In Scozia il governo ha approvato un progetto pilota per la creazione di una sala protetta per il consumo di droghe illegali, incluse eroina e cocaina. Si tratta del primo caso nel Regno Unito. Immediato l’attacco dei Tories e del governo di Londra, mentre a sostenere l’iniziativa sono gli indipendentisti dello Scottish National Party. L’obiettivo, secondo le autorità di Glasgow, è di far diminuire le morti a causa di overdose poiché il centro per tossicodipendenti garantirebbe un luogo sicuro e igienico durante il consumo, con tanto di assistenza medica.
La ministra Whitham: «Notizia fantastica»
Nel 2023 in Scozia si è registrato un aumento del 7 per cento dei decessi per overdose rispetto all’anno precedente. Dall’esigenza di limitare le morti è nata l’idea di quello che viene considerato un luogo protetto, riservato a chi soffre di dipendenze. L’autorità giudiziaria scozzese ha spiegato che «non è nell’interesse pubblico che la polizia persegua chi dovesse servirsi di questa struttura». E ha commentato la notizia anche la ministra per le politiche sulla Droga e sull’Alcol, Elena Whitham, parlando di «notizia fantastica». Secondo un rapporto del sistema sanitario «circa 500 persone si iniettano droghe in luoghi pubblici di Glasgow su base regolare».
Critiche da Londra: «Nessun modo di assumere droghe è sicuro»
Da Londra, però, un portavoce del ministero degli Interni ha attaccato il progetto: «Non esiste alcun modo sicuro per assumere droghe illegali». A prendere le distanze è stato anche il premier britannico Rishi Sunak. Il progetto approvato a Glasgow, però, è stato già testato in altri Stati d’Europa. Ad esempio in Svizzera, a Zurigo. Lì dal 2017 è stato avviato un metodo simile, basato su quattro pilastri: «Prevenzione, terapia, riduzione del danno e repressione». Il sistema ha portato a una diminuzione radicale tanto dei decessi per overdose quanto dei crimini legati all’uso di sostanze stupefacenti.