Michael Parkinson è morto, chi era il re dei conduttori britannici

Il Regno Unito saluta uno dei più celebri e longevi conduttori televisivi della sua storia. È morto a 88 anni per complicazioni dovute a una malattia Michael Parkinson, storico presentatore di un omonimo show sulla Bbc dal 1971 al 1982 e nuovamente dal 1998 al 2007. Lo ha annunciato la sua famiglia con una nota riportata dai media britannici. In carriera ha intervistato oltre 2 mila star del cinema, della musica e dello sport, ma anche politici e imprenditori. Caratterizzato da uno stile attento alle sfumature e pungente, sapeva trovare le domande giuste per risaltare pregi e difetti di un ospite. Spesso litigando con loro. «Era il re degli show», ha detto il direttore generale della Bbc Tim Dave. «Un grande giornalista che ha aperto la strada ai presentatori». Tanti omaggi anche dalle celebrità, tra cui l’attore Stephen Fry e il decano della divulgazione scientifica David Attenborough.

Michael Parkinson, i primi passi al Guardian e il passaggio alla Bbc

Originario di Cudworth, nello Yorkshire, dove nacque il 28 marzo 1935, era figlio di un minatore che gli trasmise l’amore per il cricket. Dopo aver servito per due anni nell’esercito, ha mosso i primi passi come giornalista nell’allora Manchester Guardian, poi ribattezzato semplicemente Guardian, che lo ha salutato come «veterano» e «pioniere», nonché «uno dei più grandi presentatori della storia». Ha poi lavorato per il Daily Express di Londra e in seguito per la Bbc, dove ha dato vita allo storico show che portava il suo nome. Il primo episodio del programma andò in onda nel 1971, proseguendo ininterrottamente per 11 anni. Dopo una lunga sosta, Michael Parkinson ne ha ripreso le redini nel 1998 prima di lasciare definitivamente nel 2007 con una puntata speciale di oltre due ore. Per il suo addio erano presenti, fra gli altri, Helen Mirren, David Beckham, Michael Caine e Judi Dench.

Da Elton John a Muhammad Ali, ha intervistato oltre 2 mila star il suo stile pungente. Chi era Michael Parkinson, scomparso a 88 anni.
Michael Parkinson durante un evento del 2011 (Getty Images).

Numerosi i tributi da parte di colleghi e celebrità. «Era intelligente e amichevole», ha ricordato alla Bbc Attenborough. «Le sue domande pretendevano risposte di qualità». Emozionato anche Stephen Fry, conduttore radiofonico ma anche comico per cinema e televisione. «Il genio di Michael Parkinson stava tutto nella sua capacità di essere sempre se stesso», ha raccontato l’attore. «Credo che la parola giusta sia autentico, sia di fronte alla telecamera sia fuori onda». Per Elton John invece era un «titano della tv e una grande icona che ha tirato sempre fuori il meglio dai suoi ospiti». La segretaria alla Cultura britannica Lucy Frazer ha scritto su Twitter (X) di un «gigante che ha trascorso la sua vita per intrattenere generazioni di spettatori». Omaggi anche dal Barnsley, club calcistico che milita in terza divisione di cui Parkinson era grande tifoso.

Da Muhammad Ali a Helen Mirren, le interviste più famose

Tra le tante interviste di Michael Parkinson, alcune hanno lasciato il segno nella storia della tv britannica. Come quando nel 1975 ospitò la stella del calcio George Best, che aveva da poco lasciato il Manchester United. «Gli Alcolisti anonimi di solito funzionano con le persone», disse il Pallone d’oro 1968 parlando della sua dipendenza. «Salvano loro la vita. Con me invece non è la stessa cosa». Nel 1975 invece battibeccò in studio con Helen Mirren per alcune esternazioni sul suo aspetto fisico. «Avere il seno grande potrebbe sminuire lo spettacolo», disse a un certo punto Parkinson, che in seguito si pentì di tali affermazioni. «Sono stato sessista, lo riconosco. Non riguardo mai quella puntata, non mi piace», ha detto anni dopo.

Nel 1981 invece incollò milioni di spettatori alla tv per l’intervista a Muhammad Ali. Andando oltre la boxe e affrontando i temi più disparati, i due divennero presto grandi amici tanto che Parkinson ha ricordato negli anni i suoi incontri con Cassius Clay come i migliori della carriera. Lo ospitò altre tre volte, sottolineando spesso di essere uscito sempre sconfitto dalla conversazione. Nel suo show intervistò anche Robin Williams, Tom Cruise, Billy Connolly, George Clooney e Will Smith, ma anche Boris Johnson, Tom Hanks, David Bowie e Paul McCartney.