Giornata mondiale degli insegnanti, Valditara: «Onore alla professione più bella»

Il 5 ottobre è la Giornata mondiale degli insegnanti, per l’Unesco meritevoli di essere ricordati e di aver riconosciuta la loro straordinaria funzione in ogni Paese. Il tema di quest’anno riguarda la crescente mancanza di insegnanti, a livello mondiale. L’Unesco stima una necessità di oltre 69 milioni di nuovi insegnanti entro il 2030. Dal 1994 l’Unesco ha deciso di commemorare la firma della Raccomandazione sullo status dei docenti prodotta a Parigi il 5 ottobre 1966. L’obiettivo della Giornata è suscitare riflessioni sul ruolo dei professionisti della formazione, sulle sfide che affrontano ogni giorno e sulle difficili condizioni di lavoro a cui sono spesso sottoposti. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara su X ha scritto: «Con la Giornata mondiale degli insegnanti rendiamo onore alla professione più bella del mondo, quella che dà un futuro ai nostri giovani. Rimettiamo la scuola al centro della società».

La Uil sottolinea che gli stipendi degli insegnanti italiani sono tra i più bassi d’Europa

Queste le parole del segretario generale Uil Scuola Rua D’Aprile: «La Giornata mondiale degli insegnanti ci ricorda quanto la professione docente sia la più bella e la più importante del mondo. L’insegnante prepara gli studenti alla scoperta del mondo, sviluppando in loro il pensiero libero e nello stesso tempo critico. Il tutto in un ambiente ricco di emozioni e anche disagi, vissuti dagli alunni nei contesti sociali e familiari. Ebbene, se così è, al riconoscimento sociale è necessario affiancare anche quello economico». D’Aprile ha inoltre sottolineato: «Lo stipendio degli insegnanti italiani resta fra i più bassi d’Europa. Lo studio Education Price Index colloca gli insegnanti del nostro Paese al 31esimo posto in Unione Europea. Valorizzazione economica e sociale vanno di pari passo. È giunto il momento di riconoscere il valore inestimabile degli insegnanti e di fare tutto il possibile per ripristinare il loro giusto status nella società. Va recuperato il rispetto, lo diciamo da tempo, facendo molta attenzione a parlare di scuola con superficialità, trattandola bene anche attraverso una maggiore considerazione del personale che vi lavora. È un processo giornaliero che parte dalle parole serve l’aiuto di tutti, anche e soprattutto dei genitori delle studentesse e degli studenti».