì ai Marines ancor prima di compiere 16 anni con l’aiuto di suo padre. Qui iniziò a praticare la boxe, perdendo solamente due incontri sui 34 effettuati durante la permanenza a Okinawa. Un talento che conservò anche terminato il servizio militare, decidendo di allenarsi con Cus D’Amato che anni dopo avrebbe anche seguito il campione dei pesi massimi Mike Tyson. Come ha riportato l’Hollywood Reporter, ha spesso affermato di aver combattuto da professionista senza mai finire Ko o perdere un match. Per beneficenza, sfidò sul ring persino la leggenda Muhammad Ali.

A dispetto del suo talento sul ring, non riuscì ad avviare una lunga carriera nella boxe, tanto da cambiare impiego più volte, trovando lavoro dapprima come venditore e poi in una ditta di pulizie. Fu allora che si avvicinò al cinema, iniziando a studiare all’Actor Studio di Lee Strasberg, l’Hyman Roth de Il padrino – Parte II. «In realtà stavo seguendo una ragazza che voleva frequentare quella scuola», ha poi raccontato al Newsday di New York. Il suo esordio combaciò anche con le prime interpretazioni di Robert de Niro, che incontrò sul set de La gang che non sapeva sparare di James Goldstone. Ha proseguito la sua carriera interpretando principalmente personaggi duri e ruoli italo-americani sia per la televisione sia per il cinema, prima di entrare nella saga di Rocky.
La passione per Rocky: «Stallone è un vero genio»
Nel 1976, dopo aver già recitato per Roman Polanski in Chinatown, entrò nel cast di Rocky, primo film sul pugile italo-americano con il volto di Sylvester Stallone, per interpretare Paulie, fratello di Adriana, amata dal protagonista. «Sly si avvicinò a me e si presentò, dicendomi di aver scritto quel copione e che dovevo esserci», ha raccontato Burt Young nel 2009 a The Sweet Science. «E io volevo assolutamente farne parte, ma non volevo sembrare impaziente». Lodandone la sceneggiatura, ha elogiato Stallone come un «maniaco del lavoro, un vero genio sempre avanti con i tempi». Nominato agli Oscar, oltre a proseguire la saga su Balboa nei panni dell’amico Paulie, ha recitato in numerosi altri film. Nel 1984 prestò infatti il suo volto a Joe, referente di Frankie (Joe Pesci), nel film C’era una volta in America di Sergio Leone.
Fra le ultime performance, si ricordano le produzioni italiane Baciamo le mani – Palermo New York 1958 nei panni di don Lillo Draghi e L’onore e il rispetto – Parte quarta, dove ha interpretato don Lino. In carriera ha anche debuttato a Broadway nel 1986 con Robert de Niro in Cuba & His Teddy Bear e realizzato dipinti, che ha esposto a New York nel 2006. Per quanto riguarda invece la vita privata, sposò Gloria DeLouise, che morì però nel 1974, due anni prima dell’esordio in Rocky, lasciandolo solo con la figlia Anna Morea.
