Il contatore pubblico dei like che metteva davanti agli occhi di tutti il numero di apprezzamenti ottenuti da una foto o da un video era stato eliminato nel 2019 per poi tornare in una forma meno precisa pochi mesi dopo. Gli sviluppatori stanno ora lavorando su una opzione che permetterà agli utenti di scegliere se mostrare o no questo elemento. Continua a leggere
Attraverso un bug della piattaforma business di Facebook era possibile accedere alle informazioni personali degli utenti di Instagram semplicemente utilizzando uno strumento messo a disposizione dallo stesso social. Continua a leggere
Anche quest'anno è già tempo di Best Nine su Instagram. I post sul social network fotografico che contengono le 9 foto migliori del 2020 pubblicate sui profili degli autori si stanno moltiplicando, e realizzare la propria classifica in autonomia non è difficile. Per farlo bastano pochi clic sul sito giusto. Continua a leggere
La Polizia Postale di Bologna e Milano ha individuato una truffa che nell'hinterland milanese proponeva vestiti alla moda agli utenti di Instagram attraverso l'utilizzo di profili con un grande numero di follower. Denunciati 12 responsabili. Continua a leggere
Dopo la protesta di una modella durata tre mesi con il sostegno di due colleghe attiviste e di un'ampia comunità di utenti, il social network ha deciso di ammettere senza riserve sulle sue pagine tutte le immagini e i video nei quali "il soggetto sta semplicemente stringendo a sé, coprendo a coppa o reggendosi il seno". Continua a leggere
Instagram e TikTok non vengono utilizzati solamente per la pubblicazione compulsiva di foto e video. Gli utenti più creativi riescono a sfruttare le peculiarità di queste piattaforme per metterle alla base di narrazioni ben strutturate, capaci anche di tenere gli spettatori incollati allo schermo in uno stato di inquietudine. Continua a leggere
Il garante per la privacy irlandese ha avviato una duplice indagine sul gruppo Facebook. Al termine del procedimento, il social network fotografico Instagram potrebbe essere riconosciuto colpevole di aver diffuso illecitamente i dati di fino a 5 milioni di minori residenti nei Paesi dell'Unione Europea. Continua a leggere
Il gruppo Facebook ha iniziato a portare alcune delle caratteristiche di Messenger all'interno dei messaggi privati di Instagram. La mossa rappresenta il primo passo per la fusione dei sistemi di chat dell'azienda, che coinvolgerà in futuro anche WhatsApp e che era stata annunciata già diversi mesi fa. Continua a leggere
Il protagonista del filmato non è Zuckerberg ma il suo cane Beast: una scelta probabilmente giusta (ci perdonerà Mark ma non è proprio l'esempio perfetto di personalità comica) ma presentata con un approccio molto poco interessante. Continua a leggere
Oggi Instagram lancia Reels, la più grande offensiva dell'azienda nei confronti di TiKTok. A cui ha "copiato" la maggior parte delle funzioni presenti in questa prima versione degli strumenti di editing video. Ma basterà per sconfiggere l'app cinese? Continua a leggere
A specificare quella che potrebbe essere una norma esplosiva per il social network è lo stesso Instagram, che nello spiegare le sue politiche alla testata Ars Technica in merito a un contenzioso ha sottolineato come i diritti sulle fotografie non si estendano al di fuori della piattaforma. Continua a leggere
Da qualche ora Instagram ha modificato il testo del suo adesivo dedicato alle domande nelle storie, cambiando la domanda in "Come posso aiutare?". L'obiettivo è quello di focalizzarsi sulla particolare situazione di emergenza dovuta alla diffusione del coronavirus nel mondo. Continua a leggere
La possibilità di inviare messaggi che si autodistruggono sulla piattaforma di condivisione fotografica era attesa da tempo dagli utenti, e ora sembra sia effettivamente in arrivo. L'ha intercettata per prima la sviluppatrice Jane Wong, ma gli sviluppatori hanno confermato che è in fase di lavorazione. Continua a leggere
Che sia per fare quattro chiacchiere, cenare insieme o organizzare vere e proprie partite di Dungeons & Dragons, le app per le videochiamate sono diventate parte integrante della nostra vita quotidiana a causa del coronavirus. Ecco una piccola guida per organizzare videochiamate di gruppo su WhatsApp, Instagram e Facebook Messenger. Continua a leggere
L'ordine cronologico delle foto e dei video nella schermata iniziale era stato abbandonato tempo fa in favore di una lista gestita dagli algoritmi dell'app, ma a molti utenti il cambiamento non è piaciuto. Ora gli sviluppatori stanno sperimentando modi per tornare a mostrare questi contenuti semplicemente dal più recente al meno recente. Continua a leggere
Stando a Bloomberg le inserzioni sempre più presenti all'interno del social network di condivisione fotografica hanno fruttato nel solo 2019 ben 20 miliardi di dollari al gruppo Facebook, che nello stesso periodo di tempo ha incassato dalle proprie attività un totale di circa 70 miliardi di dollari. Continua a leggere
Uno studio effettuato da alcuni ricercatori negli Stati Uniti afferma che applicare filtri classici o in realtà aumentata agli autoscatti li fa percepire come meno autentici da parte di chi li osserva. Le foto in questione ricevono in media meno apprezzamenti rispetto alle foto prive di modifiche. Continua a leggere
La scorciatoia interna a Instagram che conduce alla sezione della piattaforma dedicata ai contenuti video di lungo formato è stata recentemente rimossa dalle versioni di Instagram per Android e iOS. I video si potranno raggiungere comunque dalla sezione Esplora, dalle pagine dei creatori di contenuti e dall'app separata. Continua a leggere
Il social network fotografico nasconde una funzione che permette agli utenti di sapere quanti seguaci hanno salvato un loro particolare video o una foto per rivederli comodamente più tardi. Per sbloccarla occorre però trasformare il proprio Instagram in un profilo aziendale. Per farlo bastano pochi passaggi. Continua a leggere
Da qualche settimana, sicuramente vi sarete accorti di una piccola curiosità: alcuni influencer e personaggi famosi potrebbero aver visualizzato ed interagito con una Storia che avete pubblicato su Instagram. Ma no, non siete diventati famosi: siete solo le "vittime" inconsapevoli dell'ennesimo bot automatizzato. Continua a leggere
Quello che era stigmatizzato come una corruzione dell’arte e del gusto, sul social network delle foto diventa un’estetica e uno stato d’animo. L'estratto del libro di Paolo Landi "Instagram al tramonto".
All’imbrunire Instagram ha un’impennata di “like”: perché milioni di persone, in tutto il mondo, sentono il bisogno di condividere l’immagine del sole che cala? Consultiamo Instagram in modo talmente compulsivo ormai da trascurare di interrogarci sul perché lo facciamo. Paolo Landi, con la sua lunga esperienza nel mondo della comunicazione, crede di aver compreso come mai postiamo le foto del cane, di un tramonto e di una pizza.
CON 16 IMMAGINI DI OLIVIERO TOSCANI
Con puntigliosità pedagogica vuole condividere queste scoperte: avrebbe voluto farlo in modo ironico e leggero, poi l’enormità dell’ipermercato sempre aperto che si nasconde dietro Instagram lo ha impressionato e il resoconto ha preso un tono qua e là apocalittico. Ma si è divertito a scriverlo, rivelando prima di tutto a se stesso le molte facce di questo social, che seduce e coinvolge, portandoci a condividere pezzi della nostra vita, senza mai farci sospettare che le merci in vendita sui suoi scaffali planetari siamo noi. Nel libro, 16 immagini di Oliviero Toscani sintetizzano i punti salienti del testo, quasi un piccolo reperto di archeologia del presente.
Le 16 immagini di Toscani
L’AUTORE: UNA CARRIERA TRA MARKETING E COMUNICAZIONE
Paolo Landi, advisor di marketing e comunicazione per grandi aziende, ha pubblicato Lo snobismo di massa (1991), Il cinismo di massa (1994), Manuale per l’allevamento del piccolo consumatore (2000), Volevo dirti che è lei che guarda te. La televisione spiegata a un bambino (2006), Impigliati nella Rete (2008), La pubblicità non è una cosa da bambini (2009).
L’autore Paolo Landi. (foto Maki Galimberti)
Lettera43.it pubblica un estratto del libroInstagram al tramonto (La nave di Teseo editore, 112 pagine, 12 euro, Milano 2019).
IL KITSCH
Si sfugge al kitsch di Instagram solo uscendo da Instagram. Si può essere animati dalle migliori intenzioni, sostenuti da una cultura solida e da un gusto impeccabile, ma tutti i mosaici di Instagram sono irrimediabilmente kitsch. Non solo i tramonti, i fiori, i piatti di cibi prelibati, il mare e la prima comunione del figlio: anche gli interni di case altoborghesi, il quadro fotografato al Louvre, la “conchiglia” del Guggenheim, la copertina di un libro Adelphi su Instagram si ammantano della melassa tipica del cattivo gusto.
Quando postiamo una foto su Instagram sembriamo preoccupati di rivelarne insieme la verità e la bellezza. Ci interessa dire: “Ecco, questo tramonto è meraviglioso, lo vedete? Io lo sto guardando realmente, ora, infatti lo fotografo, per dimostrarvi che è vero, che io sono qui e che lo sto guardando”
Ciò che prima era visibile da un occhio intelligente – e in un contesto preciso – ora lo può vedere chiunque, fuori contesto. I milioni di foto che si riversano su Instagram ogni giorno provocano un logoramento insieme morale e sensoriale. Quando postiamo una foto su Instagram sembriamo preoccupati di rivelarne insieme la verità e la bellezza. Ci interessa dire: “Ecco, questo tramonto è meraviglioso, lo vedete? Io lo sto guardando realmente, ora, infatti lo fotografo, per dimostrarvi che è vero, che io sono qui e che lo sto guardando”. E spesso ci intestardiamo di trovare il bello nell’umile o nel banale, cercando di riscattarli con il pathos della realtà. Instagram offre l’esperienza fugace di un mondo senza conflitti, senza sofferenza, senza odio né tragedie, una realtà continuamente abbellita che finisce per presentarsi come una iperrealtà falsa.
Non ci sono più scale gerarchiche e se un fotografo famoso posta le sue foto su Instagram, queste non riusciranno ad emergere nell’appiattimento dei criteri formali che la democratizzazione dell’idea di bellezza di Instagram ha prodotto. Il kitsch, che in epoca moderna era stigmatizzato come una corruzione dell’arte e del gusto, su Instagram diventa un’estetica e uno stato d’animo – il più delle volte inconsapevoli e involontari – legittimi e ampiamente diffusi. Tradizionalmente associata a modelli esemplari – nella Grecia classica, per esempio, l’arte mostrava solo corpi giovani, nella loro perfezione – la bellezza secondo Instagram esiste dappertutto, col risultato di azzerarla ovunque.
Per Instagram non c’è nessuna differenza tra lo sforzo di abbellire il mondo e quello di rivelarne la verità. Instagram reagisce all’idea convenzionale di bellezza dilatando enormemente la nostra idea di ciò che è interessante o piacevole guardare. E lo fa in nome della verità e della convinzione che i suoi mosaici forniscano informazioni reali e importanti sul mondo, inteso come globo ma più spesso e più prosaicamente ridotto a un ambito domestico. La foto famosa e anonima del cadavere del bambino migrante restituito sulla spiaggia dal mare ci ha commossi e indignati perché documenta una sofferenza che Instagram rende vicina, verificabile nella sua verità ma segnandone, nello stesso tempo, la distanza.
Chi ha usato il “repost” per quella foto ha piuttosto voluto comunicare il suo grado di partecipazione e di commozione a quell’evento tragico ma, poiché ogni foto su Instagram è solo un frammento, il suo peso morale ed emotivo varia, dipendendo dal contesto in cui quella foto viene mostrata. Un conto è il profilo di Save The Children, dove l’immagine del cadavere del bambino risulterebbe contestualizzata, un conto il nostro profilo, tra selfie, piatti gourmet e gite fuori porta. Come per ogni altro medium, le fotografie postate su Instagram cambiano a seconda dei contesti in cui vengono inserite: ogni profilo suggerisce un modo diverso di usare una foto, senza riuscire a fissarne il significato.
Instagram riesce a trasformare in oggetto di godimento qualunque cosa, dai condomini concentrazionari di Hong Kong – dove deve essere spaventoso abitare, ma che fotografati sembrano belli e simmetrici – alle favelas colorate di Rio, agli ultimi ritocchi mostrati sul profilo di un chirurgo estetico. Si resta affascinati da quasi tutte le fotografie di Instagram e nello stesso tempo turbati dall’inesorabilità con cui vengono appiattite. È talmente forte la tendenza estetizzante delle foto di Instagram – sia che siano eseguite da gente colta e informata, sia da persone semplici e non acculturate – che nessuna sfugge al kitsch, risultando tutte, anche il tramonto più spettacolare, anche il volto di un bambino, triviali.
Instagram propone un mondo trasformato in un ipermercato dell’immagine, dove ogni soggetto è degradato ad articolo di consumo e promosso a oggetto di ammirazione estetica. Grazie a Instagram diventiamo tutti clienti della realtà, o delle realtà, perché i mondi di Instagram sono tutti arraffabili, nella loro confusione, come la merce in un negozio low cost nel primo giorno di saldi. Kitsch è anche l’impulso indiscriminato a fotografare: Instagram istiga tutti a riprendere qualunque cosa, facendo credere a tutti che qualunque cosa oggetto delle loro foto sia interessante. Ma solo Instagram sa che questa invasione fotografica del mondo, con questa produzione illimitata di appunti sulla realtà, omologa tutto: lo sa perché da questa proliferazione di immagini ci guadagna.
La forza di Instagram è nel far credere che si possano conservare momenti che il normale fluire del tempo sostituisce velocemente, che si possano condividere emozioni che la condivisione rende irrimediabilmente fasulle, che mettere “Mi piace” su una foto sia un modo di accreditarsi verso persone e ambienti che nella realtà restano chiusi e impenetrabili. La debolezza di noi utenti è di non sapere, o di sottovalutare, che ogni social network è un’impresa che fa profitti e che la merce in vendita sugli schermi dei nostri smartphone siamo noi.
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I due siti irraggiungibili per diverso tempo e in diverse zone del mondo, dall'Europa agli Stati Uniti. Su Twitter un fiume di segnalazioni sotto gli hashtag #facebookdown e #instagramdown.
Pomeriggio difficile per i social di Mark Zuckerberg. Nella giornata del 28 novembre sia Facebook che Instagram sono risultati irraggiungibili per diverso tempo in varie parti del mondo.
SEGNALAZIONI DALL’EUROPA AL SUD AMERICA
Sul sito Downdetector sono state migliaia le segnalazioni di malfunzionamento per i due social network. A livello geografico, le segnalazioni hanno coinvolto l’Europa, il Nord America e il Sud America. Diverse centinaia di segnalazioni hanno riguardato la chat Messenger. Su Twitter diversi utenti stanno postando messaggi con gli hashtag #facebookdown e #instagramdown. C’è chi non è riuscito ad accedere a Facebook e ha pubblicato lo screenshot dell’avviso visualizzato sul social: «Facebook al momento non è disponibile a causa di un’operazione di manutenzione e dovrebbe tornare a essere disponibile tra pochi minuti».
FACEBOOK: «AL LAVORO PER TORNARE ALLA NORMALITÀ»
«Sappiamo che alcune persone stanno riscontrando delle difficoltà nell’accedere alla famiglia delle app di Facebook», ha detto un portavoce del gruppo. «Stiamo lavorando per riportare tutto alla normalità il più velocemente possibile».
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