Cina, mistero Qin Gang: il ministro degli Esteri non appare in pubblico dal 25 giugno

Dov’è Qin Gang? Se lo stanno chiedendo in molti in Cina: in un momento molto importante per la diplomazia della Repubblica Popolare, del ministro degli Esteri si sono perse le tracce. Il fedelissimo di Xi Jinping non appare in pubblico dal 25 giugno, ufficialmente per motivi di salute. Ma potrebbe esserci dietro altro. In tanti insinuano infatti che Qin sia sparito dalla circolazione perché uscito dalle grazie dei vertici del Partito Comunista, altri che sia invece l’assenza sia dovuta alla relazione extraconiugale con una famosa giornalista. Di sicuro, la ‘latitanza’ del ministro viene ampiamente commentata online sul social Weibo, dove la censura è già scattata.

Cina, mistero Qin Gang. Il ministro degli Esteri non appare in pubblico dal 25 giugno: colpa di una relazione extraconiugale?
L’incontro tra Qin Gang e Antony Blinken del 18 giugno (Getty Images).

Non si vede in pubblico dal 25 giugno: gli impegni saltati

Ministro degli affari esteri dal 30 dicembre 2022, Quin nella gerarchia diplomatica cinese è secondo solo a Wang Yi, direttore dell’Ufficio della Commissione Centrale per gli affari esteri del Partito Comunista Cinese. Ex ambasciatore negli Stati Uniti, è stato io grande assente nella raffica di incontri diplomatici di alto profilo delle ultime settimane, volti a ricucire i legami con gli Usa. È stato visto in pubblico l’ultima volta il 25 giugno, dopo aver incontrato nella capitale funzionari dello Sri Lanka, del Vietnam e della Russia. Non si è unito ai funzionari cinesi nei colloqui con il segretario al Tesoro, Janet Yellen, e non ha visto nemmeno l’inviato per il clima John Kelly. Rimandato l’incontro con il capo della politica estera dell’Unione Europea Josep Borrell, previsto a inizio luglio a Pechino, Qin non si è nemmeno presentato in Indonesia alla riunione annuale dei ministri degli Esteri dell’Associazione delle nazioni del Sud-Est Asiatico.

Cina, mistero Qin Gang. Il ministro degli Esteri non appare in pubblico dal 25 giugno: colpa di una relazione extraconiugale?
Il ministro degli Esteri cinese Qin Gang (Getty Images).

Il portavoce ha parlato di motivi di salute, senza ulteriori dettagli

In questa occasione, il portavoce del ministero ha motivato l’assenza con «motivi di salute», senza fornire ulteriori dettagli. Un giornale di Hong Kong ha scritto che Qin potrebbe essere stato colpito dal Covid-19. Può essere una spiegazione, specialmente considerando la cautela di Pechino nei confronti dei positivi al virus. In tanti sostengono invece che Qin sia sparito dalla circolazione perché uscito dalle grazie dei vertici del Partito Comunista. L’agenzia giapponese Kyodo News – citando media taiwanesi – è andata invece oltre: l’assenza prolungata di Qin sarebbe dovuta a una relazione extraconiugale tra il politico e una nota giornalista televisiva dell’emittente Phoenix Tv, dalla quale sarebbe addirittura nato anche un figlio.

Fu Xiaotian, la giornalista con cui avrebbe avuto un figlio

La giornalista in questione sarebbe Fu Xiaotian, (ex) conduttrice del programma Talk with World Leader, durante il quale ha intervistato nel corso degli anni numerosi politici, anche stranieri. A novembre 2022 Fu ha avuto un figlio, senza rivelare il nome del padre. A marzo dello stesso anno, quasi nove mesi prima, aveva intervistato Qin. Si tratta di speculazioni, ma anche la giornalista da aprile è sparita dalla circolazione. E ai più attenti non sono sfuggiti gli ‘indizi’ del suo ultimo post.

«L’ultima volta che ho volato da sola su questo aereo è stato da Los Angeles a Washington, per una visita di lavoro e quella sia felicemente che tristemente si è rivelata l’ultima intervista che ho fatto con Talk with World Leaders. Anche questa volta ho volato da Los Angeles, ma con il piccolo Er-Kin». A corredo del tweet una foto del jet privato, un’immagine di una sua intervista a Qin, un selfie con il bebè.

Sul social cinese Weibo è scattata la censura sull’assenza di Qin

Sul social cinese Weibo lo stesso identico post è stato cancellato. Medesima sorte sta toccando a tutte le discussioni avviate sul tema “Che fine ha fatto Qin?”. Appena ne salta fuori una, scatta la censura. Che si è allargata, come ha rivelato il giornalista e analista politico Phil Cunningham, anche ai quotidiani. Senza alcuna motivazione, ha rivelato, da un suo pezzo pubblicato sul South China Morning Post, quotidiano di Hong Kong filogovernativo, sono infatti spariti cinque paragrafi in cui sottolineava come fosse un periodo particolarmente sfortunato per un ex ambasciatore a Washington per scomparire dalla scena politica, chiedendosi se ciò fosse dovuto a malattia o ad altro.