Una notizia data per prima dalla Bild in Germania e ripresa trionfalmente dai media russi: la Bundesliga tedesca sarà visibile per almeno altre due stagioni agli appassionati di calcio russi. Così stabilisce l’accordo di vendita per le stagioni 2023-24 e 2024-25. E fin qui la notizia non avrebbe granché di clamoroso, se non fosse per il soggetto che ha finalizzato l’acquisto. Si tratta infatti di Match Tv, un’emittente televisiva tematica il cui proprietario è Gazprom, il potentissimo braccio politico-energetico del regime di Vladimir Putin. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe, Gazprom è stata messa al bando dallo sport internazionale, di cui è stata per anni munifico sponsor. Ma evidentemente l’embargo non è così sistematico, o forse c’è che il prolungarsi delle operazioni belliche sta provocando un indebolimento dell’intransigenza verso il potere putiniano. Di certo rimane il forte segnale, che nel caso tedesco è la spia di qualche ipocrisia di troppo.

Gazprom finanziava l’Uefa e i tedeschi dello Schalke 04
Sono passati i giorni in cui Gazprom era il demonio. L’invasione dell’Ucraina era appena stata consumata e immediatamente il mondo dello sport internazionale cacciava fuori dal proprio perimetro tutto ciò che potesse essere ricondotto sotto le bandiere di Russia e Bielorussia. E non si tratta soltanto di club, rappresentative nazionali e federazioni, ma anche dei generosissimi sponsor. Fra questi proprio Gazprom è il principale. Gazprom finanzia l’Uefa, che rinuncia rapidamente a quei denari. Ma il colosso russo dell’energia è anche da anni sponsor dello Schalke 04, la squadra di cui è tifoso l’ex cancelliere Gerhard Schröder che proprio di Gazprom è diventato consulente dopo l’addio alla politica. Anche il club di Gelsenkirchen deve rinunciare ai denari del colosso russo. Che dal canto suo vede nazionalizzare dal governo tedesco la Sefe, sua filiale in Germania. È ancora una stagione in cui il fronte europeo-occidentale si mantiene compatto nel sostenere le sanzioni contro il regime di Putin e le sue leve di potere. Dal mondo del calcio giunge una presa di posizione forte da parte della Premier League inglese, che a marzo 2022 sospende l’accordo per la trasmissione in Russia delle sue partite. Ma le cose cambiano lentamente e non soltanto in Germania.

Quell’intreccio russo-tedesco su una raffineria in Siberia
I primi a rompere il fronte sono gli spagnoli. A novembre 2022 si diffonde la notizia che la federcalcio di Spagna (Rfef) ha ceduto i diritti televisivi sulle competizioni per club di sua pertinenza, cioè la Coppa del Re e la Supercoppa. Il periodo coperto è il quinquennio 2022-27 e a aggiudicarsi il pacchetto è Match Tv. Dunque Gazprom, il cui denaro evidentemente non puzza alle narici del presidente federale Luis Rubiales. E una volta aperta la strada, è agevole anche per la Bundesliga inserirsi e rinnovare l’accordo per la vendita dei diritti sul campionato. La notizia giunge anche a poche settimane dall’inchiesta della Ong Global Witness a proposito dei rapporti sospetti fra Gazprom e la tedesca Wintershall, che controllano congiuntamente una raffineria in Siberia e potrebbero avere rifornito le forze armate russe durante il conflitto. Quanto basta per chiedersi se davvero il colosso russo del gas abbia perso forza e influenza sulla Germania.
