Con 53 punti su 100 la Penisola guadagna un voto rispetto al 2018, ma frena la sua risalita in classifica. Al top Danimarca e Nuova Zelanda.
L’Italia è 51esima nel mondo con un punteggio di 53 punti su 100 nel ranking della percezione della corruzione di Transparency International. Guadagna un voto e due posizioni rispetto all’anno scorso, appaiata ad Arabia Saudita e Ruanda, e un gradino sotto a Malta. La classifica del Cpi (indice di percezione della corruzione in 180 Paesi) segnala due questioni: è lontana la sufficienza pur avendo guadagnato bene 12 punti dal 2012 e rallenta la scalata alla classifica, dominata anche quest’anno da Danimarca e Nuova Zelanda.
PERDONO PUNTI UK E FRANCIA
In Europa fanno bella figura anche Finlandia e Svezia, mentre Bulgaria, Romania e Ungheria occupano le ultime posizioni della classifica continentale. A livello globale spiccano la caduta di Canada (-4 punti), Francia e Regno Unito (-3) e perdono due punti anche gli Usa (a 69 contro i 71 precedenti). «Siamo lieti di vedere un ulteriore miglioramento», osserva Virginio Carnevali, presidente di Transparency International Italia «ma sinceramente speravamo in qualcosa di più. Il rallentamento è dovuto a diversi problemi che il nostro Paese si trascina da sempre senza riuscire a risolverli».
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