Pagamento Assegno Unico a marzo 2024, date accredito Inps e chi potrebbe ricevere l’importo minimo


Il prossimo assegno unico verrà accreditato il 18, 19 e 20 marzo 2024 alle famiglie per le quali la rata non ha subito nessuna variazione rispetto a gennaio, negli ultimi giorni del mese ai nuclei che hanno subito variazioni, che lo ricevono per la prima volta o che hanno presentato la domanda per ottenerlo dopo aver perso l'rdc. Vediamo chi questo mese riceverà l'importo minimo.
Continua a leggere

Bonifici bancari in 10 secondi, via libera alle nuove regole dall’Ue: costi e come funzioneranno


Il Parlamento europeo ha adottato il regolamento che introduce nuove regole per effettuare e ricevere bonifici. Il nuovo provvedimento consentirà di trasferire denaro entro 10 secondi, in qualsiasi momento della giornata e sette giorni su sette, negli Stati membri e in quelli dello Spazio economico europeo, senza costi aggiuntivi rispetto a quelli ordinari.
Continua a leggere

“Nessun crollo come nel 2008”: l’analisi di Forchielli dopo il crac del colosso cinese Evergrande


Alberto Forchielli commenta a Fanpage.it l'ordine di liquidazione per Evergrande, colosso immobiliare cinese, sommerso da debiti per circa 330 miliardi di dollari: "Non ci sarà alcun impatto sull'economia globale. Neanche i mercati ne hanno risentito oggi. La struttura finanziaria del mercato cinese fa sì che un nuovo caso Lehman sia impossibile".
Continua a leggere

Pagamento Assegno di Inclusione a gennaio 2024, le date in calendario e chi può fare domanda


La prima mensilità dell'assegno di inclusione verrà erogata dal 26 gennaio 2024 a coloro che hanno presentato la domanda entro il 7 gennaio (con esito positivo) e con patto di attivazione digitale sottoscritto entro la medesima data. Dal 15 febbraio 2024, invece, partiranno i pagamenti per coloro che hanno presentato la domanda tra il 7 gennaio e il 31 gennaio, con Pad sottoscritto entro la fine del mese.
Continua a leggere

Pagamento Assegno Unico a dicembre 2023: date accredito Inps e come regolarizzare l’Isee


L’assegno unico di questo mese verrà accreditato il 18, 19 e 20 dicembre 2023 alle famiglie per le quali la rata non ha subito nessuna variazione, dal 20 al 31 dicembre per chi ha subito una variazione dell'importo rispetto a novembre. I genitori che sono anche percettori del reddito di cittadinanza lo riceveranno dal 27 dicembre 2023 insieme all'Rdc. Vediamo quali nuclei potrebbero vedere ridotti gli importi e come fare per porre rimedio.
Continua a leggere

Decreto flussi, sabato 2 dicembre il primo click day per i lavoratori stranieri

Fra sabato 2, lunedì 4 e martedì 12 dicembre avranno luogo i primi tre click day previsti dal ministero dell’Interno, relativi agli ingressi regolari per lavoratori stranieri. Saranno complessivamente 136mila i lavoratori non comunitari che potranno entrare regolarmente in Italia grazie al decreto flussi 2023, di cui 52.770 per lavoro subordinato non stagionale, 680 ingressi per lavoro autonomo e 82.550 ingressi per lavoro subordinato stagionale.

LEGGI ANCHE: Click day colf e badanti del 4 dicembre: come funziona e cosa c’è da sapere

Inoltrate già oltre 600 mila domande

Per agevolare le operazioni, dal 30 ottobre al 26 novembre 2023, era stata data la possibilità di precompilare i moduli di domanda, tramite il “Portale servizi Ali”. Al termine della fase di precompilazione, risultano inserite 607.904 istanze, delle quali, in particolare, 253.473 relative al lavoro subordinato non stagionale, 260.953 relative al lavoro stagionale, 86.074 al settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria. Le domande potranno essere trasmesse, in via definitiva, esclusivamente con le consuete modalità telematiche, a decorrere dalle 9 di sabato 2 dicembre per i lavoratori non stagionale, dalle 9 del 4 dicembre per il settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria e dalle 9 del 12 dicembre per lavoro stagionale.

 

 

Fine del mercato tutelato su gas e luce: cosa accade ora, date e regole da sapere

Nel Decreto energia approvato martedì dal consiglio dei Ministri non è prevista la proroga del mercato tutelato di luce e gas, il regime in cui prezzi e condizioni contrattuali erano definite dall’Arera e non dalla concorrenza. Dopo la decisione del governo, che cosa succederà alle 15 milioni di utenze di famiglie e clienti di piccole dimensioni che ancora non hanno scelto di aderire al mercato libero? Vediamo tutte le possibilità, le date e le regole da sapere.

Le opzioni disponibili per famiglie e imprese

Le famiglie e le partite Iva dovranno sottoscrivere un nuovo contratto dal 10 gennaio per il gas, e dal primo aprile per l’elettricità, date in cui i prezzi del mercato tutelato decadranno. I clienti interessati dal passaggio dovrebbero già aver ricevuto dai rispettivi venditori una lettera in cui sono illustrate le possibili offerte e alcuni chiarimenti sulle scadenze. Si dovrà decidere se conservare l’attuale operatore accettando la nuova offerta proposta, oppure rivolgersi ad altri venditori. Anche nel mercato libero sono previste tutele per i consumatori, in quanto i fornitori dovranno indicare nelle bollette una serie di informazioni obbligatorie, e non potranno modificare in modo unilaterale un contratto senza un preavviso di almeno tre mesi. Chi non opta né per la prima né per la seconda scelta, da gennaio 2024 verrà trasferito automaticamente a una fornitura Placet (cioè a prezzo libero a condizioni equiparate di tutela) con lo stesso venditore.do

Le categorie esentate dal passaggio

Sono esentati dall’obbligo di questo passaggio i cosiddetti “vulnerabili“: gli over 75, chi gode di bonus perché in particolari condizioni economiche, chi ha in casa i macchinari salvavita e chi beneficia della legge 104. Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha comunque fatto sapere che istituirà un tavolo per studiare modalità di passaggio graduale per le famiglie.

Lavoratori introvabili: le figure professionali più cercate in Italia

Nel 2023 le imprese mostrano una propensione all’assunzione più elevata rispetto all’anno precedente, ma riscontrano difficoltà nel reperire lavoratori con le competenze richieste. Il Bollettino annuale 2023 del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, fornisce uno sguardo approfondito sulla situazione. Il report evidenzia che le aziende hanno programmato oltre 5,5 milioni di assunzioni nel 2023, sia con contratti a tempo indeterminato sia determinato, registrando un aumento di 330 mila unità rispetto al 2022 (+6,4 per cento) e quasi 894 mila rispetto al 2019 (+19,4 per cento). Tuttavia, il problema per i datori di lavoro è il cosiddetto mismatch, ovvero il disallineamento tra domanda e offerta.

Tra gli “introvabili” spiccano ingegneri e operatori sanitari

Analizzando i settori, si osserva che la filiera del turismo guida le assunzioni con oltre un milione e 100 mila contratti previsti (+160 mila rispetto al 2022 e +291 mila rispetto al 2019), seguita dal commercio con quasi 749 mila contratti (+77 mila e +59 mila rispettivamente), dalle costruzioni (+40 mila e +177 mila, per un totale di 549 mila assunzioni) e dalle industrie manifatturiere (con 957 mila entrate, +22 mila sul 2022 e +103 mila sul 2019). Si registra, però, una quota di criticità del 60,3 per cento per gli operai specializzati. Tra le figure professionali introvabili spiccano gli ingegneri (con un 80,7 per cento di criticità su quasi 5 mila assunzioni programmate), le professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche (all’80,3 per cento su 42 mila ricerche delle imprese) e i tecnici delle costruzioni civili (con il 79,3 per cento di difficoltà rispetto alle oltre 8 mila assunzioni).

Le difficoltà di reperimento più significative al Nord-Est

La richiesta è elevata, ma la disponibilità di lavoratori è limitata per varie ragioni, dalle dinamiche demografiche ai salari contenuti, dalla formazione inadeguata alle prospettive di carriera più favorevoli (non solo in termini salariali) all’estero. Si legge nel report: «Le difficoltà di reperimento più significative si registrano nell’area del Nord-Est (50,4 per cento). Prossime al valore medio le criticità che emergono nel Nord-Ovest (al 45,9 per cento), mentre i dati sono più contenuti per il Centro (43,2 per cento) e per il Sud e Isole (40,9 per cento). Tutte le aree condividono comunque difficoltà di reperimento in aumento rispetto al 2022».

Enel intende chiudere tutti gli impianti a carbone entro il 2027

Il Gruppo Enel intende proseguire con la riduzione delle proprie emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra, in linea con l’accordo di Parigi e con lo scenario di 1,5 gradi centigradi, come certificato dalla Science based targets initiative. Lo ha fatto sapere il gruppo energetico indicando il proprio piano di riduzione nella strategia 2024-2026, specificando che conferma «l’obiettivo di chiudere tutti i rimanenti impianti a carbone entro il 2027, previa autorizzazione delle autorità competenti».

Per la riconversione Enel valuterà le migliori tecnologie disponibili

I rimanenti impianti a carbone di Enel in Italia sono cinque, e il gruppo energetico aveva precedentemente annunciato l’intenzione di chiuderli entro il 2025, un obiettivo mancato anche a causa della necessità di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico italiano a seguito della guerra in Ucraina. Per quanto riguarda la riconversione degli impianti a carbone, Enel valuterà «le migliori tecnologie disponibili, sulla base delle esigenze indicate dai gestori delle reti di trasmissione. Il gruppo, infine, ha confermato la sua ambizione di raggiungere zero emissioni in tutti gli Scope entro il 2040». Le emissioni vengono suddivise in tre categorie: scope 1, che comprende le emissioni dirette controllate dall’organizzazione; scope 2, che riguarda le emissioni indirette legate alla produzione di elettricità, vapore o calore; scope 3, che include le emissioni indirette provenienti dalla catena del valore dell’azienda.

Bonus occhiali 2023 in scadenza: cos’è, a chi spetta e come richiederlo

Fino al 31 dicembre 2023, coloro che fanno parte di un nucleo familiare con Isee non superiore a 10 mila euro hanno la possibilità di richiedere un bonus di 50 euro destinato all’acquisto di occhiali da vista o lenti a contatto. Nonostante i fondi siano in fase di esaurimento, la piattaforma per la presentazione delle domande rimane operativa.

Bonus occhiali: cos’è e come funziona

Il bonus occhiali, o bonus vista, è stato istituito dalla legge di Bilancio 2021 e successivamente regolamentato attraverso il decreto del ministro della Salute, in accordo con il ministro dell’Economia e delle Finanze, datato 21 ottobre 2022. Si tratta di un contributo sotto forma di voucher una tantum del valore di 50 euro, destinato all’acquisto di occhiali da vista o lenti a contatto correttive. In particolare, l’articolo 6 ha stabilito che per gli acquisti effettuati dal primo gennaio 2021 fino al 4 maggio l’agevolazione potesse essere erogata tramite rimborso diretto di 50 euro sulla spesa sostenuta. L’articolo 7, invece, prevede che i dati relativi ai rimborsi erogati ai richiedenti siano successivamente comunicati all’Agenzia delle entrate per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata.

Bonus occhiali: come richiederlo

Per presentare la richiesta, è sufficiente connettersi al sito www.bonusvista.it e compilare in modalità telematica il modulo utilizzando Spid di livello 2 o superiore, Carta d’identità elettronica 3.0 (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns). È inoltre necessario allegare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu), il documento comprovante la spesa, specificare la Partita Iva del rivenditore, l’Iban del conto corrente del richiedente o del beneficiario, nonché la data e l’importo della spesa sostenuta (comprensiva di Iva). Il rimborso sarà effettuato dopo la verifica dei dati forniti. È possibile monitorare lo stato di avanzamento accedendo alla piattaforma e visualizzando lo stato della richiesta.

Best global brands 2023, Apple marchio più influente: nella lista anche Gucci, Prada e Ferrari

La classifica Best global brands 2023, stilata da Interbrand, ha incoronato Apple come marchio più influente al mondo per l’undicesimo anno di fila. L’Italia è rappresentata da Gucci (34esimo), Ferrari (70esimo) e Prada (86esimo) che rientrano nella classifica, guidata da Airbnb, dei marchi con il più ampio margine di crescita in un anno.

Il comparto tech domina la classifica

Dal 1988 Interbrand stila la propria classifica dei 100 marchi più influenti analizzando, per ogni azienda, il valore finanziario, la capacità di influenza sulla scelta dei consumatori e la sua competitività. Subito dopo Apple, nella top 10 di quest’anno ci sono Microsoft, Amazon, Google, Samsung, Toyota, Mercedes-Benz, Coca-cola,Nike, Bmw. Rispetto al 2022 Disney non compare più tra i migliori 10, sostituita da Bmw e superata da Nike. Le aziende automobilistiche Mini e Land Rover sono state invece estromesse dalla lista da Oracle (19esimo) e Nespresso (98esimo). Ma a caratterizzare la classifica del 2023 è il comparto tech, che costituisce quasi il 50 per cento del valore complessivo dei marchi analizzati. Sono 11 i colossi tecnologici che compongono la lista: Apple, Microsoft, Amazon, Google, Samsung, Adobe, Intel, Airbnb, Philips, Xiaomi e Huawei.

Best global brands 2023: è Apple il marchio più influente. Nella lista anche Gucci, Prada e Ferrari
Microsoft è il secondo marchio più influente al mondo nella lista di Interbrand (Getty Images).

Il ruolo etico e geopolitico dei marchi

Nonostante la congiuntura economica di generale stagnazione che ha caratterizzato il mercato globale dopo la pandemia di Covid-19, alcuni brand sono riusciti a registrare margini di crescita. Secondo Lidi Grimaldi, la chief operating officer di Interbrand a Milano, questi risultati dipendono dalla capacità delle aziende di fare leva sulle nuove sensibilità sociali. In un’intervista a Wired, ha spiegato: «Oggi i concetti di etica e sostenibilità comunicati dal marchio sono gli elementi di base per conquistare la fiducia dei consumatori». Ma il settore tech sta comunque registrando una crescita contenuta, a causa sia della scarsità della circolazione delle materie prime dopo la pandemia, sia delle tensioni geopolitiche attuali, in primis la guerra in Ucraina e le tensioni tra Stati Uniti e Cina. In particolare, Grimaldi ha ricordato a Wired quando ad agosto del 2023 Pechino ha vietato ai propri funzionali di utilizzare i prodotti di Apple, durante l’apice dello scontro diplomatico tra Cina e Usa. Nelle due giornate successive all’annuncio del divieto, Apple ha perso circa 200 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato.

L’Italia si conferma eccellenza europea nel settore del riciclo dei rifiuti

L’Italia si conferma eccellenza europea nel settore del riciclo dei rifiuti, pienamente in corsa per il raggiungimento degli obiettivi Ue al 2025 e al 2035. Il riciclo dei rifiuti urbani ha raggiunto quota 51,4 per cento (l’obiettivo del 2025 è 55 per cento), quello degli imballaggi il 72,8 per cento (ben oltre il target del 65 per cento al 2025). Maggiore impegno servirà per dimezzare, di qui al 2035 la quota di rifiuti che oggi finiscono in discarica, il 20,1 per cento.

L’Italia è tra i nove stati Ue più virtuosi nel riciclo dei rifiuti

Lo ha rivelato il rapporto annuale L’Italia che ricicla di Assoambiente, l’associazione delle imprese di igiene urbana, riciclo e bonifiche. L’Italia di fatto rientra tra i nove Stati membri dell’Ue virtuosi nella gestione dei rifiuti. Sono ben 18 (tra cui anche Francia, Spagna, Portogallo e Svezia) quelli che risultano ancora lontani dal raggiungimento dei target definiti. Addirittura otto Stati membri collocano ancora in discarica più del 50 per cento dei propri rifiuti urbani. Nel report di quest’anno Assoambiente ha inserito dieci richieste per le istituzioni nazionali ed europee: sostegno ai materiali riciclati, quote di riciclato nei prodotti, Iva agevolata per le materie ottenute dal riciclo, recupero energetico complementare al riciclo, iter autorizzativi più rapidi e certi, ecodesign, nuovi schemi di responsabilità del produttore di beni, decreti End of Waste, regole comuni nella Ue sul trasporto dei rifiuti, e una maggiore chiarezza nell’impianto di regole disegnato da Arera e applicato dalle varie amministrazioni pubbliche.