Gli Stati Uniti si avviano a superare l’Italia per numero dichiarato di contagiati da Covid 19. Non sono le Cassandre,..
Gli Stati Uniti si avviano a superare l’Italia per numero dichiarato di contagiati da Covid 19. Non sono le Cassandre, ma è l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ad ammonire come la pandemia «acceleri». E accelera soprattutto negli Usa, a un ritmo ormai vertiginoso di oltre 13 mila nuovi casi al giorno, con epicentro nientemeno che nella megalopoli di New York. Ce n’è per tutti gli allarmismi: è chiaro che, di questo passo, molto presto gli States sorpasseranno, come l’Italia, la Cina per totale di contagiati da coronavirus. Eppure il presidente Donald Trump, in aperto dissenso con gli scienziati della Casa Bianca e con diversi governatori sul piede di guerra, pare molto più preoccupato per il crollo dell’economia e intende togliere il coprifuoco già subito dopo Pasqua. Una follia, anche per lo sfidante democratico alle Presidenziali, mai state così rarefatte, del prossimo autunno Joe Biden e per l’ex presidente Barack Obama. Invece Trump è piuttosto in linea con l’omologo, e sodale, brasiliano Jair Bolsonaro, deciso a «tornare alla normalità».
BOLSONARO E TRUMP TIRANO DRITTO
Con il tycoon della Casa Bianca il presidente brasiliano ha condiviso l’attesa del tampone (negativo, a quanto afferma). Allo stesso modo Bolsonaro non intende ascoltare i virologi ed epidemiologi, e attacca i governatori degli Stati brasiliani che hanno ordinato le serrate. Ha tenuto un discorso in tivù, senza informare neanche il ministero della Salute, esortando la popolazione ad «abbandonare il confino di massa», convinto che il clima tropicale risparmierà tutti dal peggio, ossia da un virus che sarebbe «un’influenza di poco conto». I numeri del Brasile sono molto più bassi che negli Usa: tra i 200 e i 300 contagi al giorno (circa 2300 i totali, 61 poi morti), con un andamento costante, lontano anche dai picchi dell’Europa. Ma nello Stato di San Paolo della capitale, dove si concentrano i contagi, non sono affatto tranquilli: come negli Stati Uniti si dubita che i numeri veri siano molti di più degli ufficiali; e che lo stesso Bolsonaro, visto il suo rifiuto di diffondere il risultato del tampone, fosse in realtà positivo al Covid 19 rientrato dalla visita da Trump a Washington.

LA CRESCITA VERTIGINOSA A NEW YORK
Anche la Casa Bianca è stata bonificata e i suoi funzionari vengono continuamente controllato. Dei membri del Congresso sono risultati positivi al virus. Altri, come anche la figlia di Trump Ivanka sono in isolamento per contatti con contagiati. Lo Stato di Washington con oltre 2500 casi è tra i primi per numero di contagiati, come il New Jersey. Anche il trend della California è allarmante, ma a far tremare il mondo è sopratutto la Grande mela. La metà del totale dei casi di Covid 19 negli Usa è a New York City: un’epidemia esplosa nell’arco di una settimana che tra le oltre 400 vittime ha mietuto anche star e leggende di Broadway. Il governatore Andrew Cuomo, democratico, parla di «numeri astronomici», continuamente in crescita: ha chiesto «30 mila respiratori», per poter garantire le cure nella metropoli di quasi 9 milioni di abitanti, ma nel avrebbe ricevuti solo «400» dall’agenzia federale per le emergenze. Anche per il sindaco Bill de Blasio servono «nessun luogo negli Usa ha più bisogno di aiuti, mezza New York sarà contagiata.
La cura contro il coronavirus è peggiore del male
Donald Trump
LE PRESSIONI DI WALL STREET E CORPORATION
Le loro previsioni per il picco sono tra 14-21 giorni. Anche l’immunologo Anthony Fauci, l’istituzione dal 1984 a capo del National Institute of Allergy and Infectious Diseases che ha consigliato Trump sulle misure, vede davanti questi tempi. Ma da qualche giorno Fauci non è più presente ai briefing della Casa Bianca, tirerebbe una brutta aria con il presidente che ha decretato la «cura peggiore del male». La pazienza non è mai stata il forte di Trump: il 30 marzo, al termine delle prime due settimane di restrizioni, «deciderà il da farsi». Un prolungamento non è scontato: per riaprire l’America al business premono Wall Street e le lobby dell’establishment conservatore. Trump ha ridato euforia ai mercati con l’iniezione di 2.000 miliardi di dollari del pacchetto agli aiuti a imprese, lavoratori, famiglie ed enti pubblici. Ma alla finanza e alle corporation questo tampone non basta. Goldman Sachs vuole riprendere a macinare profitti: «Schiacciare l’economia è a sua volta una questione di salute. A breve bisogna lasciar tornare al lavoro chi corre minori rischi».

PIÙ DECESSI NEI QUARTIERI POPOLARI
Altri grandi investitori minacciano il crash, se gli affari non ripartono. Mentre gli scienziati chiedono l’opposto: misure più estreme per numeri che si temono più alti, non solamente tra i casi lievi di Covid 19 e tra gli asintomatici. Più di 27 milioni di americani sono scoperti da assicurazioni sanitarie: anche i malati gravi e i morti per coronavirus potrebbero essere molti di più. Per settimane la gran parte dei cittadini non ha avuto accesso ai tamponi che costano fino a 3 mila dollari. I decessi registrati a New York si moltiplicano, non a caso, negli ospedali dei quartieri popolari e di immigrati, dove secondo le denunce di medici e sanitari mancherebbe tutto: terapie intensive sature; mascherine, guanti, bardature e visiere per visitare e curare i pazienti nei pronti soccorsi esaurite, nonostante i milioni di pezzi di forniture ricevute. Dalle autorità arrivato il suggerimento di usare provvisoriamente i foulard, e al Columbia University Medical Center sono convinti che ormai tutto il personale delle prime emergenze «sia malato di Covid 19».
L’OSPEDALE DA CAMPO DI MANHATTAN
All’Elmhurst Hospital Center del Queens la situazione sarebbe «apocalittica», ha riportato anche il New York Times. In una corsa contro il tempo, il Centro congressi J. Javits di Manhattan viene convertito per l’emergenza in un ospedale da 1000 posti letto. E anche negli Usa iniziano a mancare spazi per ospitare le bare dei morti: si è superata la soglia dei 1000 decessi e al Bellevue Hospital di New York sono state allestite sale mortuarie provvisorie. L’Associazione del personale infermieristico della metropoli ha denunciato alla Cnn che il «sistema sanitario americano è totalmente impreparato ad affrontare questo disastro». Anche l’ex presidente Obama vede nero per le prossime settimane «in tutto il Paese», e attraverso i social cerca di mobilitare i cittadini ad ascoltare gli scienziati, «restando a casa e rispettando il distanziamento sociale». Il 60% degli americani, secondo i sondaggi, concorderebbe con le misure di Trump per l’emergenza. Locdown e stanziamenti pubblici. Chissà se ne approverebbero anche gli azzardi.
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