La Lega attacca la Germania sul tema migranti e sui finanziamenti alle ong. Lo ha fatto il vicesegretario Andrea Crippa, intervenendo su Affaritaliani.it. Il deputato leghista ha dichiarato: «Stanno cercando di destabilizzare il governo attraverso il finanziamento delle ong per riempirci di clandestini e far scendere il consenso del centrodestra in Italia. Ottant’anni fa il governo tedesco decise di invadere gli stati con l’esercito ma gli andò male, ora finanziano l’invasione dei clandestini per destabilizzare i governi che non piacciono ai social-democratici».
Crippa: «Il governo tedesco spera di far cadere quello italiano»
Il deputato Crippa ha poi proseguito spiegando come sia «evidente» che il governo tedesco non voglia «che in Italia governi il centrodestra». Per questo dalla Germania, secondo il vicesegretario della Lega, starebbero facendo «di tutto per mettere in difficoltà il governo italiano nella speranza di farlo cadere». E ha concluso: «Sicuramente in Germania non vogliono né Salvini né Meloni al governo e vorrebbero o un governo tecnico, Monti o Draghi o chicchessia, o di sinistra, Schlein o altri. Da come si sta comportando il governo tedesco è del tutto evidente che non vuole che in Italia governi il centrodestra, che mette in discussione assetti ed equilibri europei».

Lo «stupore» di Meloni in una lettera a Scholz
I rapporti tra i governi dei due Paesi continuano a essere tesi dopo la notizia dei finanziamenti tedeschi alle ong. Tanto che la premier Giorgia Meloni, lunedì 25 settembre, ha deciso di inviare al cancelliere tedesco Olaf Scholz una lettera esprimendo tutto il proprio «stupore» per il sostegno alle «organizzazioni non governative impegnate nell’accoglienza ai migranti irregolari sul territorio italiano e in salvataggi nel Mare Mediterraneo». In un passaggio della missiva la presidente del Consiglio ha scritto: «È ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle Ong ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l’Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare».
