Svolta nelle indagini dell’omicidio della 72enne Margherita Ceschin, ritrovata priva di vita nella sua abitazione di Conegliano (provincia di Treviso) il 24 giugno. I carabinieri hanno arrestato quattro persone, tra cui l’ex marito della vittima, colpita alla testa e poi soffocata. L’uomo, 80 anni, avrebbe agito in concorso (come mandante) con una 32enne di origini dominicane e di due connazionali della donna. All’origine dell’omicidio ci sarebbero, secondo gli investigatori, «motivi economici connessi con la pratica di divorzio tra i due coniugi, aggravati dal rancore nutrito nei confronti della donna dall’ex marito».

Rapina degenerata o delitto in contesto familiare: le indagini condotte in parallelo
L’appartamento dove viveva Ceschin era stato messo a soqquadro. La prima ipotesi era degli investigatori, entrati per prelevare elementi utili alle indagini e cristallizzare la scena del crimine, è stata dunque quella di un furto degenerato in violenza. Tuttavia in parallelo sono state avviate indagini su un possibile delitto maturato in contesto familiare, anche per la brutalità dell’omicidio: secondo quanto emerso dall’autopsia il killer, facendo forza quasi certamente su una gamba, aveva anche sfondato il torace della vittima.

Uno degli uomini fermati è stato trovato in possesso di tre etti di cocaina
I fermati sono stati rintracciati nel trevigiano e non hanno opposto resistenza ai carabinieri che, al termine delle formalità di rito, li hanno condotti presso le Case Circondariali di Treviso e Venezia. Uno degli uomini fermati è stato trovato in possesso di circa tre etti di cocaina. Madre di due figlie e nonna di tre nipoti, Ceschin si era trasferita da qualche anno da Ponte di Piave a Conegliano per avvicinarsi a una delle figlie, all’anziana madre (morta poi per il Covid) e al fratello.
