È scontro tra Carlo Calenda e il presidente della Liguria Giovanni Toti sul futuro del rigassificatore attualmente collocato a Piombino. Toti ha infatti promesso di trasferirlo tra Vado e Savona, scatenando il putiferio.
Calenda: «Non siamo favorevoli a spostarlo da Piombino a Vado per ragioni politiche»
Calenda su X si era detto favorevole all’idea, se utile. «Anzi, ho dichiarato che sono pronto ad andare a spiegarlo ai cittadini di Vado come fatto a Piombino. Ma non siamo favorevoli a spostarlo da Piombino a Vado per ragioni politiche». Un modo forse per giustificare le ambiguità di Azione che se a Piombino si era schierata per il sì, in Liguria, con il voto del consigliere regionale Pippo Rossetti appena entrato nei centristi dal Pd, è orientata per il no. Per Calenda tutto sta nelle intenzioni. «La questione è perché si sposta il rigassificatore di Piombino a Vado visto che a Piombino ha tutte le autorizzazioni e a Vado no. La realtà è che la Meloni vuole favorire il suo sindaco (di Piombino) e Toti vuole fare il terzo mandato in Regione».
Ovviamente questa è una lettura falsa e sbagliata. La questione è perché si sposta il rigassificatore di Piombino a Vado. Visto che a Piombino ha tutte le autorizzazioni e a Vado no. La realtà è che la Meloni vuole favorire il suo sindaco (di Piombino) e Toti vuole il terzo… https://t.co/nVvJGjC9T1
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) September 26, 2023
La replica di Toti: «La Liguria è il simbolo del fallimento di Calenda»
La risposta di Toti non ha certo calmato le acque: «Calenda ha prima stretto un accordo con Letta, poi ha fatto il Terzo Polo con Renzi, poi ci ha ripensato. A Genova è venuto ad appoggiare Marco Bucci e poi ci ha ripensato in cambio di qualche vecchio arnese al Pd», attacca il governatore con riferimento a Rossetti e alla consigliera comunale Cristina Lodi passati dai dem ad Azione. «Se per due consiglieri in più si cambia idea sulle politiche energetiche del Paese, in un partito nato per promuovere modernità e sviluppo, mi sa che Azione ha fallito in partenza. Calenda sa benissimo che la valutazione ambientale prevede che a Piombino l’impianto stia tre anni, la decisione l’ha presa il governo Draghi, oggi raccontare una storia diversa solo per giustificare il voto tra il populista e il velleitario dei suoi neo consiglieri credo qualifichi il movimento. La Liguria è il simbolo del fallimento di Calenda». Accuse a cui l’ex ministro ha ribattuto: «Toti piantala di fare il bambacione, devi spiegare ai liguri che senso ha portare il rigassificatore di Piombino a Vado, a parte fare un favore a Meloni per farti dare il terzo mandato. Io sono favorevole a farne altri dieci di rigassificatori».
.@GiovanniToti piantala di fare il bambacione, devi spiegare ai liguri che senso ha portare il rigassificatore di Piombino a Vado, a parte fare un favore a Meloni per farti dare il terzo mandato. Io sono favorevole a farne altri dieci di rigassificatori. pic.twitter.com/9YYbOLiMKk
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