I carabinieri del comando provinciale di Sassari hanno fatto un blitz negli uffici della direzione generale dell’università di Sassari e dell’azienda ospedaliera universitaria, durante il quale hanno sequestrato documentazione relativa all’elezione del rettore Gavino Mariotti e a successive nomine. Il sequestro rientra nell’inchiesta della Dda culminata mercoledì 27 settembre nell’operazione dei Ros denominata Monte Nuovo, con l’arresto disposto dal gip di Cagliari per 31 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione segreta, associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e altri reati come peculato e corruzione.
Il filone di inchiesta sassarese
Nell’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip, Michele Contini, c’è anche un filone di inchiesta sassarese, che vede coinvolto in prima persona il rettore dell’università, Gavino Mariotti, che non è iscritto nel registro degli indagati. Nel provvedimento del giudice si legge che l’associazione si era impegnata per garantire l’elezione del rettore, trovando i voti necessari per essere nominato alla guida dell’ateneo.
Il sostegno per «favorire l’elezione»
«Tra le persone più vicine al sodalizio» – o quantomeno con i componenti più criminalmente qualificati del gruppo – «figura il prof. Gavino Mariotti», viene riportato nell’ordinanza. «Secondo quanto emerso nel corso delle investigazioni, la qualità dei rapporti del prof. Mariotti non si esauriscono nella partecipazione (certamente discutibile) a numerosi spuntini organizzati da soggetti pluripregiudicati, ma si concretizza, da una parte, nel sostegno che il gruppo assicurò per favorire la sua elezione quale rettore dell’università di Sassari, e dall’altra, nella massima disponibilità offerta dal prof. Mariotti per soddisfare gli interessi del sodalizio».